[Game Pro #22] - Pag 6
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Discussione: [Game Pro #22]

Cambio titolo
  1. #76
    Utente L'avatar di creonte
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    è importante la crossmedialità: se -per dire- avessimo scoperto che a Laura Pausini piace Soul Calibur, sarebbe stato utile scriverlo su Game Pro, a prescindere dall'interesse che abbiamo nella cantante. Si tratta di far vedere che il mondo dei vg nn è chiuso, sigillato. Anche artisti di altri campi se ne interessano.

    Tutti più o meno possono leggere un libro o ascoltare un cd: il vg è intrinsecamente meno di massa

  2. #77
    Electronic Performer L'avatar di zave
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    è importante la crossmedialità: se -per dire- avessimo scoperto che a Laura Pausini piace Soul Calibur, sarebbe stato utile scriverlo su Game Pro, a prescindere dall'interesse che abbiamo nella cantante. Si tratta di far vedere che il mondo dei vg nn è chiuso, sigillato. Anche artisti di altri campi se ne interessano.

    Tutti più o meno possono leggere un libro o ascoltare un cd: il vg è intrinsecamente meno di massa
    Siamo alla celebrazione dell'accatto. In effetti è importante sapere che altri artisti di altri campi giocano coi giochini, o anche che comprano il latte, vanno al cinema, guidano l'auto. E' importante. Sbaviamo sulla crossmedialità testimoniata da Laura Pausini che maneggia Siegfried. Non siamo così poveri come credevamo, anche Laura è una di noi!
    P.S. prima o poi bisognerebbe capire chi ha detto che il "mondo dei vg" è chiuso e sigillato. Ah, comunque, anche fosse, non è chiuso e sigillato perché la Pausini sa tenere in mano un gamepad. "Eroina Frank!".
    P.P.S. crossmedialità?
    Ultima modifica di zave; 5-04-2009 alle 23:44:00
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    DanteSparda

  3. #78
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    Sinceramente mi sembra un tantino esagerato tirare fuori il discorso sulla rispettabilità dei videogiochi come arte e sulla loro accettazione sociale parlando di una intervista a Melissa P.
    Voglio dire: Umberto Eco che confessa che su un'isola deserta porterebbe con sè Dylan Dog è un grande passo per l'accettabilità del fumetto in Italia; l'autrice di "100 colpi di spazzola" che racconta di apprezzare i videogiochi non mi sembra sullo stesso piano.

    p.s. chiarisco che non sto dicendo che quell'intervista su GP non ci possa stare bene: è solo che, mi pare, le si stanno attribuendo dei "compiti" che quell'intervista di certo non ha. tutto qui.

  4. #79
    Utente L'avatar di creonte
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    di certo se Umberto Eco giocasse a Mario Kart sarebbe interessante; invece il fumetto è come il romanzo: è sempre una cosa da leggere.

    al max abbiamo avuto gli sportivi che giocano a pes con la plei.

  5. #80
    Live long and prosper! L'avatar di Black75
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    E' sufficiente un po' di intuizione e lavoro con le sinapsi per capire che secondo me quel personaggio non ha nulla da dire, tantomeno su di una rivista di videogiochi.

    ora: dichiaro che avevo capito tutto al volo da quel Grande Giove e che quindi, personalmente, non avevo bisogno di leggere il dibattito a turni (ATB o RTB che fosse) per comprendere chiaramente tutto quello che ti hanno estorto con la forza (figuratamente parlando, eh?).

    Penso solo una cosa: a Mark (noi lettori) avevamo dato l'impressione (vera per altro) che il suo modo di fare ci piacesse. Nel suo modo di fare ci stanno anche queste cose, come ben conoscono i lettori del suo blog. Ritengo sia una persona vera, genuina e che quando si sente attorniato da persone amichevoli ha piacere di "condividere" con loro le cose più pazze o più fighe che gli capitano (si fa così fra amici o no?). L'incontro con Melissa P. rientra in questo tipo di eventi, quelli che non vedi l'ora di ritrovarti con gli amici al bar per raccontarli. Gli è scappata l'idea dell'intervista. Amen. A me non ha di certo portato scompliglio. Cosa c'entra in una rivista di vg?
    Nulla ovviamente, ma la cosa più strana è che non l'ho di certo percepita come una cosa fuori luogo all'interno di GP.
    C'è voluto Giove per farmi rendere conto che altri (magari non assidui e "spassionati" lettori) hanno percepito in maniera diversa la questione.
    Comunque sia ogni opinione è meritevole di rispetto.
    L'intento di Marco, o almeno quello da me percepito come tale, era quello di "omaggiare" quegli stessi lettori di GP che frequentano anche la Mark-caverna, con qualcosa che Marco sapeva benissimo sarebbe stata gradita.
    Mi spiace un po' un il tipo di "rigidità" applicata al caso.
    Ovvio però che Melissa P. sta ad una rivista di vg come alla stessa ci sta la pubblicità delle moto con la signorina-dalla-faccia-porca o meglio come le due pagine buttate nel cesso per Women della stessa Sprea. Per non parlare delle pubblicità dei contenuti scaricabili per cellulare apparsa su svariate riviste della stessa famiglia.
    Però è ovvio che tutto ciò che generi un ritorno monetario, mi rendo conto, viene "tollerato" in maniera diversa dall'intervista in questione e dalla "scellerata decisione" di Mark di pubblicarla su GP.
    Ultima modifica di Black75; 6-04-2009 alle 19:12:37 Motivo: scellerata fra virgolette: nn sia mai che si fraintndesse l'ironia!

  6. #81
    LiMiT bReAk L'avatar di Luke Skywalker
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    Dico la mia.
    L'intervista a Melissa P mi è piaciuta. Intervistata su un argomento su cui è facile parlare per pregiudizi, è riuscita a dare delle risposti intelligenti e non banali.
    Insomma, quando sento parlare di videogiochi gente che non è in qualche modo "dentro" al mondo videoludico mi vien voglia di mettermi le mani fra i capelli per via delle cagate che sparano. Melissa P invece mi ha veramente stupito in positivo da questo punto di vista.
    Di certo non sarà la massima esperta in materia, ma è riuscita comunque a non parlare per luoghi comuni e a dire cose semplici ma tutto sommato interessanti. Boh, mi ha fatto un'ottima impressione e sul suo conto mi sono in parte ricreduto. E' più sveglia di quanto pensassi e sicuramente meno oca.

  7. #82
    Cacciamo "culo flaccido" L'avatar di ryoga74
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    Dico la mia.
    L'intervista a Melissa P mi è piaciuta. Intervistata su un argomento su cui è facile parlare per pregiudizi, è riuscita a dare delle risposte intelligenti e non banali.
    Insomma, quando sento parlare di videogiochi gente che non è in qualche modo "dentro" al mondo videoludico mi vien voglia di mettermi le mani fra i capelli per via delle cagate che sparano. Melissa P invece mi ha veramente stupito in positivo da questo punto di vista.
    Di certo non sarà la massima esperta in materia, ma è riuscita comunque a non parlare per luoghi comuni e a dire cose semplici ma tutto sommato interessanti. Boh, mi ha fatto un'ottima impressione e sul suo conto mi sono in parte ricreduto. E' più sveglia di quanto pensassi e sicuramente meno oca.
    ...premettendo che ai post di zave hanno ottimamente replicato black75 e creonte, la frase che meglio di tutte spiega xchè trovo sbagliata l'avversione di zave nei riguardi dell'intervista a Melissa P. su Game Pro è proprio questa scritta dal buon jedi la sensazione da parte mia è che certi senatori del videogioco sono convinti che fuori da una certa cerchia elitaria non vi possa essere spazio x parlare in modo intelligente del nostro passatempo xchè se un personaggio come David Perry, il quale non azzecca più un gioco decente neanche x caso negli ultimi 15 anni, riempie pagine delle riviste specializzate con vaneggiamenti sul futuro del medium videoludico nessuno si azzarda a replicare sui forum o negli angoli della posta delle riviste stesse x l'eccessivo risalto ai deliri di un sopravvalutato programmatore?
    ...criticare Melissa P. in quanto scrittrice mediocre è un conto, decidere A PRIORI che un personaggio come lei non possa esprimere concetti interessanti riguardo il medium videogioco è un altro c'è materiale ben più interessante e intelligente in quella paginetta di intervista fatta da Metalmark di quanto se ne possa sviscerare ad esempio da decine di comunicati stampa dei capoccia di SCE riguardo i progetti x il riscatto di Ps3 nel mercato next-gen

  8. #83
    Ex videogiocattolaio L'avatar di Mao-t
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    ma l'intervista come trova la sua collocazione in una rivista di videgiochi?
    La trova in borderline, nel tono dell'intervista e nel personaggio in se.
    Ecco cosa credo: Marco ha visto Melissa P, si è chiesto cosa ci facesse li, le ha parlato un secondino e ha sentito che la tipa non era totalmente ignorante in materia e ci è scappata la piccola intervista involontaria che i giornalisti hanno dentro.

    Poi, Marco si è chiesto :"la metto su borderline va, ai ragazzi piacerà."

    Noi la leggiamo, qualcuno si fa le pippe mentali se l'intervista c'entri o meno, qualcun'altro l'ha letta col sorrisetto sulle labbra, qualcuno si è sorpreso per la discreta competenza di un personaggio che tutti conosciamo per il libro, per quel libro.

    La cosa che mi piace è che non avrebbe trovato spazio in nessun'altra rivista, ecco cosa mi piace di GP, che è gestita da un pazzo.

  9. #84
    Live long and prosper! L'avatar di Black75
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    Citazione Mao-t Visualizza Messaggio
    La trova in borderline, nel tono dell'intervista e nel personaggio in se.
    Ecco cosa credo: Marco ha visto Melissa P, si è chiesto cosa ci facesse li, le ha parlato un secondino e ha sentito che la tipa non era totalmente ignorante in materia e ci è scappata la piccola intervista involontaria che i giornalisti hanno dentro.

    Poi, Marco si è chiesto :"la metto su borderline va, ai ragazzi piacerà."

    Noi la leggiamo, qualcuno si fa le pippe mentali se l'intervista c'entri o meno, qualcun'altro l'ha letta col sorrisetto sulle labbra, qualcuno si è sorpreso per la discreta competenza di un personaggio che tutti conosciamo per il libro, per quel libro.

    La cosa che mi piace è che non avrebbe trovato spazio in nessun'altra rivista, ecco cosa mi piace di GP, che è gestita da un pazzo.
    E magari, visto che Borderline da sola vale l'acquisto della rivista, la cosa può far storcere il naso. In più l'intervista parla di libri, cinema e videogiochi.
    Se la stessa intervista l'avesse fatta ad uno di noi, non sarebbe successo nulla! Ma qui si parla di Melissa P.

  10. #85
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    Ti droghi.
    Ed è mia amica, eh?

  11. #86
    ... L'avatar di maxlee
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    Il discorso sì, no, pippe mentali, io l'ho letto interessato non tanto per l'oggetto in discussione, ma per il senso attribuito da chi si è levato in difesa di quel pezzo (in pratica colgo l'occasione, non parlo di Melissa P. nello specifico). Non so perché, ma il paragone con Facebook e la forzata legittimazione del videogioco mi sembra sempre più appropriato. Nel web a dominare la scena c'erano i nerd con i loro avatar bislacchi e i loro nick anonimi: un sistema di alter ego che non tutti sono in grado di comprendere/assecondare, proprio come concetto in se. Poi è arrivato l'esserci di persona, l'apparire, io-me in foto con altri-loro di persona e il fenomeno è esploso. Gente che non avrebbe mai pensato di stare davanti alla tastiera si è ritrovata improvvisamente a vivere il web, alcuni persino in maniera ossessiva. Ottimo, la popolazione web è aumentata, il web sdoganato. Ciò significa che bisogna seguire quel sistema e applicarlo in ogni campo dell'online?

    Per i videogiochi, astruse meccaniche riservate a pochi, poi il wii e i prodotti riconoscibili dopo che il calcio simulato ha aperto la strada al concetto d'interazione senza elaborazione dei dati (giocatori in campo + palla, niente barre e cazzi vari da decodificare).

    Ma bisogna applicare la trasformazione anche al parlar videoludico? Per forza?

    Magari, nel caso, con riviste dedicate come dedicati sono gli spazi (enormi e spesso maggiori della piccola nicchia iniziale) occupati dai nuovi utenti con il nuovo interesse appena scoperto. Perché non farlo con riviste appositamente studiate per quella funzione, perché "invadere" anche i campi di chi il videogioco l'ha vissuto e intende viverlo in un certo modo, serioso, hardcore o come lo si voglia chiamare?

    Ricordo una risposta di Marcello Cangialosi (o era Bittanti?) ad una lettera che iniziava esponendo tutta la vita videogiocosa dell'utente che gli scriveva (era una moda del periodo che pare stia tornando): diceva più o meno, perché non segate via tutto il superfluo e mi dite direttamente ciò che avete da dire sull'argomento. E' vero, ad alcuni può interessare sapere cosa fa tizio nel tempo libero, però magari ci sono spazi più consoni per certe esternazioni. Per come si sono messe le cose ho quasi l'impressione di proporre un qualcosa di assurdo dicendo che se compro una rivista di videogiochi vorrei leggervi di videogiochi, di com'è questo o quel prodotto non la "ludografia" di tizio o caio.

    A Metalmark e chi ama quel tipo di approccio piace l'dea dello sdoganamento, del videogioco vissuto come parte di un sistema pieno di tante altre cose che non ci hanno a che fare direttamente. Ottimo. Perché non aprire uno spazio espressamente dedicato invece di cercare di modificare un sistema che molti appassionati amano proprio perché tale.
    Il problema di Game Pro sono le contraddizioni continue, neanche per colpa di chi le mette in campo, ma del sistema su cui si basa. Vuol essere casual, alla mano, vuole un approccio meno ampolloso e poi ci mette dentro il materiale astruso dell'hardcore Edge. In questo modo credo non si accontenti ne chi vorrebbe leggere solo di videogiochi, ne chi l'acquista perché vuol leggere dei cazzeggiamenti dei giocatori (dignitosissimi e leciti) trovandoci dentro discussioni sul sistema di puntamento. Non so se il 3d ufficiale sia esattamente lo specchio di GP, però si nota come ci sia l'esigenza di parlare un po' di tutto ciò che sfiora il videogioco e non quello che lo riguarda direttamente: basta anche solo vedere quanti post ha generato Melissa e quanti meno un qualsiasi altro pezzo presente in questo numero, no?
    Ultima modifica di maxlee; 7-04-2009 alle 14:25:02

  12. #87
    painful under rain clouds L'avatar di xpeter
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    Citazione Mao-t Visualizza Messaggio
    La trova in borderline, nel tono dell'intervista e nel personaggio in se.
    Ecco cosa credo: Marco ha visto Melissa P, si è chiesto cosa ci facesse li, le ha parlato un secondino e ha sentito che la tipa non era totalmente ignorante in materia e ci è scappata la piccola intervista involontaria che i giornalisti hanno dentro.

    Poi, Marco si è chiesto :"la metto su borderline va, ai ragazzi piacerà."

    Noi la leggiamo, qualcuno si fa le pippe mentali se l'intervista c'entri o meno, qualcun'altro l'ha letta col sorrisetto sulle labbra, qualcuno si è sorpreso per la discreta competenza di un personaggio che tutti conosciamo per il libro, per quel libro.

    La cosa che mi piace è che non avrebbe trovato spazio in nessun'altra rivista, ecco cosa mi piace di GP, che è gestita da un pazzo.
    Bon. Devo ancora leggerla. Nel prossimo numero spero si faccia il salto di qualità e ci sia un'intervista senza peli sulla lingua a Tera Patrik. Fatta da Zave.
    Ultima modifica di xpeter; 7-04-2009 alle 17:54:51
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  13. #88
    Ex videogiocattolaio L'avatar di Mao-t
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    A Metalmark e chi ama quel tipo di approccio piace l'dea dello sdoganamento, del videogioco vissuto come parte di un sistema pieno di tante altre cose che non ci hanno a che fare direttamente. Ottimo. Perché non aprire uno spazio espressamente dedicato invece di cercare di modificare un sistema che molti appassionati amano proprio perché tale.
    Per una questione di sopravvivenza, credo.
    Scusa la "stitichezza" della risposta Max.

    Citazione xpeter Visualizza Messaggio
    Bon. Devo ancora leggerla. Nel prossimo numero spero si faccia il salto di qualità e ci sia un'intervista senza peli sulla lingua a Tera Patrik. Fatta da Zave.
    Ma anche no.
    Ribadisco, secondo è stata una cosa improvvisata, ed è stata messa su borderline apposta per questo.

    Diversissimo il discorso se l'intervista avesse avuto altra collocazione, chessò, in piena rivista.

    Allora il mio "grande giove" sarebbe stato ben più possente rispetto a quello di Zave.

  14. #89
    painful under rain clouds L'avatar di xpeter
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    Ma anche no.
    Ribadisco, secondo è stata una cosa improvvisata, ed è stata messa su borderline apposta per questo.

    Diversissimo il discorso se l'intervista avesse avuto altra collocazione, chessò, in piena rivista.

    Allora il mio "grande giove" sarebbe stato ben più possente rispetto a quello di Zave.
    Allora spero almeno in una intervista improvvisata alla polvere sotto lo zerbino di casa di Zave. O in uno speciale improvvisato sulla crossmedialità.
    Ultima modifica di xpeter; 7-04-2009 alle 18:33:17
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  15. #90
    Cacciamo "culo flaccido" L'avatar di ryoga74
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    Il discorso sì, no, pippe mentali, io l'ho letto interessato non tanto per l'oggetto in discussione, ma per il senso attribuito da chi si è levato in difesa di quel pezzo ...
    Ma bisogna applicare la trasformazione anche al parlar videoludico? Per forza?
    ...no, ma nessuno vieta a noi "eletti eruditi alla scienza del videogioco" di poter parlarne in modo anche più spensierato, senza x forza caricare di significato eccessivo ogni opinione riguardo quello che in fondo, x quanto appassionante, è pur sempre un passatempo
    ...
    Ricordo una risposta di Marcello Cangialosi (o era Bittanti?) ad una lettera che iniziava esponendo tutta la vita videogiocosa dell'utente che gli scriveva (era una moda del periodo che pare stia tornando): diceva più o meno, perché non segate via tutto il superfluo e mi dite direttamente ciò che avete da dire sull'argomento. E' vero, ad alcuni può interessare sapere cosa fa tizio nel tempo libero, però magari ci sono spazi più consoni per certe esternazioni. Per come si sono messe le cose ho quasi l'impressione di proporre un qualcosa di assurdo dicendo che se compro una rivista di videogiochi vorrei leggervi di videogiochi, di com'è questo o quel prodotto non la "ludografia" di tizio o caio...
    ...pensa invece che la lettera più bella, intensa e carica di significati che sia mai stata pubblicata su Game Pro non è altro che un'esposizione della vita videoludica di chi l'aveva scritta, tale MarcoGiG

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