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Discussione: - Retro Games Museum -

Cambio titolo
  1. #271
    ヴァレンス L'avatar di >V@len$<
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    Titolo: The Legend of Zelda: Link's Awakening

    Produttore: Nintendo

    Anno: 1993

    Piattaforma: Game Boy

    Genere: Action RPG

    Giocatori: 1

    Screens:




    Video: 1-2

    Descrizione:
    Nessuno avrebbe mai pensato che, dopo il meraviglioso A Link to the Past, un nuovo episodio di Zelda sarebbe mai apparso su Game Boy (vista la complessità dell'episodio per SNES). E invece, nel 1993 uscì Link's Awakening, un vero e proprio miracolo tecnologico che riuscì ad adattare con notevole successo la formula di Zelda all'hardware del portatile Nintendo. Link's Awakening presenta non solo un comparto tecnico spettacolare ma anche la vastità, la longevità e l'intricatezza oramai tipica di Zelda.
    Il giovane Link (probabilmente lo stesso che ha salvato Hyrule in A Link to the Past) si trova a viaggiare su una nave e, in seguito ad una tempesta, fa naufragio sull'isola di Koholint, sovrastata da una montagna sulla cui cima troneggia un gigantesco uovo. Per poter fare ritorno a casa, Link dovrà spezzare la maledizione che incombe sull'isola e svegliare il Wind Fish, mitica creatura che dorme all'interno del grande uovo. Per fare ciò, avrà bisogno degli otto Siren's Instruments, custoditi da creature malvage in altrettanti labirinti.
    Il gioco ripropone la medesima struttura di A Link to the Past, sottolineando però la sua componente adventure esplorativa: stavolta la mappa di gioco va completamente sbloccata visitando la gigantesca Koholint Island.
    Inoltre in Link's Awakening vengono introdotte molte features che rimarranno nella maggior parte degli episodi successivi.
    Qualsiasi oggetto può essere allegato ad i tasti A e B e sostituito, compresi spada e scudo (caratteristica presente in quasi tutti gli Zelda portatili).
    Lo scudo viene poi usato tenendo premuto il tasto relativo (precedentemente la parata era automatica). In Link's Awakening debutta inoltre un elemento importantissimo per gli episodi a venire: l'Ocarina magica. Sebbene sia presente anche nell'episodio per SNES, qui ha una rilevanza ben maggiore: Link infatti, dovrà imparare tre diverse melodie, ciascuna corrispondente ad un dato effetto. Questa feature verrà poi ampliata ed approfondita in Zelda: Ocarina of Time. Grande importanza hanno anche le subquest, quasi tutte incentrate su missioni "da postino", in cui è necessario fare visita a diversi personaggi per consegnargli (o scambiare) diversi oggetti (oltre che alle sidequest tradizionali come la ricerca degli Heart Container Pieces).
    Anche qui i dungeon sono davvero ben realizzati e nascondono sia strumenti tradizionali che altri nuovi di zecca (come la Piuma).
    Come già detto, la grafica è incredibile: lo splendido stile di Zelda miniaturizzato e adattato al piccolo schermo del Game Boy, con animazioni deliziose e ambienti ottimamente dettagliati. Lo stesso dicasi per la colonna sonora, che presenta una nuova variante del classico main theme e una musica diversa per ciascun dungeon. Degna di nota è anche la splendida atmosfera, fiabesca come sempre ma dai toni più grotteschi e onirici (il finale in particolare è davvero struggente e splendido).
    Link's Awakening è un gioco davvero stupefacente: riesce a mantenere intatte tutte le caratteristiche tipiche di Zelda e preservarne la complessità e la cura per i dettagli. nonostante i limiti del Game Boy. Una vera perla, probabilmente il miglior Zelda portatile. Da avere assolutamente.

    Note e curiosità:
    -Una versione aggiornata del gioco chiamata The Legend of Zelda: Link's Awakening DX uscì nel 1998 per Game Boy Color, che oltre ad una grafica colorata introdusse nuove caratteristiche quali la possibilità di collezionare fotografie, tuniche con colori diversi che conferiscono altrettanti poteri speciali ed un intero dungeon aggiuntivo basato sui colori.

    -Link's Awakening non rientra nella storyline principale (pertanto Hyrule, Zelda, Ganondorf e la Triforza non sono presenti nel gioco, se non sottoforma di cameo). I fan sono quasi tutti d'accordo nell'affermare che il gioco sia un seguito diretto di A Link to the Past, come testimoniano alcuni dialoghi e dei rimandi al classico per SNES.

    -Nel gioco sono presenti numerosissime citazioni della serie di Super Mario, a partire dalle sezioni a scorrimento laterale e dalla presenza di alcuni personaggi come alcuni Goomba, delle Piranha Plants e svariati ammiccamenti al Mushroom Kingdom. Inoltre, compare per l'ultima volta Wart, il boss finale del Super Mario Bros. 2 Occidentale, che ci insegnerà una melodia per l'Ocarina.

    -Molte delle caratteristiche di Link's Awakening verranno riprese nei capitoli successivi, in particolare in Ocarina of Time. I personaggi Marin e Tarin compaiono anche nell'episodio per Nintendo 64 con il nome di Malon e Talon, così come il saggio gufo Kaepora Gaebora. Anche la parata con lo scudo tramite pressione del tasto debutta in questo episodio e sarà una costante nei giochi successivi. Inoltre è proprio in Link's Awakening che fa la sua prima apparizione il famoso minigioco della pesca.

    -In Link's Awakening fa la sua comparsa in diversi cameo il principe Richard. Trattasi di uno dei personaggi principali di For the Frog the Bell Tolls, titolo per Game Boy uscito nel 1992 e sviluppato da Intelligent System. Questo gioco, mai uscito dal Giappone, presenta un'impostazione assai simile a quella di Link's Awakening.
    Ultima modifica di >V@len$<; 25-05-2009 alle 14:56:08

  2. #272
    Utente L'avatar di [Strider]
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    Nome: Buggy Boy

    Produttore: Elite

    Anno: 1987

    Piattaforma: C-64 (versione esaminata); Spectrum; Amstrad CPC; Amiga 500; Atari ST; J2ME

    Genere: Corse Arcade

    Giocatori: 1

    Screens: (Le prime 4 sono della versione C64. Le altre 2 della versione Amiga)




    Video: 1

    Descrizione:
    Verso la fine degli anni '80 in sala giochi vide la luce un coin-op, che grazie alla sua natura semplicistica ma al tempo stesso accattivante, ebbe un buon riscontro di pubblico… il suo nome era Buggy Boy, ed era un gioco di corse arcade edito dalla Tatsumi. Però fu con le relative conversioni per i computer dell'epoca che ebbe ancor più successo, e di cui la più curata risultò quella per Commodore 64… specialmente sotto il profilo della giocabilità.
    Il gioco era sviluppato nel seguente modo:
    Alla guida di una dune buggy dovevamo affrontare cinque tracciati di difficoltà crescente, (quattro normali più uno a circuito chiuso), cercando anche di prendere il maggior numero di bandierine sparse in punti strategici delle piste. Queste bandierine avevano il semplice scopo di incrementare il proprio punteggio, ma la loro accurata dislocazione nei vari tracciati, era sempre un'invogliante sfida per i giocatori affamati di Highscore.
    Elementi di contrasto che se non evitati, facevano invece perdere secondi preziosi al tempo disponibile per completare il tracciato, erano una moltitudine di oggetti presenti in pista come: grandi massi, staccionate varie, tronchi ecc.
    Per evitarli il giocatore poteva usare, con il giusto tempismo, alcune trovate che i programmatori inserirono nel titolo… come il salto (attuabile prendendo dei piccoli tronchi), e il mettersi su due ruote laterali (toccando con una ruota alcuni piccoli sassi).
    Come gia detto in precedenza, il prodotto aveva un'ottima giocabilità, data in particolar modo da una buona fisica dell'auto, e dalla grafica che svolgeva il suo egregio compito. Volendo essere pignoli l'unico aspetto negativo poteva essere l'esiguo numero delle piste, che però era uno standard in quegli anni, e che comunque bisognava imparare a memoria per portarle a termine.
    Per finire possiamo dire che questo era un titolo molto divertente, perché aveva come arma vincente un concept semplice espresso in modo ottimale.


    Note e Curiosità:
    - La versione per C64 era famosa come buona conversione da sala giochi, anche grazie al fatto che presentava tutte le piste in un unico caricamento.
    Ultima modifica di [Strider]; 18-10-2009 alle 13:07:43

  3. #273
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    Titolo: Duck Tales

    Produttore: Capcom

    Anno: 1989

    Piattaforma: Game Boy, NES

    Genere: Platform

    Giocatori: 1

    Screen:
    versione NES

    versione Game Boy




    Descrizione:

    Duck Tales &#232; uno dei pi&#249; noti e divertenti titoli usciti per NES e la sua sorella portatile, il GB. Del resto non poteva mancare un titolo, che vanta anche il seguito Duck Tales 2, in cui non fosse protagonista la famosa famiglia dei paperi.
    Nei panni del miliardario zio Paperone dovremo attraversare nell'ordine che preferiamo cinque livelli (ambientati nella foresta amazzonica, in transilvania, nelle miniere dell'Africa, sull'Hymalaia e sulla luna) durante i quali incontreremo, oltre che nemici pi&#249; o meno pericolosi, altri personaggi (come i nipotini o la tata) che possono aiutarci fornendoci informazioni indispensabili per superare i livelli e per accedere ad aree segrete o anche dispensando cibo (che pu&#242; anche essere trovato in giro insieme a vari diamanti che aumenteranno il punteggio) che ricarichi una delle tre barre di vita.
    Il nostro alter-ego, oltre che camminare normalmente, pu&#242; usare il suo bastone per compiere salti molto alti o per togliere di mezzo i vari nemici che variano ovviamente da livello a livello. Il fine ultimo &#232;, come in quasi tutti i giochi, quello di arrivare al boss finale e sconfiggerlo per passare a un altro livello. Una volta completati tutti si acceder&#224; alla sfida finale con Famedoro Cuoredipietra che tenter&#224; di raggiungere il tesoro prima di noi, precederlo &#232; comunque facile.
    Un comparto grafico ineccepibile, con personaggi e ambienti ben caratterizzati e immediatamente riconoscibili, accompagnato da effetti sonori discreti (giocandoci al GB ogni tanto si sente qualche stridore) e musiche eccellenti ne fanno un gioco di cui non ci si pente dell'acquisto.
    Duck Tales, sebbene sia divertente &#232; un gioco che, per la sua medio-bassa difficolt&#224;, non impegna a lungo e pu&#242; essere completato in meno di un'ora.

    Note e curiosit&#224;:

    1) Duck Tales &#232; noto anche per la sua colonna sonora (composta da Yoshihiro Sakaguchi), tanto che il tema musicale della Luna &#232; presente in una compilation che raccoglie le migliori musiche del NES.
    Ultima modifica di Garet; 17-03-2009 alle 22:27:07

  4. #274
    Retrogamer Ducatista L'avatar di Mad Max'78
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    Titolo: Beneath a Steel Sky

    Produttore: Revolution Software Ltd.

    Anno: 1994

    Piattaforma: Dos, Amiga, Amiga CD32

    Genere: Avventura Grafica

    Giocatori: 1

    Screen:




    Video: -

    Descrizione:
    Beneath a Steel Sky è una classica avventura punta e clicca, dotata però di un suo fascino particolare ed in grado di emergere dalla massa grazie sopratutto alle sue affascinanti ambientazioni in puro stile cyberpunk e all'ottimo plot narrativo.
    Le vicende che ci troveremo a vivere ci catapulteranno in una metropoli (Union City) dove le differenze sociali tra i vari cittadini sono pesantemente marcate, i più abietti costretti a vivere nella parte bassa della città, tra inquinamento e spazzatura, mentre man mano che si sale si incontrano le classi sociali più agiate vivere in quartieri ed appartamenti lussureggianti con ogni tipo di comodità.
    Il gioco ci mette nei panni di Robert, un abitante della cosidetta "Radura" un luogo esterno alla città completamente emarginato e senza regole, attraverso un lungo cammino che ci porterà fino al vertice più alto della metropoli in cerca di risposte su chi siamo e sugli eventi che verranno narrati nella gustosa introduzione presentata in forma di fumetto.
    Tecnicamente il gioco si presenta con un ottima grafica in 2D, pur non eccellendo per bellezza presenta ottime animazioni dei personaggi, mentre risultano sempre godibili e azzeccate le musiche e gli effetti sonori.
    La longevità del prodotto è forse lunico punto debole del gioco, l'intera avventura non richiede poi molto tempo per essere terminata e gli enigmi che comunque risultano sempre molto coerenti e ben inseriti non sono troppo difficili da risolvere.
    La giocabilità semplice è funzionale e la già citata ottima ambientazione e trama fanno comunque di Beneath a Steel Sky uno dei prodotti di spicco del genere.

    Note e Curiosità:
    - La versione su CD del gioco oltre a presentare sottotitoli in quattro lingue diverse tra cui l'Italiano presenta inoltre un ottimo parlato;
    - La bellissima introduzione in stile fumetto è presente solo nella versione CD;
    - Il titolo è da tempo stato rilasciato come gioco Free direttamente dalla stessa Revolution Software;

    Ultima modifica di Mad Max'78; 7-05-2009 alle 16:55:47

  5. #275
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
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    Titolo: Tecmo World Cup '90 / Euro League

    Produttore: Tecmo

    Anno: 1989

    Piattaforma: Arcade

    Genere: Calcio

    Giocatori: 1, 2 competitivo

    Screens:



    Descrizione:
    Nel 1989 la Tecmo pubblic&#242; in formato arcade un titolo dedicato al calcio destinato a lasciare un segno indelebile nelle menti degli adolescenti di allora: Tecmo world cup '90. Inutile dire che la prima cosa che saltava all'occhio era il notevole divario grafico con i giochi casalinghi dell'epoca (a quei tempi c'era un divario piuttosto ampio tra i coin op e le console casalinghe, tutto a favore dei primi) ma una volta iniziato a giocare ci si rendeva conto che non era solo quello a fare la differenza: il realismo la faceva da padrona grazie all'implementazione di caratteristiche come colpi di testa e rovesciate; il gameplay era basato su due tasti: uno per i tiri alti e uno per i tiri bassi. Va da s&#232; che con il primo si facevano anche i cross e con il secondo i passaggi.
    Il gioco metteva a disposizione otto squadre nazionali e obbligava il giocatore a vincere per proseguire; come tutti i giochi dell'epoca, per&#242;, l'I.A. era tutt'altro che perfetta e dopo qualche partita si scovava il metodo con cui andare sistematicamente in rete, rendendo ogni partita praticamente una formalit&#224;.
    Ripreso in mano oggi il gioco pu&#242; ancora stupire se contestualizzato all'epoca in cui &#232; uscito ma rimane inevitabilmente datato a causa sia della scarsa I.A. gi&#224; citata, sia a causa di una certa legnosit&#224; dei controlli unita alla ripetizione continua fino allo sfinimento del tema musicale principale durante tutte le partite. Pu&#242; ancora divertire ma solo per breve tempo.

    Note e curiosit&#224;:
    - L'edizione europea di Tecmo World Cup '90 venne ribattezzata Euro League. Il cambiamento, per&#242;, non fu legato solo al nome: le squadre nazionali presenti vennero sostituite con club europei (tutti con la medesima I.A., comunque) e le maglie che nella versione originale sono in gran parte sbagliate vennero qua assegnate invece correttamente.
    - Nell'originale Tecmo World Cup '90 le divise delle squadre tendevano ad avvicinarsi ai colori della bandiera della nazione; Quella della Germania Occidentale, invece, era un misto di verde scuro e giallo che erano i colori della divisa della polizia tedesca dell'epoca.
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 22-10-2008 alle 22:53:02

  6. #276
    Retrogamer Ducatista L'avatar di Mad Max'78
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    Titolo: Hunter

    Produttore: Activision

    Anno: 1991

    Piattaforma: Amiga, Atari ST

    Genere: Azione/Avventura

    Giocatori: 1

    Screen:




    Video: 1

    Descrizione:
    Hunter non è il classico action game a sfondo bellico, l'aspetto apparente nasconde in verità un titolo molto più complesso.
    La particolarità del titolo sta tutta nella giocabilità aperta e nella completa libertà di movimento e libertà di agire lasciata al giocatore.
    Il gioco si sviluppa in una serie di missioni di varia natura, che possono spazziare dal recupero di documenti fino all'uccisione di un bersaglio stabilito; a differenza però della maggior parte dei titoli simili non vi è una strada stabilita o un modo corretto di agire, alla partenza del timer saremo totalmente liberi di muoverci e scegliere la strada da seguire per poter portare a termine il compito assegnatoci nel tempo stabilito.
    Oltre al solito equipaggiamento base, composto da granate, armi ecc.., il gioco ci mette a disposizione un infinità di veicoli da poter utilizzare che coprono praticamente tutte le tipologie esistenti, bicicletta, automobile, jeep, camion, carro armato, hovercraft, motoscafo, wind surf, elicottero, paracadute, ecc..
    Tale varietà di mezzi consente di poterci muovere con libertà assoluta per l'intera mappa di gioco, bisogna però stare attenti perché anche i nemici hanno la possibilità di utilizzare gli stessi veicoli e quando si è a piedi l'arrivo di un nemico a bordo di un cingolato può dare ben più di qualche grattacapo.
    La longevità è garantita dalle numerose missioni presenti e sopratutto dalla varietà delle stesse e dai diversi approcci che si possono adottare.
    Tecnicamente il gioco si presenta con un motore grafico completamente in 3D, che pur non mostrando una grafica eccezionale e a volte un po scialba e piuttosto lenta, svolge più che bene il proprio lavoro e non incide troppo pesantemente sulla qualità oggettiva del titolo, discorso diverso per il comparto audio che è ridotto ai minimi termini, con i soli effetti sonori ad accompagnarci durante le nostre lunghe camminate in cerca di un veicolo da poter utilizzare.
    Il vero punto forte del gioco è senza ombra di dubbio la giocabilità, grazie sopratutto alla libertà concessa al giocatore il titolo non risulta mai ripetitivo e diverte offrendo qualcosa che per l'epoca era assolutamente innovativo.

    Note e Curiosità:
    - Uno degli oggetti più curiosi da utilizzare durante il gioco era la divisa nemica, con tale travestimento i nemici non ci attaccavano, bisognava comunque prestare attenzione per non finire sotto il fuoco dei propri alleati.
    Ultima modifica di Mad Max'78; 7-05-2009 alle 16:57:52

  7. #277
    ヴァレンス L'avatar di >V@len$<
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    Titolo: Dr. Mario

    Produttore: Nintendo

    Anno: 1990

    Piattaforma: NES - Game Boy

    Genere: Puzzle Game

    Giocatori: 1-2 in competizione

    Screens:



    Video: 1-2-3

    Descrizione:
    La saga spin-off di Mario per eccellenza è rappresentata dagli eventi automobilistici di Mario Kart (che nasce sullo SNES nel 1992), ma esperimenti dello stesso tipo erano già stati realizzati precedentemente, con titoli che vedevano l'idraulico più famoso del mondo come protagonista. Il più famoso di questi è certamente il Puzzle Dr. Mario, primo episodio di una saga molto popolare tra i fan.
    Ci troviamo come al solito nei panni di Mario che, stavolta in qualità di medico, dovrà eliminare un trio di malefici virus attraverso delle capsule di vitamine.
    La struttura riprende quella dei Puzzle Game classici, in particolare Tetris: dovremo ingegnarci per debellare tutti i virus del livello disposti in ordine sparso, che sono di tre "ceppi" diversi, identificati tramite i colori rosso, giallo e blu. Il giocatore ha a disposizione le capsule di vitamine divise in due parti uguali, ciascuna di un colore diverso; i colori sono disposti in tutte le possibili combinazioni tra rosso, giallo e blu. Mario le inserirà nel grosso contenitore (che funge da ambientazione dei livelli) ed a quel punto sta al giocatore posizionarle nel modo più congeniale possibile per eliminare i virus: per fare ciò è necessario che essi entrino in contatto con almeno tre "metà" di capsule del colore corrispondente, in modo tale che "spariscano" insieme al nemico (ad esempio, per eliminare un virus rosso dovremo posizionare un certo numero di vitamine rosse vicino ad esso). Le capsule precipitano verso il basso e possono essere spostate e rovesciate e si depositano sul fondo, esattamente come i tetramini di Tetris e, come in Tetris, qualora esse si ammucchino tanto da raggiungere il limite dello schermo, perderemo la partita. Gli stage sono 20 (ciascuno selezionabile dall'inizio della partita), 3 i livelli di difficoltà (cioè la velocità con cui le vitamine precipitano) e due i temi musicali (i celebri Fever e Chill).
    E' disponibile anche una modalità multiplayer, che vede i giocatori affrontarsi in una gara a chi elmina prima tutti i virus.
    La versione Game Boy differisce da quella NES solo per i colori (i virus sono neri, grigi e bianchi) e per un livello di difficoltà lievemente maggiore, ma per il resto le due sono praticamente identiche. Forse la versione portatile fa più bella figura sull'hardware limitato del Game Boy, inoltre la possibilità di portare il gioco ovunque e spezzare i tempi morti lo rende forse preferibile.
    Divertente, veloce, intuitivo, cervellotico, dalla grafica scarna ma pregiatissima e gradevole, così come la colonna sonora, come in ogni Puzzle Game classico che si rispetti (e anche di più). Dr. Mario è un titolo che vi terrà ore ed ore incollati allo schermo, grazie ad un gameplay semplice ma geniale.

    Note e curiosità:
    -Possiamo considerare le versioni successive di Dr. Mario come delle espansioni, più che dei semplici porting o remake. L'edizione originale del NES è stata riprodotta in più occasioni, tra le quali figurano la versione per VS. System, il remake per SNES Tetris & Dr. Mario (che include nuove features), il disco promozionale del GameCube "Preview Disc" (in cui l'edizione originale del gioco è scaricabile sul Game Boy Advance tramite l'apposito cavo), assieme alla compilation Japan Only per GameCube Nintendo Puzzle Collection. Inoltre è presente per Game Boy Advance Dr. Mario nella collana Classic NES, seguito da Dr. Mario & Puzzle League.

    -La principessa Peach non è effettivamente presente nel gioco, ma viene menzionata nel libretto di istruzioni, assieme ad un artwork che la ritrae in veste di infermiera.

    -All'uscita del gioco negli Stati Uniti, fu scatenata una polemica a causa della presenza delle capsule di vitamine, che fu interpretata come una propaganda all'uso di droghe pesanti.

    -Nonostante sia oramai consolidato che la professione di Mario sia quella di idraulico, in questo titolo viene detto esplicitamente che egli è un medico. Non bisogna stupirsi, data la natura puramente funzionale del mondo di Mario, peraltro moltissimi giochi hanno visto Mario esercitare decine di professioni diverse.
    Tuttavia, il personaggio di Dr. Mario figura anche in Super Smash Bros. Melee per GameCube come clone di Mario, nonostante questa funzione sia svolta anche da Luigi. Nel gioco, inoltre, viene lasciato intendere che Dr. Mario non sia semplicemente Mario in versione dottore, ma un personaggio a sè stante, che ha ben poco a che fare con il mondo di Mario. Strano notare un'incongruenza simile, nonostante l'abbondante fanservice no sense che caratterizza la serie di Super Smash Bros. Ad ogni modo, la presenza di Dr. Mario come personaggio giocabile non si verificherà nell'episodio successivo della saga, in quanto essa è assolutamente superflua.
    Ultima modifica di >V@len$<; 25-05-2009 alle 11:13:21

  8. #278
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    Titolo: Bushbuck - la corsa ai tesori (Airport)

    Produttore: Activision

    Anno: 1990 - 1991

    Piattaforma: DOS, amiga

    Genere: Avventura, esplorazione

    Giocatori: 1 o 2 giocatori umani oppure 1 giocatore umano contro il computer

    Screen:





    Descrizione:

    I vecchi giochi DOS in cui si deve saltare e sparare, come Bio menace e Commander keen, sono conosciuti dalla maggior parte degli utenti. Ma quelli in cui si deve fare qualcosa di diverso, come Bushbuck, lo sono di meno.

    All'avvio del gioco, accompagnato da un ottimo arrangiamento della sigla d'apertura dei telefilm di Hitchcock, viene presentata una lista di oggetti (spesso stranissimi) sparsi in tutto il mondo e che il giocatore dovrà trovare. Girando per il globo a bordo del nostro aereo potremo ottenere diversi bonus che possono aiutarci nella ricerca, come indizi (di non facile interpretazione) riguardanti gli oggetti che stiamo cercando o biglietti aerei aggiuntivi che prolungeranno il limitato numero di viaggi che potremo fare. A complicare ulteriormente le cose vi è il fatto che il viaggio necessario al raggiungimento di una città può essere impedito da fattori climatici (come tempeste e cicloni) che potrebbero costringere l'aereo a tornare indietro e noi a rimborsare i danni al velivolo.
    Una volta trovati uno o più oggetti, questi devono essere riportati nella città da cui è iniziata la partita per ricevere punti, biglietti aggiuntivi e i nomi di nuovi oggetti. Il tutto è condito con una grafica colorata e da vari arrangiamenti di celebri musiche che accompagnano i tragitti degli aerei.
    Trovare un oggetto è una vera e propria soddisfazione, perchè dimostra di essere stati in grado di capire gli indizi ottenuti e di essere riusciti a metterli insieme riuscendo così a risalire alla città che lo custodisce.
    Chi è alle prime armi si può allenare giocando da solo, ma in questo modo il gioco annoia presto. Ci si diverte molto giocando contro il computer, ma se si è insieme a un amico o con un gruppo di amici formando due squadre e decidere insieme i viaggi da fare il gioco raggiunge il top.
    In definitiva Bushbuck è un titolo da provare assolutamente, nel caso in cui riusciste a trovarlo.

    Note e curiosità:

    1) Bushbuck è disponibile interamente in lingua italiana.

    2) Il gioco può partire solo da floppy disk.

    3) Sono presenti anche elementi umoristici, come gli sfottò del computer se si gioca contro di lui e il messaggio che appare quando si trova un oggetto che dice "viene caricato con cura sul tuo aereo" accompagnato dall'animazione dell'addetto al carrello che lancia letteralmente l'oggetto sul nastro trasportatore.

    4) Ogni volta che si arriva in una città vengono visualizzate varie informazioni su di essa.
    Ultima modifica di Garet; 21-04-2012 alle 00:13:43

  9. #279
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    Titolo: Homeworld

    Produttore: Relic Entertainment

    Anno: 1999

    Piattaforma: Linux, Mac, Windows

    Genere: strategia in tempo reale in tre dimensioni

    Modalità di gioco: Giocatore singolo, Multigiocatore via internet

    Screen:





    Video: introduzione - la distruzione di Kharak - l'incursione dei Turanic Raiders - primo contatto con la flotta di Kadesh

    Descrizione:

    Homeworld è uno strategico ambientato nello spazio dei Kushan, abitanti del pianeta desertico Kharak. Un giorno essi trovano il relitto di una vecchia astronave, la Khar-Toba, e scoprono di essere originari del pianeta Hiigara. Decidono così di costruire così un'immensa nave-colonia che sarà l'ammiraglia della loro flotta e di partire alla riconquista della loro vecchia casa, occupata dalla flotta nemica Taiidan. Durante il gioco la storia si svilupperà attraverso battaglie stellari, colpi di scena, contatti con flotte aliene (ostili e non), e sequenze animate ben realizzate.

    Homeworld rappresenta un'evoluzione degli strategici in tempo reale perchè è in 3D, non solo per quanto riguarda il comparto grafico (che ancora oggi può lasciare a bocca aperta) ma anche per la giocabilità. Il giocatore non ha la limitazione di muovere le unità a sua disposizione in alto, in basso, destra e sinistra (come negli altri RTS), ma può muoverle veramente in qualsiasi direzione, anche tenendo conto della profondità. Questo costringe a prestare doppia attenzione all'ambiente circostante visto che le forze nemiche possono provenire non solo da ogni parte, ma anche comparire all'improvviso nel bel mezzo della nostra flotta grazie ai salti iperspaziali che costituiscono un elemento importante sopratutto nelle partite multigiocatore. Gli innumerevoli scontri tra le flotte costituiscono una gioia per gli occhi perchè si ha l'impressione di assistere a un combattimento alla Star wars con gli sciami di caccia, intercettori e altre navi leggere che si scontrano fra loro o che attaccano una grossa nave da guerra che a sua volta tenta disperatamente di sparare in ogni direzione per colpire qualcuno dei caccia che gli svolazza attorno. Molto di effetto sono anche gli scontri tra le navi da guerra, questi offrono la possibilità di notare gli ottimi effetti grafici del gioco, tra questi i danni visibili di una nave in cattive condizioni o il fuoco delle navi dotate degli avanzatissimi cannoni ionici (fig. 2-3-6).
    Vasto è il parco di navi a disposizione, che spazia dagli indifesi collettori di risorse che si occupano di raccogliere minerali (che servono per la costruzione della flotta) dai meteoriti alle versatili navi di classe caccia e corvette alle navi pesanti come fregate ed enormi cacciatorpedinieri e incrociatori pesanti eccellenti contro bersagli lenti ma esposti all'attacco di caccia e corvette. Non mancano navi dalle abilità speciali, come generatori di campi di mimetizzazione o di gravità in grado di disturbare i movimenti delle navi leggere.
    Il gioco offre molto anche per quanto riguarda gli aspetti tattici. Il giocatore può infatti scegliere la formazione (fino anche a crearne una lui stesso con l'apposita opzione) in cui le navi devono muoversi e attaccare, o anche che atteggiamento le stesse navi devono avere nei confronti dei nemici.
    A questo si aggiungano anche le voci (purtroppo in inglese) degli equipaggi delle navi che durante una battaglia fanno rapporto della loro attuale situazione e le ottime musiche che accompagnano le battaglie e i lunghi tragitti della flotta da un punto all'altro. Tutti questi elementi contribuiscono a che l'utente si senta tutt'uno con il gioco.
    Per chi ama gli strategici Homeworld è un titolo da avere per principio.

    Note e curiosità:

    1) Il gioco vanta una stand alone expansion, Homeworld Cataclysm sviluppato da Barking Dog Studios e il seguito ufficiale Homeworld 2 sviluppato sempre da Relic Entertainment.

    2) La canzone Homeworld è stata realizzata dal famoso gruppo musicale Yes ed è tratta dall'album The ladder. E' possibile sentire questa canzone durante lo scorrimento dei crediti.

    3) Nel settembre 2003 è stato rilasciato il codice del motore grafico di questo gioco.

    4) A inizio partita è possibile scegliere qualsiasi colore per la propria flotta.
    Ultima modifica di Garet; 6-02-2010 alle 23:38:44

  10. #280
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    Titolo: Death Rally

    Produttore: Remedy Entertainment Ltd

    Anno: 1996

    Piattaforma: Dos

    Genere: Guida (top down racing)

    Giocatori: 1-4, in rete

    Screen:






    Descrizione:

    Questo gioco pubblicato dalla Apogee, benché passato un po' "under the radar", é un titolo eccellente.
    Il vostro compito é acquistare un'automobile e gareggiare in una serie di circuiti ai limiti della legalità, con prospettiva dall'alto stile Micro Machines. All'inizio della partita, il gioco vi chiede se volete usare le armi (certo!). Vincendo le gare e raccogliendo alcuni bonus durante la corsa, accumulerete denaro, col quale potrete:

    - riparare i danni alla macchina
    - acquistare potenziamenti e nuove armi
    - quando il budget ve lo consentirà, acquistare un modello superiore di macchina.

    obiettivo finale del gioco é arrivare ad acquistare il modello più avanzato di macchina (il potentissimo Deliverator), e scalare la classifica dei piloti. Una volta raggiunta la prima posizione, sfiderete il "campionissimo", the Adversary, voi contro di lui (e nessun altro) in un circuito speciale.
    Chi legge e non ha mai provato il gioco, a questo punto probabilmente starà pensando "tutta roba già vista".
    Cos'ha dunque di speciale questo titolo? Due cose:
    1) senza tattica non andrete da nessuna parte.
    Data la presenza delle armi, non potete semplicemente mettervi davanti a tutti all'inizio della gara e mantenere la prima posizione fino al traguardo, perché vi esporreste al fuoco incrociato dei mitragliatori avversari. Ogni corsa va impostata con cura, e bisogna sapere quando rimanere nelle retrovie e quando scattare davanti a tutti gli altri, quando é il caso di accanirsi su un avversario fino alla distruzione totale della sua macchina, con conseguente uscita di scena per la corsa, e quando invece é meglio lasciarlo perdere; e così via.
    2) Carisma. Questo gioco é pieno di tocchi di stile, e trasuda carisma da ogni pixel.
    L'ambientazione nel mondo delle corse clandestine, di per sè affascinante, é sfruttata molto bene.
    Tra le armi a vostra disposizione avete il sabotaggio ai danni degli avversari.
    Uno strozzino é disposto a farvi credito se ne avete bisogno (ovviamente richiederà indietro il capitale con interessi salatissimi), ma se cliccate sulla sua icona prima di esservi fatti un nome nel mondo delle corse, una risatina digitalizzata é tutto quello che otterrete.
    I piloti hanno ciascuno un nome e una personalità ben definiti, e ben presto imparerete a riconoscerli, e comincerete a pensare "Non posso farmi sorpassare da quella schiappa di Mori Sato" oppure "Che sballo, ho battuto Duke Nukem!".
    In definitiva, un gioco consigliato a tutti. Assolutamente da provare.

    Note e curiosità

    - Il gioco é stato di recente rilasciato in versione freeware, e compatibile con Windows XP/Vista/Seven
    (ma con il multiplayer disabilitato)
    Ultima modifica di mxyzptlk; 12-08-2010 alle 17:01:30

  11. #281
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    Titolo: Cadash

    Produttore: Taito

    Anno: 1989

    Piattaforma: Arcade (versione esaminata), Megadrive, PCEngine

    Genere: Action RPG

    Giocatori: 1-2, cooperative

    Screen:




    Descrizione:

    Un arcade da sala giochi e un RPG presentano caratteristiche tra loro incompatibili, anche volendo tralasciare gli aspetti di interpretazione del personaggio di un "vero" gioco di ruolo. Se nel primo ci si aspetta tanta azione e un ritmo incalzante e senza pause, nel secondo la fretta pi&#249; che mai &#233; cattiva consigliera: ogni sfida va affrontata solo quando si &#233; pronti, eventualmente ritornando sui propri passi e facendo livellare il personaggio. Non &#233; un caso che GDR veri e propri non siano mai apparsi in sala giochi.
    E' possibile per&#242; imbattersi in giochi di azione che mutuano elementi come l'ambientazione fantasy e la crescita del personaggio. Chi scrive ne conosce due esempi, entrambi riusciti: il Black Tiger e questo Cadash.
    La trama &#233; alquanto scontata: un cattivone ha rapito la principessa, e uno o pi&#249; avventurieri devono liberarla.
    A noi interpretare uno dei valorosi: possiamo scegliere tra quattro "classi", che corrispondono a quelle tradizionali di Dungeons & Dragons (fatta eccezione per il Ninja, che prende il posto del ladro).
    Ogni classe ha proprie caratteristiche di forza, resistenza, velocit&#224; e attack range.
    I personaggi accumulano esperienza e salgono di livello, ma per alcune classi questo processo &#233; pi&#249; rapido che per altre. Salire di livello comporta un incremento dei punti ferita, e, per il Mago e la Sacerdotessa, l'acquisizione di nuovi incantesimi.
    I mostri sconfitti lasciano al suolo sacchetti di monete d'oro. Il denaro accumulato pu&#242; essere sfruttato nei villaggi, dove troviamo tre tipi di negozio:
    - l'albergo, per passare la notte e riposare (in pratica, si ripristina la barra energetica)
    - l'armeria, dove acquistare potenziamenti sia difensivi che offensivi
    - la ferramenta, che ci propone erbe mediche e antidoti per aumentare la nostra capacit&#224; di sopravvivenza, pi&#249; le clessidre (extra time).

    La partita si dipana un po' come una "caccia al tesoro"; ogni boss sconfitto o richiesta di un PNG esaudita ci accordano una ricompensa, con la quale &#233; possibile affrontare la "quest" successiva. A titolo di esempio, l'ultima fase del gioco ci fa ritornare nello stesso castello da cui eravamo partiti! (con la differenza che avremo in tasca le chiavi di argento e d'oro).
    Oltre che per le caratteristiche "da gioco di ruolo" enunciate, Cadash si distingue per la variet&#224; dei nemici e la vastit&#224; degli ambienti, sia in orizzontale che in verticale.
    La grafica pulita e dettagliata e il sonoro rifinito definiscono un titolo forse non imperdibile, ma piacevole.

    Note e curiosit&#224;:

    - &#233; prevista la possibilit&#224; di collegare due cabinati, ci&#242; che permette di giocare una partita in quattro giocatori anzich&#233; due
    - Questo gioco &#233; contenuto nelle raccolta "Taito Legends 2", ma esclusivamente nelle versioni per PC e Xbox.
    Ultima modifica di mxyzptlk; 5-05-2009 alle 17:54:36

  12. #282
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    Titolo: Mega Man

    Produttore: Capcom

    Anno: 1987

    Piattaforma: NES

    Genere: Platform

    Giocatori: 1

    Screen:


    Descrizione:

    Ci troviamo di fronte al titolo che da il via alla fortunata serie di Megaman che ha come protagonista l'omonimo personaggio blu che corre, salta e spara col suo cannoncino.

    Il gioco, come tutti i capitoli successivi della serie, è diviso in una serie di boss da affrontare (dopo aver percorso il loro livello) uno dopo l'altro nell'ordine che si preferisce, una volta sconfitti tutti è possibile accedere al livello finale che ci porterà ad affrontare il cattivo di turno, il malvagio Dr. Wily. Quest'ultimo è uno scienziato pazzo che ha trafuga dal laboratorio del Dr. Light (suo ex-amico) 6 robot masters con lo scopo di sottometterli in modo che lo aiutino a conquistare il mondo.
    Nei panni di Mega Man dovremo attraversare sei livelli e sconfiggere in ognuno di essi il robot master finale, il quale ha un aspetto e un potere quasi sempre in tema con l'ambientazione del livello (per esempio Fire Man è situato in un livello di lava e il suo potere è il fire storm, un attacco di fuoco).
    La caratteristica che permette a Mega Man di ritagliarsi la sua fetta di appassionati è semplice e allo stesso tempo innovativa: quando viene sconfitto un robot master Mega Man acquisisce il suo potere, che potrà in seguito selezionare dal menù e utilizzare a suo piacimento dopo averlo caricato per mezzo dei vari power-up che vengono rilasciati dai nemici uccisi. Ogni robot è vulnerabile a un determinato tipo di attacco, Fire Man per esempio può essere sconfitto facilmente utilizzando l'attacco di ghiaccio (ice slasher), ottenibile sconfiggendo Ice Man, è consigliabile quindi affrontare i livelli (e quindi i boss) in un certo ordine se si vogliono avere più speranze di finire il gioco e far si che la barra di salute non scenda rapidamente a zero facendoci perdere una vita.
    Sconfitti tutti e sei i robot, si accederà allo stage finale, che avrà come boss il famigerato Dr.Wily.
    Un titolo per l'epoca sicuramente innovativo, anche se caratterizzato da una grafica non proprio gradevole, che getta le basi per degli ottimi seguiti.

    Note e curiosità: (quelle in rosso valgono anche per i successivi episodi)

    1) In Giappone il personaggio Mega Man è conosciuto come Rockman.

    2) Il protagonista è apparso in altri videogiochi: Marvel vs Capcom 1 e 2 e due picchiaduro arcade 1v1. Inoltre è anche il protagonista di un cartone animato, di un fumetto, appare come giocattolo e chi più ne ha più ne metta.

    3) Come già detto, ogni robot può essere sconfitto facilmente da un determinato tipo di attacco. Ciò è dovuto al fatto che a uno dei creatori del gioco (Keiji Inafune) venne in mente il celebre gioco della morra cinese.

    4) Questo gioco fu convertito per MS-DOS dalla Hi-Tech Expressions.

    5) Mega Man cambia colore a seconda del potere che sta al momento utilizzando.
    Ultima modifica di Garet; 10-06-2011 alle 15:16:16

  13. #283
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    Titolo: Mega man 2

    Produttore: Capcom

    Anno: 1988

    Piattaforma: NES

    Genere: Platform

    Giocatori: 1

    Screen:


    Video: musica della stage di Metal man - Bubble man

    Descrizione:

    E' il secondo capitolo della fortunata serie di Mega Man, inevitabilmente intitolato Mega Man 2.

    Il perfido Dr. Wily, dopo un anno dalla sua sconfitta, costruisce un nuovo castello e lo occupa con i suoi nuovi otto robot masters. Mega man dovrà di nuovo sconfiggerli prima di affrontare nuovamente il malvagio scienziato. Il gioco è strutturato come il predecessore anche se sono state apportate alcune migliorie: una maggior cura per il comparto grafico e per quello sonoro, la possibilità di riprendere il gioco da dove lo si è interrotto grazie a un sistema di password e nuovi power-up.
    Come nel precedente episodio prima di affrontare ogni robot è necessario dover attraversare interamente il suo livello, la cui ambientazione è come sempre in tema con l'aspetto e il potere del robot stesso, per esempio Wood Man si trova al termine di un livello ambientato in una foresta ed il suo potere è quello di lanciare foglie taglienti o di farsene scudo (leaf shield), mentre Bubble Man si trova al termine di un livello ambientato in parte sott'acqua ed ha il potere di lanciare bolle (bubble lead). Per quanto riguarda l'acqua Mega Man, essendo un pezzo di ferro, non ci nuota dentro ma cammina sul fondo e salta con maggior lentezza (ma i salti potranno essere molto alti e spesso pericolosi).
    Oltre all'impadronirsi delle abilità dei robot masters sconfitti questa volta Mega Man ne acquisisce automaticamente durante il gioco altre tre speciali: una piattaforma che consente di fluttuare verso l'alto (ne possono essere lanciate 3 alla volta), una che consente di muoversi orizzonalmente che è utile per superare i baratri, una che si arrampica lungo muri e pareti.
    Queste piattaforme si rivelano presto indispensabili per superare i livelli ambientati nel castello del Dr. Wily (ai quali si accede una volta sconfitti gli otto robot) che questa volta sono più di uno e hanno come Boss dei temibili Mech (il penultimo è il Dr. Wily stesso e l'ultimo uno strano ologramma) che possono tuttavia essere distrutti usando una delle abilità dei robot masters precedentemente uccisi.
    Mega Man 2 è un ottimo seguito che conferma l'avvio della fortunata saga di Mega Man.

    Note e curiosità:

    1) Il contatore del punteggio è stato tolto.

    2) Alcune musiche sono degne di nota, come quelle che accompagnano le stages di metal man e bubble man.
    Ultima modifica di Garet; 10-06-2011 alle 15:19:10

  14. #284
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
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    Titolo: Septerra Core: Legacy of the Creator

    Produttore: Monolith Production

    Anno: 1999

    Piattaforma: Pc

    Genere: Jrpg

    Giocatori: 1

    Screens:



    Descrizione:
    Valkyrie Studios impiegò non poco tempo per trovare un produttore sul progetto a cui stava lavorando da tempo e quando finalmente stipulò un contratto con Monolith Production potè dare alle stampe questo Septerra Core, un Jrpg in esclusiva per il mercato Pc (!). La trama è troppo articolata per poterla scrivere nel poco spazio a disposizione di questa retrospettiva ma vi basti sapere che è abbastanza originale e fortemente basata sulla geografia del mondo di gioco strutturato su mondi a strati che ruotano intorno ad un nucleo centrale. Il gameplay è fortemente "guidato" e lascia meno libertà al giocatore che in altri giochi del genere ma va detto che questo è stato fatto allo scopo di delineare al meglio la buona trama e i personaggi ben caratterizzati; un aspetto particolarmente gradito del gioco è che ogni protagonista ha una certa attitudine e/o ideologia che persegue anche quando sta nel gruppo del giocatore, perciò può capitare che un personaggio possa arrivare a litigare con un altro fino addirittura alla defezione dal gruppo da parte di uno dei due. Il giocatore, in ogni caso, avrà spesso la possibilità di variare i membri del proprio party anche se, a parte la protagonista principale non potrà mai avere con sè più di due personaggi per volta.
    Il gioco presenta fin da subito uno stile di combattimento abbastanza particolare: sono presenti le classiche barre di caricamento tipiche dei Jrpg ma sono divise in tre parti: più barre si usano in una volta e più potente sarà il colpo; naturalmente più barre si lasciano caricare e più si mostrerà il fianco al nemico. Oltre agli attacchi fisici ci sono le solite magie il cui utilizzo è vincolato dalla raccolta e collezione di un discreto quantitativo di carte magiche dagli effetti più disparati.
    Il gioco presenta una grafica in stile tecno/manga di qualità altalenante: gli scenari passano dall'ottimo all'orribile, i personaggi sono ben realizzati ma le animazioni mostrano cedimenti in più occasioni, pur non arrivando mai a compromettere la giocabilità; il sonoro è discreto ma non fa nulla per farsi ricordare, diventando un bel sottofondo ma nulla più. Molto buono il doppiaggio (in inglese, come tutto il resto del gioco, sottotitoli compresi). I dialoghi avvengono tramite la selezione di schematici disegni nella parte bassa dello schermo che rappresentano l'argomento abbinato.
    Questo titolo presenta soluzioni altalenanti in quasi tutti i comparti e mescola buone idee (caratterizzazione di storia e personaggi) a scivoloni clamorosi (una marcata linearità e una certa ripetitività di fondo) rendendolo il titolo gradevole anche se non esente da difetti. Valutato con i classici criteri sarebbe un titolo da 6,5; se riuscite a passare l'impatto negativo iniziale potrebbe anche appassionarvi.

    Note e Curtiosità:
    - le due persone che hanno realizzato l'audio di Septerra Core sono le stesse che qualche anno dopo hanno realizzato il comparto audio di Halo: Combat Evolved.
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 25-12-2008 alle 03:28:21

  15. #285
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    Titolo: Mega Man 3

    Produttore: Capcom

    Anno: 1990

    Piattaforma: NES

    Genere: Platform

    Giocatori: 1

    Screen:



    Video: musica della stage di Magnet man - Gemini man - Spark man

    Descrizione:

    Eccoci al terzo episodio della ormai lanciatissima saga di Mega Man.

    Corre l'anno 200X e il Dr. Wily sembra essersi pentito delle sue azioni passate e comincia, con l'aiuto del Dr. Light a costruire Gamma, un robot destinato a portare la pace nel mondo. Intanto altri 8 robot masters costruiti dai due scienziati per aiutare Gamma fuggono inaspettatamente portando con sè degli speciali cristalli e si rifugiano ognuno su un pianeta diverso. A Mega Man come sempre il compito di raggiungerli, sconfiggerli e recuperare i cristalli che hanno portato con sé.

    Come già si può intuire da queste poche righe, la struttura di gioco non cambia rispetto ai precedenti episodi, ma se da un lato questo può risultare ripetitivo, dall'altro il giocatore è comunque spinto dalla curiosità di vedere e sopratutto di conquistare i poteri dei robot nemici, dopo ovviamente aver attraversato il loro livello sempre il più possibile in tema con il boss stesso. Snake Man si trova in un livello costellato da teste di serpente e altri nemici simili e ha egli stesso il potere di lanciare serpenti mentre Spark Man, che lancia scariche elettriche, è il robot di un livello ad alta tensione. Ogni tanto nel bel mezzo di alcuni livelli Mega Man viene attaccato di sorpresa da un misterioso avversario (che in futuro si rivelerà essere Proto Man, la prima creazione del Dr. Light e in un certo senso il fratello di Mega Man).
    Dopo aver superato questi livelli si accede ad altri quattro speciali, in ognuno dei quali si devono sconfiggere 2 Doc Robots dotati delle abilità dei robot masters affrontati in Mega Man 2; successivamente prima di lanciarci nei livelli che costituiscono la strada per il castello del Dr. Wily, che non si è affatto ravveduto, dovranno essere nuovamente battuti tutti gli 8 robot masters del gioco.
    Questa volta il protagonista (il cui sprite si nota non cambiare mai) è affiancato dal suo cane Rush che può fargli inizialmente da trampolino ma in seguito anche da jet e sommergibile, ciò rende le cose molto più facili in caso si debbano superare punti difficili, specialmente in acqua se ai lati vi sono punte acuminate contro cui è facile urtare.
    La grafica, la musica e il sonoro sono sempre più curati man mano che esce un nuovo episodio di questa serie e in questo Mega Man 3 si nota anche una maggior cura e fantasia nella caratterizzazione dei vari personaggi. Un ottimo terzo capitolo, più lungo dei precedenti.


    Note e curiosità:

    1) E' stata introdotta la possibilità di eseguire la scivolata, indispensabile per superare luoghi con il soffitto basso.

    2) Il fatto che Mega Man sia affiancato da Rush, il suo cane robot, lo fa assomigliare molto a Kyashan il ragazzo androide protagonista di un vecchio anime del 1973. Anche Kyashan infatti ha per amico un cane robot di nome Flender che può trasformarsi in sommergibile, aereo e così via. Forse l'idea del cane è stata presa da questo anime.

    3) La musica della stage di Magnet man è degna di nota.
    Ultima modifica di Garet; 19-02-2010 alle 23:47:38

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