«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
Gli Amanti Crocifissi, di Kenji Mizoguchi. Bello e straziante come una tragedia greca. La recitazione dei due protagonisti (specialmente Kyoko Kagawa, adorabile) è meravigliosa. Mi è piaciuto come il rapporto tra i due inizi dopo un malinteso che provoca, di fatto, il loro adulterio, altrimenti nemmeno presente. Il finale tragico è perfetto.
Ho visto 127 ore. Questo non ha neanche la scusa 'prendilo come una fiaba' o 'rosiki perché ha vinto 8 oscar'. Mi dicevo, hmm, un film in cui uno è intrappolato in un Canyon per 127 ore, magari rischia di annoiare. Macchè tutto l'opposto, non si prende neanche un minuto per cercare di metterti in sintonia con il personaggio. Tante immagini, musiche da spot di sport estremo, tante immagini di nuovo, immagini che si accavallano, 3 videoclip allo stesso tempo - al prezzo di uno! La retorica, persino la lezioncina finale 'ora lascia un bigliettino in cui dice dove va', e ancora tanta retorica - fin. Non ditemi che the millionaire era un caso isolato, questo è Boyle. Che possa piacere questo stile nevrotico è un altro discorso, ma per me è l'apoteosi della superficialità. (avevo fatto un commento molto più articolato, ma tapatalk ha mandato tutto a puttane quindi tant'è).
Bella la fotografia, quello sì.
Lo strano caso di Angelica di Manoel De Oliveria. Isaac viene chiamato d'urgenza ad una veglia funebre per fotografare Angelica, una giovane e bellissima ragazza appena morta. la trova su un divanetto, ben vestita e quasi sorridente. Mentre scatta la foto, lei apre gli occhi e gli sorride realmente. Impaurito fugge, pensando a una visione. igaurdando le foto però gli capita la stessa cosa. Per lui diventa un'ossessione. La sogna di notte, dove volano insieme. Ne è talmente ossessionato che vuole a tutti i costi riunirsi con lei. L'affitturaria e i condomini non capiscono e si preoccupano.
Dalla trama già viene l'acquolina, peccato che invece inizi molto bene, conitnui tra uno sbadiglio e l'altro e concluda molto molto bene. Si, è proprio la parte centrale che non regge. I protagonisti leggono letteralmente passi, frasi, citano libri di metafisica, fisica quantistica, parlano della condizione umana, della crisi economica, ma in nessun modo sono discorsi legati alla vicenda, perchè dovrebbero poi? Isaac invece è irretito, sopravvive invece che vivere. Aspetta. Fotografa il mondo, come souvenir.
Oliveira conclude spesso le inqudrature con dei quadri (su tutti il gatto, l'uccellino e il cane che abbaia), con al centro degli animali. E poi immortala Lisbona di notte, dall'altra sponda del Tago. E forse riflette pure lui, su quanto si lascerà di questo mondo e quanto ne conserverà nell'aldilà. Lui che a oltre 100 anni ancora sforna film come un giovanotto.
Les Quatre Cents Coups di Truffaut. Il piccolo Doinel, all'esasperata ricerca di essere compreso, ascoltato, fa di tutto per attirare l'attenzione su di se. Ma i suoi comportamenti peggiorano da quando vede la madre baciarsi con un altro uomo in pubblico e da li la situazione va degenerando. Una bellissima rappresentazione dell'adolescenza, dell'incomprensione degli adulti e dei drammi familiari, con un finale davvero commovente.
L'ultimo bacio di Gabriele Muccino.
E' la terza volta che lo vedo e non è cambiata di una virgola l'opinione che ho del film.
Nonostante i recenti film di Muccino, sopratutto Sette Anime, siano alquanto mediocri continuo a trovare questo film un buon prodotto che ha comunque molti difetti ma dalla sua anche alcuni pregi.
C'è un solo tema che fa da cardine a tutto il film: la crisi di coppia.
La sceneggiatura risulta banale in molti momenti, alcuni eventi sono i soliti clichè di questo tipo di film.
Però trovo che, nonostante i difetti di sceneggiatura, alla fine il tema del tradimento e della crisi sia stato viscerato magari non in pieno ma comunque in maniera accettabile grazie ai personaggi che sono caratterizzati in maniera buona.
Non mi riferisco a tutti ovviamente. Ma a quelli che fanno da perno ai temi.
Stefania Sandrelli, Stefano Accorsi e la Mezzogiorno/Stella (quest'ultima non recita granchè bene ma il suo personaggio non chiede altro che faccia la classica ragazzina da 18 anni), Pasotti e sua moglie, e Santamaria con la vicenda del padre e della ragazza.
Gli altri personaggi fanno da contorno, mi ha effettivamente però dato fastidio la poca caratterizzazione di Favino (semplicemente perchè potevano crearci una storia attorno, era in una fase in cui si era appena sposato e si poteva dire molto di più a riguardo).
Buono anche il monologo finale.
Registicamente trovo che sia il film meglio riuscito di un regista che in genere ho trovato mediocre (a causa dei due film con Will Smith). I primi 20 minuti hanno un ritmo veramente azzeccato ma anche tutto il resto del film, seppur con qualche incertezza va avanti bene.
Buona anche la colonna sonora.
voto: 7+
Ultima modifica di sergio leonhart; 13-02-2012 alle 23:55:32
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
Arriverderci Amore, Ciao bel noir con 2 protagonisti veramente perfetti
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