Fu nel luglio del 1995 che Nintendo mostrò la sua opera più bizzarra: il Virtual Boy, console che faceva uso di particolari occhiali. Essi, attraverso un complesso sistema di specchi, lenti e LED, permettevano la visione di immagini tridimensionali monocromatiche: si tratta di una vera e propria base operativa per la realtà virtuale. La macchina di Gunpei Yokoi, (che sarebbe dovuta essere una console portatile) nonostante avesse una struttura molto innovativa e promettente per l'epoca, fu un vero e proprio fallimento (sparì dai negozi solo un anno dopo la sua uscita) e non fu mai portata in Europa.
Tra i pochi giochi disponibili per Virtual Boy spicca sicuramente Mario Clash, una rivisitazione del classico arcade
Mario Bros. che sfrutta le peculiarità della console: il nostro idraulico, infatti, dovrà muoversi lungo due serie di piattaforme, l'una in primo piano, l'altra in secondo piano.
Ma stavolta, per eliminare i nemici, non dovremo tramortirli con una testata sotto la piattaforma su cui si muovono (come nell'originale), ma colpirli con un guscio di tartaruga. Malgrado quasi ogni nemico vada debellato secondo una propria strategia, possiamo dire che la tecnica di fondo è una: Mario dovrà raccogliere un guscio Koopa (costingendo l'animale a rintanarvisi con un salto in testa) e lanciarlo addosso ai mostriciattoli che escono dalle tubature. La maggior parte dei nemici non va colpita frontalmente (come accade nei normali Platform), ma di fianco: il nostro dovrà, infatti, trovarsi nella piattaforma parallela a quella che pattuglia il nemico e lanciare il guscio verso la profondità del campo (cioè verso il punto di fuga se Mario si trova in primo piano o verso di noi se si trova in secondo piano). Centrato il nemico, esso cadrà a terra confuso ed in quel momento sarà sufficiente calciarlo (o colpirlo nuovamente con il guscio Koopa), ma prima che esso si riprenda.
Chiaramente, proseguendo nel gioco, troveremo sempre nuove trappole e nuovi nemici (pescati dall'universo di Mario) e i 40 livelli si faranno mano a mano più complessi (e difficili), ma sarà possibile scegliere con quale cominciare all'inizio. Il ritmo di gioco all'inizio può sembrare un po' lento, ma la sensazione scomparirà appena superati i primi livelli.
Mario Clash è davvero un bel gioco: una splendida rivisitazione di un classico, davvero spassoso e divertente. Le uniche note negative sono la totale assenza di una qualsivoglia modalità in multigiocatore, che aveva reso tanto divertente il gioco originale e una musica davvero ripetitiva, ma ciò non intacca più di tanto un titolo tanto ben fatto. C'è da dire che il prezzo attuale del Virtual Boy (e dei relativi giochi) non è affatto accessibile, dato il suo valore collezionistico, e procurarlo costerà denaro e fatica. Se però siete dei cultori di Nintendo o dei collezionisti di pezzi rari, il gioco è consigliatissimo.