[80] Che film avete visto oggi?
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Discussione: [80] Che film avete visto oggi?

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  1. #1
    Utente L'avatar di Metal2001
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    [80] Che film avete visto oggi?

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  2. #2
    Re e nessuno L'avatar di Enrico IV
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    Ho visto Guardia, Guardia Scelta, Brigadiere e Maresciallo, di Mauro Bolognini.
    Commedia carina con quattro grandi mostri sacri della comicità italiana, Alberto Sordi, Peppino de Filippo, Aldo Fabrizi e Gino Cervi. Il primo è la guardia, un vigile urbano inflessibile che prende multe su multe senza pietà, e che studia francese nella speranza di andare a fare il suo mestiere a Parigi. Il secondo è la guardia scelta, un vigile urbano aspirante musicista che però non riesce a comporre l'inno dei suoi sogno, finendo sempre per plagiare altri musicisti di ben altro livello. Il terzo è il brigadiere, vigile urbano la cui figlia sta per sposare un pugile. Il quarto è il maresciallo, vigile urbano che..beh che non fa niente, in effetti.
    Il film scorre via leggero leggero e senza picchi o cadute di rilievo, con una sceneggiatura piuttosto innocua ma divertente nel prendere in giro sia il corpo dei vigili urbani sia il guidatore tipico romano, indisciplinato e "colorito". Ogni tanto Bolognini lascia che siano i bravissimi interpreti a condurre il gioco (ad esempio nella scena della partita a carte), in particolare De Filippo e Sordi (la scena dell'esame di francese, fantastica).

  3. #3
    Dacya
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    Citazione Enrico IV Visualizza Messaggio
    Ho visto Guardia, Guardia Scelta, Brigadiere e Maresciallo, di Mauro Bolognini.
    Commedia carina con quattro grandi mostri sacri della comicità italiana, Alberto Sordi, Peppino de Filippo, Aldo Fabrizi e Gino Cervi. Il primo è la guardia, un vigile urbano inflessibile che prende multe su multe senza pietà, e che studia francese nella speranza di andare a fare il suo mestiere a Parigi. Il secondo è la guardia scelta, un vigile urbano aspirante musicista che però non riesce a comporre l'inno dei suoi sogno, finendo sempre per plagiare altri musicisti di ben altro livello. Il terzo è il brigadiere, vigile urbano la cui figlia sta per sposare un pugile. Il quarto è il maresciallo, vigile urbano che..beh che non fa niente, in effetti.
    Il film scorre via leggero leggero e senza picchi o cadute di rilievo, con una sceneggiatura piuttosto innocua ma divertente nel prendere in giro sia il corpo dei vigili urbani sia il guidatore tipico romano, indisciplinato e "colorito". Ogni tanto Bolognini lascia che siano i bravissimi interpreti a condurre il gioco (ad esempio nella scena della partita a carte), in particolare De Filippo e Sordi (la scena dell'esame di francese, fantastica).
    Questa scena con Aldo Fabrizi mi fa morire



    "Gli tolga la mano"
    Poi il padre dà gli scappellotti al figlio, e Aldo Fabrizi glieli dà al padre

  4. #4
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    Amer
    di Hélèn Cattet e Guido Forzani

    Già la locandina è una goduria:


    Interessantissimo progetto belga-francese del 2009, purtroppo passato un pò in sordina o quasi completamente ignorato. Un film difficile da catalogare sotto tutti i punti di vista, per metà è un'esperienza esclusivamente visiva priva di un nucleo narrativo solido, per l'altra metà è un prodotto che si regge interamente sulle citazioni e sugli omaggi al cinema italiano degli anni settanta e ottanta, in particolare al filone horror e a quello "giallo".
    Hélèn Cattet e Guido Forzani arrivano freschi freschi dalla realizzazione di cinque cortometraggi, e si vede. Amer(amaro) è infatti suddiviso in tre parti fin dai titoli di testa, tre brevi storie unite soltanto dalla presenza della protagonista Ana, ritratta in tre differenti fasi della sua vita: l'infanzia segnata dalla morte del nonno materno, l'adolescenza con la scoperta del proprio corpo e l'esplosione della sessualità, e infine l'età adulta, quando Ana fa ritorno ai luoghi dell'infanzia, nella villa in cui era ambientato il primo segmento.
    Da qui la difficoltà di catalogazione, Amer non ha uno sviluppo narrativo lineare, è costituito solo da tre lunghe scene ben isolate tra loro, ed è quasi del tutto privo di dialoghi. Il film dura circa novanta minuti, e Ana pronuncia la sua prima e ultima battuta soltanto dopo la prima ora. Gli altri personaggi sono altrettanto taciturni, e spesso vediamo soltanto i loro occhi che osservano o spiano la protagonista.
    Come ho già detto, il primo "cortometraggio" rappresenta l'infanzia di Ana, con una scena che è un grosso omaggio al cinema di Mario Bava e di Dario Argento. La giovane protagonista vive in una villa che ricorda tanto l'accademia di danza in cui è ambientato Suspiria, con lei ci sono sua madre, il nonno appena defunto e una misteriosa donna in nero che si trascina per le stanze ansimando come la mater suspiriorum. Ana sottrae un vecchio orologio dalla salma del nonno, dopodiché viene tormentata per tutta la notte da strane visioni e dalla misteriosa figura in nero che vive nella stanza accanto alla sua e che la spia dalla serratura. Ana cerca conforto nella madre, ma la trova a letto con un giovane ospite.
    L'uso dei filtri colorati, l'idea dell'oggetto sottratto a un morto e le musiche elettroniche che riproducono il gocciolio dell'acqua, il trucco improbabile della salma... è tutto un omaggio riuscitissimo all'episodio La Goccia da I tre volti della paura di Mario Bava. Ma a parte i debiti, la scena è molto angosciante e ben realizzata.
    Nella seconda scena Ana è un adolescente, e accompagna sua madre dal parrucchiere. L'episodio sembra ispirato alle commedie erotiche italiane e al cinema erotico in generale, sia per le musiche particolarmente frizzanti, sia per le immagini dai colori accesi che ricordano tanto le pubblicità italiane. Il corpo di Ana sta cambiando e lei non tenta di nasconderlo, così la telecamera sbircia tra le pieghe del suo vestito o sotto la gonna troppo corta, un pò come i personaggi maschili che compaiono nella scena. Ancora una volta qualcuno la spia, e ora che è lei ad attirare gli sguardi degli uomini, la madre sembra provare gelosia.
    E' un tipo di cinema che non conosco, però mi è sembrata una scena realizzata in modo splendido, con quei primi piani della ragazza che si succhia morbosamente un ciuffo di capelli, mentre sfila sculettando davanti al gruppo di motociclisti allupati. Esteticamente è davvero notevole.
    Il terzo episodio rappresenta il ritorno alla villa, e richiama un pò la scena di Profondo Rosso in cui Marcus visita la villa dei fantasmi, inoltre il tutto sembra una citazione da Una lucertola con la pelle di donna di Fulci. Qui Ana, diventata donna, pronuncia la sua unica battuta quando indica all'autista l'indirizzo della villa (l'autoradio trasmette Furore di Adriano Celentano, già sentita in La ragazza che sapeva troppo, sempre di Bava); anche in questo caso è vittima di uno sguardo maschile che sembra quasi spogliarla. L'episodio è una rielaborazione dei traumi precedenti che vengono portati alle loro estreme conseguenze, quindi più che un richiamo agli horror "classici" mi è sembrato un omaggio a quelli più moderni e psicologici.
    Notevole la scena dell'omicidio, ricorda il Dario Argento dei primi tempi. L'assassino infatti indossa guanti neri di pelle, e viene ripreso solo sulle mani mentre infierisce sui corpi con un vecchio rasoio. Trucchi artigianali che fanno ancora la loro porca figura, tranne quando li usa Argento...

    La struttura esile, che trova sostegno nel citazionismo sfrenato, potrebbe risultare indigesta alla maggior parte degli spettatori, soprattutto a chi non è appassionato del genere o non riesce a cogliere i numerosi riferimenti cinematografici, tuttavia Amer resta un prodotto realizzato con grande cura per i dettagli e uno stile davvero accattivante, ai limiti dell'avanguardistico. L'occhio viene abbondantemente appagato dalla varietà che caratterizza tutto il film e dalla rielaborazione di effetti visivi tipici dell'horror all'italiana, mentre l'orecchio deve solo abituarsi ai lunghi e interminabili silenzi, raramente interrotti da qualche brano di Stelvio Cipriani o Ennio Morricone prelevati direttamente dalla colonna sonora di qualche poliziottesco.
    Forse è un pò vittima di se stesso, perché si rivolge a un pubblico molto specifico e perché sceglie di farlo con uno stile davvero coraggioso, ma per quanto mi riguarda mi ha conquistato. Consigliatissimo.

    Unica nota negativa: l'attrice che interpreta Ana adolescente non si può vedere, però è di una volgarità perfetta per il ruolo.

    Ultima modifica di Intrinseco; 4-04-2011 alle 18:03:11

  5. #5
    In the Dark L'avatar di Veeto
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    Ieri dopo 5-6 anni ho rivisto The Prestige di Nolan (Inception, The Dark Knight...).

    A parer mio Stupefacente, grande trama, grandi personaggi, strepitosa interpretazione dei protagonisti (Jackman, Bale, Caine, Johansson) e finale a sopresa memorabile. Lascia un pò a desiderare la parte musicale che non ha un vero e proprio tema. Per me 8.5.

  6. #6
    Who let the dogs out? L'avatar di DiavolettoSG
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    Amer
    di Hélèn Cattet e Guido Forzani
    ero indeciso se vederlo o meno però a quanto pare sembra abbastanza interessante...

  7. #7
    Viola L'avatar di Ippolita
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    Il mio amico Eric di Ken Loach
    Alcuni giorni fa qualcuno ne parlò proprio qui, e, da ammiratrice sfegatata del regista inglese, mi sono rammentata che mi mancava.
    Assolutamente delizioso.
    Naturalmente ignoravo l'esistenza di questo affascinante calciatore francese che risponde al nome di Eric Cantona, che nel film interpreta se stesso in qualità di mentore del protagonista (Eric pure lui, molto vicino ai personaggi qualunque prediletti da Loach, e quindi un poraccio inguaiato e infelice). L'ex calciatore del Manchester è l'idolo di Eric, che lo elegge a figura di riferimento durante una seduta fra amici per riacquistare l'autostima, e quindi sarà l'unico a percepirne la presenza (un po' come Humphrey Bogart per Woody Allen in Provaci ancora, Sam).

    Ho avuto un mancamento quando
    Spoiler:
    dopo aver "punito" i bulli ricattatori, i due amici si salutano col pugno alzato *___*
    Lieto fine in armonia coi toni dell'intero film. Molto tenero, trovo.


    EDIT: quell'Amer mi interessa parecchio. Grazie per la segnalazione, Intrinseco.
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  8. #8
    en plein air L'avatar di Labyrinth
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    Ormai Intrinseco è la mia dispensa personalissima di film misconosciuti

    E vado contro corrente: io non credo che The Prestige sia poi tutto sto gran dire...
    Non è una memoria, guardati, se non ricordi quasi nulla nel nume delle cose, ma quale fiume, la memoria non c'entra, se ricordi qualcosa a volte certo a volte incerto, nitido, falsificato, falsificante, dunque è soltanto il presente movimento al presente


  9. #9
    Re e nessuno L'avatar di Enrico IV
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    Citazione Labyrinth Visualizza Messaggio
    Ormai Intrinseco è la mia dispensa personalissima di film misconosciuti

    E vado contro corrente: io non credo che The Prestige sia poi tutto sto gran dire...
    già Anzi, la prima parte lo è, ma poi si complica troppo e vuole stupire in modo eccessivo

  10. #10
    en plein air L'avatar di Labyrinth
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    Citazione Enrico IV Visualizza Messaggio
    già Anzi, la prima parte lo è, ma poi si complica troppo e vuole stupire in modo eccessivo
    E soprattutto non stupisce. Non so voi, ma io non ero stupito al colpo di scena. Mi ha lasciato tipo... 'mbeh?
    Non è una memoria, guardati, se non ricordi quasi nulla nel nume delle cose, ma quale fiume, la memoria non c'entra, se ricordi qualcosa a volte certo a volte incerto, nitido, falsificato, falsificante, dunque è soltanto il presente movimento al presente


  11. #11
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    Citazione DiavolettoSG Visualizza Messaggio
    ero indeciso se vederlo o meno però a quanto pare sembra abbastanza interessante...
    Lo è.
    Citazione Ippolita Visualizza Messaggio
    Il mio amico Eric di Ken Loach
    Alcuni giorni fa qualcuno ne parlò proprio qui, e, da ammiratrice sfegatata del regista inglese, mi sono rammentata che mi mancava.
    Assolutamente delizioso.
    Naturalmente ignoravo l'esistenza di questo affascinante calciatore francese che risponde al nome di Eric Cantona, che nel film interpreta se stesso in qualità di mentore del protagonista (Eric pure lui, molto vicino ai personaggi qualunque prediletti da Loach, e quindi un poraccio inguaiato e infelice). L'ex calciatore del Manchester è l'idolo di Eric, che lo elegge a figura di riferimento durante una seduta fra amici per riacquistare l'autostima, e quindi sarà l'unico a percepirne la presenza (un po' come Humphrey Bogart per Woody Allen in Provaci ancora, Sam).

    Ho avuto un mancamento quando
    Spoiler:
    dopo aver "punito" i bulli ricattatori, i due amici si salutano col pugno alzato *___*
    Lieto fine in armonia coi toni dell'intero film. Molto tenero, trovo.


    EDIT: quell'Amer mi interessa parecchio. Grazie per la segnalazione, Intrinseco.
    Prego.
    E se cercherai di nasconderti io ti troverò. E lo sai perché ? Perché sono un fottuto postino.
    Citazione Labyrinth Visualizza Messaggio
    Ormai Intrinseco è la mia dispensa personalissima di film misconosciuti

    E vado contro corrente: io non credo che The Prestige sia poi tutto sto gran dire...
    Quando ho visto The Prestige al cinema ero più che entusiasta, rivedendolo tempo dopo invece l'ho considerevolmente rivalutato. Non saprei dire perché, semplicemente faccio molta fatica a riguardarlo. Sarà che conoscendo i vari colpi di scena perde molto del suo spessore...
    Comunque non lo trovo eccessivo nella seconda parte, anzi per me è piuttosto coerente.

  12. #12
    en plein air L'avatar di Labyrinth
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    Visto Rapunzel. La Disney ha visibilmente preso confidenza con la tecnica digitale, o almeno dopo quella mezza delusione di Bolt (Chicken Little ancora mi manca) sembra seriamente intenzionata a strappare all'industria bicefala Dreamworks-Pixar il trono dell'animazione virtuale. E Rapunzel ci va coi piedi di piombo. Tecnicamente è ottimo, e garantisce scorci paesaggistici davvero degni di nota. Il design generale è molto disneyano, dai volti all'animazione, e se la premessa era quella di restituire la sensazione di un classico rivisitato in salsa contemporanea, beh... è tutto terribilmente azzeccato. Ma il punto è il solito: classico fino a che punto?
    Con La Principessa e il Ranocchio già si vedevano le rughe e le crinature di una struttura ormai in ombra, nel mercato attuale. Quella del musical animato, fortunatissima nel periodo d'oro di mamma Disney. Mi piacerebbe vedere, finalmente, qualcosa che superi questo schema e si imponga davvero, non solo esteticamente, nella grande battaglia che resta ancora giocata tra i giganti Dreamworks e Pixar. Perchè ormai certe ingenuità sono state scavalcate con gran classe, e anche Rapunzel ha elementi molto maturi (il rapporto madre-figlia, la crescita, la ricerca di sè), purtroppo minati da canzoni non sempre ispirate, forse troppo frequenti e da personaggi che rischiano di cadere nel macchiettismo. Un abbozzo, insomma, nel complesso buon tentativo di svecchiamento, non del tutto riuscito, e che manca ancora di un certo equilibrio che spero si sappia trovare nel futuro prossimo.

    VOTO: 7

    PS: io vidi The Prestige con aspettative altissime, alimentate da commenti entusiasti che parlavano di un gigantesco ipergalattico colpo di scena, e forse per questo l'ho guardato sull'attenti. Ma alla fine, non dico che avevo capito tutto, ma non riuscì proprio a "stupirmi". E' interessante l'ambientazione e il contesto, quell'atmosfera che strizza poi l'occhio allo steampunk, ma nel complesso credo sia uno dei prodotti più sopravvalutati di Nolan.
    Ultima modifica di Labyrinth; 4-04-2011 alle 20:16:14
    Non è una memoria, guardati, se non ricordi quasi nulla nel nume delle cose, ma quale fiume, la memoria non c'entra, se ricordi qualcosa a volte certo a volte incerto, nitido, falsificato, falsificante, dunque è soltanto il presente movimento al presente


  13. #13
    Viola L'avatar di Ippolita
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    Mamma mia, battutona quella del postino^^ Mi ha messo davvero di buon umore, questo film.

    Per The Prestige: di Nolan mi stupì favorevolmente Memento, ma da allora in poi l'ho ribattezzato "lo famo strano". A parte i Batman (che mi hanno catturato assai poco, forse per demerito mio) non ha mai deluso le mie aspettative esaminate da questo punto di vista.

    Per Rapunzel: io sono rimasta incantata, in generale. Sono tutti buffi e simpatici. A parte il finale su cui mi sono vieppiù espressa, qualcuno s'è accorto dell'immane svarione che c'è nel film?
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  14. #14
    Who let the dogs out? L'avatar di DiavolettoSG
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    Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco
    Dopo aver assaporato ed adorato Il ritorno di Cagliostro, mi vado a spolpare l'opera seconda di questa stramba accoppiata di registi siciliani.
    Totò che visse due volte è un film amaro,dificile,cinico e al limite della blasfemia. Proprio pre questo è sorprendemente unico e speciale.
    Stilisticamente siamo a livelli molto alti,con inquadrature eleganti supportate dall'imortale bianco e nero e da una splendida fotografia.
    Il film è diviso in tre episodi di cui solo il primo e il secondo spiccano in modo sufficentemente convincente, lasciando il secondo in una nuvola di mediocrità.
    Il messaggio del film è abbastanza chiaro: una denuncia alle perversioni umane (sesso,ingordigia di potere e di moneta) e una esoricizzazione di quella che può essere (per chi non crede giustamente) la superstizione della religione. Viene così dipinta una Palermo disadattata,sporca e tristemente ignorante ma di una bellezza più unica che rara.
    Gli attori ovviamente sono presi dalla strada.
    Che dire quindi...un film particolare che potrà non piacere a tutti ma che comunque è innegabile il suo coraggio e la sua voglia di fare qualcosa di diverso e spiccatamente controcorrente.
    voto 7,5

    Gustiamoci una chicca presa da I migliori nani della nostra vita:

  15. #15
    Utente Eremita L'avatar di Evanes
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    A parte il finale su cui mi sono vieppiù espressa, qualcuno s'è accorto dell'immane svarione che c'è nel film?
    Mm? Quale?


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