wanzer
Io seriamente non capisco chi diavolo ha avuto le redini delle fasi di analisi e decisionale di questo prodotto, dal concepimento dell'idea alla pubblicazione dell'opera.
Le cose son due: o questa persona (o workgroup, fa lo stesso) ha interessi nel veder fallire il progetto, o è un perfetto incompetente.
Non ne ha presa una: innanzitutto stando a quanto ha detto gorman l'idea era già stata presa in considerazione diversi anni fa, ma si è abbandonata per mancanza di convenienza in seguito ad analisi di mercato. Può esser trascurabile, è vero, d'altronde il mercato è stato in crescita continua da allora e le prospettive di guadagno potrebbero essere maggiori oggigiorno.
Però a questo punto sarà stata necessaria una nuova analisi di mercato, e a questo punto mi chiedo, a CHI avete affidato questo compito?
Diamine, non si è riusciti a capire neanche a CHI è indirizzata quest'opera.
Le possibili linee guida son due:
- Il target è il più ampio possibile
- Si punta ad una ristretta cerchia di aficionados
Bene, secondo voi quale è stata la direzione intrapresa? Nessuna delle due!
Il target non era sicuramente il più ampio possibile. I neo-videogiocatori e i giocatori occasionali non si interessano a giochi di vent'anni fa, l'unico possibile appeal poteva essere il gioco completo dei giorni nostri - giochi che, nella maggior parte dei casi però, possono comunque esser trovati a 10€ o meno - e il fascicolo (approssimativo tra l'altro) era quindi solo un peso. Vi sereste trovati dunque in una situazione intricata, dove solo i numeri con uscite allegate "interessanti" avrebbero riscosso vendite quantomeno decenti, e gli altri decisamente sottotono - e non nulli solo grazie alla tipologia di acquirente che tratto tra un po'.
E' evidente insomma che il target a cui avete puntato in fase di analisi non era quello bonario ed ingenuo del videogiocatore medio-basso (in termini di cultura specifica).
Analizziamo ora l'altra possibilità, ovvero che abbiate deciso di puntare su una cerchia di clienti fidelizzati o quantomeno predisposti a seguire l'enciclopedia per tutte e trenta le uscite. A questo punto accade il contrario: il gioco completo diventa un peso in quanto NON SOLO il videogiocatore accanito può esserne in possesso per acquisto diretto, ma perchè, in quanto giochi riciclati dalle altre pubblicazioni, vi siete, inspiegabilmente e fuori da ogni logica di maketing, fatti da soli una concorrenza nel passato verso quest'opera futura. L'affezionato lettore Sprea ha già comprato il GMC del caso con il gioco che lo interessa, e si trova a dover pagare dieci euro per un fascicolo (lo diciamo? E diciamolo, dai) scadente e un gioco doppione.
Alla prima ci sta, la seconda volta non commette lo stesso errore.
A meno che non riteniate i vostri clienti dei fessi, o che fessi lo siate voi, è evidente che non potevate neanche sperare di guadagnarci, da quest'opera.
Quindi, l'opera è stata proposta senza neanche un target specifico a cui indirizzarla (o se l'avevate, avete toppato alla grande), avrebbe venduto delle misere copie solo per quelli (pochi) che hanno piacere nel vedere un opera a volumi (volumi?! ci vuole coraggio) completa sulla loro passione esposta con orgoglio su una mensola, persone che per la vostra incompetenza si trovano con quasi 50€ spesi e un pugno di mosche in mano (riferendosi ovviamente alla prospettiva futura del completamento dell'enciclopedia).
Ma magari finisse qui. La vostra incompetenza è andata oltre.
Scegliere come cadenza di uscita quella settimanale è stato un suicidio commerciale. Chi compra un numero saltuariamente, solo per il gioco, difficilmente comprerà il prodotto la settimana seguente, cosa che sarebbe potuta succedere se l'uscita fosse stata mensile avendo diluito di quattro volte la periodicità dell'esborso. E, fosse costata anche 5€, neanche il cliente fidelizzato spenderebbe 20€ al mese oltre alla rivista che compra già regolarmente per trovarsi davanti quella cosa.
L'incompetenza dilaga. Scegliere come prezzo di vendita 10€ è stato un suicidio commerciale.
40€ mensili non li esborsano nè la prima tipologia di clienti nè la seconda, in periodo di crisi così come in periodi più rosei. E' impensabile, sempre contando che i giochi allegati sono vostre rimanenze di magazzino e che buona parte dei costi, sia fissi che variabili, li avete già ammortizzati.
Per non parlare del CD con i demo, assurdo e fuori da ogni logica.
Questa non è strategia di mercato, questa è speculazione unita ad incompetenza.
E, non lo nego, unita a tanta, tanta maleducazione nei confronti dei clienti che vi hanno sostenuto in questa iniziativa, ai quali non vi degnate di rivolgere una parola che sia UNA, con i quali la faccia l'avete già persa e che comunque non tenete affatto in considerazione. Basterebbe quantomeno ammettere i propri errori, o far sapere che è in programma qualcosa, dare un segno di vita qualunque e far sapere a chi vi permette di avere il pane a tavola ogni giorno che la sua opinione è importante e il suo sforzo per sostenervi è fondamentale, basterebbe addirittura dire che non potete parlarne al momento. Cosa che, tanto, non succederà.
E' una vergogna.