L'Italia che legge: il punto della situazione
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Discussione: L'Italia che legge: il punto della situazione

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  1. #1

    L'Italia che legge: il punto della situazione


  2. #2
    Bucintoro
    Ospite
    Io credo che il problema sia a monte, vale a dire nel metodo di insegnamento della letteratura nelle scuole italiane. A mio giudizio si dà sin troppa importanza ai costrutti della lingua, mentre paradossalmente si presta scarsa attenzione alla lettura vera e propria. Nelle scuole italiane l'insegnamento della letteratura consiste sostanzialmente nella lettura di uno striminzito estratto di un'opera, per poi andare ad analizzare il testo alla caccia di figure retoriche, analogie e compagnia bella. Con questo metodo, in poche settimane, lo studente si scorda opera, estratto e figure retoriche. Come si può pretendere di catturare l'attenzione di un ragazzo, facendogli leggere un triste trafiletto, anticipato magari da un breve riassunto dell'opera? Non sarebbe più utile fargli leggere l'intera opera, per poi discuterne in classe? Beninteso, non sto dicendo che l'insegnamento delle figure retoriche dovrebbe essere tutto ad un tratto accantonato, dico solo che gli si dovrebbe dare il giusto peso. È molto importante che i ragazzi, al termine della lettura di un'opera, siano in grado di dare una loro interpretazione della stessa e soprattutto un loro giudizio, per quanto puerile.

    Fiere del libro e altre iniziative simili sono senza dubbio molto utili per chi già ama leggere, ma siamo sicuri che attraggano davvero dei potenziali nuovi lettori? Anche le misure di cui parla l'articolo sono, a mio parere, fondamentalmente inutili, poiché un libro sembrerà comunque un oggetto noioso a chi non ne ha mai aperto uno. Ciò che bisogna fare pertanto è aprirlo, leggerlo, solo così le persone potranno assaporare il fascino della lettura. E questo lavoro lo si deve fare a casa, in famiglia, e a scuola, sin da quando il bambino impara a leggere.
    Ultima modifica di Bucintoro; 19-02-2010 alle 20:52:03

  3. #3
    Poliphilus L'avatar di kyuss
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    Sono d'accordo con Bucintoro, aggiungo anche che per me (e non solo secondo me, ma anche secondo alcuni critici della letteratura) l'insegnamento della letteratura al liceo è eccessivamente sbilanciato in favore della poesia, per quanto il Novecento sia in tutto e per tutto il secolo che ha determinato l'odierna prevalenza della prosa. Gli autori scelti dal Ministero, peraltro, sono quelli che hanno paradigmi narrativi che richiamano più spesso il dettato lirico (Pavese e Vittorini, ad esempio). La scelta è infruttuosa, in quanto si finisce poi, senza una giusta organizzazione delle parti, a fare la "caccia al tesoro" delle figure retoriche (senza peraltro capirle bene) e terminare le scuole superiori senza un bagaglio decente di conoscenze acquisite in questo settore disciplinare.Per non dire poi di come non si faccia nulla del secondo Novecento, né di prosa, né di poesia. E' chiaro che, in questi termini, gli unici lettori che sarà possibile formare con le iniziative promosse nell'articolo citato nell'OP, relativamente alla nostra generazione e a quella che ci seguirà, sono quelli da bestsellers.

  4. #4
    Woke up this morning... L'avatar di AdamWarlock
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    Avete visto la % di "giovani" che legge? Ridicola; se queste nuove leve sono il futuro della società siamo davvero col culo nella merda.

    Detto ciò, siamo un popolo ignorante per antonomasia!

  5. #5
    Capitano di Ventura L'avatar di Kronos21
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    Citazione Bucintoro Visualizza Messaggio
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    Citazione kyuss Visualizza Messaggio
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    Sono sostanzialmente daccordo tuttavia io credo che la scuola pur insegnando con il paraocchi non sia così fondamentale. Quello che serve è sviluppare un desiderio di lettura altrimenti si potrà pur stimolare la curiosità ma se alla fine non c'è l'intenzione di leggere è inutile.

  6. #6
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    Citazione kyuss Visualizza Messaggio
    l'insegnamento della letteratura al liceo è eccessivamente sbilanciato in favore della poesia cut...
    La pioggia nel pineto...

    siamo specifici, al riguardo :P

    (meditate, gente, meditate... :P)
    questo compiacimento nell'errore è il mio marchio di fabbrica

  7. #7
    La Torre Nera L'avatar di sergio leonhart
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    Io so solo che quando ero a scuola mi hanno fatto odiare shakespeare. Ora invece lo sto leggendo e mi sta piacendo. Idem altri autori.
    Il problema appunto è che ti fanno affrontare certi autori in maniera che secondo me sono completamente sbagliati e ti fanno veramente perdere la voglia di leggere e di approfondire gli autori che sono realmente importanti nel mondo della letteratura.
    «Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
    PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»

  8. #8
    lollo92CM
    Ospite
    Secondo me un altro problema è che a scuola non si per niente letteratura "contemporanea"... ma non intendo 1900, intendo proprio gli ultimi 20 anni di scrittura... Sia straniera che italiana.. e questo potrebbe invogliare a leggere, magari non proprio gli autori classici, ma almeno quelli attuali, che non è poco...
    E poi penso che il problema risieda non solo nelle scuole ma anche nelle case editrici.
    Ormai ho letto che vengono stampati 50.000 libri all'anno. E il problema è che gli esordienti non hanno possibilità di emergere quando ci sono le grandi case editrici che hanno il monopolio sul mercato... E quindi la gente legge solo i fottuti best-seller ed è così che la letteratura non ha un riciclo.. ma vengono lette sempre le stesse cose, che molte volte fanno cagare, così il lettore occasionale perde fiducia e non legge più...
    E' un po' come la storia dei casual-gamers nelle console... La gente ormai compra i libri solo se ne sente parlare al telegiornale o solo se esce il film... e così non c'è un progresso culturale.

  9. #9
    Utente L'avatar di Wawwowo
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    In primis sono d'accordo con Bucintoro.

    in secondo luogo un'altra causa per me sono i genitori. Se da bambino non vieni minimamente incoraggiato alla lettura, non ti leggono fiabe quando sei un lattante e non ti forniscono i mezzi ne altro difficilmente da grande sarai un lettore.
    Io il primo romanzo lo lessi in seconda elementare (la scatola magica di Landover ) ma perchè sin dall'asilo i miei mi avevano comprato le avventure di Richard Scherry, mi avevan letto fiabe...facendomi apprezzarel testo scritto

    Non concordo appieno invece sul fatto della letteratura contemporanea: un opera come i tre moschiettieri per esempio è molto più fruibile di un qualsiasi romanzo moderno, e molto più avvincente oserei dire
    We are all heroes; you and Boo and I. Hamsters and rangers everywhere, rejoice!

    Allora a Fingolfin parve di antevedere la totale rovina dei Noldor e l'irrimediabile sconfitta di tutte le loro casate; e, in preda all'ira e alla disperazione balzò sul suo grande cavallo Rochallor e partì tutto solo, che nessuno avrebbe potuto trattenerlo[...] E cosi giunse solo ai cancelli di Angbad e soffiò nel corno, e picchiò ancora e ancora le porte di bronzo, sfidando Morgoth a uscire e ad affrontarlo a singolar tenzone. E Morgoth uscì.

    “Un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”

  10. #10
    lollo92CM
    Ospite
    Citazione Wawwowo Visualizza Messaggio

    Non concordo appieno invece sul fatto della letteratura contemporanea: un opera come i tre moschiettieri per esempio è molto più fruibile di un qualsiasi romanzo moderno, e molto più avvincente oserei dire
    Scusatemi se non sono stato chiaro. Non dico affatto che la letteratura più "vecchia" sia meno bella di quella contemporanea... anzi..
    Dico solo che magari parlare anche di libri più "moderni" possa invogliare anche quei ragazzi che proprio non sopportano i classici... E poi se uno ha voglia di accrescere la propria cultura potrà sempre in seguito leggere i classici...
    Trovo che sia più facile iniziare a leggere partendo da un contemporaneo che da un classico, nella maggior parte dei casi.

  11. #11
    Poliphilus L'avatar di kyuss
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    Citazione Imago Visualizza Messaggio
    La pioggia nel pineto...

    siamo specifici, al riguardo :P

    (meditate, gente, meditate... :P)
    Tragico e vero, tutto ciò.

    Citazione Wawwowo Visualizza Messaggio
    Non concordo appieno invece sul fatto della letteratura contemporanea: un opera come i tre moschiettieri per esempio è molto più fruibile di un qualsiasi romanzo moderno, e molto più avvincente oserei dire
    Il discorso che facevo non era relativo agli aspetti sociologici che regolano l'approccio dei lettori, ma era prevalentemente rivolto ad aspetti di didattica. Senza insegnanti capaci di svolgere il proprio lavoro in maniera corretta, non si può pensare di migliorare la qualità di ciò che si legge al di fuori dell'ambito scolastico (non tanto la quantità, sinceramente, considerato che non so ancora per quanto avrà vita l'editoria come la conosciamo oggi).
    Aggiungo anche che non mi riferivo ai romanzi di Brizzi, Moccia e Ammaniti, ma più che altro, nell'ambito dei periodi letterari che andrebbero studiati, a traguardi come Neoavanguardia e Postmodernismo, del tutto ignorati a scuola e i cui autori sono decisamente più importanti e letterariamente rilevanti di quelli sopracitati.

  12. #12
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    Sono d'accordo con Bucintoro. Che senso ha estrapolare da un racconto, o romanzo, un pezzo (peraltro solitamente anche slegato e poco chiaro se non si è letta l'opera nel suo intero; certo, la mia professoressa diceva che questo, in caso il racconto prendesse lo studente, lo aiuterebbe a procurarsi uno dei volumi che lo contenga. Ma stando alla mia esperienza con i compagni, se a una persona non piace leggere, non capita mai; se ne dimentica subito uscito da scuola o terminato il gravoso e scomodo esercizio a casa) e darlo in pasto allo studente con tanto di analisi lessicali o di qualunque tipo, se quello che si dovrebbe fare è instillare il piacere della lettura? Un esercizio di analisi del testo distoglie completamente dal piacere che il testo in sé può dare, assolutamente.
    Normale che lo studente privo di per sé della voglia di leggere, messo di fronte a compiti noiosi e inutili (quando la lezione non è "grammatica" ma semplicemente "narrativa", ovviamente), di conseguenza cominci a non sopportare la letteratura propinata dalla scuola, che invece dovrebbe aiutarlo ad approcciarsi e imparare ad amarla.

    E poi, basta, davvero, sono sempre i soliti quattro o cinque autori, vecchi, classici ma stagnanti, ormai inutili come inizio, perché non consentono nemmeno l'empatia con il lettore dei nostri tempi. La letteratura non si ferma a fine ottocento o inizio novecento, grazie al cielo. Svecchiare la selezione nei libri di testo non sarebbe una cattiva idea, anzi. Apritene uno recente e confrontatelo con il vostro... gli scrittori riportati sono sempre gli stessi. Anche per le poesie. Magari cambiano le opere, ma tutto qui. Che noia!
    Ultima modifica di lounge; 19-02-2010 alle 15:30:12

  13. #13
    Citazione lollo92CM Visualizza Messaggio
    Trovo che sia più facile iniziare a leggere partendo da un contemporaneo che da un classico, nella maggior parte dei casi.
    Non lo so. Per certi versi quello che dici è vero, visto che un libro di questa epoca è più "vivo" nel lettore. Ma è anche vero che i libri di oggi - che non siano di Fabio Volo, di quel genere là - sono ricchi di sperimentalismi e di tecniche di scrittura post-moderne che risulterebbero incomprensibili a chi non ha mai letto o non ha ancora la corporatura per cimentarsi in roba del genere. Uno dei miei più grandi errori è stato consigliare la lettura di Kerouac a un amico che non ha mai letto. Inutile aggiungere che ha deposto il libro dopo 20 pagine. Quindi iniziare con dei "best seller", per conoscere la scrittura nella sua geometrie più regolari, non sarebbe sbagliato.

    Comunque secondo me il problema non è solo scolastico, ma è il riflesso della cultura italiana, i cui referenti sono le tette della Clerici e il Grande Fratello. Sono convinto che se uno viene, sin dalla nascita, abituato a questo sistema, difficilmente avrà la curiosità di conoscere altri lidi, come quello della lettura e più in generale dell'arte; è una forma di xenofobia.
    E' così, niente, c'è gente che legge (poca) e gente che non legge. Quella che non legge di solito continua a non leggere per tutta la vita, escludendo gli album di calciatori Panini e Novella 2000.

    E poi come hanno già sottolineato altri, a scuola si impara ad odiare quello che viene insegnato.

  14. #14
    Utente L'avatar di Shiva9999
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    Citazione Wawwowo Visualizza Messaggio
    in secondo luogo un'altra causa per me sono i genitori. Se da bambino non vieni minimamente incoraggiato alla lettura, non ti leggono fiabe quando sei un lattante e non ti forniscono i mezzi ne altro difficilmente da grande sarai un lettore.
    Io il primo romanzo lo lessi in seconda elementare (la scatola magica di Landover ) ma perchè sin dall'asilo i miei mi avevano comprato le avventure di Richard Scherry, mi avevan letto fiabe...facendomi apprezzarel testo scritto
    Non necessariamente eh. Mia madre mi ha sempre spinta a leggere, fin da piccola, ottenendo risultati risibili.
    Poi alle superiori e ancora di più all'università ho scoperto la lettura per cavoli miei, sviluppando gusti del tutto differenti da quelli di mia madre e in tutta autonomia.
    Insomma, gli stimoli sono sicuramente importanti, ma non bastano.

  15. #15
    La Torre Nera L'avatar di sergio leonhart
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    Citazione lollo92CM Visualizza Messaggio
    Secondo me un altro problema è che a scuola non si per niente letteratura "contemporanea"... ma non intendo 1900, intendo proprio gli ultimi 20 anni di scrittura... Sia straniera che italiana.. e questo potrebbe invogliare a leggere, magari non proprio gli autori classici, ma almeno quelli attuali, che non è poco...
    d'accordo solo in parte. la questione è anche l'approccio con cui la scuola fa affrontare grandi opere (come La Divina Commedia, I Promessi Sposi) agli studenti che è completamente sbagliato.

    queste due opere che ho citato ad esempio prima di farle alle superiori le avevo lette da solo (ovviamente non integralmente perchè...sinceramente non ricordo neanche io il motivo) tuttavia mi piacevano..le ho fatte a scuola e le ho iniziate ad odiare. L'approccio sbagliato che viene dato a scuola è che appunto si crea veramente troppo poca discussione sul testo, si ci limita a parafrasarli e fare verifiche/interrogazioni su cose che riguardano dante o manzoni o sui loro significati.
    Avvicinarsi a queste opere a scuola non dovrebbe significare solo questo.
    «Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
    PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»

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