[20] [MULTI] Tales - Topic Ufficiale - ABYSS 3DS IN EUROPA!
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Discussione: [20] [MULTI] Tales - Topic Ufficiale - ABYSS 3DS IN EUROPA!

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    [20] [MULTI] Tales - Topic Ufficiale - ABYSS 3DS IN EUROPA!

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    Per vedere la parte precedente di questo thread clicca qui: [17] [MULTI] Tales - Topic Ufficiale - Graces F forse in arrivo !1234!!!12

    Per vedere la parte precedente di questo thread clicca qui: [16] [MULTI] Tales - Topic Ufficiale

    Dopo un po' d’attesa ecco il promesso topic ufficiale relativo ad una delle più prolifiche serie di jrpg di sempre, i Tales di Namco! Non avrei potuto sottrarmi a questo compito, visto l'amore fanboystico che provo per questa commercialissima (quanto meno in Giappone) serie e le continue pressioni del nebuloso Jade Curtiss Fan Club.
    Come sempre, inizio tracciando i caratteri generali tipici della saga, per poi passare a brevi descrizioni per ogni capitolo.


    Caratteri generali dei Tales

    -il battle system della saga è improntato su un particolare sistema real time che, iniziando dall’innovativo linear motion battle (LMB) system presente in Tales of Phantasia, che vedeva i personaggi combattere su un piano bidimensionale, muterà diverse volte nel corso della saga, approdando al 3d con Tales of Symphonia e perfezionandosi in Tales of the Abyss ed in ToW Radiant Mythology. I vari bs della saga hanno diverse costanti, come il controllo diretto ridotto ad un solo pg, lasciando il resto del party all’IA o ad altri giocatori, con la possibilità di dare ordini specifici anche ai pg controllati indirettamente, e di impostare le skills in modo da eseguirle premendo l’apposito pulsante ed una delle quattro direzioni.
    -nella maggior parte dei settings, i plots spesso si incentrano sul tema della tolleranza e sulle difficoltà nel far convivere identità razziali o politiche differenti: dal conflitto fra elfi, mezzelfi ed umani che anima la saga di Phantasia\Symphonia, fino al rapporto burrascoso fra Gajuma ed umani in Rebirth o gli abitanti dei due mondi di Eternia o, ancora, l’inserimento dei cloni nella società in Abyss.
    Altra costante presente in quasi tutti i Tales è che gli antagonisti lottano per ideali teoricamente positivi, cosa che pone diversi problemi etici ai personaggi ed al giocatore.
    -sono presenti in quasi tutti i titoli le skits, brevi dialoghi attivabili a piacere in seguito ad eventi del plot o ad altre cause che trattano i temi più disparati, permettendo di mostrare il rapporto fra i pg ed i loro aspetti più quotidiani.
    -in diversi titoli della serie sono presenti spiriti elementali, in alcuni casi evocabili ed in altri presenti solo nell'intreccio.


    Tales of Phantasia

    Programmato dal Wolf Team interno a Telnet e prodotto e pubblicato da Namco nel 1995, Tales of Phantasia si doveva inizialmente basare sul romanzo fantasy Tale Phantasia, scritto dal programmatore interno al team Yoshiharu Gotanda, di cui vennero modificati in fase di lavorazione il titolo, parte della storia ed il character design originale per volontà di Namco.

    Il plot, ambientato nel mondo di Aselia, si muove nel tempo e nello spazio in maniera simile a Chrono Trigger (seppur in modo molto meno profondo), e stupì per i toni adulti di alcuni dialoghi, per la complessità dell'intreccio e per la qualità del bs LBM di cui si è parlato poc'anzi, all'epoca estremamente innovativo grazie ai suoi elementi action ed alla sua velocità e freschezza rispetto al TB, all'ATB ed ai loro derivati.
    La grafica era d'ottima fattura, ma quel che brillava in ToP era il comparto audio, curato magistralmente sotto il profilo qualitativo e con campionamenti vocali inseriti in modo da non pesare sul Super Famicom, oltre che impreziosito dall'OSTdi Sakuraba. Non per nulla ToP fu il primo titolo per SFC a raggiungere la dimensione di 48MBit.

    Tales of Phantasia ha avuto un primo remake parziale su PS1 nel 1998, recentemente tradotto in inglese da Gemini, che ha visto l'aggiunta del cooking system, di numerosi dialoghi ed oggetti, di un nuovo personaggio, Suzu, ed una revisione del bs più combo-friendly sullo stile di Tales of Destiny. La versione per GBA del 2003, ad oggi l'unica arrivata ufficialmente in lingua inglese (se pur con sgradevoli censure), presenta alcune delle innovazioni di quella ps1 (Suzu, ad esempio), mentre la release per PSP del 2006, rimasta in Giappone per problemi legati ai diritti americani di Nintendo, rappresenta la versione migliore, con sprites rifatti per i combattimenti e la presenza del doppiaggio. E’presente anche un adattamento anime in un OAV di quattro episodi.

    Patch inglese di Gemini per ToP per Ps1


    Tales of Destiny & Tales of Destiny Remake

    In seguito a problemi fra i tre migliori membri del Wolf Team ed il publisher Namco, dovuti alle modifiche a livello di plot ed alle sostituzioni operate nel Team durante la lavorazione di Phantasua, il team di ToP si scisse fra quello che sarebbe poi diventato il team Tri-Ace (i "tre assi", per l'appunto, con in testa Gotanda, ora presidente Tri-Ace, l'autore del romanzo alla base di ToP), famoso per le saghe di Star Ocean e Valkyrie Profile e per Radiata Stories, ed il rimanente Wolf Team, che dopo ToP lavorò sul secondo capitolo della serie, Tales of Destiny, uscito su Ps1 giapponesi nel 1997 e localizzato negli USA l'anno successivo.

    Introdotto da uno splendido filmato anime prodotto dallo studio I.G., ToD, oltre a migliorare il bs LMB rendendolo più veloce e combo-friendly, vincolò le skills all'uso degli Swordians, spade animate con la personalità dei generali delle antiche guerre eteriche, che pian piano divenivano sempre più centrali nel plot. Tutti questi elementi, uniti al carisma dei personaggi (Leon Magnus, Rutee e Stahn su tutti), arricchito dall'ottimo character design di Mutsumi Inomata, permisero a ToD di guadagnarsi una fanbase, creando l'inizio di quella che diverrà negli anni la folla di appassionati della serie. Le maggiori critiche, riservate alla mole insopportabile di incontri casuali (specie verso la fine del gioco) ed alla gestione bizzarra dei dungeons finali, non hanno comunque minato la popolarità di ToD.

    Nel 2006 venne rilasciato per PS2 giapponese Tales of Destiny Remake, pregevole rifacimento dell'originale ToD con tanto di grafica 3d per le ambientazioni unita a sprites bidimensionali, dialoghi riscritti e ridoppiati, un bs rivisto e migliorato con le suggestioni provenienti da ToD 2 ed un alto numero di extra, come il Narikiri Dungeon, presente dopo aver finito il gioco, e la possibilità di utilizzare la sorella di Stahn, presente nell'originale come personaggio sbloccabile attraverso il Gameshark.
    Per il 2008, sempre su Ps2 giapponesi, è previsto anche Tales of Destiny Remake Director's Cut, che dovrebbe far rivivere la vicenda secondo il punto di vista di Lion Magnus, il che implica secondo molti l'alterazione del plot del gioco.



    Tales of Eternia (Tales of Destiny 2 su Ps1 USA)

    Sviluppato dal rimanente Wolf Team di Telnet e come sempre prodotto e pubblicato da Namco, Tales of Eternia rappresentò alla sua uscita per Ps1 giapponese nel 2000 (anche in forma di deluxe edition) il segno di continuità di una serie che ormai guadagnava ad ogni episodio credibilità e fans. La release americana fu piagata da un problema di copyright, dato che Eternia era registrato da Mattel per Masters of the Universe, da noi conosciuto come He-Man, cosa che costrinse Namco a localizzarlo col nome di Tales of Destiny 2, utile anche per capitalizzare il successo della serie negli USA. La cosa divenne fonte di infiniti problemi quando anni dopo uscì il vero Tales of Destiny 2 per Ps2, ma ne parleremo in seguito.

    Il plot, ambientato nei due mondi di Inferia e Celestia, entrambi a rischio di distruzione a causa del fenomeno detto Grand Fall, vede un cast di sei personaggi, uniti ad un comparto grafico d'eccezione e ad un bs che, pur rimanendo nei canoni dell'LBM migliorato di ToD, risulta ancora più fluido e piacevole.
    La relativa lunghezza del gioco (3 cd), per quanto nell'ambito di un plot decisamente stereotipato, ed il character design segnarono il successo di Reyd e dei suoi alleati nella fanbase dei Tales, con effetti importanti per il titolo che vedremo a breve.

    Tales of Eternia ha avuto un adattamento anime di 13 episodi nel 2001 (per altro il plot è uno spin-off del gioco che racconta di una serie di eventi precedenti all'arrivo a Celestia, con un’abbondante dose di fanservice) nel 2005 un porting su PSP giapponesi ed europee (gli USA sono stati saltati per il problema di copyright già citato).
    Nel 2006 è uscito in Giappone Tales of Eternia Online, MMORPG defunto già nel 2007 a causa del basso numero di utenti.



    Tales of the World

    Il seguito di Tales of Phantasia, uscito su Game Boy Color giapponesi nel 2000, Tales of Phantasia: Narikiri Dungeon, fu il primo spin-off della serie ed introdusse le meccaniche dei futuri Tales of the World, titoli che riuniscono personaggi dai vari capitoli della serie, con un'ampia mole di fanservice e di dialoghi.
    In Narikiri Dungeon era utilizza una versione dell'LMB mischiato con il TB tipico dei jrpg classici ed ambientato un secolo dopo ToP. I due protagonisti potevano vestirsi come gli altri pg apprendendone le abilità, e grazie ai viaggi temporali tipici di Phantasia presto era possibile rivedere Cless e gli altri, scoprendo numerosi retroscena della trama di Tales of Phantasia, che Gotanda avrebbe desiderato includere all'interno del gioco originale.

    Negli anni successivi vennero pubblicati Tales of the World: Narikiri Dungeon 2 e 3, entrambi per GBA giapponesi ed usciti rispettivamente nel 2003 e nel 2005, mentre nel 2004 uscì, sempre per GBA jap, ToW Summoner's Lineage, che continua la saga di Phantasia affrontando secoli dopo il titolo principale la vicenda del discendente di Klarth, Fulein, che dovrà ritrovare gli eroi di Phantasia per rispondere all'ennesima crisi. Il gameplay di ToW: SL non ha nulla a che vedere coi Tales, ed è di fatto un rip-off di un altro titolo Namco, Pocket King.

    ToW Radiant Mythology, uscito per PSP giapponesi nel 2006 e localizzato in modo del tutto inaspettato nel 2007 negli USA ed in Europa, riprende la logica dei capitoli precedenti relativamente al plot inconsistente ed ai personaggi presi dai vari titoli, unendola però ad una veste grafica 3d estremamente curata (se pur ripresa da ToA) e ad un bs che migliora quello di Tales of the Abyss.

    Il sequel, ToW Radiant Mythology 2 su Psp, ha sorpreso tutti con le ottime vendite all'uscita giapponese. Propone cinquanta personaggi tratti dall'intera serie (da ToP a ToV passando per tutti i capitoli mothership e secondari) ed un bs ripreso dal precedente.



    Tales of Fandom 1&2

    Nel gennaio del 2002, stante il successo della serie, Namco fece uscire su Ps1 il primo prodotto nell’ambito dei Tales mirato al puro fanservice: le due versioni di Tales of Fandom, differenti per l’artwork della copertina, non erano infatti jrpg ma un misto fra adventure e visual novel, con quasi tutti i personaggi apparsi fino a quel momento nella serie, cosa che dava adito a numerose e divertenti incongruenze, sfruttabili appieno grazie ad un sistema che permetteva di elaborare i rapporti fra i pg, sbloccando numerose conversazioni. Il tutto era condito da un mini-game e da una nutrita dose di artworks, per la gioia dei fanboy della serie, che seppero apprezzare il gesto.

    La sotto-serie Fandom ha visto recentemente una nuova iterazione con Tales of Fandom 2 , uscito su Ps2 giapponesi nel 2007, anch’esso con due copertine differenti ed alcuni extra.



    Tales of Destiny 2

    Nove mesi dopo l’uscita del primo Fandom, la serie passò definitivamente alla generazione successive con Tales of Destiny 2, l’ultimo sviluppato da Wolf Team prima della creazione del Namco Tales Studio, joint venture fra Namco e Telnet.

    Tales of Destiny 2, primo sequel interno alla serie, riprendeva gli avvenimenti del primo Destiny diciotto anni anni dopo la fine del gioco, ponendo come protagonista il figlio di Stahn, Kyle, che dovrà nella sua avventura capire la vera natura di Elraine, figura messianica che promette la salvezza al mondo, e viaggiare nel passato all’epoca delle guerre eteriche, cosa che assimila per certi versi ToD 2 a ToP.
    La release americana fu bloccata, oltre che dalle vendite non fenomenali dei precedenti episodi, anche dal problema legato al nome della versione USA di Eternia, ToD 2 per l’appunto, cosa che avrebbe dovuto far rinominare il vero ToD2, creando ulteriore caos nella serie.

    Il bs LMB fu impreziosito in questa iterazione dall’aggiunta dello zoom e dagli spirit points, utilizzati per la maggior parte delle skills, che si svuotavano e ricaricavano molto rapidamente, conferendo al bs una forte impronta tattica dovuta al bisogno di mettere temporaneamente nelle retrovie i personaggi con pochi sp. Le combo, grazie ai tre livelli di specials (l’ultimo rappresentato dalle mitiche hi-ougi) venivano valorizzate anche dall’introduzione del sistema dei Grades, che permetteva di accumulare voti durante tutte le battaglie per poi sbloccare nuovi contenuti ricominciando il gioco.

    La fanbase reagì bene a ToD2, accogliendo Judas nell’olimpo dei personaggi migliori della saga e riconfermando la popolarità nipponica della serie. Un porting per PSP, purtroppo rimasto confinato al solo Giappone, è stato realizzato all’inizio del 2007, con aggiunte minori come uno scontro con alcuni personaggi di ToD1.



    Tales of Mobile

    Nel 2004, con l'uscita del jrpg tattico alla Fire Emblem\Shining Force Tales of Tactics, inizia la produzione di titoli Tales per i cellulari giapponesi. Se il primo titolo riprendeva personaggi da altri capitoli, legandosi alla logica dei ToW, i successivi Tales of Breaker, Tales of Commons e Tales of Wahrheit, usciti rispettivamente nel 2005 e nel 2006, sono in tutto e per tutto dei capitoli della serie, con l'uso del bs LMB e di personaggi e settings originali. Ci sono molti altri titoli legati alla serie usciti per cellulari, come Craymel Lab, ma esulano dall'interesse di questo topic.



    Tales of Symphonia

    Nell’agosto del 2003 il primo titolo del neonato Namco Tales Studio, ex Wolfteam, vide la luce sui Game Cube giapponesi: Tales of Symphonia, prima iterazione tridimensionale della serie, consolidò la popolarità dei Tales con un volume di vendite prima sconosciuto, reso possibile anche grazie alla relativa scarsità di jrpg sulla console Nintendo. Le releases occidentali arrivarono l’anno dopo, permettendo finalmente anche al pubblico non giapponese di tornare ad apprezzare la serie.

    Symphonia, prequel di Tales of Phantasia situato in un passato estremamente remoto precedente alla formazione del mondo di Aselia (ma i contatti fra i due titoli restano non di meno moltissimi, da Derris Kharlan al Mana Cannon), vede un plot spesso criticato come superficiale ma non di meno ancorato ai canoni classici del genere, per quanto verso la fine sia data al giocatore la possibilità di fare una scelta di rilievo, anche se ben dissimulata.

    Il cast, per quanto decisamente meno profondo e maturo rispetto ai due ToD, riuscì comunque a guadagnarsi la simpatia del pubblico per la sua piacevolezza e per l’ottimo character design, favorito dal comparto grafico d’eccezione, dall’uso molto kawaii delle skits e dall’ottima intro in stile anime.
    Le EXGems, utilizzate per customizzare le skills dei personaggi, permettevano anche di sbloccare abilità dei singoli pg presenti solo nelle esplorazioni: memorabile a distanza di anni resta lo charme del Don Giovanni Zelos che, parlando con qualsiasi personaggio femminile nelle varie città, otteneva immancabilmente denaro o tesori di varia natura.

    Il bs per la prima volta porta l’LMB in tre dimensioni, anche se il movimento non è libero ma basato sugli assi di contatto coi nemici, e risulta piacevole e frenetico, per quanto meno ragionato rispetto a quello di ToD2. Da segnalare anche la graditissima fine degli incontri casuali.

    Tales of Symphonia ebbe un porting su Ps2 giapponesi nel 2004 , graficamente un po’inferiore ma con diversi extra, ed un adattamento anime in un OAV di quattro episodi nel 2007. Tales of Symphonia: Knights of Ratatosk, uscito su Wii nel 2008, rappresenta il primo sequel diretto, per quanto con meccaniche differenti.



    Tales of Rebirth

    Dopo il passaggio al 3d con Symphonia, il Namco Tales Studio tornò al 2d con Tales of Rebirth, uscito alla fine del 2004 per Ps2 giapponesi. Questo titolo, imho il migliore della saga dopo Abyss, presenta numerosissime innovazioni rispetto ai Tales precedenti. Purtroppo la sua localizzazione USA fu bloccata dall’assurda politica di SCEA, contraria ai titoli 2d, e dalla scarsa fiducia di Namco verso le possibilità di vendita.

    Il plot ha un tono decisamente più maturo e cupo rispetto a Symphonia, impreziosito anche dal realistico e ricercato character design di Inomata, ed anche se sono in entrambi presenti temi come la discriminazione razziale (in Rebirth si articola attraverso la contrapposizione fra umani e gajuma, capaci di convivere pacificamente fino alla morte del re di Karegia ed alla liberazione disastrosa dell’energia magica nel mondo), Rebirth lo fa in un modo completamente diverso, evitando gli stereotipi e le cheesy lines di Symphonia. L’avventura di Vague, protagonista atipico e di grande carisma nell’ambito della serie, e dei suoi alleati si articola secondo molteplici direttrici, con un plot che solo nell’ultima parte svela la vera natura degli eventi.

    L’OP anime con la song Good Night rappresenta, sempre per chi scrive, la miglior OP presente in qualsiasi Tales fino ad oggi.

    Il bs rappresenta una grandissima innovazione: invece di tornare all’LMB 2d di ToD2, si passa al Tri-line linear motion, che permette di schierare i pg su tre ranghi, scelta che influenza la gestione di attacchi e magie (ad esempio, ci sono skills che agiscono su un solo rango, e schierare i pg su uno o su tre può avere grandi conseguenze, permettendo di evitare attacchi nemici ma anche di utilizzare molte abilità) e conferisce un elemento tattico ed un livello di difficoltà inedito nella serie. Ulteriore elemento d’interesse è la presenza degli Enhace Points, che permettono di upgradare armi ed armature e di sbloccarne le skills interne, poi trasferibili ad altri pezzi d’equipaggiamento.

    Nel 2008 ToR ha avuto un porting per PSP, ma anche questa versione è rimasta confinata al Giappone.



    Tales of Legendia

    Dopo Rebirth, Namco decise di affidare il capitolo successivo della serie ad un team interno, il MelFes Team, formato attingendo ad un personale eterogeneo, con competenze miste fra i jrpg ed i picchiaduro 3d (diversi avevano lavorato alla serie Soul Blade\Calibur).

    Tales of Legendia, uscito per Ps2 giapponesi nel 2005 e localizzato negli USA l’anno successivo,si ambienta in un setting chiuso, la misteriosa ed immensa nave-isola Legacy, la cui esplorazione rappresenta l’intero fulcro del gioco, quanto meno nella sua prima parte, dato che il resto del mondo viene citato senza poter esser visitato.

    Il plot, inusuale per la serie, riprende andando avanti il clima di titoli come FF7 e Xenogears, ma nelle prime ore di gioco presenta un tale livello di banalità narrativa da aver meritato forti critiche dalla fanbase. Dopo essersi risollevato nella seconda parte, il plot si conclude alla metà esatta del gioco: dopo i titoli di coda infatti iniziano le Character Quests, che portano avanti il plot e rappresentano la parte più riuscita del gioco, nonostante la mancanza del doppiaggio nella versione USA ed il forte backtracking.
    Il cast, che riesce a guadagnare spessore solo verso metà del gioco, ha avuto poca presa sulla fanbase, con l’eccezione del protagonista Senel e dell’adorabile Chloe. Lo strano character design di Nakazawa, al limite dello sci-fi, non ha di certo aiutato in questo contesto.
    Anche il bs rappresenta un’involuzione della serie: nonostante il 3d (per altro di qualità inferiore sotto ogni profilo a quello di ToS), si torna al LMB 2d pre-ToD2, senza hi-ougi ed ovviamente senza i ranghi di Rebirth, riducendo molte battaglie al button mashing ed all’utilizzo di combo contro i boss. Tragicamente gli incontri casuali ,rimossi in ToS, assillano il giocatore in modo insopportabile, superando persino i rates dei dungeons finali di ToD1 ed esortando il giocatore a far combattere il party in automatico.

    Il teorico spin-off di ToL, Swords of Legendia , pare in realtà non abbia alcun legame con Tales of Legendia o coi Tales, e rimane tutt'ora vaporware.

    Tales of the Abyss

    Dopo il parziale fallimento a livello di fanbase di Tales of Legendia, addebitato al Team MelFes, Namco affidò il capitolo successivo al consueto Namco Tales Studio, producendo su Ps2 giapponesi alla fine del 2005 quello che per molti è il miglior episodio della serie, Tales of the Abyss, poi localizzato negli USA quasi un anno dopo, e senza il doppiaggio delle numerosissime skits.

    ToA, ambientato nel mondo di Auldrant, composto dalle particelle d’energia dette fonons, presenta un plot unico nella serie, che riprende solo marginalmente il tema della discriminazione e si concentra, invece, sul rapporto fra libero arbitrio e predestinazione, sul valore della libertà e sul prezzo che è ammissibile pagare per ottenerla. Il cast è secondo la fanbase il migliore della serie, con personaggi complessi, profondi e caratterizzati in modo minuzioso e completo grazie all’enorme mole di skits (quasi 500) e di sub-quests (quasi cento), tutte importanti per completare il quadro di un plot dalla profondità inusitata.
    Personaggi come Luke, JADE CURTISS, Guy e Tear sono merce rara nei jrpg, tanto più in una serie come i Tales che da sempre puntava, con la parziale eccezione di ToD2 e ToR, verso atmosfere classiche e stereotipate, e l’accoglienza da parte della fanbase ed in generale da parte della comunità jrpgistica è stata spesso entusiastica.

    Come in Symphonia gli incontri non sono casuali, ed il bs, partendo dalla svolta 3d di Symphonia, migliora ulteriormente l’LMB permettendo il movimento libero dei personaggi e l’uso di combo elaborate, impreziosite dal ritorno delle hi-ougi, due per ogni personaggio e spesso presenti anche nel campionario dei boss più importanti. Il risultato è un bs veloce, frenetico, molto profondo e visivamente d’impatto, sicuramente uno dei migliori visti negli ultimi anni, oltre che un miglioramento assoluto rispetto a ToS e ToL. Torna anche la possibilità di giocare le battaglie in multiplayer.

    L’uso dei Capacity Cores per customizzare le stats dei personaggi aggiunge un elemento d’interesse, senza contare la mole di AD skills che si imparano aumentando le stats stesse, contribuendo a rendere le battaglie sempre più profonde man mano il gioco procede.

    Anche l’OST, composta in buona parte da Sakuraba, è riuscita a guadagnarsi il plauso dei fans, mentre la programmazione della world map, con diversi bugs, rappresenta purtroppo l’aspetto meno curato, nonostante la wm sia, di per sé, piacevole da percorrere, specie pensando al clima degno dell’era 16bit, con caverne sottomarine, upgrade ai veicoli per raggiungere zone remote ed una marea di locations che, nonostante il forte backtracking, difficilmente vengono a noia.

    La serie anime di 26 episodi ha contribuito a ravvivare la fanbase del titolo a diversi anni dalla sua uscita.


    Tales of the Tempest

    Primo capitolo principale della serie ad esser sviluppato su una console portatile, Tales of the Tempest, uscito alla fine del 2006 per Ds giapponesi ed ormai quasi certamente non localizzato in occidente, non è stato portato avanti dal Namco Tales Studio ma dal team esterno Dimps, scontentando la fanbase.

    Ambientato ad Areura (probabilmente Aleura, se mai venisse localizzato), ToT riprende un classico plot basato sulla discriminazione razziale, questa volta legata al contrasto fra le autorità e la Chiesa umane ed i Lycant, uomini che, come il nome suggerisce, possono mutare in bestie secondo la lunga tradizione licantropica della letteratura fantasy, per altro relativamente poco utilizzata in ambito jrpgistico.
    Uno degli antagonisti riprende la tradizione dell'avversario mascherato presente nelle varie serie di Gundam, curiosità che ai fans dell'opera di Tomino non può che far piacere.
    Il plot, discreto ma troppo corto, anche tenendo presente la natura portatile del titolo, subisce la presenza di un protagonista poco convincente e di dialoghi di basso livello, senza contare una veste grafica 3d che a molti ha fatto rimpiangere il 2d in cui il DS eccelle.

    Il bs mescola i tre piani di Rebirth con una struttura pseudo-3d, risultando contraddittorio e poco convincente rispetto alle ultime evoluzioni della serie, mentre il comparto audio brilla per qualità grazie alla partecipazione del Namco Tales Studio.

    Traduzione dello script di TotT
    Progetto di traduzione di TotT


    Tales of Innocence

    Uscito nel dicembre 2007 per Nintendo DS, Tales of Innocence è il nono capitolo principale della serie nonostante sia stato sviluppato da Alfa System, già messa alla prova con Narikiri Dungeon 2 e 3 e ToW RM 1.

    A differenza del bs di TotT, ToI continua l'evoluzione della serie attraverso il cosiddetto Dimension Stride Linear Motion Battle System, che combina il movimento 3d di Abyss con la velocità e le combo aeree di ToD Remake, unione che si è rivelata vincente, portando avanti con onore la tradizione della serie. Alfa System ha ripreso da ToW RM il Guild System, da molti criticato per la monotonia, introducendo degli stili (assimilabili ai jobs o ai capacity cores di TotA) per customizzare i personaggi.

    Vista la mancata localizzazione di ToI, throughhim, traduttore di ToP Remake nella patch di Gemini, ha iniziato a lavorare su una traduzione amatoriale di altissimo livello, con KC nel ruolo di hacker.

    Annuncio della traduzione amatoriale di ToI


    Tales of Symphonia New Dawn

    Il sequel di ToS, sviluppato per Wii da personale outsourced e membri del Team Symphonia, risulta un Tales atipico per molti versi, non a caso facente parte della categoria Escort della serie. Come per Vesperia, grazie al decimo anniversario Usa anche ToS DotnW è stato localizzato in tempi molto brevi, arrivando negli Stati Uniti nel novembre del 2008.

    Ambientato poco tempo dopo la fine di Symphonia, Dawn of the New World segue le avventure di Emil e Marta nel tentativo di risvegliare Ratatosk per porre fine alle calamità dovute agli squilibri del mana. L'intero cast di Symphonia torna, ma non è né customizzabile né levellabile (equip bloccato e crescita di livello basata sugli eventi della trama, non sui combattimenti), cosa che si bilancia in parte con la possibilità di catturare ed addestrare i mostri (dinamica pienamente giustificata nell'ambito dell'intreccio).

    Il battle system riprende i canoni di Abyss approfondendo le combo aeree di ToD2, ed abbandona il sistema dell'overlimit per riprendere le combo bloccate dell'unison.


    Tales of Vesperia

    Uscito per X360 jap ad inizio agosto 2008, arrivando solo ventitre giorni dopo negli Usa grazie alla localizzazione inglese condotta in parallelo, Tales of Vesperia è il primo capitolo della serie a sbarcare su una piattaforma hd. Sviluppato dal Team Symphonia\Abyss (il Team Destiny intanto curava Tales of Hearts per Ds), il nuovo Tales propone una main quest decisamente ampia e densa di subquests, con un mondo di gioco fra i più enormi mai visti in un jrpg (come in ToI, la mappa si scopre solo visitando le varie aree).

    La localizzazione di ToV comprende anche il doppiaggio inglese delle skits, purtroppo tagliato in Abyss, e rappresenta nelle intenzioni di Namco il tentativo di render popolare ed affermata la serie in occidente, arrivando a commemorare con una Special Edition il decennale dall'uscita americana di Tales of Destiny per Ps1.

    ToV presenta una mole enorme di novità: le skills si ottengono non più ai level up, ma utilizzando le armi in stile FF9, ed un raffinato e profondo crafting system permette di riutilizzarle per crearne sempre di nuove, aumentando il range di skills imparabili. Una serie di combo permette di passare al finishing strike, mossa letale che aumenta i drops, e l'overlimit permette di legare alle artes normali ed arcane un terzo tipo, le burst artes, customizzabili a loro volta grazie ad alcune skills che conferiscono proprietà elementali ed altre modifiche alle abilità utilizzabili in combattimento.

    La versione Ps3, uscita nel settembre 2009, aggiunge all'originale un nuovo personaggio, Patty, la possibilità di usare Flynn in vari momenti della trama e nella parte finale, numerose subquest, skit , locazioni esplorabili ed altri elementi, oltre a rendere doppiati vari dialoghi che non lo erano. Purtroppo nonostanti vari rumor questo porting non è stato annunciato per i mercati occidentali.

    Guida di Kouli per le subquests
    Mia review di ToV


    Tales of Hearts


    Tales of Graces


    Tales of the Future
    ????


    Tales of Youtube
    OP Tales of Phantasia versione PS1
    OP Tales of Phantasia OAV
    OP Tales of Destiny
    OP Tales of Destiny Remake
    Pubblicità Tales of Destiny Remake
    Pubblicità Tales of Destiny Remake (Lion version)
    OP Tales of Eternia
    OP Tales of Eternia Anime
    OP Tales of Eternia Online
    OP Tales of Destiny 2
    Pubblicità Tales of Destiny 2 (PSP) --> SPOILER ENORME
    OP Tales of Symphonia versione GC
    OP Tales of Symphonia versione PS2
    OP Tales of Symphonia OAV
    OP Tales of Rebirth
    OP Tales of Legendia
    Pubblicità Tales of Legendia
    OP Tales of the Abyss jap
    OP Tales of the Abyss usa
    OP Tales of the Abyss Anime
    OP Tales of the Tempest
    Pubblicità Tales of the Tempest
    OP Tales of the World Radiant Mythology
    Pubblicità Tales of the World Radiant Mythology
    Trailer Tales of Innocence al TGS 2007
    OP Tales of Innocence
    Trailer Tales of Vesperia
    Pubblicità Tales of Rebirth PSP
    OP Tales of Symphonia New Dawn
    OP Tales of Vesperia jap
    OP Tales of Vesperia usa
    Trailer Tales of Hearts Anime version
    Trailer Tales of Hearts CG version
    OP Tales of Hearts Anime version
    OP Tales of Hearts CG version
    OP Tales of the World Radiant Mythology 2
    OP Tales of Versus
    OP Tales of Vesperia PS3
    OP Tales of Graces

    Apple Gumi 1 (Zelos x Mint? 8O)
    Apple Gumi 2 (epico lo scontro Cless\JADE)
    Lemon Gumi 1 (da morire sia Veigue, sia la fine della presentazione di Luke e le idee di Reid sugli spin-off XDDD)
    Lemon Gumi 2 (idolo Zelos che umilia Senel, mitico lo pseudo-scontro beu2d, da schiattare Veigue alla fine XD)
    Orange Gumi 2
    Orange Gumi 3 (Rutee ed i trading card games, povero Kongman XD)
    Orange Gumi 4 (Kongman strikes back XDD)
    Orange Gumi 5 (JADE e Zelos truffano Stahn XD)
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    Tales of Fandom Gaiden 2

  2. #2
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    no, aspetta, era mia intenzione risultare witty e ironico e mosso da spirito; così mandi tutto a monte. intendiamoci, non è che si possano realisticamente prendere le difese di final fantasy XIII (e di tutti i capitoli numerati dal 9 in poi), non vorrei essere frainteso; semplicemente le uscite del tipo "boo boo non ci capiscono niente" le trovo davvero fastidiose (questo a prescindere dall'oggetto del discorso). le trovo fastidiose soprattutto quando muovono da argomenti del tipo "la gente non compra tales of perché è troppo giapponese", senza alcuna onestà circa il fatto che sì, è perfettamente vero (final fantasy si rivolge a un target più ampio ed è spinto da valori ai limiti della concorrenza sleale), ma bisognerebbe anche ricordarsi che tales of, oltre a non vendere, vende , alla fin fine della fin fiera, principalmente-precisamente perché è troppo giapponese , perché è un anime, perché x is mai waifu e perché pullula di piratesse loli (vale anche per me, ovviamente; vale in particolare per me, e la gente brutta e sporca come me, soprattutto da quando mi sono stancato del solito BS meh, del solito plot MEH, del solito tales). è un concentrato di fanservice e pornografico, nel senso più ampio, per weeaboo. quindi, dicevamo: le piratesse loli. sì, la gente compra i tales of per (cose come) le piratesse loli. tutta la gente? no di certo. molta gente/il più della gente? non so, sostanzialmente credo di sì. e la namco ha sicuramente un'errata percezione del numero della (di questa) gente, siamo d'accordo.
    Ma io non vedo la saga di Tales of come opera puramente fanservice...

    Non è così, io ad esempio lo apprezzo per il suo essere una specie di Anime giocabile, per la bellezza dei personaggi, per la trama articolata (che a volte è anche migliore di quella di un Final Fantasy), per l'ambientazione, per il battle system che riesce ad evolversi senza stravolgersi troppo.

    E' vero che Final Fantasy ha un target più ampio, ma questo lo vedo applicabile principalmente per l'occidente, mi da fastidio invece vedere che anche in Giappone fa molte più vendite di un Tales of.

    Tales of sarà anche una saga con i suoi alti e bassi, anch'essa piena di porting e remake da spennare il fan più accanito che ricomprerebbe lo stesso gioco anche sono per un filmato in più, ma da qui a dire che è per Weeaboo ce ne passa (o perlomeno io non la vedo così).

    Vogliamo forse parlare della piega presa da Final Fantasy? Anche questo su molti aspetti è carico di fanservice, a partire dai personaggi in cui ci ficcano sempre l'adolescente biondo e carino che piace tanto a Nomura ed ai suoi seguaci. La trama che viene trascurata per fare il grafikoneeee!!1111!!1

    Se permetti, da come la vedo io, una persona che mette la grafica avanti a tutto è un casualone che non capisce niente di JRPG. Tu trovi questo tipo di affermazione come "fastidiosa" e poi tu fai affermazioni simili dicendo che Tales of è per Weeaboo...

    E' vero, anche i Tales of hanno la loro bella dose di fanservice, basta vedere anche l'ultimo Xillia in cui tutto il cast a parte Rowen ricalca qualche stereotipo (Elise la lolitina timida che piace ai giapponesi, Alvin il figaccione che piace alle fangirl, ecc ecc.), ma anche Final Fantasy su molti aspetti mira a piacere alla massa.

  3. #3
    Utente L'avatar di Magnvs
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    Sì, detto senza offesa il discorso "Tales vende perché fanservice" non ha molto senso, o ne ha infinitamente meno che per altre serie.

    Di utenti che comprino i jrpg (o i wrpg, vista la componente dating sim sempre più importante che caratterizza i principali esponenti del genere, componente al contrario minoritaria nei jrpg mainstream) perché si fanno viaggi mentali tutti loro ritenendo il tale personaggio "mai waifu!1" ce ne sono per Final Fantasy quanto per Tales o persino Fire Emblem, Xenosaga, Suikoden o Trails, ma è un discorso ben diverso rispetto alle serie che strizzano pesantemente l'occhio a quel tipo di pubblico, come Agarest, Ar Tonelico, da qualche tempo Atelier e via dicendo.
    Tales salvo casi rarissimi (i dialoghi più allusivi forse sono presenti in Phantasia, da allora al massimo ci sono battutine da liceali che ormai si trovano ovunque nei media dediti all'entertainment) ha personaggi femminili quasi "talebani" rispetto ad altre serie jrpgistiche, tant'è che Judith all'epoca sembrò una mezza rivoluzione, senza contare come anche a livello di merchandising punti pochissimo su quel lato. Anzi, come si è detto tante volte (forse non qui in NSFF, non ricordo) il merchandising dei Tales è decisamente rivolto alle fan femminili, per stessa ammissione di Namco http://www.gonintendo.com/?p=161546

    Sia chiaro che questo discorso non è fatto nell'ottica di una condanna dei titoli con fanservice, visto che di per sé quelle posizioni non hanno valore se non si fa un'analisi completa dei giochi: la sua presenza, infatti, non rende un gioco a priori peggiore di uno che non ne contenga. Anzi, in molti casi è palese che il fanservice sia stato inserito come elemento di contorno in modo da dare un boost di vendite a prodotti con formule altrimenti troppo di nicchia, cercando di attirare nuovi giocatori col trucco più antico del mondo (e riuscendoci).

    Per dire, Agarest in occidente ha la fama di un mezzo hentai, ma in realtà si tratta di una serie di tattici ibridi dove si passa il 99% del tempo a combattere, customizzare forsennatamente i pg e gli equip e leggere dialoghi epic fantasy (fra l'altro molto "occidentali" a livello di lore), e l'1% a vedere delle scenette fanservice trash al limite della parodia, che per altro pochi giocatori vedranno visto che hanno requisiti assurdi XD Agarest, per altro, ha la stessa profondità ludica-narrativa di Spectral, altra serie di Idea Factory che purtroppo ha sempre venduto pochissimo e non è arrivata quasi mai in occidente. Da quando IF\CH ha scelto di ripartire con una nuova serie mantenendo la profondità dei vecchi giochi ma inserendoci il fanservice le vendite sono aumentate esponenzialmente e i giochi arrivano anche in Europa. Strano, eh.
    Ar Tonelico è una serie marcatamente fanservice con fortissime componenti dating sim, ma ciò non toglie che possieda una delle ambientazioni più affascinanti e complesse della storia del genere, dei bs unici e delle OST spettacolari. Chiediamoci se venderebbe di più un "jrpg onirico con isole volanti sostenute da immense torri capaci di trasformare in materia le frequenze di speciali inni" o un "jrpg dove combatti con delle maghe che puoi conquistare in sezioni visual novel!", e poi pensiamo a come mai Marl Kingdom (per rimanere in tema musicale) sia morto persino in Giappone mentre Tonelico vende bene anche in Europa.
    Idem Atelier, una serie che propone una sintesi unica fra jrpg e componenti alchemico-gestionali ammantandola (da poco, la cosa è iniziata con Rorona) con elementi fanservice legati al moe di Mel Kishida. A livello di gameplay Rorona e i nuovi capitoli sono molto più profondi e ostici rispetto a quelli usciti in inglese su PS2 (che avevano per certi versi tradito la formula gestionale della serie cercando di buttarsi su un impianto jrpgistico più classico), ma grazie al fanservice e al character design rinnovato vendono molto di più.

    In sostanza il fanservice, nonostante venga visto da alcuni come un male assoluto, paradossalmente permette di mantenere in vita serie particolari che altrimenti morirebbero o stenterebbero ad arrivare in occidente aiutando a diversificare l'offerta, e poco importa se lo fa richiamandosi a bassi istinti che coi giochi in sé han poco a che vedere.
    Non è comunque il caso di Tales, serie che ormai si posiziona come quarta per vendite nel panorama jrpgistico odierno (sesta se contiamo Pokémon e MH, senza contare come Tales sia molto più prolifica rispetto alla maggior parte delle saghe commercialmente rilevanti) e non ha bisogno di un eccesso di fanservice per vendere.
    Ultima modifica di Magnvs; 28-08-2011 alle 15:16:36

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  4. #4
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    Ma poi quale fanservice?
    Ora,io sono profondamente ignorante in materia di Tales o JRPG in generale ma di fanservice ne ho visto pochissimo e comunque non in maniera invadente.
    Di figure erotiche-accattivanti non c'è ne sono visto che in Vesperia(per esempio)sembrano tutte suore eccetto Judith che comunque è sempre molto pudica e al massimo fà la battutina mentre in Phantasia ci sono discorsi si ammiccanti,ma del tutto naturali e realistici mica da film porno.

    Io apprezzo i Tales perchè sono degli anime giocabili in pratica,con un ottimo battle system e una profonda caratterizzazione dei pg dovuta alle skit che approfondiscono i rapporti intra-party.Insomma,per dire,adesso stavo giocando in parallelo a Lost Odyssey e frà un battle system che ormai considero noioso e un party piatto sono ritornato come una freccia su Vesperia.


    Frà parentesi l'unica critica che potrei fare ai Tales è l'infantilità che segue un pò la serie da sempre.E già su questo mi sembra che con Vesperia sono caduto in piedi perchè l'età media del party è alto rispetto alle altre serie(a quando vedo in altri tales dominano i quindicenni-sedicenni).Infantilià più che altro a livello caratteriale nella sfera anche sessuale.Ma questo è uno strascico che si porta dietro dalla cultura anime pop.


  5. #5
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    Citazione Pes 87 Visualizza Messaggio
    Frà parentesi l'unica critica che potrei fare ai Tales è l'infantilità che segue un pò la serie da sempre.E già su questo mi sembra che con Vesperia sono caduto in piedi perchè l'età media del party è alto rispetto alle altre serie(a quando vedo in altri tales dominano i quindicenni-sedicenni).Infantilià più che altro a livello caratteriale nella sfera anche sessuale.Ma questo è uno strascico che si porta dietro dalla cultura anime pop.
    Dipende molto dai capitoli, ti darei ragione su tutta la linea parlando di Eternia\Symphonia\Tempest, mentre non sarei per nulla d'accordo parlando di Rebirth\Abyss\Vesperia o di quel poco che ho visto di Graces (Destiny, Innocence e Legendia sono un po' a metà strada e Phantasia rientra in un altro contesto visto quanto si rifaccia alla shounen di un altro periodo, mentre per come ho giocato Destiny 2 non posso fare grandi valutazioni, ed Hearts non l'ho proprio toccato salvo una prova veloce).

    Del resto, e questa è una cosa che spesso sfugge parlando di Tales, una delle cose che la serie ha in comune con FF è proprio la forte eterogeneità fra i vari capitoli a livello narrativo e ludico, pur in presenza di alcuni paletti fissi (il tb in FF, l'lmb in Tales, per citare i più macroscopici). Non è un caso che nell'ambito jrpgistico siano proprio queste due serie ad avere il più forte dibattito interno in merito alla graduatoria dei singoli capitoli, con flame infiniti fra i sostenitori di Symphonia, Abyss e Vesperia, gente che preferisce lo stile narrativo del Team Destiny a quello del Team Symphonia, discussioni lunghissime sui vari sistemi di combattimento e sui pregi dei CC rispetto ai TP (e vice versa), questioni più o meno di lana caprina sull'importanza del materiale opzionale, e così via.

    Per questo, ad esempio, nonostante apprezzi la serie per via dei suoi elementi distintivi (bs action, caratterizzazione dei rapporti interni al party, enfasi sulle subquest narrative rispetto alle quest di fetch\hunt viste altrove) non ho alcun problema a criticare con forza i capitoli che mi hanno convinto meno (ad es. Symphonia, che considero abbastanza sopravvalutato), mentre trovo un po' assurdo promuovere o bocciare la serie al completo proprio per via della sua diversità interna. Del resto se molti pensano a Tales come a una serie narrativamente sottotono\infantile\etc è perché hanno approcciato la saga con Eternia o Symphonia, o con le prime (terribili) dieci ore di Legendia.
    Ultima modifica di Magnvs; 28-08-2011 alle 15:55:46

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  6. #6
    Utente L'avatar di sarrasine
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    io, però, l'equivalenza (a un livello superficiale, almeno; a livello profondo è chiaramente sempre una dinamica erotologica) tra fanservice e sexual content non l'ho mai tracciata o proposta; del resto non esiste. io ho parlato di cose del tipo "sembra un anime!" e tutti quanti hanno risposto con una variante a tema "mi piace perché sembra un anime" (tranne magnvs che ha risposto con "se il fanservice incrementa l'offerta e le vendite, così da incoraggiare l'espansione dell'offerta, allora OK" che suppongo sia una posizione legittima, ovviamente, ma che è così antitetica alla mia che temo non esista un sostrato comune da cui continuare a discutere). poi, va beh, c'è stato anche lo splendido "Ma io non vedo la saga di Tales of come opera puramente fanservice... io ad esempio lo apprezzo per la bellezza dei personaggi" che sì, abbiamo tutti capito il punto, ma rimane comunque spassoso.

  7. #7
    Utente L'avatar di Magnvs
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    Perdonami, ma considerando l'accezione comune del termine fanservice e questo passaggio
    è un concentrato di fanservice e pornografico, nel senso più ampio, per weeaboo. quindi, dicevamo: le piratesse loli. sì, la gente compra i tales of per (cose come) le piratesse loli. tutta la gente? no di certo. molta gente/il più della gente? non so, sostanzialmente credo di sì. e la namco ha sicuramente un'errata percezione del numero della (di questa) gente, siamo d'accordo.
    mi pare che quella lettura del tuo intervento fosse legittima, così come le critiche (perché no, chi compra Tales per quelle ragioni è una sparuta minoranza). Se poi quello era un modo estremizzato e colorito per dire che la serie piace a chi apprezza un certo genere di estetica anime nessun problema, basta chiarirsi. Che poi questo discorso si possa fare per il 99% dei jrpg (stanti alcune eccezioni) è un'altra questione.

    Per il resto che dire? Giudicare il fanservice ha senso fino a un certo punto (anche perché si riallaccia a questioni etologiche evidenti in qualsiasi medium di massa, dai videogiochi di ogni genere e nazionalità alla letteratura passando per la cinematografia e via dicendo), semplicemente trovo profondamente sbagliato bollare a priori un prodotto come inferiore o di serie B solo per quell'elemento senza neanche prendere in considerazione tutto il resto del gioco.

    Per altro non dicevo affatto "riempiamo di fanservice qualsiasi gioco in modo da aumentare le vendite", anche perché sarei il primo a cui darebbe fastidio, semplicemente ricordavo come il fanservice in certi casi abbia permesso di salvare delle serie di nicchia particolari e valide aumentandone il bacino d'utenza e favorendo la diversificazione del genere.
    E' una bella cosa, in valore assoluto? No, perché sarebbe di gran lunga preferibile che Atelier (per citare uno di quei tre casi) vendesse per via della sua componente gestionale, mentre un terzo della sua fanbase attuale la compra per via di Mel Kishida, ma siccome il pubblico (di qualsiasi medium) è quello che è credo che sia preferibile qualche concessione sotto quel profilo piuttosto che trovarsi una serie snaturata a livello ludico, impoverendo l'eterogeneità del genere, o vederla morire. Tutto qui.
    Ultima modifica di Magnvs; 28-08-2011 alle 17:00:34

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  8. #8
    Utente L'avatar di sarrasine
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    aspetta, magnvs, io non apprezzo tales of per diversi motivi (ne ho menzionato uno, perché funzionale) e perché, sostanzialmente, ritengo che il nocciolo del gameplay* sia la morte del game design intelligente, per dirla in due parole**; ma, davvero, non è questo il punto, a me interessava puntualizzare circa un'osservazione che ho trovato molto fastidiosa (quella di yurinoa, che comunque sono certo fosse in buona fede e/o scherzosa) e un atteggiamento che sì, è tipico della fanbase, almeno per quello che è il mio campione di riferimento (è un campione rappresentativo? meh, può darsi di no). quel che mi interessava dire, precipuamente, era il discorso tale (non) vende per via del suo essere troppo giapponese, quindi che le motivazioni, da una parte e dall'altra, siano sostanzialmente indistinguibili e sia poco prudente muovere considerazioni a tema "che scemi!". tutto qui. il discorso del fanservice, poi, generalizzando, è tremendamente complesso/interessante, ma suppongo sia preferibile (soprattutto rispetto chi frequenta attivamente il thread ufficiale e ha diritto a seguirlo pacificamente) rimanga fuori dalla discussione. in due parole, comunque (e mi rendo conto sia un mio limite, intendiamoci, ché sono oltranzista e tutto quanto), per me è molto difficile accettare considerazioni di quel tipo, magnvs, anche declinate alle forme più prudenti e bonarie (e, soprattutto, questo lo riconosco: realiste). è molto difficile perché io ritengo che gli sviluppatori dovrebbero avere a cuore l'integrità del proprio prodotto e non disporne a piacimento, in modo surrettizio e obliquo, per incrementare le vendite.
    non so, spero di essermi spiegato in minima parte, ecco.

    *un esempio a caso? beh, il fatto che la struttura del gioco sia fortemente ricorsiva, dentro il gioco e nella serie, e iteri situazioni e formule noiosissime, ecco. i missables, magvns; tales of va avanti con i missables. nel 2011.
    **tutto questo tenendo a mente che io gioco regolarmente i vari tales of, ormai per inerzia, e che ritengo facciano quello che devono fare, grossomodo.

    --------------

    circa il passo quotato, invece, mi pare si legga chiaramente "pornografico, nel senso più ampio", via.

  9. #9
    Utente L'avatar di Magnvs
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    aspetta, magnvs, io non apprezzo tales of per diversi motivi (ne ho menzionato uno, perché funzionale) e perché, sostanzialmente, ritengo che il nocciolo del gameplay* sia la morte del game design intelligente, per dirla in due parole**; ma, davvero, non è questo il punto, a me interessava puntualizzare circa un'osservazione che ho trovato molto fastidiosa (quella di yurinoa, che comunque sono certo fosse in buona fede e/o scherzosa) e un atteggiamento che sì, è tipico della fanbase, almeno per quello che è il mio campione di riferimento (è un campione rappresentativo? meh, può darsi di no). quel che mi interessava dire, precipuamente, era il discorso tale (non) vende per via del suo essere troppo giapponese, quindi che le motivazioni, da una parte e dall'altra, siano sostanzialmente indistinguibili e sia poco prudente muovere considerazioni a tema "che scemi!". tutto qui.
    Quella sulle vendite più che una polemica contro FF (a cui, delusioni a catena a parte, credo sia sempre bene augurare buona salute, visto che una sua crisi corrisponderebbe a una disaffezione verso il genere e non all'ascesa delle serie meno note) mi era parsa una derivazione del solito discorso sulla scarsa informazione\curiosità della fanbase jrpgistica, discorso che capita spesso di fare anche a me (anche se ormai non lo farei più per i Tales, visto che anche in occidente la loro visibilità fra i fan ormai è superiore rispetto a tante altre serie).

    E' un peccato vedere come molti giocatori si facciano frenare dal nome e dal budget evitando di approfondire serie che forse saprebbero soddisfare molto meglio le loro esigenze ludiche, ed è doppiamente triste che si snobbi l'offerta low budget solo per via della grafica quando proprio questo atteggiamento cristallizza l'offerta impedendo alle serie minori di fare un salto di qualità anche sotto il profilo tecnico, rendendosi appetibili a un pubblico più ampio. Poi sì, ci si può far poco, e se ricordi quel che si diceva nella discussione su FF13 saprai che la mia posizione è quella di spendere il mio tempo per far conoscere le serie che apprezzo piuttosto che attaccare quelle mainstream sperando di generare curiosità verso le altre (tattica che ottiene praticamente sempre il risultato opposto), anche perché di per sé l'essere mainstream non è un peccato (se mai può diventarlo nel caso un prodotto noto ed estremamente controverso dia un'immagine sbagliata del filone d'appartenenza per via delle generalizzazioni di certi osservatori superficiali, come nel caso di certe polemiche sui jrpg nate sulla scia di FF13).

    il discorso del fanservice, poi, generalizzando, è tremendamente complesso/interessante, ma suppongo sia preferibile (soprattutto rispetto chi frequenta attivamente il thread ufficiale e ha diritto a seguirlo pacificamente) rimanga fuori dalla discussione. in due parole, comunque (e mi rendo conto sia un mio limite, intendiamoci, ché sono oltranzista e tutto quanto), per me è molto difficile accettare considerazioni di quel tipo, magnvs, anche declinate alle forme più prudenti e bonarie (e, soprattutto, questo lo riconosco: realiste). è molto difficile perché io ritengo che gli sviluppatori dovrebbero avere a cuore l'integrità del proprio prodotto e non disporne a piacimento, in modo surrettizio e obliquo, per incrementare le vendite.
    non so, spero di essermi spiegato in minima parte, ecco.
    Figurati, in astratto la tua è l'unica posizione legittima, e in astratto la sottoscrivo al 100%. Il problema è che qui abbiamo a che fare fin dall'inizio con opere commerciali nate in precisi contesti produttivi, in cui le velleità creative degli sviluppatori (e già il fatto che dietro non ci sia quasi mai un'unica mente ma un team che si basa in parte su analisi di mercato, focus group e altri orrori è indicativo) devono misurarsi prima ancora dell'inizio di un progetto con barriere invalicabili di varia natura, in primis il budget.

    Per dire, con buona pace di chi ritiene certi comparti grafici low budget utili a creare un certo clima narrativo (categoria in cui rientro anch'io), credo che un buon 90% degli scenario writer e dei character designer jrpgistici vorrebbero veder realizzati i propri mondi\personaggi con valori di produzione lussureggianti capaci di valorizzare ogni minimo elemento del loro lavoro, ma di fatto solo una minuscola minoranza può permettersi questo lusso, e la maggior parte sa di doversi accontentare di molto meno, con buona pace dell'ideale di fondo di un'opera.

    Lo stesso vale per le mille modifiche narrative (FF12, Radiant Historia e Xenosaga 2, per fare qualche esempio facile) capaci di stravolgere l'idea iniziale, per il comparto ludico da limare in modo da non renderlo indigeribile (o, vice versa, da radicalizzare per farlo piacere a una nicchia) e, infine, anche per il fanservice, che pur essendo un elemento facile da criticare di fatto è solo uno fra i tanti compromessi che ogni jrpg accetta nel passaggio da concept a prodotto commerciale. Sarebbe bello che le cose andassero diversamente, ma non è realistico pensare che accada.

    *un esempio a caso? beh, il fatto che la struttura del gioco sia fortemente ricorsiva, dentro il gioco e nella serie, e iteri situazioni e formule noiosissime, ecco. i missables, magvns; tales of va avanti con i missables. nel 2011.
    Il problema dei missable è che a seconda dei casi possono essere decisamente odiosi, ma al contempo risultano pressoché l'unico modo per integrare delle subquest narrative nell'ambito di un intreccio, a meno di non lasciare qualsiasi approfondimento al post-game (che, insomma, non è proprio un granché come idea, anche a livello di ritmo dell'intreccio), di buttar tutto in flashback o, ancora, di permettere al giocatore di tornare in ogni possibile punto della trama (stile Tactics Ogre, per capirci, visto che i giochi coi viaggi nel tempo non ti permettono di tornare a una fase precedente del gioco ma al massimo di spostarti fra più linee temporali che risentono delle ultime evoluzioni della trama. Li considero legittimi, invece, in titoli che vogliano dichiaratamente valorizzare le esplorazioni o il relazionarsi con gli npc e l'ambientazione, dove anzi la presenza di svariate scenette opzionali funge da premio per chi voglia godere al massimo di questi aspetti.

    In questo senso se la scelta è fra il non avere alcun genere di approfondimento narrativo opzionale e il doverlo integrare sotto forma di missable preferisco la seconda opzione, e in ogni caso ritengo più interessanti subquest un minimo caratterizzate rispetto a quelle spammate in stile mmorpg senza una contestualizzazione (ed infatti temo che questo sarà un problemino quando inizierò Xenoblade).

    **tutto questo tenendo a mente che io gioco regolarmente i vari tales of, ormai per inerzia, e che ritengo facciano quello che devono fare, grossomodo.
    Mica devi giustificarti, figurati, credo sia comprensibilissimo che ci sia una via di mezzo fra l'esser fan della serie e il non giocarla per disgusto.

    circa il passo quotato, invece, mi pare si legga chiaramente "pornografico, nel senso più ampio", via.
    Un buon pescatore dovrebbe esser felice se qualcuno abbocca all'esca che aveva preparato con cura :P
    Ultima modifica di Magnvs; 28-08-2011 alle 18:08:58

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  10. #10
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    Citazione sarrasine Visualizza Messaggio
    io, però, l'equivalenza (a un livello superficiale, almeno; a livello profondo è chiaramente sempre una dinamica erotologica) tra fanservice e sexual content non l'ho mai tracciata o proposta; del resto non esiste. io ho parlato di cose del tipo "sembra un anime!" e tutti quanti hanno risposto con una variante a tema "mi piace perché sembra un anime" (tranne magnvs che ha risposto con "se il fanservice incrementa l'offerta e le vendite, così da incoraggiare l'espansione dell'offerta, allora OK" che suppongo sia una posizione legittima, ovviamente, ma che è così antitetica alla mia che temo non esista un sostrato comune da cui continuare a discutere). poi, va beh, c'è stato anche lo splendido "Ma io non vedo la saga di Tales of come opera puramente fanservice... io ad esempio lo apprezzo per la bellezza dei personaggi" che sì, abbiamo tutti capito il punto, ma rimane comunque spassoso.
    Senti,se c'è una cosa che odio sono le persone che vogliono farmi passare per stupida.

    Non rigirare la frittata come ti fa comodo a te, oltretutto poi contraddicendo cose che tu stesso hai detto, se devi argomentare almeno rileggi i tuoi post e quelli degli altri.

    Del mio intervento hai volutamente tagliato una piccola parte per farmi passare per fangirl, per sottolineare un fail che io non ho fatto.

    Io ho detto:
    Citazione Yurinoa
    Ma io non vedo la saga di Tales of come opera puramente fanservice...
    Non è così, io ad esempio lo apprezzo per il suo essere una specie di Anime giocabile, per la bellezza dei personaggi, per la trama articolata (che a volte è anche migliore di quella di un Final Fantasy), per l'ambientazione, per il battle system che riesce ad evolversi senza stravolgersi troppo.
    Hai letto?

    E poi con "bellezza dei personaggi" non mi riduco ad un semplice, "eh quello è un figaccione *ç*" "quell'altra invece è una gnoccona", perchè io non sono una persona così superficiale. Ovvio, mi piace anche il lato estetico dei personaggi, ma guardo tanti altri aspetti, con bellezza del personaggio intendo il suo carattere, il suo comportamento, il suo allineamento, il suo carisma, in pratica: LA TOTALITA' di un personaggio, tutti i suoi aspetti.

    comunque rispondo anche al secondo intervento dato che mi hai nominata:


    Citazione sarrasine Visualizza Messaggio
    aspetta, magnvs, io non apprezzo tales of per diversi motivi (ne ho menzionato uno, perché funzionale) e perché, sostanzialmente, ritengo che il nocciolo del gameplay* sia la morte del game design intelligente, per dirla in due parole**; ma, davvero, non è questo il punto, a me interessava puntualizzare circa un'osservazione che ho trovato molto fastidiosa (quella di yurinoa, che comunque sono certo fosse in buona fede e/o scherzosa)
    No,no, non dicevo scherzando, a me le persone che si atteggiano a "grandi intenditori" quando poi di videogiochi non capiscono un ca**o, io li reputo (per non usare termini troppo offensivi) dei casualoni. Ho capito comunque qual'è il senso del tuo discorso, in pratica secondo te è sbagliato insultare basandosi sui gusti di una persona, ho centrato il punto?

  11. #11
    Utente L'avatar di sarrasine
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    Citazione Yurinoa Visualizza Messaggio
    Senti,se c'è una cosa che odio sono le persone che vogliono farmi passare per stupida.

    Non rigirare la frittata come ti fa comodo a te, oltretutto poi contraddicendo cose che tu stesso hai detto, se devi argomentare almeno rileggi i tuoi post e quelli degli altri.

    Del mio intervento hai volutamente tagliato una piccola parte per farmi passare per fangirl, per sottolineare un fail che io non ho fatto.

    Io ho detto:

    Hai letto?

    E poi con "bellezza dei personaggi" non mi riduco ad un semplice, "eh quello è un figaccione *ç*" "quell'altra invece è una gnoccona", perchè io non sono una persona così superficiale. Ovvio, mi piace anche il lato estetico dei personaggi, ma guardo tanti altri aspetti, con bellezza del personaggio intendo il suo carattere, il suo comportamento, il suo allineamento, il suo carisma, in pratica: LA TOTALITA' di un personaggio, tutti i suoi aspetti.
    non ho fatto niente di quel che dici. e l'appunto sulla bellezza, che era del tutto intelligibile da principio, non preoccuparti, era un piccolo pun tipo-scherzoso ed era anche esplicitato (sarà che sono veramente un pescatore di uomini, anche io).

    Citazione Yurinoa Visualizza Messaggio
    No,no, non dicevo scherzando, a me le persone che si atteggiano a "grandi intenditori" quando poi di videogiochi non capiscono un ca**o, io li reputo (per non usare termini troppo offensivi) dei casualoni. Ho capito comunque qual'è il senso del tuo discorso, in pratica secondo te è sbagliato insultare basandosi sui gusti di una persona, ho centrato il punto?
    no, non esattamente; il senso del mio discorso era molto più specifico e meno generico (non posso mica permettermelo, scusa, per me chiunque non giochi sei ore al di a radiant silvergun è un casualone che vive una vita indegna di debolezza e menzogna). il senso del mio discorso, ricomponendoci, era tutto precipitato su quel singolo dettaglio di "è troppo giapponese" e chiaramente caricato-viziato (ma questo lo ammesso, via) dal fatto che io non ami molto la saga.

    ---------------

    comunque mi fa piacere che, come nella precedente occasione, si sia riusciti a trovare un terreno comunque, magnvs. condivido il tuo post, comunque; diciamo così. e mi rendo conto dei limiti della mia visione.
    Ultima modifica di sarrasine; 28-08-2011 alle 18:41:53

  12. #12
    Segui l'intuito! L'avatar di LucaLink
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    Ma il fanservice è un concetto strano. Da un certo punto di vista è naturale seguirlo, perché si tratta di soddisfare il fan, di dargli quello che vuole. Se non ce lo dessero, ci lamenteremmo. Siamo noi che lo vogliamo. Io mi sono avvicinato alla serie e la adoro proprio perché mi dà quello che mi piace, e volendo lo si può anche chiamare fanservice. Se non ci fossero sempre il solito stile, lo stesso tipo di personaggi, i soliti tratti distintivi di ogni episodio, le stesse basi di gameplay, non avrei certo lo stesso rapporto con la serie. Mi potrebbe piacere come mi piacciono tante altre serie, ma non sarebbe la stessa cosa.
    Tuttavia, e questo forse mi emargina, non mi frega una cippa delle piratesse loli.

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  13. #13
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    Citazione LucaLink Visualizza Messaggio
    Ma il fanservice è un concetto strano. Da un certo punto di vista è naturale seguirlo, perché si tratta di soddisfare il fan, di dargli quello che vuole. Se non ce lo dessero, ci lamenteremmo. Siamo noi che lo vogliamo. Io mi sono avvicinato alla serie e la adoro proprio perché mi dà quello che mi piace, e volendo lo si può anche chiamare fanservice. Se non ci fossero sempre il solito stile, lo stesso tipo di personaggi, i soliti tratti distintivi di ogni episodio, le stesse basi di gameplay, non avrei certo lo stesso rapporto con la serie. Mi potrebbe piacere come mi piacciono tante altre serie, ma non sarebbe la stessa cosa.
    Tuttavia, e questo forse mi emargina, non mi frega una cippa delle piratesse loli.

    Fanservice per come la vedo io significa:ragazzine arrapanti di 14 anni,ragazzine loli,ragazze con due tette enormi stupide,"l'amica di infanzia che ritrovi,a cui piaci e che ha due tette enormi possibilmente",personaggio androgino di cui non si capisce il sesso per colpire le ragazzette giovani che sono per natura tendenti al lesbo,figaccio assurdo che ha una love story squallida alla tre metri sopra il cielo-bluerh-con ragazzina e via dicendo.

    Il fanservice non è un buon battle system e una buona trama.Il fanservice vero e proprio è quello che ho messo io sopra per i JRPG IMHO.

    Così come il fanservice nel rapper è il rapper nero con collanone di 12 Kg immerso nella figa con aria di strafottenza.Esistono diversi tipi di Fanservice a seconda del mercato.




    P.S.
    ti amo per ciò che hai in firma.e sopratutto la cosa rossa che hai in firma ha attirato la mia attenzione.


  14. #14
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    Citazione Pes 87 Visualizza Messaggio
    Fanservice per come la vedo io significa:ragazzine arrapanti di 14 anni,ragazzine loli,ragazze con due tette enormi stupide,"l'amica di infanzia che ritrovi,a cui piaci e che ha due tette enormi possibilmente",personaggio androgino di cui non si capisce il sesso per colpire le ragazzette giovani che sono per natura tendenti al lesbo,figaccio assurdo che ha una love story squallida alla tre metri sopra il cielo-bluerh-con ragazzina e via dicendo.

    Il fanservice non è un buon battle system e una buona trama.Il fanservice vero e proprio è quello che ho messo io sopra per i JRPG IMHO.

    Così come il fanservice nel rapper è il rapper nero con collanone di 12 Kg immerso nella figa con aria di strafottenza.Esistono diversi tipi di Fanservice a seconda del mercato.




    P.S.
    ti amo per ciò che hai in firma.e sopratutto la cosa rossa che hai in firma ha attirato la mia attenzione.
    Ma allora così non è un fanservice, nel senso che non è un servizio per me. Per qualcun altro forse. Per fortuna nei tales non vedo questo fanservice, o sono io che non ci faccio caso per scarso interesse.
    Per la firma, hai buoni gusti Goditelo.

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  15. #15
    AngelSquall
    Ospite
    un buon sito dove comprare vesperia ps3 , e in futuro xillia ?

    play asia, e yesasia non spediscono i prodotti sony in europa no ?
    Ultima modifica di AngelSquall; 29-08-2011 alle 11:07:39

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