Evanes
Ubriaco d'amore, di Paul Thomas Anderson
Sono rimasto letteralmente sorpreso. Di Anderson ho visto solo Magnolia, che è sicuramente un film riuscito in diverse parti, e mi aspettavo la stessa cura anche in un film del genere, diciamo, inusuale per un regista come lui. E invece, tecnicamente, è pure meglio. E' una commedia romantica, dove un uomo, con una personalità a metà strada tra il bambinesco e il malato mentale, che gestisce un'azienda di sturalavandini comincia a relazionarsi con una donna, innamorata di lui, anche se deve liberarsi di un gruppo di persone che lo stanno minacciando pesantemente dopo che l'uomo aveva chiamato una hot-line solo per parlare con una donna e aveva bloccato la carta di credito. Parto col dire che la storia è semplice, molto, ma è scritta benissimo, dove ogni attore ha il proprio ruolo cucito addosso (non vedrete MAI un Adam Sandler così bravo, mentre il ruolo di Hoffman è semplicemente esilarante). Come già detto prima, tecnicamente è superbo: registicamente abbiamo dei piano-sequenza che lasciano senza fiato e sono girati benissimo, la musica a volte sovrasta i dialoghi ma anch'essa impreziosisce la pellicola, ed infine la fotografia, che è l'aspetto che mi è piaciuto più di tutti; ci sono diverse riprese con l'uso delle luci e delle ombre (molto più spesso delle ombre) che accentuano le situazioni, le valorizzano e contribuiscono a dare un effetto molto più romantico ma anche più "noir" al film.
Andate al minuto 4:25. A un certo punto i due protagonisti si baciano e la telecamera li riprende da lontano, come due silhouette, mentre accanto a loro passano diverse persone, che sembrano quasi delle sagome in 2D, quasi dei cartoni animati. Una delle sequenze più belle che abbia mai visto.