Gennaio 1979. E' quasi l'ora della mia esecuzione, ormai. Io sono Robert Biscuit, vivo a Los Crepès e sono probabilmente l'ultimo omino di marzapane su questo mondo. Questa è la mia storia.
Era il gennaio del 1976 quando l'Apocalisse si abbattè su queste lande. Un virus, o forse un batterio, cominciò a diffondersi con inaudita velocità per tutto il mondo, portando morte e distruzione.
Dopo pochi giorni, il 90% della popolazione mondiale era morta. Del 10% rimanente, solo lo 0.1% possedeva una immunità naturale al virus, come la mia. Tutti i rimanenti sono degenerati in esseri grassi e primitivi, selvaggi e affamati, e probabilmente pieni di vergogna per le loro attuali condizioni tanto da nascondersi durante il giorno. Questi...bimbiminkia, ecco come si chiamano tra loro, hanno sterminato quasi tutta la nostra specie, portandoci quasi all'estinzione. E le loro fila continuavano ad aumentare.
Ho perso la mia famiglia durante la tentata evacuazione della città. L'elicottero che doveva portarli in salvo era stato danneggiato dai bambini pacioccosi e dopo un breve volo sono caduti nel fiume Chocolat. E' stata una dolce morte, perlomeno.
Ho passato mesi nel tentativo di trovare una cura per la malattia. Ho tentato con cacao amaro, creme alla gianduia, persino lo zabaione. Perfino il miele. Ma non avevano effetto alcuno. Detestavano i boero, questo l'ho scoperto subito, e li utilizzavo per tenerli lontano da me. Durante le notti assediavano la mia casa, ma con quelli alle pareti non riuscivano ad avvicinarsi. Mi volevano eliminare e solo ora capisco il perchè. Dal canto mio passavo le giornate a cercare queste bestie per ucciderle, impalandole con bastoncini di zucchero, o a catturarle per gli esperimenti sulle cure. Ero spesso anche alla ricerca di provviste, magari un po' di buona vaniglia o dei tronchetti di liquirizia, e qualche boero per rafforzare le difese della casa.
Ma la solitudine si faceva sentire. Mi ero ridotto a parlare col vecchio porcellino salvadanaio. Conversazioni monotone, mai un cenno di assenso o disapprovazione da parte sua. Chi tace acconsente, mi dicevo, e continuavo a discutere. Un giorno, però, trovai un cucciolo per le strade. Un piccolo orsetto di gomma, chissà come sopravvissuto alla distruzione che imperversava. Decisi di soccorrerlo. Rispondeva bene alle cure, e decisi di tenerlo con me. Sembrava andare tutto bene. Ma il fato, si sa, è maligno. Si ammalò poco dopo, e dovetti ucciderlo mentre tentava di aggredirmi.
Durante i giorni continuavo le mie ricerche, avvalendomi dei libri di medicina del nonno Casa (pace all'anima sua). E' da quei libri che ho colto l'origine della mutazione, ed è con quelli che ho tentato di trovare delle cure. Senza risultati.
Col passare dei giorni, qualcosa cambiò in quegli esseri. I bimbiminkia cominciarono a farsi vedere anche alla luce del giorno. Credevo che si fossero abituati alla loro bruttezza, ma non era quello il motivo. Lo scoprì presto a mie spese.
Subì un attacco imprevisto. Contrariamente alle mie previsioni, nemmeno i boero furono in grado di fermarli. Distrussero velocemente la mia casa e lavoro di tre anni. Solo contro un esercito di bestie, non potei che arrendermi.
Solo ora, in mezzo a loro, capisco cosa stavano facendo. Questi sono diversi da tutti gli altri bimbiminkia, anzi, li temono e li cacciano. Stanno tentando di ricostruire una società, malgrado le disgrazie capitate. Per loro sono io la bestia, il predatore che li sterminava. Ancora per poco.
Sento l'odore, il latte è pronto, caldo, bollente. E' tempo di andare. Accetto la realtà. Non sono più l'ultimo essere umano di questa terra.
Io Sono Merenda!
SPLASH
E pare che l'abbiano gradita.