Fr4nk
Chiariamo innanzitutto una cosa. Il pronome personale "mi" significa letteralmente "me / a me". Quindi proviamo a sostituire in "a me mi piace". Viene fuori "A me a me piace". Proviamo con la sostituzione inversa: "Mi mi piace". Questa si chiama ridondanza. Nella lingua italiana, solitamente le ridondanze vanno evitate.
Credo che "a me mi" sia una prerogativa del discorso orale. Nell'articolo citato dell'accademia della crusca, viene fatto notare che la ridondanza in alcuni casi può essere tollerata, citando l'esempio del Manzoni. Nei promessi sposi, infatti, si trovano due di queste forme ridondanti:
"A me mi par di sì"
"Lei sa che noi altre monache, ci piace di sentir le storie per minuto"
Le cose da chiarire sono due: la prima è che entrambe fanno riferimento a periodi orali, cioè sono entrambe battute recitate da persone. La seconda cosa di cui tenere conto è che Manzoni fa parlare due personaggi di basso clero, Gertrude e Renzo, e deve quindi utilizzare la tecnica della regressione, ovvero scrivere impersonando chi parla. Insomma per far capire che in questi casi ci può anche stare.
Nella stesura di un articolo o in qualsiasi altro scritto formale, scordatevi di utilizzare la ridondanza. Se la prof ve lo corregge fa benissimo.