[Paglianti] Ultimo giorno a GMC - Pag 23
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Discussione: [Paglianti] Ultimo giorno a GMC

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  1. #331
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    Non è che siamo noi ad essere cresciuti ed avere esigenze diverse?
    Non voglio dire che GMC non sia cambiata, ma in redazione abbiamo ancora ottime persone come (cito a memoria) Alberto Falchi, Max Rovati, Vincenzo Beretta, Fabio Bortolotti, Claudio Chianese ecc... credo che loro abbiano ancora la passione viva e genuina per i videogames, nonostante le imposizioni della Sprea.
    Può darsi... principalmente acquistavo GMC per informarmi sui videogiochi, per rilassarmi, eccitarmi e leggere degli articoli ben fatti scritti da persone appassionate, con l'italiano giusto e la tecnica di scrittura corretta ma al tempo stesso non esosa e pesante. Queste caratteristiche ci sono ancora per dio, ma il cambiamento più grossolano di cui mi sono accorto (specialmente nelle anteprime) è che un tempo non si recensiva solo il gioco all'aspetto pratico come una rivista d'informazione deve fare per amor del cielo, ma si arricchiva con "elementi narrativi" che ti facevano anche gustare l'articolo stesso, il gioco e l'attimo. Leggere una rivista di videogiochi, per me significava, estraniarmi per quell'oretta da tutto, desiderare questo o quel videogioco tanto da sognarmelo la notte. Il punto è che c'è modo e modo di scrivere articoli, con informazione narrata, o informazione e basta. Gli aspetti tecnici dei videogiochi e le meccaniche sono le stesse, ma cambiano se fai una premessa... nell'anteprima di Borderlands e di RAGE si percepisce qualcosa di vecchio stampo, descrivere i corridoi delle software house e l'attesa per provare i videogiochi in questione ancora in fase di sviluppo, solo che sono giusto appunto due righe... Ricordo invece nei vecchi numeri, come si descriveva anche l'atterraggio dell'aereo e il cammino verso le software house... non sono pazzo, ricordo un bellissimo articolo di GMC su Morrowind e la Bethesda locata in quel di Washington DC, dove mi pare proprio Paolo Paglianti, descriveva il lungo viale alberato ricoperto di foglie dai colori autunnali (e durava un bel po')... voglio dire, questi sono articoli che valgono davvero i soldi spesi e vale la pena leggerli, perché oltre ad essere scritti bene, fanno capire che il mestiere del redattore di videogiochi è pure quello di narrare come se tu stessi leggendo un trafiletto di un bel libro.

    Concordo sul fatto che ancora la rivista goda di redattori in gamba ci mancherebbe, ma è l'impronta di Sprea di "fare informazione" tagliando quel superfluo che invece arricchisce l'informazione stessa del videogame, fa crescere l'attesa, la voglia, ti fa sognare, ti fa pensare e magari ti fa anche dire "cavolo, voglio scrivere pure io un'articolo così, con del mio dentro, con un sentimento che accomuna e avvicina me agli altri videogiocatori"... oggi non mi viene in mente di fare il recensore se poi mi vengono tagliate o sono costretto a tagliare quei particolari che fanno parte dello stile di uno scrittore. Sarò nostalgico, sarò sognatore... ma non è così che la rivista si risolleva perché internet è pieno di recensioni, e le migliori sono quelle scritte dagli amatori che, magari sanno notare un bel level design senza capire gli aspetti chiave per cui si giudica il bel level design, ci mettano le loro impressioni. Se l'informazione deve essere denudata e arrivare all'osso, secondo me ci rimette pure l'immagine del gioco, per il motivo per cui non si fa accrescere l'attesa.

    Aida: A: attenzione I: interesse D: desiderio A: azione
    L'articolo deve attirare la mia attenzione, deve crearmi interesse, deve farmi crescere il desiderio per poi portarmi ad acquistare quel videogioco.

    Con "Il Mio Castello Editore" la rivista era una rivista di settore che dava l'impressione di essere molto giovane, vogliosa, talvolta un gocciolino sprovveduta, ma con tanta forza di volontà e libertà a non finire.

    Con "Future Media Italy" ha raccolto quanto in precedenza bene aveva seminato, stessa libertà, magazine curatissimo a livello grafico, di stampa, di materiale, di redazione. E' stato il top. Cioè il numero 100 con le lucidature UV sulla copertina... cioè roba da far invidia davvero a tutti, bellone.

    Con "Sprea", mantenere il livello di notorietà acquisita come eredità è stato difficile. All'inizio, vuoi perché l'editore doveva ancora realizzare doveva intervenire, sembrava non essere cambiato niente... ma poi già dopo qualche mese ho iniziato a notare che la rivista aveva perso un po' di personalità, le firme sugli articoli sono scomparse (forse erano già scomparse prima ora non ricordo bene), sono state tagliate quelle prosaiche introduzioni che appetivano il lettore. Insomma si è tirato più a fare informazione minimale, di cui internet è piena, senza badare che non tutti i lettori spendono 8 euro solo per il gioco in allegato, c'è anche qualcuno che avrebbe voglia di leggere articoli belli corposi, informativi ma anche narrativi.... tutto qui, questa è la mia opinione.

    Ho sempre sostenuto GMC anche a fronte di altre riviste come Zeta, TGM (che vedevo come antagonista assoluta negli anni 97-98-99, perché mi accorgevo che a livello qualitativo loro stavano messi meglio, ma ho provato tanto piacere nel vedere ripagato il mio affetto verso GMC, negli anni a seguire), ed altre... Ho sempre ammirato le persone che ne facevano parte, perché mi hanno insegnato tramite articoli bellissimi (tanto per citarne uno... bellissimo l'articolo immenso sul dibattito per cui dobbiamo considerare il videogame Arte a tutti gli effetti), a capire il valore del videogioco, lo sviluppo e il duro lavoro che c'è nel farlo, ma anche quanto sia bello raccontare le impressioni che si ha di un videogioco, pur rimanendo imparziali.

    Per cui il mio distaccamento al GMC di oggi è soprattutto dovuto a quanto ho scritto... le persone cambiano col tempo, e cambiano gli interessi... ma le passioni generalmente rimangono e credimi non avrei scritto per 20 minuti questa minestra brodosa, se non fossi realmente attaccato a questa passione e a questa rivista. Mi piacerebbe sentire l'opinione del Gorman e del Paglianti, che posso considerare amici, nonostante mai l'abbia incontrati (anche se Paolo forse l'ho visto allo SMAU 2001/2 senti li che roba... prima che anche quella fiera si snaturasse ora non so se è tornata ad essere quella di un tempo...).

    Ciao.
    Ultima modifica di Emitremmus; 4-09-2011 alle 23:38:11 Motivo: errore ortografico
    Emitremmus - The Wise

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  2. #332
    100% Nerd! L'avatar di Kekkodux
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    Come Ualone,dico ciao anche a te Paolo...
    FuocoCamminaConMe
    Ho conosciuto Stefano all'inizio di quest'estate mentre facevo la cameriera. Non è il mio tipo ma è simpatico, spigliato, intelligente e con i gusti simili ai miei, finisce che due sere dopo usciamo e ci baciamo.Ma non é esattamente il mio tipo.Insomma, sì, era bruttino.Finisce che ci mettiamo insieme e che io non so come dirgli che mi piace solo dentro e non fuori. Consigli?
    Babboleadoro
    Consigli? Vai a fare in culo. Le stronze come te dovrebbero essere bandite dall'universo.

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