Ustica: Una strage che poteva essere evitata? - Pag 3
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Discussione: Ustica: Una strage che poteva essere evitata?

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  1. #31
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    Citazione y2k
    allora credo sia un errore di traduzione, perchè negli altri siti dove è postato l'articolo c'è lo stesso termine
    Hai un link all'articolo originale ?

  2. #32
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    Citazione Gargoyle
    Hai un link all'articolo originale ?
    No, non lo ho ma non costa niente o quasi cercarlo...

  3. #33
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    Citazione y2k
    No, non lo ho ma non costa niente o quasi cercarlo...
    Se faccio una ricerca con google cercando solo articoli in inglese non trovo nulla.
    http://www.google.it/search?hl=it&rl...a=lr%3Dlang_en
    Ultima modifica di Gargoyle; 6-03-2006 alle 23:09:02

  4. #34
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    Citazione Gargoyle
    Se faccio una ricesca con google cercando solo artciloli in inglese non trovo nulla.
    http://www.google.it/search?hl=it&rl...a=lr%3Dlang_en
    In effetti neanch'io ho trovato molto su Paul Marshall, apparte quell'ingegnere di elicotteri ucciso in iraq e un altro
    forse non è che l'articolo sia un pò vecchio?

  5. #35
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    Citazione y2k
    In effetti neanch'io ho trovato molto su Paul Marshall, apparte quell'ingegnere di elicotteri ucciso in iraq e un altro
    forse non è che l'articolo sia un pò vecchio?
    se non lo sai tu y2k

  6. #36
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    nessuno si è degnato di dare uno sguardo all'ipotesi ufologica dell'analista Umberto Telarico del G.I.R.U.C. (Gruppo indipendente di ricerca ufologica campana)?
    Sapete che i piloti degli F104 che decollarono per scortare l'aereo 8 anni dopo morirono in un "incidente" a Ramstein durante una manifestazione aerea dove morirono anche altre persone?
    poi...
    21 Minuti prima che il DC9 scomparisse dagli schermi radar di Ciampino....
    Nel centro radar di Martina Franca e di Licola....
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 20:09:08

  7. #37
    AttrattoreStrano
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    Citazione Marcus85
    Sono state formulate molteplici ipotesi. La maggiormente probabile è che un velivolo non identificato, presumibilmente di nazionalità libica, abbia operato un tentativo di sfruttare la scia radar del dc-9 Itavia. Quale fosse il contenuto della missione libica è tuttavia ignoto, sebbene sia possibile supporre avesse una qualche connessione con l'espatrio clandestino di alti graduati sovietici, come in seguito lasciato trapelare dall'ormai ex KGB.

    Il coinvolgimento della Libia è d'altra parte testimoniato dal relitto di Mig libico che sarebbe stato trovato a breve distanza sui monti della Sila, evento quest'ultimo mai sufficientemente chiarito.

    Se appare evidente l'abbattimento del dc-9 da parte di un missile, destinato verosimilmente a colpire un altro velivolo che, per l'appunto, sembra ne sfruttasse la scia radar, meno chiaro risulta l'intenso traffico marittimo e aereo sui cieli di Ustica. E' infatti testimoniata la presenza, oltre che di velivoli statunitensi, anche di francesi e britannici.

    Restano tuttora da accertare le responsabilità ed i tentativi di copertura della vicenda da parte dell'aeronautica militare italiana, specialmente in relazione allla sparizione delle registrazioni radar, ed alla sequenza di morti misteriose protrattesi sino almeno agli anni '90, ben dopo la strage di Ustica e a questa direttamente correlabili.
    Molto più semplicemente dei caccia francesi hanno abbattuto sia il mig che il DC9. Ricordi chi venne incaricato di eseguire il recupero in profondità?

  8. #38
    AttrattoreStrano
    Ospite
    Citazione y2k
    nessuno si è degnato di dare uno sguardo all'ipotesi ufologica dell'analista Umberto Telarico del G.I.R.U.C. (Gruppo indipendente di ricerca fologica campana)?
    mica pizza e fichi....

  9. #39
    Bannato L'avatar di y2k
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    Citazione AttrattoreStrano
    mica pizza e fichi....
    prego:

    7) RAPPORTO SULL’AVVISTAMENTO DI UN VELIVOLO SCONOSCIUTO AL LARGO
    DELL’ISOLA DI PONZA ALLE ORE 20:37; VENTUNO MINUTI PRIMA, CIOÈ, CHE IL DC-
    9 ITAVIA SCOMPARISSE DALLO SCHERMO RADAR DI ROMA CIAMPINO.
    Il seguente stralcio della conversazione telefonica tra il centro radar di Martina Franca e
    quello di Licola, fa parte dei nastri registrati, acquisiti e messi agli atti del procedimento
    sulla strage di Ustica dal giudice Rosario Priore (vedi “Corriere della Sera” del 7 ottobre
    1991, pag. 13).
    Ore 23:46 del 27 giugno 1980:
    “Eh, sono il maresciallo Di Mico (dalla stazione di Licola, n.d.A.)”.
    “Capitano Patroni Griffi, mi dica”.
    10
    “Senta, le dico una notizia così”.
    “Sì”.
    “Che penso non abbia nessun valore, i carabinieri di Pozzuoli…”.
    “Sì”.
    “Hanno visto… hanno avuto notizia che un velivolo a largo di Ponza veniva verso di noi
    (ossia verso Licola, n.d.A.), poi non l’hanno visto più, le ripeto la notizia nuda e cruda così
    come me l’hanno dato i nostri carabinieri”.
    “E a che ora questo?”
    “Questo sarebbe successo alle ore otto e trentasette alfa (ossia le ore 20:37, n.d.A.), ma
    non ci dovremmo trovare”.
    Ora, che tipo di velivolo noto, sia esso militare o meno, è in grado di “scomparire” in modo
    tanto repentino? Che a noi risulti, nessuno… a meno che, ovviamente, non si pensi ad un
    UFO di origine allogena.

  10. #40
    AttrattoreStrano
    Ospite
    Citazione y2k
    prego:

    7) RAPPORTO SULL’AVVISTAMENTO DI UN VELIVOLO SCONOSCIUTO AL LARGO
    DELL’ISOLA DI PONZA ALLE ORE 20:37; VENTUNO MINUTI PRIMA, CIOÈ, CHE IL DC-
    9 ITAVIA SCOMPARISSE DALLO SCHERMO RADAR DI ROMA CIAMPINO.
    Il seguente stralcio della conversazione telefonica tra il centro radar di Martina Franca e
    quello di Licola, fa parte dei nastri registrati, acquisiti e messi agli atti del procedimento
    sulla strage di Ustica dal giudice Rosario Priore (vedi “Corriere della Sera” del 7 ottobre
    1991, pag. 13).
    Ore 23:46 del 27 giugno 1980:
    “Eh, sono il maresciallo Di Mico (dalla stazione di Licola, n.d.A.)”.
    “Capitano Patroni Griffi, mi dica”.
    10
    “Senta, le dico una notizia così”.
    “Sì”.
    “Che penso non abbia nessun valore, i carabinieri di Pozzuoli…”.
    “Sì”.
    “Hanno visto… hanno avuto notizia che un velivolo a largo di Ponza veniva verso di noi
    (ossia verso Licola, n.d.A.), poi non l’hanno visto più, le ripeto la notizia nuda e cruda così
    come me l’hanno dato i nostri carabinieri”.
    “E a che ora questo?”
    “Questo sarebbe successo alle ore otto e trentasette alfa (ossia le ore 20:37, n.d.A.), ma
    non ci dovremmo trovare”.
    Ora, che tipo di velivolo noto, sia esso militare o meno, è in grado di “scomparire” in modo
    tanto repentino? Che a noi risulti, nessuno… a meno che, ovviamente, non si pensi ad un
    UFO di origine allogena.
    Ho già detto che c'erano dei caccia sopra l'italia quella sera.

  11. #41
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    Citazione AttrattoreStrano
    Ho già detto che c'erano dei caccia sopra l'italia quella sera.
    Ora, che tipo di velivolo noto, sia esso militare o meno, è in grado di “scomparire” in modo
    tanto repentino?
    Che a noi risulti, nessuno… a meno che, ovviamente, non si pensi ad un
    UFO di origine allogena.
    Poi....leggete lo spoiler (fatto perchè è un pò lungo)
    Spoiler:

    1) UFOs VENGONO SEGNALATI NELLA STESSA AREA (che poi sarà teatro
    dell’abbattimento del DC-9 Itavia) DUE GIORNI PRIMA CHE SI VERIFICHI IL TRAGICO
    EVENTO IN QUESTIONE.

    Già il 25 giugno 1980 gli operatori radar avevano segnalato la presenza nella zona del
    basso mar Tirreno di velivoli non identificati, in gergo “zombi” o UFOs che dir si voglia
    (vedi “Roma” del 7 luglio 1980, pag. 12). Ora, per quanto riguarda gli OVNI[8] segnalati il
    25 giugno, se fosse vera l’ipotesi secondo cui il jet dell’Itavia sarebbe stato coinvolto in
    un’azione di guerra internazionale - non dichiarata - nei confronti del leader libico
    Gheddafi, è ovvio che, essendo questa un’azione improntata alla sorpresa, non poteva
    trattarsi assolutamente di “prove di scena” dell’attacco che poi sarebbe stato sferrato 48
    ore dopo.
    2) DOPO IL DECOLLO DA BOLOGNA, DUE OVNI SI ACCOSTANO E INIZIANO A
    SEGUIRE, MOLTO DA VICINO, IL DC-9 ITAVIA.

    Il volo IH-870 della società ITAVIA parte da Bologna alle ore 20:08, con due ore di ritardo
    sull’orario previsto. Una volta salito in quota ed al di sopra della Toscana, secondo la
    ricostruzione fatta dai periti in base ai tracciati radar di Roma Ciampino, la traccia radar del
    DC-9 appare spuria, ossia sovrapposta a quella di un altro aeromobile (o forse due, vedi
    “la Stampa” del 19 giugno 1997, pag. 5) viaggiante nelle immediate vicinanze del jet civile;
    in altre parole, come se qualcosa (che noi riteniamo essere uno o due UFOs a tutti gli
    effetti) volasse di conserva - ossia si fosse disposto poco sopra, sotto o in coda - con detto
    cargo allo scopo (almeno secondo la versione ufficiale) di occultare la propria presenza
    confondendosi nel cono d’ombra radar del DC-9. Intanto, quest’ultimo procede lungo
    l’aerovia civile denominata Upper Ambra 13 alfa, senza potersi rendere conto di una tale
    presenza “estranea”.
    2/a) LE CONDIZIONI METEREOLOGICHE DELLE VARIE ZONE SITUATE SULLA
    ROTTA DEL DC-9 ITAVIA.

    Le condizioni meteorologiche lungo la rotta seguita dall’aereo erano sostanzialmente
    buone, con una visibilità di oltre 10 km. Il mare, però, a causa di un vento teso, era mosso,
    localmente agitato con un moto ondoso di forza 4-5. A Ponza, il cielo era sereno o poco
    nuvoloso, con un vento da nord-ovest che spirava a 25 nodi. Condizioni meteo simili a
    8
    quelle presenti ad Ustica. A Palermo Punta Raisi c’era cielo quasi sereno e vento debole.
    Sulla costa campano–calabra il cielo era nuvoloso ma senza pioggia. A Capo Palinuro
    c’era cielo nuvoloso con vento di 20 – 25 nodi (vedi “il Tempo” del 28 giugno 1980, pag. 1,
    cronista G. D’Av.).
    3) LA PRESENZA, A DISTANZA OPERATIVA UTILE DAL TEATRO DEGLI EVENTI, DI
    UN AEREO RADAR TIPO AWACS.
    Nel frattempo, un aereo Awacs (un velivolo USA dotato di un sofisticato e potente radar
    sul dorso in grado di guidare altri aerei militari), ha sotto controllo una missione i cui scopi
    sono tutt’oggi rimasti top-secret e, a questo scopo, sorvola in circolo l’Appennino Tosco-
    Emiliano (vedi “Corriere della Sera” del 1° settembre 1999, pag. 9).
    4) UN PRIMO AEREO MILITARE (FORSE UN CACCIA) SI AVVICINA E SEGUE IL JET
    DELL’ITAVIA.

    Nel breve tratto tra Bologna e Siena il traffico aereo intorno al DC-9 diviene intenso. Una
    volta sulla Toscana, il DC-9 viene affiancato da un aereo con sigla militare LG-461
    proveniente dalla Liguria. Tale “manovra d’inserimento” avviene praticamente davanti al
    muso di due della squadra composta da tre F-104 italiani decollati dalla base aerea di
    Grosseto intorno alle ore 20:00 del 27 giugno 1980 (vedi “la Stampa” del 19 giugno 1997,
    pag. 5).
    5) IL “RUOLO TATTICO” DEI CACCIA ITALIANI DECOLLATI DALLA BASE DI
    GROSSETO
    .
    Tali due caccia F-104 sono pilotati da Mario Naldini e Ivo Nutarelli i quali, quando
    incrociano il DC-9 ed il suo “accompagnatore fantasma”, per ben tre volte lanciano il
    codice di allarme ai radar di terra, per poi far rientro alla loro base. Inoltre, viene da
    chiedersi se, mentre erano in volo, i piloti in questione abbiano ascoltato eventuali
    messaggi radio provenienti dal DC-9, dagli altri velivoli militari presenti in zona o dai
    comandi di terra, e quale possa essere stato il contenuto di tali eventuali comunicazioni
    radio.
    In effetti, la presenza sulla scena dei due o tre caccia italiani potrebbe essere stata del
    tutto casuale; non si spiega altrimenti, difatti, il ruolo pratico di questi ultimi nell’ambito del
    9
    presunto “complotto internazionale”, del tutto vago ed inconsistente dal punto di vista
    tattico data la presenza, nell’area, di un velivolo Awacs e del velivolo militare proveniente
    dalla Liguria. Inoltre, se la loro azione fosse stata effettivamente pianificata in precedenza
    - secondo la tesi “dell’agguato premeditato” - perché lanciare, per ben tre volte, l’allarme ai
    radar di terra?
    Resta il fatto che, alcuni anni dopo, nel 1988, i due piloti in questione vennero uccisi -
    simulando un incidente - durante la manifestazione aerea di Remstein, in Germania (in
    cui, peraltro, perirono numerosi innocenti spettatori), appena qualche giorno prima, guarda
    caso, della data in cui gli stessi avrebbero dovuto essere ascoltati quali testi in causa dal
    giudice Rosario Priore (vedi “il Mattino” del 24 dicembre 1993, pag. 5).
    6) ALTRI CACCIA MILITARI SI ACCOSTANO E SEGUONO IL DC-9 ITAVIA.
    Ritornando a descrivere il nostro scenario tra Roma Ciampino e Ponza, quattro velivoli
    (probabilmente caccia USA) volano parallelamente - poco arretrati e disposti due a destra
    e due a sinistra del DC-9 Itavia, quasi lo “scortassero”, forse con lo scopo di sorvegliare il
    suo “compagno fantasma” (si è poi stabilito che i “compagni fantasma” fossero due,
    secondo noi due UFOs a tutti gli effetti), per cui i quattro velivoli avrebbero potuto volare in
    quel modo per scortare e/o costringere questi “accompagnatori” ad abbandonare la loro
    posizione (vedi “la Stampa” del 19 giugno 1997, pag. 5).
    7) RAPPORTO SULL’AVVISTAMENTO DI UN VELIVOLO SCONOSCIUTO AL LARGO
    DELL’ISOLA DI PONZA ALLE ORE 20:37; VENTUNO MINUTI PRIMA, CIOÈ, CHE IL DC-
    9 ITAVIA SCOMPARISSE DALLO SCHERMO RADAR DI ROMA CIAMPINO.

    Il seguente stralcio della conversazione telefonica tra il centro radar di Martina Franca e
    quello di Licola, fa parte dei nastri registrati, acquisiti e messi agli atti del procedimento
    sulla strage di Ustica dal giudice Rosario Priore (vedi “Corriere della Sera” del 7 ottobre
    1991, pag. 13).
    Ore 23:46 del 27 giugno 1980:
    “Eh, sono il maresciallo Di Mico (dalla stazione di Licola, n.d.A.)”.
    “Capitano Patroni Griffi, mi dica”.
    10
    “Senta, le dico una notizia così”.
    “Sì”.
    “Che penso non abbia nessun valore, i carabinieri di Pozzuoli…”.
    “Sì”.
    “Hanno visto… hanno avuto notizia che un velivolo a largo di Ponza veniva verso di noi
    (ossia verso Licola, n.d.A.), poi non l’hanno visto più, le ripeto la notizia nuda e cruda così
    come me l’hanno dato i nostri carabinieri”.
    “E a che ora questo?”
    “Questo sarebbe successo alle ore otto e trentasette alfa (ossia le ore 20:37, n.d.A.), ma
    non ci dovremmo trovare”.
    Ora, che tipo di velivolo noto, sia esso militare o meno, è in grado di “scomparire” in modo
    tanto repentino? Che a noi risulti, nessuno… a meno che, ovviamente, non si pensi ad un
    UFO di origine allogena.
    8) LE DIFFICOLTÀ DELLE COMUNICAZIONI RADIO TRA IL DC-9 ED IL CENTRO
    D’ASCOLTO DI ROMA CIAMPINO.

    Ore 20:46:00
    Il volo IH-870 dell’Itavia è sulla A/BEAM, cioè sulla verticale del radiofaro di Ponza. Il
    comandante Domenico Gatti tenta ripetutamente, ma invano, di comunicare via radio sulla
    normale frequenza di 133,25 mega cicli con il Centro Regionale d’Ascolto di Roma
    Ciampino. Finalmente, usando una frequenza radio diversa, riesce a mettersi in contatto.
    Quindi dice testualmente: “Qui è un cimitero. Non si riesce a comunicare né a sentire
    niente” (vedi “l’Occhio” del 29 giugno 1980, pag. 3 e del 3 luglio 1980, pag. 6).
    9) ALTRI CONTATTI RADIO TRA IL JET CIVILE ED IL CENTRO CONTROLLO DI
    ROMA
    .
    Ore 20:50:00
    11
    Il DC-9 Itavia giunge sul punto A13A dell’aerovia civile AMBRA 13 BRAVO, il penultimo
    punto di riporto (ossia controllo radio) prima che l’aereo entri nell’area servita dal Centro
    d’Ascolto di Punta Raisi. A causa della forte turbolenza in quota prodotta dal vento, il
    comandante Gatti richiama il centro di Roma Ciampino. Il controllore, pertanto, autorizza il
    cargo civile a scendere a quota 250 - ossia 25.000 piedi (pari a 8000 Mt.). Il comandante
    Gatti risponde “Ok” (vedi “l’Occhio” del 29 giugno 1980, pag. 3).
    10) NUOVA INTERRUZIONE DEL CONTATTO RADIO TRA IL DC-9 ED IL CENTRO
    D’ASCOLTO DI ROMA CIAMPINO.

    Ore 20:54:00
    Il DC-9 sorvola il successivo punto di riporto denominato Condor. Il pilota del cargo civile
    tenta di comunicare con il Centro d’Ascolto di Roma Ciampino, ma ogni suo tentativo è
    vano. A sua volta, anche il controllore richiama il volo IH-870 dell’Itavia, senza alcun
    risultato (vedi “l’Occhio” del 29 giugno 1980, pag. 3). L’aereo civile in questione proseguirà
    regolarmente il suo volo ancora per circa 6 minuti, prima che un evento esterno lo faccia
    precipitare e scomparire dallo schermo del radar Marconi di Roma.
    Qual è la causa che rende difficili tutti i contatti radio, fino a produrre il totale black-out
    degli stessi? Una “contromisura elettronica” messa in atto per coprire “un’operazione di
    guerra”? “Distorsioni del campo” prodotte di frequente dall’intenso campo elettromagnetico
    (legato al sistema propulsivo) di uno o più UFOs presenti in quell’area[9]?
    Allo stato attuale delle cose, dal nostro punto di vista, non essendoci una risposta certa ed
    inequivocabile, un’ipotesi vale l’altra.
    11) LA PRESENZA DI ALTRI CACCIA DISLOCATI, FORSE, SU DI UNA PORTAEREI E
    LA PRESENZA (CONTROVERSA) DI TALI UNITÀ NAVALI NEL MEDITERRANEO.

    Alcune serie di plots (tracce radar), attribuite alla presenza di caccia militari, danno
    l’impressione che questi ultimi emergano improvvisamente dalla superficie marina in un
    tratto di mare a nord di Olbia, ossia in uno specchio d'acqua antistante la Corsica, dove
    poi, successivamente, fanno ritorno (vedi “la Repubblica” del 11 dicembre 1997, pag. 23).
    Ciò potrebbe essere spiegato sia con il fatto che, inizialmente, tali velivoli militari volassero
    a quote molto basse per non essere intercettati dai radar, che con la presenza di una o più
    12
    navi portaerei nelle acque del Mediterraneo. A questo proposito, gli USA, con il libro di
    bordo alla mano, dimostrarono che, la sera del disastro del DC-9 Itavia, la portaerei
    Saratoga era alla fonda nel porto di Napoli. Ma, dai risultati di una perizia su tali registri di
    bordo, ordinata dal giudice Rosario Priore, risultò che mancavano le minute originali dei
    turni di copertura a bordo relative ai giorni a cavallo della strage (vedi “Corriere della Sera”
    del 6 maggio 1993, pag. 13). Inoltre, secondo James Flatley, che aveva il comando della
    Saratoga, questa aveva - guarda caso - tutti i radar spenti. A dimostrare l’assoluta
    incoerenza tattica di una simile circostanza, fu l’allora responsabile dei nostri servizi
    segreti ammiraglio Fulvio Martini. Quest’ultimo, difatti, convocato nel 1990 dalla
    Commissione Stragi, a proposito della “cecità” della Saratoga, dichiarò testualmente:
    “Non hanno visto nulla? Non ci credo: ho comandato una portaelicotteri e so benissimo
    che è da irresponsabile lasciare un mezzo da guerra senza la possibilità di sorvegliare i
    cieli circostanti” (vedi “il Mattino” del 18 luglio 1991, pag. 5).
    [Commento:
    A questo proposito noi riteniamo che, qualora fosse vera la dichiarazione di Flatley (ma
    senza dubbio non lo &#232 sarebbe la dimostrazione di come la disfatta subita a Pearl Harbor,
    non abbia insegnato nulla agli americani.]
    Sempre a detta delle autorità statunitensi, la portaerei Forrestal era alla fonda nel porto di
    Palermo, ma non è stata mai ben chiara la sua dislocazione e quindi il suo “alibi” (vedi “il
    Mattino” del 18 luglio 1991, pag. 5).
    [Commento:
    Ma qualcuno si è mai chiesto per quale assurdo motivo (anche qualora fosse stata alla
    fonda nel porto di Palermo) anche questa importante unità navale USA avesse, per pura
    coincidenza, i radar spenti? Questa deduzione deriva dal fatto che dal comando della VI
    Flotta Americana non è mai pervenuta nessuna informativa. Per tali unità navali, come
    abbiamo ampiamente dimostrato, è strategicamente insensato avere disattivati i radar.]
    Per quanto riguarda, invece, la portaerei francese Clemenceau, le autorità d’oltralpe,
    senza mai esibire alcuna documentazione (che comunque sarebbe stato possibile
    falsificare, come è stato rilevato nel caso della Saratoga), dichiararono semplicemente che
    13
    era rientrata nel porto di Tolone all’alba del 27 giugno (vedi “il Messaggero” del 20 giugno
    1997, pag. 9).
    Sempre a quest’ultimo proposito, il 13 novembre 1998 il generale Mario Arpino, convocato
    dal giudice Rosario Priore, dichiara che una portaerei nel Mediterraneo occidentale c’era
    ed era inglese (vedi “Corriere della Sera” del 1° settembre 1999, pag. 9).
    12) ALMENO OTTO CACCIA MILITARI SI TROVANO INTORNO AL DC-9 QUANDO
    QUEST’ULTIMO SI TROVA ALL’ALTEZZA DELL’ISOLA DI PONZA.

    Tra le ore 20:40 e le ore 20:57 (fino a due minuti prima del disastro del DC-9) sul Mar
    Tirreno, all’altezza dell’isola di Ponza, il radar individua otto tracce “associabili, che
    intercorrelano con la traiettoria del DC-9”. Ciò si rileva dalla perizia tecnica firmata dai
    professori Enzo Delle Mese, Roberto Tiberio e dal Colonnello dell’Aeronautica Franco
    Donali (radarista NATO) inserita negli atti dell’Istruttoria depositata in Cassazione dal
    giudice Priore (vedi “Corriere della Sera” del 19 giugno 1997, pag. 5).
    13) DALLA CORSICA DECOLLANO DIVERSI CACCIA FRANCESI, UNO DEI QUALI,
    PRESUMIBILMENTE, INTERSECA LA ROTTA DEL DC-9 ITAVIA. VA DETTO, PERÒ,

    CHE LA PERIZIA TECNICA DELL’NTSB USA INDICAVA QUESTE STESSE TRACCE
    RADAR, COME QUELLE RELATIVE AD UN “OGGETTO VOLANTE SCONOSCIUTO”.

    Intanto, dalla base aerea di Solenzara in Corsica decolla una squadriglia aerea composta
    da 7 o 8 caccia francesi. Quando il DC-9 Itavia, procedendo sempre sul basso Tirreno,
    sorvola l’area tra Ponza ed Ustica, una “traccia fantasma” (identificata nella perizia del
    giudice Priore, come la probabile traccia radar di uno dei caccia francesi staccatosi dalla
    formazione sopra menzionata), seguendo una traiettoria curvilinea orientata da ovest
    verso est e cioè con il sole alle spalle, quindi praticamente invisibile ai piloti ed ai
    passeggeri del DC-9 Itavia, si avvicina al cargo civile con un angolo di circa 90° rispetto
    alla sua direttrice di volo (vedi “Corriere della Sera” del 1° settembre 1999, pag. 9).


    Parliamo...del cabraggio verticale del "veicolo fantasma" che in questo modo è sparito dai radar?
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 20:52:59

  12. #42
    Bannato L'avatar di y2k
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    Ancora...
    (...)
    Sempre a riguardo della traccia radar n° 6 deve far riflettere il fatto che, fermi restando i
    risultati della perizia sui tabulati del sopra citato centro radar[11], la natura di tale
    aeromobile è stata successivamente diversamente interpretata. Difatti, mentre negli atti
    della sentenza istruttoria (depositata in cassazione nel settembre del 1999) il giudice
    20
    Rosario Priore identifica detto “aeromobile sconosciuto” come un caccia francese
    staccatosi dalla formazione (composta da 7 o 8 velivoli) decollata dall’aeroporto di
    Solanzara, in Corsica, secondo una dichiarazione altrettanto autorevole rilasciata dal
    Sostituto Procuratore Giorgio Santacroce (primo titolare dell’inchiesta istruttoria sulla
    strage di Ustica), nell’ambito di un’intervista rilasciata al giornalista Pino Aprile nella
    primavera del 1984, la natura convenzionale (ossia quella di un aereo da caccia) attribuita
    a tale “aeromobile sconosciuto” sarebbe tutta da dimostrare. Il testo (parziale)
    dell’intervista in questione, di seguito riportato, è quanto di più chiaro ed esplicito sia mai
    stato detto al riguardo di una possibile componente “ufologica” nello scenario
    dell’abbattimento del DC-9 Itavia da una fonte ufficiale direttamente coinvolta nelle indagini
    sul caso:
    Giornalista Pino Aprile (a proposito dell’esistenza di altre prove relative all’abbattimento
    del DC-9, n.d.A.):
    “Sì che c’è: le tracce registrate sugli schermi radar e che rivelano la presenza di un altro
    aereo sulla rotta del DC-9”.
    Magistrato Giorgio Santacroce
    “Piano a dire aereo. Potrebbe trattarsi di un’altra cosa”.
    G.
    “Una “cosa”? Il consulente di guerra aerea del pentagono, John Transue, ha detto al
    Corriere della Sera che l’altra traccia sul radar è quella tipica di un caccia in fase di
    attacco, per il lancio di un missile aria-aria. E che quella sia la traccia di un aereo e non di
    una cosa lo ha anche detto l’ingegner John C. Macidull, dei laboratori NTSB, National
    Transportation Safety Board, degli Stati Uniti.
    M.
    “Io ho chiesto all’NTSB di analizzare quei tabulati radar. La risposta scritta e controfirmata
    dagli esperti, compreso Macidull, non dice nulla del genere. In essa si definisce
    “difficilmente identificabile” l’oggetto che ha lasciato quella traccia e si lascia intendere che
    possa trattarsi di un missile e persino d’una sorta di ufo; comunque di qualcosa che vola e
    non è identificato”
    .
    21
    (Fonte: “Oggi” n° 19 del 9 maggio 1984, pagg. 26-28)
    (...)

    Come al solito il silenzio è sempre gradito in quanto è l'unica cosa che sapete fare e farete...

    14) POCHI MINUTI PRIMA CHE SI CONSUMI IL DRAMMA DEL DC-9 ITAVIA, SULLO
    SCHERMO RADAR DI ROMA CIAMPINO COMPARE UN CERTO NUMERO DI TRACCE
    (PLOTS) NON IDENTIFICATE.
    Poco prima che la traccia radar del DC-9 Itavia scompaia dagli schermi radar, nella sala
    del Centro di Controllo Aereo Territoriale di Ciampino si manifesta un’insolita
    “animazione”. Qualcuno degli operatori ha rilevato, sugli schermi radar, la presenza di
    tracce (plots) “strane”, riconducibili ad “aeromobili sconosciuti”, nell’area tra Palermo,
    Ponza e Napoli. Gli addetti alle consolles si consultano rapidamente tra di loro. Poi (come,
    molto probabilmente, è accaduto già altre volte), si decide che tali tracce non sono
    “interessanti”; che “non c’entrano” con il traffico di propria competenza (vedi “l’Unità” del 1°
    luglio 1980, Cronista Sergio Sergi).
    Ultima modifica di y2k; 7-03-2006 alle 21:05:47

  13. #43
    Neo-Atlantideo L'avatar di Marcus85
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    y2k, se desideravi favoleggiare di dischi volanti, avresti potuto, e sarebbe stato anzi apprezzabile da parte tua, se avessi proposto la discussione in sezioni ad essa più consone.

    Mi sembra oltre tutto ti sfugga completamente il semplice, ma evidentemente per nulla scontato fatto, che sia sufficiente l'assenza, o anche la semplice esclusione del transponder per fare di un velivolo di qualunque natura un oggetto non identificato. A maggiore ragione nel caso in cui si parli di velivoli militari.

    Oltre tutto, sarebbe interessante comprendere su che basi siano formulate le conclusioni cui giungono gli articoli da te citati, prescindendo momentaneamente dall'inattendibilità della fonte, specialmente in relazione alla assenza di tabulati radar relativi agli eventi di cui in oggetto, ed alle competenze tecniche richieste da una loro lettura.
    Repubblica della nuova Atlantide 1,2,3

    GLI DEI TORNERANNO (?)

    Moderazione in rosso e grassetto.Chiarimenti ne Il forum del forum o in privato.

  14. #44
    dio L'avatar di maghystorkz
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    14) POCHI MINUTI PRIMA CHE SI CONSUMI IL DRAMMA DEL DC-9 ITAVIA, SULLO
    SCHERMO RADAR DI ROMA CIAMPINO COMPARE UN CERTO NUMERO DI TRACCE
    (PLOTS) NON IDENTIFICATE.

    cazzata.
    x le varie conferenze a cui ho partecipato ( ho sl askoltato) i radar da firenze in giù erano spenti.. cioè nn ricevevano nessun segnale poko prima dell'"incidente"..

    mi quoto x farvi sapere cosa ne pensano la maggior parte delle persone ke si sono interessate all'argomento..
    http://forum.gamesradar.it/showpost....3&postcount=24

  15. #45
    Bannato L'avatar di y2k
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    Citazione Marcus85
    y2k, se desideravi favoleggiare di dischi volanti, avresti potuto, e sarebbe stato anzi apprezzabile da parte tua, se avessi proposto la discussione in sezioni ad essa più consone.

    Mi sembra oltre tutto ti sfugga completamente il semplice, ma evidentemente per nulla scontato fatto, che sia sufficiente l'assenza, o anche la semplice esclusione del transponder per fare di un velivolo di qualunque natura un oggetto non identificato. A maggiore ragione nel caso in cui si parli di velivoli militari.

    Oltre tutto, sarebbe interessante comprendere su che basi siano formulate le conclusioni cui giungono gli articoli da te citati, prescindendo momentaneamente dall'inattendibilità della fonte, specialmente in relazione alla assenza di tabulati radar relativi agli eventi di cui in oggetto, ed alle competenze tecniche richieste da una loro lettura.
    Quest'altro dimostra che non vi interessa leggere quel documento ed ora vi rifugiate sulle competenze tecniche, cosa inutile in quanto sono articoli presi da quotidiani, riviste come Volare, periti & Co.
    Se avresti letto anche tu capiresti da dove vengono le basi
    quindi prima di parlare a vanvera pensando a come sputtanarlo leggetelo

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