Eccoci con l'esordio nelle tre dimensioni della saga fantasy di Nintendo, nonchè uno dei più grandi capolavori della storia videoludica, che è tutt'ora considerato uno dei migliori giochi di tutti i tempi. Ocarina of Time stupì il mondo con la sua grafica sbalorditiva accompagnata da una trama mozzafiato, con la sua atmosfera, con la sua inventiva. Inutile girarci intorno: il mondo non fu più lo stesso dopo aver visto il primo Zelda 3D della storia.
Tutto comincia con Link, un kokiri (razza di bambini eterni che vive all'interno di una misteriosa foresta), che viene svegliato dalla sua nuova fata, Navi (che lo accompagnerà nella sua avventura), per essere portato al cospetto del Great Deku Tree, l'albero protettore della Kokiri Forest.
Dopo il vano tentativo di salvarlo dal malvagio parassita, il Great Deku Tree, in fin di vita, racconta a Link una strana storia: un uomo malvagio dall'armatura nera sta cercando di impossessarsi della Triforce, un amuleto magico che esaudisce ogni desiderio, per diventare il padrone di Hyrule. Inoltre, l'albero consegna al giovane eroe il Kokiri Emerald, sacra pietra della foresta, che dovrà consegnare alla principessa Zelda. Questo è l'incipit di una grandiosa avventura, che porterà Link ad affontare pericoli, esplorare tetri labirinti e addirittura a viaggiare nel tempo per poter brandire la Master Sword e trovarsi di fronte al temibile Ganondorf.
La struttura riprende in maniera fedele quella di
A Link to the Past: ci si muove in una vasta mappa, costituita dall'Hyrule Field e da vari ambienti abitati, quali il villaggio Kakariko, il borgo di Hyrule, la fortezza Gerudo. Il gioco è strutturato in vari dungeon, nei quali si devono risolvere enigmi e sconfiggere i nemici per accedere alle stanze successive e raggiungere la sala del boss. Malgrado siano tutti diversi, i dungeon (come da tradizione) presentano quasi la stessa struttura: si trova la mappa del labirinto (che ci da una mano nel caso ci perdessimo), la bussola (per trovare i tesori di rupie) lo strumento (un'arma da aggiungere all'inventario) e la Boss Key (per raggiungere la stanza del boss).
Come nei precedenti episodi, il tasto B è destinato al'uso della spada, mentre le altre armi ed oggetti possiamo allegarli agli altri pulsanti a nostra scelta.
Ciò che più colpisce, però, è il geniale sistema di combattimento: oltre al classico "avvicinarsi al nemico e colpirlo", è stato inserito l'ottimo (e imitatissimo) "Z Targeting". Infatti, premendo il pulsante Z quando si è vicini a un nemico, è possibile "puntarlo": la telecamera lo inquadrerà al centro, i movimenti di Link saranno coordinati a quelli del nemico e vi potrà girare intorno e colpirlo.
Si tratta di una trovata veramente geniale, che rende i combattimenti meno farraginosi e più precisi (ma non per questo più facili). Inoltre, per la prima volta, troviamo la cosiddetta "musica 3D": quando ci troviamo vicino a un nemico, la musica cambia, per poi finire quando lo avremo sconfitto.
Altro elemento caratteristico è l'Ocarina del Tempo che da il nome al gioco. Infatti, nel corso dell'avventura impareremo delle melodie che, se suonate con l'ocarina (cioè premendo i giusti pulsanti in combinazione), effettueranno dei cambiamenti (per esempio, la Sun's Song ci fa passare dal giorno alla notte notte e viceversa, mentre la Song of Storms provoca un temporale) o ci faranno teletrasportare. Queste si rivelano spesso necessarie per risolvere gli enigmi.
Il fulcro del gioco, però, sta nel dualismo delle epoche: quando, infatti, da bambini, raccoglieremo la Master Sword, rimarremo "ibernati" per sette anni, per poi risvegliarci adulti (si fa per dire) e tornare giovani quando lo si vuole, riponendo la spada nel pedistallo. Oltre ai cambiamenti delle potenzialità di Link (da bambino, è meno forte ma può infilarsi in stretti corridoi, mentre da adulto potrà utilizzare gran parte delle armi e effettuare azioni come cavalcare), la stessa Hyrule sarà diversa a seconda dell'epoca: se, infatti, quando si è bambini, il borgo è una ridente, chiassosa e affollata cittadina, da adulti è un luogo desertico e devastato dalla furia di Ganondorf. I mutamenti e le deformazioni offrono la possibilità di tornare nei luoghi già visitati e scoprire nuovi segreti e subquest, regalando grande profondità. Questo aspetto, ripreso da
A Link to the Past, conferisce all'avventura grande epicità e coinvolgimento: Link si trova catapultato in un futuro cupo e tenebroso, che lui stesso dovrà portare alla luce.
Il gioco è praticamente perfetto in tutto. Ogni cosa risulta ben congegnata ed equilibrata. I dungeon sono veramente ottimi, con gli enigmi geniali e permeati da un senso di mistero ed esplorazione veramente incredibile.
La grafica è davvero mozzafiato, ci comunica alla perfezione l'atmosfera epica e fiabesca del gioco, accompagnata da una strabiliante colonna sonora (tra le più belle e famose nella storia dei videogiochi). Il lato tecnico forse risente degli anni ma ciò, una volta accettato, non disturba mai il giocatore.
Un autentico capolavoro, un'avventura meraviglioso, speciale ed epica, nonchè una delle più belle favole che un videogioco abbia mai raccontato. Un classico senza tempo. Imperdibile.
Note e curiosità:
-Furono rilasciate più versioni del gioco: la 1.0, 1.1 e 1.2.
Nella prima è presente un bug che permette di proseguire nel gioco senza usare la Master Sword, eliminato nella seconda. Inoltre, il sangue che Ganondorf sputa una volta sconfitto è rosso, mentre nella versione 1.1 è rosso, verde o blu, a seconda del colore della tunica di Link. Nella versione 1.2 è verde. Ocarina of Time è presente come extra nel disco bonus della limited edition di Wind Waker per Gamecube insieme ad una versione più difficile del gioco stesso chiamata "Ocarina of Time - Master Quest". Il gioco è incluso anche nello Zelda Collector's Disk (anch'esso per Gamecube) ed è disponibile sulla Virtual Console del Wii.
-Cronologicamente, Ocarina of Time è il primo episodio ("regolare") della saga di Zelda. E' infatti il primo episodio ad avere una collocazione precisa all'interno della time line, in quanto gli eventi narrati sono gli stessi cui la trama di A Link to the Past fa riferimento.
-La musica originaria del Fire Temple scatenò delle polemiche per la sua estrema somiglianza ad una preghiera musulmana, per cui fu sostituita da un tema musicale più "tribale".
-Il gioco ricevette numerosi premi e voti altissimi, trasformandolo nel gioco più acclamato dalla critica di sempre.
-Nel 1999 una certa Ariana, ragazza colombiana, diffuse su internet la voce che nel gioco era possibile ottenere la Triforza: imparando la "Overture of Sages" da Kaepora Gaebora (il gufo che aiuta Link nel gioco) e suonandola nel Temple of Time prima di estrarre la Master Sword, si poteva accedere nel tempio della luce, nel quale era possibile vedere il magico artefatto fluttuare nell'aria. Il tutto era accompagnato da due foto ottimamente contraffatte. Dopo alcuni mesi di ricerche spasmodiche dei fan, la ragazza stessa ammise che era tutta una sua invenzione. Tuttavia, questo incrementò ancora la presenza di rumour riguardo alla presenza della Triforce in Ocarina of Time: c'era chi sosteneva che per ottenerla bisognava pescare un pesce particolarmente grande nel minigame della pesca, chi affermava che era necessario parlare con Dark Link... ecc. Nintendo finì per dichiarare apertamente che la sacra reliquia non era effettivamente presente nel gioco.