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Rocknrolla... Hmmm... Film strano, sembra scorrere a tratti e il ritmo non è velocissimo...
Però mi è piaciuto abbastanza :sisi:
Un signor pistolotto altro che.
Allora posto anche qui il papiro che ho scritto di là. Chissà quanto interesserà
Piccole curiosità.
http://3.bp.blogspot.com/_fgQv08f0fe...+jamesdean.jpg
-Tra Dean e Liz Taylor c'era del tenero. Niente di carnale sembra, ma c'era una fortissima amicizia. Passavano intere nottate nel camerino dell'altro a parlare. Il giorno dopo, diceva Liz, Jimmy non la cagava neanche di striscio. Era fatto così. Se si apriva troppo con qualcuno, poi aveva difficoltà a parlarci.
-La Taylor regalò un gatto a Dean e lui lo chiamò Marcus, come suo zio (che lo ha cresciuto). La cosa interessante è che pooc prima di morire, Dean lasciò il gatto a un amica, dicendo come doveva trattarlo, cosa dargli da mangiare e ricordandogli di una visità non prossima dal veterinario. Come se sapesse che stava per morire.
-Dean odiava il regista Stevens. Lo imbrigliava, non lo lasciava espriemere tutta la sua bravura, usare il metodo! Veniva sul set in ritardo di un ora apposta e Stevens lo cacciava e segnava tutte le ore e i minuti di ritardo che Dean aveva accumulato e chiese che non gli venissero pagati.
-Dean ebbe qualche baruffa anche con Hudson. I due non si potevano vedere. Dean lo chiamava il porco, il maiale ciccione. Hudson non riusciva a recitare con lui, perchè non capiva quello che deciva o come lo avrebbe detto. Per un periodo fecero le prove da soli in una roulotte e sfiorarono una rissa clamorosa. Entrambi vennero tacciati di omosessualità (poi Hudson fece outing) ma tra i due non successe nulla.
-Dean voleva a tutti i costi il cappello di Mercedes Mccambridge e ogni volta che lei tentava di levarselo lui era in agguato per rubarglielo. Il cappello, non che Dean lo volesse per quello, era un Stetson da veri cowboy, appartenuto a Gary Cooper (c'era ancora il suo nome scritto dentro). Quando scelsero il cappello da dare all'attrice, gliene diedero uno appena comprato, molto fashon. Cooper che era in zona, vide la scena e disse "No no, non esiste. Tu dovrai fare una donna che lavora tutto il giorno in mezzo a manzi e cavalli. Devi avere un cappello logoro, convincente" e gli diede il suo, che apparteneva a un ex suo film. Come tutti i veri cowboy, ci aveva pisciato sopra personalmente per farlo, prima ammorbidire e poi falro seccare per bene. Così si ottiene uno stetson perfetto. Provare per credere.
-Dean era un dio con il lazo. In pochi minuti lo adoperava meglio di chiunque altro. Si divertiva a accalappiare chiunque capitasse a tiro (http://farm3.static.flickr.com/2120/...8e89e2.jpg?v=0). Insegnò anche a (nnon ricordo più chi, forse il direttore della fotografia) a usarlo. Non riusciva per niente ma Dean, si chiuse con lui per un ora in una stanza per insegnarglielo. Ovviamente arrivò sul set in ritardo.
-Altro ritardo fù dovuto al ritrovamento di Dean di un uccellino con un ala rotta sulla strada verso il set.
-Quando Dean si trasformò in vecchio, a detta di tutti sembrava un vero ottuagenario. Si muoveva lentamente e parlava come un nonnetto. Il metodo applicato alla perfezione.
-Ovviamente durante le riprese non era permesso a Dean di correre gare automobilistiche ma lui se ne fregò e trovò la morte. Le ultime scene le girò un suo amico che lo sapeva imitare molto bene.
Gran finale, rullo di tamburi.
-Uno dei primi giorni sul set, Dean doveva girare una scena con Liz. Lei era già una star affermata, lui non era che un ragazzino. La valle dell'Eden era uscito da pochi giorni e Gioventù bruciata sarebbe uscito un mese dopo o più. Girare una scena con la Taylor lo metteva in soggezzione. Non riusciva a dire una battuta intera senza sbagliare. Dopo una mezz'ora buona, Stevens ordinò una pausa. Dean guardò verso un laro del set e vide che c'era un gruppo di curiosi. Allora andò verso di loro, abbassò la zip e fece una pisciata galattica. Tornò in scena e al primo tentativo fece tutta la sequenza senza errori. Il suo amico Dennis Hopper, gli chiese perchè mai avesse fatto una cosa simile e lui rispose "Se riesco a pisciare davanti a 100 persone e sare tranquillo, posso fare di tutto". (questa cosa si lega a una particolarità di Churchill)
-E questa è la famosa foto in cui Dean sembra Gesù crocefisso e Liz la madonna.
http://www.document.no/assets_c/2008...mb-519x392.jpg
Revolver di Guy Ritchie
Non ce la faccio a fare un commento serio.
Riesco solo a dire che mi sono trovato a guardare un film molto più pesante di quello che speravo.
A tratti trash, a tratti noioso. Finale sconclusionato che sa di vecchio e colpo di scena (?) che aleggia nell'aria dall'inizio del film.
Mi ha ricordato Memento - per colpa dello stesso fottuto doppiatore del protagonista (voce che odio) - e pure Fight Club; ho l'impressione
che Ritchie abbia voluto osare di più e abbia decisamente cacato fuori dal vaso. Scene inutili, personaggi inutili, trovate inutili.
Ottima recitazione per Strong (che paradossalmente rientra fra i "personaggi inutili"), peccato gli avessero affibiato una vocina nasale del tutto fuori luogo.
44O
Ho visto A Serbian Film, di Srdjan Spasojevic.
Mi infastidisce molto bypassare la lista di film solo perchè un film ha dato "scandalo" e mi incuriosisce, anche perchè spesso tali film si rivelano nient'altro che grandi cazzate. Non è questo il caso, però.
La trama è semplice: una stella del porno ormai in semi-pensionamento, accetta un ultimo grande lavoro, senza però sapere nulla su di esso. Ovviamente si troverà immerso in uno snuff-movie di quelli pesanti.
Il film parte lento. Per la prima mezz'ora non vediamo praticamente niente, e abbiamo il tempo per familiarizzare col protagonista e con la sua famiglia, sua moglie e il suo bambino. Nel frattempo iniziamo anche a capire quelle che sono le intenzioni del regista, ovvero quelle di denunciare i difetti della società Serba. A questo proposito è magnifica una delle ultime scene, la più cruda e terribile, quando il regista dello snuff movie esclama "ecco, la perfetta famiglia Serba".. Poi si inizia a girare lo snuff movie. E ne vediamo davvero di terribili. Si inizia con cose che disturbano, ma non ti fanno proprio chiudere gli occhi. Sai che c'è qualcosa di malatissimo, ma sei ancora al limite della sopportazione. Una bambina vestita come Alice che seduta su una seggiola guarda una donna umiliata che pratica del sesso orale a un uomo non è il massimo della vita, per intenderci. Poi il tutto precipita. Il regista dello snuff movie dice che lo scopo del suo film non è la pornografia, ma è mostrare la vita, e soprattutto le vittime. Non c'è niente di meglio delle vittime. Ed ecco che parte una delle scene più scoinvolgenti che sia mai capitato di vedere, e che probabilmente abbatte l'ultimo dei tabù possibili. Spoilero non perchè rivela qualcosa sulla trama ma perchè...va...Spoiler:. Visto questo, penserete di aver visto tutto. E invece nelle scene successive si innesta anche la violenza psicologica. Il finale è pazzesco. La scena già citata nel primo spoiler è già terribile, e come se non bastasse c'è di peggio. Alla fineSpoiler:.Spoiler:
Già. Eppure eppure il film non dà l'impressione di essere girato solo per far parlare di sè, e il regista pare avere davvero qualcosa da dire. Lo squallore, la malattia, l'ossessione, la perversione, sono ritratti in maniera forse eccessiva, ma dannatamente coraggiosa. Lo scopo non è suscitare un ribrezzo fine a se stesso allo spettatore, ma suscitare un ribrezzo ragionato, che faccia riflettere. Tutto questo è aiutato da una regia buona (anche se a volte ci sono delle cadute di stile), da un'ottima prova dell'attore protagonista e da una fotografia efficace nel ritrarre lo squallore degli ambienti. Non lo rivedrei, ma son lieto di averlo visto.
Megashark vs Giant Octopus
di un palombaro
Lo volevo vedere da quando su youtube ho scoperto quel video in cui lo squalo gigante salta fuori dall'acqua e azzanna un aereo di linea a 8000 metri di altezza, mentre un passeggero molto poco proccupato grida HOLY SHIT!.
E insomma a parte quella scena e poche altre il film non è stato ne abbastanza trash ne divertente come speravo. Si tratta di quel tipo di prodotti fatti in serie, con pessime animazioni in CG ripetute all'infinito da angolazioni diverse, così costose che tutto il resto viene ridotto all'osso.
Le scenografie sono così povere che gli attori devono muoversi il meno possibile, perchè si è riusciti ad arredare solamente pochi metri di parete o a trovare a malapena un pezzo di muro metallico e qualche sedia per rappresentare sia uffici che sottomarini. L'unica scena meno claustrofobica è quella all'aperto sulla baia di San Francisco, girata probabilmente in pieno inverno visto che non c'è anima viva e i protagonisti sono belli bardati. Il regista doveva esserne abbastanza soddisfatto perchè i personaggi ci tornano con insistenza.
Lo stile in economia ricorda tanto la serie TV Stargate, stessi colori e stesso tipo di luci ma effetti addirittura peggiori.
Ma veniamo al punto, i due mostracchioni, uno sproporzionato megalodonte e una piovra gigantesca, vengono risvegliati nel più complicato dei modi: un anonimo pilota di elicottero sgancia in mare un potentissimo apparecchio sonar(perchè ? e perchè lì ?) facendo sbroccare tutte le balene nei dintorni, queste ovviamente iniziano a dare capocciate alle pareti di un ghiacciaio provocandone il crollo e quindi la liberazione delle due inseparabili creature.
Già in questi primi minuti si possono apprezzare tutte le grandi qualità del film: c'è una sola animazione di pochi secondi delle balene che nuotano ripetuta all'infinito, il crollo del ghiacciaio realizzato aggiungendo del nevischio che cade alle immagini reali, il mini sottomarino realizzato in uno stanzino scuro con pulsanti luminosi che però non si illuminano e tastiere appiccicate in malomodo che si staccano appena la protagonista le tocca.
Da qui in poi i due sfuocatissimi mostri si vedranno a malapena per qualche minuto. Intanto il governo, rappresentato nientemeno che da Lorenzo Lamas, incarica un gruppo di antropologi marini capeggiati da Deborah Gibson(eh si la cantante. Ve la ricordate Electric Youth ? Io no) di trovare un modo per placare la furia dei due animali.
Insomma troppa trama, pochi mostri e poca distruzione, tanto vale guardarsi le scene migliori su youtube.
Shock
di Mario Bava
Un intero film con Daria Nicolodi come protagonista, e chi mi conosce sa quanto è stato faticoso per me.
Ancora una volta Bava ricila e anticipa. Ricicla perchè la trama di Shock ricorda altri esponenti del genere horror caratterizzati dalla figura di un bambino posseduto o indemoniato, come ad esempio gli allora recenti L'Esorcista e Omen. Anticipa perchè, pur non portando alcuna innovazione, costruisce delle meccaniche che con il tempo diventeranno la norma nel thriller e nell'horror.
Dicevo, una trama non particolarmente originale: Dora(Daria Nicolodi) torna a vivere nella sua vecchia casa insieme al figlio Marco e al secondo marito Bruno. Anni prima era stata costretta ad abbandonare la villa in seguito ad una grave forma di depressione provocata dal tragico suicidio del primo marito.
Dopo un inizio tranquillo Dora inizia ad avvertire un cambiamento nel piccolo Marco, che in sua presenza si comporta in modo sempre più strano. La fissa quando bacia Bruno, la spia in casa nei momenti più intimi, distrugge oggetti che le appartengono e le provoca volontariamente piccoli incidenti domestici. Poi, visto che la cosa sembrava sfumata e troppo ben riuscita, nel mezzo di una festa le dice "Mamma, ti devo uccidere..." eh vabbè, almeno adesso siamo sicuri. Questa serie di eventi riporta Dora sull'orlo della follia e al comportamento di Marco si aggiungono presto incubi e allucinazioni.
La tensione non raggiunge mai vette particolarmente alte, però i comportamenti del bambino sono ben costruiti e vederlo compiere determinati atti così freddamente fa un certo effetto. Da un certo punto in poi il suo comportamento nei confronti della madre diventa morboso, quasi sessuale, con un risultato davvero forte per un film degli anni 70.
Il ritmo rimane stabile per tutta la durata, senza che la parte centrale venga tirata troppo per le lughe. Un crescendo di situazioni inquietanti che culminano con un colpo di scena che si può facilmente prevedere ma che almeno non scade nel grottesco.
Ci sono le solite cadute di stile, ma si limitano a qualche dialogo troppo didascalico e alla solità ingenuità di fondo.
Neanche a farlo apposta la cosa che ho digerito meno è Daria Nicolodi. Non gesticola come un'ossessa come avveniva in Profondo Rosso, ma non riesce proprio a lasciare le mani in una posizione rilassata, persino nei primi piani le tiene sollevate per farle stare nell'inquadratura. Comunque è come al solito troppo fredda, e sentire le sue urla stridule per tutto il film è davvero uno strazio.
Diciamo che lo metterei tra i migliori di Bava, o almeno tra i meno peggio. Uno dei suoi pochi film che non scade completamente nel ridicolo e che mantiene una certa costanza nella qualità, senza i soliti terribili scivoloni. Un prodotto sufficiente e coraggiosamente macabro.
La leggenda del rubino malese
di Antonio Margheriti
Alè un altro plagio di Indiana Jones.
Duke Owen AKA Capitan Yankee(Un Christopher Collins stranamente somigliante a Harrison Ford) organizza visite guidate nelle foreste del borneo(?), inscenando inseguimenti e ritrovamenti di tesori per truffare ricconi fessacchiotti in cerca di emozioni vere. Dopo l'ennesimo viaggio incontra Warren(un invecchiato e imbarazzato Lee Van Cleef), agente del governo americano che gli propone di accompagnare una spedizione di 2 archeologi intenzionati a trovare il prezioso rubino appartenuto al re dei pirati malesi.
Ma il prezioso manufatto interessa anche al terribile pirata Il Tigre(rigorosamente con l'articolo davanti), che vuole usarlo per riunire tutto il popolo sotto il suo segno, anche se non capisco a cosa gli serva visto che possiede armi in abbondanza e un enorme giacimento di petrolio.
Tra inseguimenti d'auto, scazzottate e battutacce, il gruppo di avventurieri passa attraverso una serie di situazioni abbastanza tipiche ma tutto sommato divertenti. Non mancano i coloriti battibecchi tra il rozzo Duke e la bella e scontrosa archeologa, o le solite battutacce legate agli alcolici pronunciate da Gin Fizz(Alan Collins anche conosciuto come Luciano Pigozzi), e tutta una serie di trovate legate al contatto con il selvaggio e l'esotico.
Tutto fila liscio e in modo abbastanza piacevole fino all'inevitabile scontro, che si svolge proprio nel cuore di un vulcano attivo tra trappole e fiumi di lava. Dopodiche la storia viene un pò stiracchiata e il ritmo cala leggermente, nonostante una lunga e riuscita sequenza action in cui Duke e compagni distruggono un accampamento con un caterpillar e un lanciafiamme.
Diverte e intrattiene, soprattutto considerando le scarse possibilità finanziarie e l'assenza di attori particolarmente carismatici. I trucchi sono sorprendentemente buoni e ben inseriti nel contesto, un grosso passo avanti rispetto al più essenziale I sopravvissuti della città morta; Durante tutta la lunga sequenza finale vediamo fiumi di lava e laghi sotterranei coperti di fiamme, tuffi da altissime cascate, l'incendio di un grande accampamento e l'esplosione della raffineria realizzata(si nota appena che è un modellino). Notevoli anche gli stunt audaci.
Per gli "spunti" tratti da Indiana Jones, oltre al protagonista, c'è tutta la parte iniziale che è quasi identica a quella di I Predatori dell'arca perduta: c'è l'idolo d'oro protetto da una trappola, i pali accuminati, il compagno che rimane ucciso e l'attacco dei selvaggi con le frecce fino alla fuga sull'idrovolante. Però per come si conclude la scena si potrebbe far passare il tutto come una citazione. Il resto ricorda vagamente Il Tempio Maledetto, più che altro per l'ambientazione.
C'è solo un momento fortemente trash quando i nativi vengono rapiti da Il Tigre. Tra questi c'è un bambino che tiene un cobra addomesticato in una cesta, il serpente si libera e uccide due guardie, poi torna dal bambino e gli indica l'uscita sibilando e muovendo il capo. Magnifico.
le scene in spoiler sono esplicite nel senso che lo fanno vedere proprio come un porno oppure sono esplicite ma mai completamente ? (come vare scene di sesso dove comunque la penetrazione non si vede)?spero l'ultima anche se non riuscirei a reggere un film del genere neanche con scene non esplicite :|
bè è una domanda un po' stupida se fossero esplicite a mo di porno il regista sarebbe in prigione però quella parte del secondo spoiler potrebbe anche essere stata fatta con un pupazzo giusto per evitare quelle leggi...
al di la di tutto trovo che ci sono modi e modi, non sopporto questi fiilm che usano queste scene solo per far parlare di se (anche se può comunque non essere fine a se stesso).
ps_ mi pare anche di averlo già chiesto ma non trovo dove :asd:
Appena finito di vedere Prova a prendermi , veramente un gran bel film...ho un inutile curiosità sul finale:
ATTENZIONE SPOILER
Spoiler:
eyes wide shut di kubrick:non ho capito il senso del film e la trama mi sembra che sia finita a metà...delucidazioni?
orizzonti di gloria di kubrick:ottimo film di guerra.....interessante come dopo una spiccata simpatia verso il generale si inizi a odiarlo fino alla fine
2001 odissea nello spazio di kubrick:visto per la seconda volta, la prima ho cercato inutilmente di capirlo....questa volta l'ho visto solo come opera visiva:eccelso
é tratto da un libro con una storia ben precisa che viene seguita per filo e per segno dalla pellicola(Quindi niente fa pensare che Kubrick gli abbia dato un significato diverso). Per quanto se ne parli non c'è poi moltissimo materiale a libera interpretazione dello spettatore e non è neppure così criptico.
beh no, certo, non sono proprio esplicite, ma non sono nemmeno lesinati i dettagli. C'è un'altra scena in cuisi vede proprio tutto.Spoiler:
Anche io sono d'accordo con te su come la pensi su questo tipo di film, e c'erano altri modi per voler comunicare la follia e la malattia delle menti perverse. Ma una volta che il regista ha voluto scegliere questo modo, l'ha svolto nella maniera migliore possibile.
Nah, non è comica. Un pregio di questo film è che nonostante l'enormità delle cose mostrate in scena, non si arriva mai al punto in cui nel cervello scatta il processo opposto e si trova il tutto divertente. In particolare nella scena di cui stiamo parlando il fatto che la madre rida, davvero, è il dettaglio più raccapricciante e crudele.
Io l'ho visto assieme ad un'altra persona ed entrambi abbiamo riso più o meno dall'inizio alla fine del film.
Quella scena in sè personalmente l'ho trovata così esagerata ed irrealistica da essere divertente appunto (probabilmente anche per colpa del tizio pelato), senza parlare poi di quandoSpoiler:
Beh, complimenti :fermosi:
Ho visto Dracula-Morto e Contento, di Mel Brooks.
Il film più agghiacciante dai tempi di A Serbian Film, direi. Pessimo, pessimo, pessimo. Ma cosa fai, Mel? Ci fosse mezza gag originale, ci fosse mezza scena da ricordare, ci fosse un minimo di impegno. Non c'è niente, sceneggiatura pessima, battute terribili, noia a carrettate. Si salva solo Leslie Nielsen, simpatico come al solito e....basta? Ezio Greggio forse, il che è tutto dire. Da buttare, sì.
Appena tornato dal cinema.
Ho visto l'apprendista stregone :sisi:
Bellissimo!
è un film orripilante...Ai livelli di dragon ball evolution (anche per le kamehameha)
Riesco a salvare solo la scena delle scope. Ho apprezzato quando la telecamera si sposta sull'ombra del protagonista per inquadrarla mentre brandisce l'accetta.
Ho controllato su wikipedia,ed effettivamente è come dici tu,chiedo scusa. Credevo fosse Clarke ad essersi ispirato a "la sentinella" per scrivere la sceneggiatura,utilizzata poi da Kubrick per creare il film.
In ogni caso,continuo a pensare che ci sia ben poco da interpretare. La prima volta che vidi il film lo interpretai in un certo modo,poi leggendo in seguito il libro mi accorsi che effettivamente coincideva con la mia interpretazione.
I primi tre quarti della pellicola hanno un significato chiaro e lampante,forse l'unica parte leggermente ambigua è il risveglio del monolite sulla luna.
Il salotto finale può essere interpretato in svariati modi ma il senso vero e proprio dell'epilogo è palese che si riferisca al concetto di evoluzione (ogni volta che compare il monolite c'è una trasformazione....e quale forma migliore può avere il massimo grado di evoluzione se non il bambino delle stelle?). Anche il senso dei 10 minuti precedenti con la sequenza di mondi extraterrestri non è chiarissimo,ma del resto non è rilevante (il protagonista sta viaggiando oppure è tutto frutto della sua mente? che importa?quella sì che è un'esperienza visiva)
EDIT: continuando a cercare,leggo sempre più spesso che romanzo e film sono stati sviluppati contemporaneamente....Dove sta la verità?Quale dei due ha rubato maggiormente dalla controparte?
ieri mi sono rivisto per l'Nsima volta la trilogia di Ritorno al Futuro..ormai la so a memoria ma mi piace troppo :asd: lo considero (ma non credo di essere il solo) uno di quei MUST (:O) del cinema che chiunque dovrebbe vedere, nonchè la più bella trilogia di sempre insieme a StarWars e a IndianaJones (e ovviamente anche quella del commissario Betti, ma sono un fissato io :fermosi:) :sisi:
Visto Il mai nato. Un mediocre horror in alcuni punti piuttosto noioso. Comunque si sopporta facilmente, sopratutto nel finale.
Tornato da una fin troppo lunga vacanza con la donna, ovviamente non ho perso l'occasione di visionare una trentina di film.
Iniziamo:
A l'interieur di Alexandre Bustillo e Julien Maury
No, dai, non ci siamo proprio.
Ma di che cazzo si fanno certi recensori prima di lodare film come questi? Se il cinema horror indipendente, oggi, fa leva solo su una carneficina spietata e totalmente immotivata è colpa anche loro, che, continuano a tessere lodi a cagate del genere.
Dall'inizio alla fine vediamo una donna fuori di testa che cerca di aprire la pancia di una povera ragazza sola in una villa, durante le numerose prove continuano ad arrivare personaggi che la donna, prontamente, trucida senza pietà fino ad arrivare ad un finale ridicolo ed imbarazzante.
Se proprio vogliamo essere buoni si può trovare in A l'interieur qualche trovata interessante, come il momento in cui la pazza fuma la sigaretta davanti alla porta del bagno o quando il ragazzinodue trovate piacevoli e ben girate, ma che non aiutano minimamente l'opera a decollare.Spoiler:
Il fatto più ridicolo è probabilmente il fatto che questa spietata assassina sia vestita da pseudo dark cattivella. Perchè?
Davvero pessimo. 3
Big Fish di Tim Burton
Continuo a non apprezzare Burton, proprio non mi va giù.
L'unico film realmente bello che ha fatto è stato anche l'unico dal quale si è distaccato maggiormente dal suo stile, cioè l'ottimo Ed Wood. Qua Burton cerca nuovamente il distacco dalle sue patinate tinte dark giovanili, ma sbaglia alla grande.
Riempe il film di personaggi, episodi, musica e fotografia sontuose ma non funziona niente, ed il risultato è freddo come un ghiacciolo.
I personaggi sono forse l'unico pregio del film, curiosi ed originali, in particolare il gigante. GLi episodi che racconta il padre sono metà carini e metà piuttosto brutti, tra l'altro rovinati tutti da una pessima regia, che immerge ben poco lo spettatore nella storia. Colonna sonora inascoltabile, se non fosse per due o tre canzoni non originali azzeccate. Fotografia idem, brutta e pubblicitaria. Spesso sembra anche che Burton voglia rubacchiare qua e là da altri registi di ben altra pasta, come P.T. Anderson. 4,5
Blood Simple di Joel ed Ethan Coen
Il primo film dei Coen è probabilmente uno dei loro film più seriosi, il tono è cupo, da thriller forte, eppure è presente la loro solita dose di irresistibile ironia. Parte come un thriller standard e si trasforma in qualcosa di più, come solo loro sanno fare.
Finale straordinario. 7
Dogma di Kevin Smith
Dopo aver amato i due Clerks mi aspettavo grandi cose da Smith, ma questo Dogma non è assolutamente all'altezza delle aspettative.
Qualche bella gag, qualche bella battuta e qualche bel personaggio, ma manca di sostanza, sia nella sceneggiatura che nella regia, tutta la storia è giostrata maluccio e non ci si affeziona a nessun personaggio, seppur la storia proceda liscia e senza intoppi.
Simpatici come sempre Jay e silent Bob (lo stesso Smith), ma alla fine del film ti sei già dimenticato di tutto.
Meravigliosa Alanis Morissette alla fine. 4,5
Zack & Miri make a porno di Kevin Smith
E dopo la delusione ecco la sorpresa.
Squisita commedia di un Kevin Smith finalmente al suo meglio, è la storia di due amici che decidono di girare un film porno amatoriale per tirare su qualche soldo, ma la realizzazione non è semplice come sembra.
Personaggi perfetti, ottimi dialoghi (seppur forse un pò insistenti nella volgarità), grandi trovate, ritmica comica perfetta. Una scanzonata e divertente commedia, che non scade mai nel ridicolo involontario come molti altri esponenti del genere. Rogen si riconferma un ottimo attore per questo tipo di ruolo. 7,5
Per ora mi fermo qua.
Come dissi in precedenza paradossalmente le scene fanno più impressione raccontate che viste perchè lasci volare l'immaginazione e pensi chissà cosa.
Poi ovviamente ognuno ha la propria sensibilità e soglia di sopportazione certo, però io non avrei mai visto il film se avessi letto della presenza di quelle scene prima di vederlo e alla fine non mi hanno fatto alcun effetto.
Io volevo spararmi la doppietta Martyrs-A l'interieur, ma Martyrs mi ha fermato, non per la violenza o lo shock ma per la noia debilitante. Prima o poi recupero anche il secondo.
l'intruso che minaccia i propri confini territoriali, introdotto nell'incipit attraverso le tensioni sociali e poi ripreso allegoricamente nel classico assalto all'abitazione. la conseguente necessità di preservare quant'è proprio, esposta attraverso un bisogno di maternità portato all'estremo (indicativa l'ultima inquadratura).
a mio parere à l'interieur è di gran lunga la punta di diamante del recente filone horror francese, poi c'è calvaire che se ne distacca parecchio per l'assenza pressochè totale di violenza visiva. i vari martyrs, frontiere(s), malefique, haute tension sono inferiori, anche se da amante del genere alcuni mi hanno divertito.
Le tensioni sociali sono solo accennate, giusto per far sembrare che il film punti a qualcosa di più di quello che è realmente, cioè semplice ed inefficace spettacolarizzazione della violenza. E comunque il discorso non regge, questi due birbantelli non avevano nulla da dire, hanno voluto girare un horror estremo, stop, inutile cercare motivazioni che non esistono. Che pretesa avevano? La motivazione dell'assalto alla donna è davvero ridicolo.
Invece io ho preferito Martyrs a questo filmaccio, e ho detto tutto.
che non esistano è convinzione tua, da che mondo e mondo horror o thriller da camera come questo hanno sempre avuto a fronte motivazioni, che fossero di carattere metacinematografico o (spesso) socio-politico. dal post-vietnam di the visitors, diretto da elia kazan, passando per l'ipotetica fine di una dittatura sudamericana con la morte e la fanciulla di polanski, sino alla borghesia incapace di reazione presentata in funny games. persino in the strangers bertino ammette candidamente, attraverso i propri personaggi, di non avere motivazioni, lavorando però sulla forma ed i clichè del genere (unica vera motivazione). e non sempre sono esplicite, questo perchè la struttura dell'assalto all'abitazione e del sequestro è già di per sè fortemente allegorica e più volte sperimentata chissà perchè appena si vede un po' di violenza le motivazioni cessano di esistere
Per me la violenza non è affatto un problema, specie se ben contestualizzata.
Ma in Martyrs le motivazioni dove starebbero ? E' il solito horror cafone, solo che la messa in scena è un pelino più raffinata del solito.
Poi certo, con qualche sforzo si trovano messaggi e motivazioni in qualsiasi boiata(è il bello dell'interpretazione) ma ciò non significa che ci siano sempre e comunque o che siano inserite consapevolmente.
Polanski e Kazan li trovo esempi un pò troppo distanti dai titoli di cui si stà parlando.
ma infatti martyrs non l'ho menzionato. a parte un buon lavoro sulla forma e qualche citazione lussuosa, non mi ha stupito molto e non biasimo chi lo critica. per quanto riguarda polanski e kazan, ti riferisci alla loro opera complessiva oppure ai film che ho citato? passi la morte e la fanciulla, chiamato in causa solo per comprendere come spesso questa struttura si adatti a sottotesti politici, ma the visitors ha molto in comune con un funny games così come con questo à l'interieur.
Mi riferivo più che altro ai nomi dei registi. Haneke, Polanski, Kazan avevano/hanno qualcosa da dire a prescindere dal genere in cui si cimentano, anche solo per la loro storia personale.
Bustillo e Maury sono alla loro opera prima.
Mi sembrava un paragone eccessivo a prescindere da quanto possa essere buono A l'interieur.
No, proprio no guarda, paragonare Haneke e Kazan a sti due cialtroni è come paragonare Welles a Michael Bay, è un paragone infondato.
A l'interieur ha dei passaggi assolutamente ridicoli, una sceneggiatura che non sta in piedi per niente ed una regia da principiante. Ripeto, se si vogliono elogiare quel paio di scene ben fatte (che ripeto, sono due) va bene, ma addirittura che se ne elogi la sceneggiatura e la struttura narrativa proprio no.
Comunque
Martyrs di Pascal Laugier
Parte come un thriller per poi trasformarsi in horror e finire nel dramma. Ma in realtà, questo ennesimo horror francese non è proprio nulla.
Il cinema francese, da qualche anno a questa parte, sta sfornando una miriade di titoli horror, quasi tutti discutibili, quasi tutti estremamente violenti. Martyrs fa parte di ambe due le categorie, è un film che pretende di essere un qualcosa di più di quello che in realtà è, ed è forse la cosa che da più fastidio alla fine della visione. La seconda parte giustifica la prima, se vogliamo, ma nel complesso il film regge poco comunque. Il soggetto non è neanche malvagio, ci si poteva ricamare sopra un buon horror senza troppe pretese, non un capolavoro ma un prodotto di media fattura, invece è stato scritto male, lavorando sui soliti clichè fino ad arrivare ad un improbabile cambio di rotta.
Girato e recitato discretamente, con qualche buon effetto artigianale e qualche buon effetto in CG, non riesce neanche ad intrattenere a dovere lo spettatore medio, in cerca di un ora e mezzo di intrattenimento. 4
El Mariachi di Robert Rodriguez
Rodriguez è un autore che ho sempre apprezzato da una parte ma tristemente disprezzato dall'altra.
Lo apprezzo per il suo modo cianciarone ed originale di girare i suoi film (almeno alcuni) con i suoi ingenioni virtuosismi di regia e l'estrema aspirazione che prende dai B movie, ma non lo sopporto quando si cimenta nella produzione di inutili e mal fatti film per bambini. Tuttavia non avevo mai visto il suo esordio alla regia, girato, leggenda vuole, con 7000 dollari (trasposizione su pellicola a 35mm esclusa).
Beh, il buon regista messicano, se la leggenda è vera, ha fatto un miracolo. Girare un film d'azione del genere con quella somma a quei tempi è stato straordinario. La sceneggiatura non è il massimo, si fonda sul classico scambio di persona, ma l'ora e venti di divertimento è assicurata, soprattutto per uno spettatore partecipe che cerca di capire le invenzioni di una produzione no budget. 6.5
capito. non li sto necessariamente paragonando, citavo solo degli esempi di film con plot identico in cui i temi non sono espliciti ma comunque trattati sotto pelle. fermo restando che il tutto è partito da una critica per violenza immotivata: falso perchè il leit-motiv dell'intera opera è un bisogno di maternità accecante, esposto dalle prime immagini ma soprattutto portato all'estremo nella fase conclusiva. che poi rimandi ad altri temi suggeriti nel corso della pellicola (scontri, salvaguardia ecc..) è un altro discorso, ciò non toglie che la motivaziona sia presente.
Old Boy :fermosi: Capolavoro :fermosi:
come sono gli altri di park chan wook?