Ustica: Una strage che poteva essere evitata? - Pag 5
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Discussione: Ustica: Una strage che poteva essere evitata?

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  1. #61
    Neo-Atlantideo L'avatar di Marcus85
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    Non per infierire ulteriormente sulle tue già traballanti fantasie, caro y2k, ma un articolo tratto da “Nonsiamosoli” n° 10 del novembre / dicembre 1986 non è propriamente quanto ho in mente nel pensare ad una indagine scientificamente documentata e dotata di riscontri oggettivi.
    Repubblica della nuova Atlantide 1,2,3

    GLI DEI TORNERANNO (?)

    Moderazione in rosso e grassetto.Chiarimenti ne Il forum del forum o in privato.

  2. #62
    Bannato L'avatar di y2k
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    Citazione CUNY
    X fargli bombardare gheddafi?
    No
    secondo te un ufo che entra in uno spazio aereo durante un esercitazione (che però alle 19:00 dovevano essere finite....) è ben voluto?
    poi per la faccenda del missile, IMHO si c'erano però erano indirizzati all'UFO che si è trovato sulla rotta dell'aereo, o sapendo dell'esercitazioni in corso ha usato la traccia dell'aereo per confondersi ma i radar civili lo hanno rilevato a differenza di quelli militari (la spiegazione ora non la so dare ma se leggete, nel documento la trovate)
    poi come al solito Marcus85 hai trovato il pelo nell'uovo eh? |) vatti a leggere anche le altre fonti
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 21:51:41

  3. #63
    Oscenità al Potere L'avatar di CUNY
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    Citazione y2k
    No
    secondo te un ufo che entra in uno spazio aereo durante un esercitazione (che però alle 19:00 dovevano essere finite....) è ben voluto?
    poi per la faccenda del missile, IMHO si c'erano però erano indirizzati all'UFO che si è trovato sulla rotta dell'aereo, o sapendo dell'esercitazioni in corso ha usato la traccia dell'aereo per confondersi ma i radar civili lo hanno rilevato a differenza di quelli militari (la spiegazione ora non la so dare ma se leggete, nel documento la trovate)
    poi come al solito Marcus85 hai trovato il pelo nell'uovo eh? |) vatti a leggere anche le altre fonti
    Esatto! Non fa una piega.

    Molto probabilmente l'ufo era il mig-23 libico.
    Cosa dire di Ratzinger? Grazie a Dio sono gay.

  4. #64
    Bannato L'avatar di y2k
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    Citazione CUNY
    Esatto! Non fa una piega.

    Molto probabilmente l'ufo era il mig-23 libico.
    Piccolo problema:
    Anche in base alla nostra analisi, considerata la traiettoria del “velivolo sconosciuto” -
    prima parallela e poi curvilinea, per incrociare a 90° quella del DC-9 Itavia - caratteristica
    di un aeromobile ma non di un “proiettile” tipo missile, e considerato il fatto che tale “corpo
    volante” passa davanti al DC-9 senza entrare in collisione con esso, per poi proseguire
    oltre fino ad uscire dallo schermo del radar, si può escludere con certezza che lo stesso
    possa essere interpretato come un missile di qualche tipo.
    Circa, poi, la natura dell’aeromobile “fantasma”, dati come la saltuaria rilevazione da parte
    del radar o l’assenza del boato supersonico sono aspetti caratteristici - in particolare modo
    il secondo - assolutamente inspiegabili per la tecnologia di un aereo convenzionale,
    mentre per gli UFOs di origine allogena, queste sono solo alcune delle tipiche, fantastiche,
    caratteristiche

  5. #65
    Neo-Atlantideo L'avatar di Marcus85
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    Ora, ritengo che la discussione stia degenerando. Se intendete parlare di dischi volanti, alieni, asini che volano e castelli in aria, siete pregati di farmene avere notizia privatamente. Nel tale caso, la sezione più appropriata è Off the radar.

    Siete dunque invitati, salvo l'adozione delle misure di cui sopra, ad evitare simili favoleggiamenti, ritornando nei canoni di una discussione seria, come di fatto inizialmente impostata.
    Repubblica della nuova Atlantide 1,2,3

    GLI DEI TORNERANNO (?)

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  6. #66
    Bannato L'avatar di y2k
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    Marcus, sai niente di un Phantom precipitato proprio in quella data la cui targa fu trovata in Sardegna da un pescatore subaqueo nel 1988?
    Non poteva essere il MiG perchè
    1)Era stato trovato in Sila
    2)Era disarmato
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 22:12:19

  7. #67
    Tre volte zio L'avatar di Tripla Z
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    Citazione y2k
    Marcus, sai niente di un Phantom precipitato proprio in quella data la cui targa fu trovata in Sardegna da un pescatore subaqueo nel 1988?
    Targa?e che è un motorino?

  8. #68
    Bannato L'avatar di y2k
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    Citazione Tripla Z
    Targa?e che è un motorino?
    la targa di coda
    Il numero di identificazione
    Un F4 (forse F4J) Phantom

    Spoiler:
    17/b) IL RECENTE RITROVAMENTO DELLA CODA DI UN VECCHIO CACCIA
    PHANTOM USA TRA GAETA E PONZA: È UN ELEMENTO COLLEGATO CON LO
    SCENARIO DI USTICA OPPURE NO?
    Il 21 gennaio 2000 un peschereccio di Gaeta (sulla costa laziale), il Bartolomeo I, trova
    impigliato nelle sue reti, a circa nove miglia da punta Stendardo (una decina di km al largo
    della località di Mondragone), un grosso pezzo di lamiera con evidenti segni di corrosione
    dovuta alla lunga permanenza in acqua. Con l’aiuto di un’altra imbarcazione, il Falco
    Pescatore, il frammento viene trasportato a riva e depositato sul molo dell’ex Genepesca a
    disposizione della Capitaneria di Porto. Il frammento in questione è lungo circa tre metri e
    mezzo ed è ricoperto da una vernice bianca ed azzurra che pare non essere stata
    intaccata in modo evidente dall’acqua marina. La ripresa filmata del relitto, effettuata da un
    certo signor Luciano Di Nucci quando questo era nel porto ad appena un metro sott’acqua,
    ha permesso di rilevare la presenza di due grossi “fori”, di cui uno all’altezza del timone
    direzionale di coda (quasi del tutto divelto) e, il secondo dietro l’attaccatura dell’ala,
    quest’ultima completamente staccata. Secondo il comandante del peschereccio
    Bartolomeo I, Nicola Mitrano, di 35 anni, la presenza sui fondali del luogo del relitto in
    questione era nota da moltissimi anni ai pescatori locali; forse già da prima del 1980.
    Questi ultimi avevano soprannominato il rottame “yoyo” perché aveva cambiato più volte
    posizione in seguito all’azione di trascinamento delle reti da pesca quando vi rimanevano
    impigliate. Anche per il comandante della capitaneria di porto di Gaeta, Roberto Rufini,
    l’esistenza del relitto in questione “era una cosa nota di vecchia data”.
    28
    Non appena la VI Flotta e l’Ambasciata statunitensi sono messe al corrente del
    ritrovamento di tale relitto, inoltrano alle competenti autorità italiane una formale richiesta
    di restituzione, motivandola con il fatto che il rottame in questione sarebbe appartenuto ad
    uno dei due caccia Phantom caduti in mare il 23 ottobre 1974. I due caccia USA in
    oggetto, dopo essere decollati dalla portaerei Saratoga (reduce di due anni di campagna
    in Vietnam) per una “operazione di routine” nel basso mar Tirreno, si sarebbero ritrovati
    d’improvviso in un fitto banco di nebbia e, rimasti privi di carburante (in seguito al mancato
    appuntamento con un aereo cisterna nel cielo di Gaeta[18]), non riuscendo più a
    “ritrovare” la Saratoga e non potendo raggiungere Napoli per il “maltempo”, sarebbero
    precipitati in mare, non prima, però, che entrambi i piloti si fossero catapultati fuori dai
    rispettivi velivoli e, successivamente, fossero stati recuperati da un elicottero della stessa
    portaerei. Dall’ambasciata USA facevano sapere, difatti, di aver identificato con certezza
    l’aereo dal numero di serie impresso sul relitto e cioè 157303 (visibile sulle foto dello
    stesso). Dai termini di detta nota “diplomatica” traspariva l’invito ad un “sollecito”
    accoglimento della richiesta di restituzione, sostenendo di considerare chiusa la questione.
    In seguito al polverone di sospetti ed illazioni, circa un possibile collegamento tra il rottame
    del caccia e la strage di Ustica, sollevato dai mass-media non appena si venne a sapere
    del ritrovamento, il relitto in oggetto è stato posto sotto sequestro e custodito in un
    capannone (adibito a deposito giudiziario) della Capitaneria di Porto di Gaeta, in attesa
    che il Procuratore Capo di Latina Antonio Gagliardi (competente per territorio)
    completasse le sue indagini sul caso.
    Intanto, a soli due giorni di distanza dalla prima versione dei fatti, relativi alla dinamica
    della caduta dei due caccia Phantom USA, in seguito a diversi articoli apparsi sulla stampa
    nazionale e sul quotidiano francese “Le Monde”, nei quali venivano poste in evidenza le
    incongruenze di tale comunicato ufficiale, l’Ambasciata americana rilasciava una seconda
    versione dei fatti “maggiormente credibile” in cui, questa volta, trovava posto anche la
    storia del caccia precipitato nei pressi di Campobasso. Nel comunicato in questione si
    afferma che il caccia caduto a Campobasso, in seguito ad un’avaria, aveva tentato senza
    riuscirvi di raggiungere l’aeroporto di Napoli, mentre un secondo Phantom che aveva
    scortato il primo, nel ritornare sulla Saratoga sarebbe rimasto senza carburante e, quindi,
    sarebbe caduto in mare poco al largo di Gaeta.
    29
    Secondo i risultati di una prima ispezione del relitto, condotta da esperti del ministero della
    Difesa, il caccia USA è un Phantom II - F4J, della sottoserie 44. Un aereo che venne
    prodotto tra il 1966 e il 1972. Ma ciò che più conta è che tali velivoli vennero “schierati
    operativamente” fino al 1986; ben oltre, quindi, la data dei fatti relativi alla strage di Ustica,
    il che, ovviamente, non invalida la fondatezza dell’ipotesi secondo cui il relitto in questione
    potrebbe benissimo essere appartenuto ad uno dei caccia coinvolti nell’abbattimento del
    DC-9 Itavia (Allegato n° 9).
    (Fonti: Rete RAI - TG1 sera- del 28 gennaio 2000;
    “Corriere della Sera” del 29 gennaio 2000, pag. 19, Cronista Giuliano Gallo, del 30
    gennaio 2000, pag. 13, Cronista Claudio Lazzaro e del 1° febbraio 2000, pag. 18, Cronista
    C. Laz.;
    “la Repubblica” del 29 gennaio 2000, pag. 9, Cronista Giovanni Maria Bellu e del 30
    gennaio 2000, pag 24, Cronista Daniele Mastrogiacomo ;
    “il Giornale” del 29 gennaio 2000, pag. 18;
    “il Mattino” del 30 gennaio 2000, pag. 8, Cronista Giuseppe Crimaldi)


    PS: Mi spigate che arma può fare "2 grossi fori"?
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 22:16:13

  9. #69
    dio L'avatar di maghystorkz
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    Citazione y2k
    No
    secondo te un ufo che entra in uno spazio aereo durante un esercitazione (che però alle 19:00 dovevano essere finite....) è ben voluto?
    poi per la faccenda del missile, IMHO si c'erano però erano indirizzati all'UFO che si è trovato sulla rotta dell'aereo, o sapendo dell'esercitazioni in corso ha usato la traccia dell'aereo per confondersi ma i radar civili lo hanno rilevato a differenza di quelli militari (la spiegazione ora non la so dare ma se leggete, nel documento la trovate)
    poi come al solito Marcus85 hai trovato il pelo nell'uovo eh? |) vatti a leggere anche le altre fonti
    non c'era nessun ufo. c'era l'aereo d ghedaffi sopra al dc-9...

  10. #70
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    Citazione y2k
    Piccolo problema:
    Anche in base alla nostra analisi, considerata la traiettoria del “velivolo sconosciuto” -
    prima parallela e poi curvilinea, per incrociare a 90° quella del DC-9 Itavia - caratteristica
    di un aeromobile ma non di un “proiettile” tipo missile, e considerato il fatto che tale “corpo
    volante” passa davanti al DC-9 senza entrare in collisione con esso, per poi proseguire
    oltre fino ad uscire dallo schermo del radar, si può escludere con certezza che lo stesso
    possa essere interpretato come un missile di qualche tipo.
    Circa, poi, la natura dell’aeromobile “fantasma”, dati come la saltuaria rilevazione da parte
    del radar o l’assenza del boato supersonico sono aspetti caratteristici - in particolare modo
    il secondo - assolutamente inspiegabili per la tecnologia di un aereo convenzionale,
    mentre per gli UFOs di origine allogena, queste sono solo alcune delle tipiche, fantastiche,
    caratteristiche
    Proiettile? Sai cos'è un AIM-9 Sidewinder? Hai presente la manovre che è in grado di fare? E' terribile. Può anche invertire la rotta in pochi secondi. Era un vero terrore dei Mig senza ECM di terza generazione.

    Inoltre non hai i tabulati radar quindi l'ufo poteva essere benissimo un Mig-23

    Il boato supersonico non si sente da dentro un altro aereo pressurizzato.

    UFO di origine alogena? Intendi dischi volanti fatti con le lampadine a gas?
    Cosa dire di Ratzinger? Grazie a Dio sono gay.

  11. #71
    dio L'avatar di maghystorkz
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    Citazione y2k
    la targa di coda
    Il numero di identificazione
    Un F4 (forse F4J) Phantom

    Spoiler:
    17/b) IL RECENTE RITROVAMENTO DELLA CODA DI UN VECCHIO CACCIA
    PHANTOM USA TRA GAETA E PONZA: È UN ELEMENTO COLLEGATO CON LO
    SCENARIO DI USTICA OPPURE NO?
    Il 21 gennaio 2000 un peschereccio di Gaeta (sulla costa laziale), il Bartolomeo I, trova
    impigliato nelle sue reti, a circa nove miglia da punta Stendardo (una decina di km al largo
    della località di Mondragone), un grosso pezzo di lamiera con evidenti segni di corrosione
    dovuta alla lunga permanenza in acqua. Con l’aiuto di un’altra imbarcazione, il Falco
    Pescatore, il frammento viene trasportato a riva e depositato sul molo dell’ex Genepesca a
    disposizione della Capitaneria di Porto. Il frammento in questione è lungo circa tre metri e
    mezzo ed è ricoperto da una vernice bianca ed azzurra che pare non essere stata
    intaccata in modo evidente dall’acqua marina. La ripresa filmata del relitto, effettuata da un
    certo signor Luciano Di Nucci quando questo era nel porto ad appena un metro sott’acqua,
    ha permesso di rilevare la presenza di due grossi “fori”, di cui uno all’altezza del timone
    direzionale di coda (quasi del tutto divelto) e, il secondo dietro l’attaccatura dell’ala,
    quest’ultima completamente staccata. Secondo il comandante del peschereccio
    Bartolomeo I, Nicola Mitrano, di 35 anni, la presenza sui fondali del luogo del relitto in
    questione era nota da moltissimi anni ai pescatori locali; forse già da prima del 1980.
    Questi ultimi avevano soprannominato il rottame “yoyo” perché aveva cambiato più volte
    posizione in seguito all’azione di trascinamento delle reti da pesca quando vi rimanevano
    impigliate. Anche per il comandante della capitaneria di porto di Gaeta, Roberto Rufini,
    l’esistenza del relitto in questione “era una cosa nota di vecchia data”.
    28
    Non appena la VI Flotta e l’Ambasciata statunitensi sono messe al corrente del
    ritrovamento di tale relitto, inoltrano alle competenti autorità italiane una formale richiesta
    di restituzione, motivandola con il fatto che il rottame in questione sarebbe appartenuto ad
    uno dei due caccia Phantom caduti in mare il 23 ottobre 1974. I due caccia USA in
    oggetto, dopo essere decollati dalla portaerei Saratoga (reduce di due anni di campagna
    in Vietnam) per una “operazione di routine” nel basso mar Tirreno, si sarebbero ritrovati
    d’improvviso in un fitto banco di nebbia e, rimasti privi di carburante (in seguito al mancato
    appuntamento con un aereo cisterna nel cielo di Gaeta[18]), non riuscendo più a
    “ritrovare” la Saratoga e non potendo raggiungere Napoli per il “maltempo”, sarebbero
    precipitati in mare, non prima, però, che entrambi i piloti si fossero catapultati fuori dai
    rispettivi velivoli e, successivamente, fossero stati recuperati da un elicottero della stessa
    portaerei. Dall’ambasciata USA facevano sapere, difatti, di aver identificato con certezza
    l’aereo dal numero di serie impresso sul relitto e cioè 157303 (visibile sulle foto dello
    stesso). Dai termini di detta nota “diplomatica” traspariva l’invito ad un “sollecito”
    accoglimento della richiesta di restituzione, sostenendo di considerare chiusa la questione.
    In seguito al polverone di sospetti ed illazioni, circa un possibile collegamento tra il rottame
    del caccia e la strage di Ustica, sollevato dai mass-media non appena si venne a sapere
    del ritrovamento, il relitto in oggetto è stato posto sotto sequestro e custodito in un
    capannone (adibito a deposito giudiziario) della Capitaneria di Porto di Gaeta, in attesa
    che il Procuratore Capo di Latina Antonio Gagliardi (competente per territorio)
    completasse le sue indagini sul caso.
    Intanto, a soli due giorni di distanza dalla prima versione dei fatti, relativi alla dinamica
    della caduta dei due caccia Phantom USA, in seguito a diversi articoli apparsi sulla stampa
    nazionale e sul quotidiano francese “Le Monde”, nei quali venivano poste in evidenza le
    incongruenze di tale comunicato ufficiale, l’Ambasciata americana rilasciava una seconda
    versione dei fatti “maggiormente credibile” in cui, questa volta, trovava posto anche la
    storia del caccia precipitato nei pressi di Campobasso. Nel comunicato in questione si
    afferma che il caccia caduto a Campobasso, in seguito ad un’avaria, aveva tentato senza
    riuscirvi di raggiungere l’aeroporto di Napoli, mentre un secondo Phantom che aveva
    scortato il primo, nel ritornare sulla Saratoga sarebbe rimasto senza carburante e, quindi,
    sarebbe caduto in mare poco al largo di Gaeta.
    29
    Secondo i risultati di una prima ispezione del relitto, condotta da esperti del ministero della
    Difesa, il caccia USA è un Phantom II - F4J, della sottoserie 44. Un aereo che venne
    prodotto tra il 1966 e il 1972. Ma ciò che più conta è che tali velivoli vennero “schierati
    operativamente” fino al 1986; ben oltre, quindi, la data dei fatti relativi alla strage di Ustica,
    il che, ovviamente, non invalida la fondatezza dell’ipotesi secondo cui il relitto in questione
    potrebbe benissimo essere appartenuto ad uno dei caccia coinvolti nell’abbattimento del
    DC-9 Itavia (Allegato n° 9).
    (Fonti: Rete RAI - TG1 sera- del 28 gennaio 2000;
    “Corriere della Sera” del 29 gennaio 2000, pag. 19, Cronista Giuliano Gallo, del 30
    gennaio 2000, pag. 13, Cronista Claudio Lazzaro e del 1° febbraio 2000, pag. 18, Cronista
    C. Laz.;
    “la Repubblica” del 29 gennaio 2000, pag. 9, Cronista Giovanni Maria Bellu e del 30
    gennaio 2000, pag 24, Cronista Daniele Mastrogiacomo ;
    “il Giornale” del 29 gennaio 2000, pag. 18;
    “il Mattino” del 30 gennaio 2000, pag. 8, Cronista Giuseppe Crimaldi)


    PS: Mi spigate che arma può fare "2 grossi fori"?
    la decompressione durante la kaduta causata dal missile...

  12. #72
    Bannato L'avatar di y2k
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    Citazione CUNY
    Proiettile? Sai cos'è un AIM-9 Sidewinder? Hai presente la manovre che è in grado di fare? E' terribile. Può anche invertire la rotta in pochi secondi. Era un vero terrore dei Mig senza ECM di terza generazione.

    Inoltre non hai i tabulati radar quindi l'ufo poteva essere benissimo un Mig-23

    Il boato supersonico non si sente da dentro un altro aereo pressurizzato.

    UFO di origine alogena? Intendi dischi volanti fatti con le lampadine a gas?
    1)E' per noi quindi un UFO nel vero senso della parola
    2)Il boato non è stato sentito dalle imbarcazioni circostanti, mica da un aereo
    3)Sarà un termine dell'epoca

    di cui uno all’altezza del timone
    direzionale di coda (quasi del tutto divelto) e, il secondo dietro l’attaccatura dell’ala,
    quest’ultima completamente staccata
    Precisissimi i missili dei MiG libici
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 22:25:06

  13. #73
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    Citazione y2k
    1)E' per noi quindi un UFO nel vero senso della parola
    2)Il boato non è stato sentito dalle imbarcazioni circostanti, mica da un aereo
    3)Sarà un termine dell'epoca



    Precisissimi i missili dei MiG libici
    1) OK il tuo UFO era un missile a guida elettronica. Mettiamo un Sidewinder.
    2) Il boato non è una bomba. Non è facile sentirlo.
    3) Sarà un bel mistero.

    I Mig erano le "prede" cmq. Di solito lancia i missili chi caccia.
    E i missili non fanno buchi. La contraerea ne fa. I missili "spezzano" l'aereo.
    Cosa dire di Ratzinger? Grazie a Dio sono gay.

  14. #74
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    Citazione CUNY
    1) OK il tuo UFO era un missile a guida elettronica. Mettiamo un Sidewinder.
    2) Il boato non è una bomba. Non è facile sentirlo.
    3) Sarà un bel mistero.

    I Mig erano le "prede" cmq. Di solito lancia i missili chi caccia.
    No il precisisissimi va ai fori dell'F4 ritrovato in sardegna
    banale la storia di copertura (cambiata in varie dichiarazioni)
    però ora sta parlando anche di altri phantom ritrovati a Gaeta e di un altro incidente che ha coinvolto un F104 partito da grazzanise
    Spoiler:
    Ma cosa c’è da indagare? Perché un pezzo di aereo dalla storia apparentemente “banale”
    finisce per far intervenire addirittura Palazzo Chigi? Perché è addirittura il Ministero dei
    Trasporti a “scomodarsi” per raccontare la presunta storia di questo relitto? La risposta è
    ovvia: non solo per l’esistenza di un collegamento “geografico” con la strage di Ustica (non
    molto lontana), ma anche e soprattutto per il possibile collegamento (del frammento) con
    lo scenario di “guerra aerea” responsabile della caduta del DC-9 Itavia.]
    Secondo ricerche d’archivio, confermate anche da qualche quotidiano, il 23 ottobre 1974 è
    effettivamente precipitato un caccia Phantom F-4 USA, ma uno solo e non in mare, bensì
    in località Colle Sant’Anna, a circa 30 km da Campobasso (vedi “il Mattino” del 24 ottobre
    1974, pag. 9). Eppure, il comunicato dell’ambasciata USA omette di citare l’incidente
    aereo di Campobasso. Questo vorrebbe dire che il giorno 23 ottobre 1974 sarebbero
    30
    precipitati ben tre caccia Phantom F-4, il che, certamente, non sarebbe passato
    “inosservato” ai mass-media, quanto meno per la sua singolarità.
    Quest’ultimo episodio è interessante non solo per il suo possibile collegamento con la
    strage di Ustica, ma - anche se così non fosse - per il fatto, altrettanto interessante, di
    essere accaduto in un periodo in cui furono registrati numerosi avvistamenti di UFOs in
    Sardegna, uno in Campania, alcuni in Piemonte e nella vicina Francia, ecc.[19] Si è
    trattato solo di una “coincidenza”, oppure esiste un nesso di qualche genere tra la caduta
    dei tre caccia Phantom F-4 USA (che un successivo comunicato ufficiale americano
    stabilirà essere solo due) e i numerosi avvistamenti di UFOs registrati in quel periodo
    nell’area del Triangolo del Tirreno?
    Il cover-up imposto sulla “caduta” dei due caccia al largo di Gaeta, motivato (solo ora) con
    il fatto che l’incidente in questione era avvenuto nell’ambito di un’esercitazione militare topsecret,
    non corrisponde al comportamento tenuto in occasioni analoghe, nel caso di
    incidenti aerei nello stesso scacchiere e nell’ambito di manovre militari, per le quali, difatti,
    è stata sempre diffusa una nota informativa relativa all’episodio.
    Oltre ciò, restano aperti altri interrogativi e cioè:
    a) Ammesso che uno dei due caccia Phantom F-4, in seguito a sopravvenuti problemi
    tecnici, non potendo raggiungere l’aeroporto di Napoli, fosse stato costretto ad un
    atterraggio d’emergenza nei pressi di Colle Sant’Anna, perché il pilota del secondo caccia
    che “scortava” quello in difficoltà, nonostante fosse a corto di carburante, sarebbe tornato
    indietro “alla ricerca della Saratoga”, invece di proseguire verso il più vicino aeroporto
    quale quello di Roma Ciampino o Napoli Capodichino (quest’ultimo, peraltro, distante solo
    80 km circa da Campobasso)?
    b) Per quanto riguarda, poi, il fatto che il caccia precipitato in mare sia restato senza
    carburante in seguito al mancato appuntamento con l’aereo cisterna nel cielo di Gaeta, c’è
    da dire che nelle esercitazioni e missioni di routine, il rifornimento in volo avviene quando il
    serbatoio dell’aereo è pieno ancora per un terzo. Ciò assicura all’aereo, nel caso il
    rifornimento non avvenga per qualche ragione (come in questa circostanza), un’autonomia
    di volo sufficiente a raggiungere un aeroporto alternativo. In questo caso ciò non è
    avvenuto. Perché?
    31
    c) Dopo che il caccia era precipitato in mare, in una zona dove la profondità è intorno ai
    cento metri, perché non procedere al suo recupero, ma lasciare che una macchina del
    valore di svariati milioni di dollari si corrodesse in fondo al mare?
    Al momento attuale, noi possiamo fornire una possibile risposta solo a quest’ultima
    domanda.
    Vuoi vedere che proprio per evitare che venisse fatto un collegamento tra le apparizioni
    degli UFOs e la caduta di ben due caccia, è stato decretato il cover-up sull’incidente aereo
    in questione e che, per evitare domande fin troppo “imbarazzanti” al riguardo, gli organismi
    militari statunitensi abbiano rinunciato di proposito al recupero del relitto del Phantom
    precipitato al largo di Gaeta?
    Peraltro questo non sarebbe l’unico incidente aereo verificatosi nell’area del cosiddetto
    Triangolo del mar Tirreno in concomitanza con l’avvistamento di presunti UFOs. Un
    secondo caso noto del genere, difatti, è quello di un altro caccia, tipo F-104-S
    (appartenente al 9° Stormo Francesco Baracca dislocato presso la base aerea di
    Grazzanise, in provincia di Caserta), decollato dalla base alle ore 21:30 di giovedì 10
    maggio 1984 insieme ad altri due caccia, questi ultimi rientrati regolarmente alle ore 22:30,
    e scomparso alle ore 22:45 di quello stesso giorno nell’area tra Formia, Gaeta e
    l’immediato entroterra, al limite tra le province di Latina e di Caserta. L’ultimo messaggio
    radio del pilota, il sottotenente Pasquale Pezzullo, era stato “Abbiamo…”, poi non venne
    ricevuto più nessun segnale su alcuna frequenza radio, mentre, contemporaneamente, la
    traccia del caccia era scomparsa da ogni schermo radar. Scattato l’allarme, altri due aerei
    da caccia si levarono in volo di ricognizione senza, però, ottenere alcun risultato; nel
    contempo, venivano allertati i Carabinieri e la Protezione Civile. Poco dopo, venivano
    raccolte due segnalazioni da Formia.
    La prima era relativa ad un pescatore che segnalava un “corpo luminoso” inabissarsi in
    mare presso la località di Maranola di Formia mentre la seconda era relativa ad un altro
    pescatore che segnalava una fiammata su di una collina della catena dei monti Aurunci,
    presso Gaeta. Il giorno seguente, i resti del caccia (impattatosi ed esploso contro uno
    sperone roccioso del monte Viola, a circa 700 mt. s.l.m. tra Itri e Formia) e dello sfortunato
    pilota vennero ritrovati – effettivamente – nella zona dove era stata segnalata la
    “fiammata”. Pertanto, se la seconda segnalazione si riferiva, senza ombra di dubbio, al sito
    32
    dell’esplosione del caccia, quella relativa al “corpo luminoso” inabissatosi in mare, a cosa
    si riferiva?
    (Fonti: “il Tempo” del 12 maggio 1984, pag. 27;
    “il Mattino” del 13 maggio 1984, pag. 17, cronaca regionale)
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 22:35:58

  15. #75
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