[PS3] Bayonetta [JAP Version]
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Discussione: [PS3] Bayonetta [JAP Version]

Cambio titolo
  1. #1
    Tanking since 1995 L'avatar di fullmetalshinigami
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    [PS3] Bayonetta [JAP Version]

    Una protagonista che lascia il segno!

    Correva il 2001, momento in cui la PlayStation 2 iniziava un periodo di auge che non avrebbe perso per molti, molti anni a venire. Ebbene in quel periodo, come molti ricorderanno, usciva un gioco, chiamato Devil May Cry, progettato da Hideki Kamiya, che sarebbe diventato una delle pietre miliari del genere action. Stranamente però, il suo sviluppatore decise di abbandonare la serie (che avrà fortune alterne tra il discusso Devil May Cry 2 per poi riprendersi con i successivi, sino al quarto capitolo per PlayStation 3 ed Xbox 360,Devil May Cry 4). Da lì in poi Kamiya si è dedicato ad altri lavori, sempre di alto tenore (basti pensare ad Okami, ancor oggi considerato una delle massime espressioni artistiche del monolito nero). Ebbene, lo sviluppatore è tornato alla carica, più fresco che mai, con un nuovo videogioco per Xbox 360 e Playstation 3. Il suo nuovo lavoro risponde al titolo di Bayonetta. Tanto per sottolineare come Kamiya sia rimasto fedele alle atmosfere ed ai personaggi di Devil May Cry, basti osservare come le atmosfere siano simili: Dante, protagonista di DMC è un demone, Bayonetta, protagonista dell’omonimo videogioco è una strega. Così, giusto per rimanere nel paranormale. Già nel periodo della pre-release giapponese il gioco ha molto fatto parlare di sé per le scene di nudo presenti, le forme conturbanti della protagonista (messa in luce anche nel relativo spot giapponese) e per le scene di sangue, ma cos’è che rende Bayonetta, il gioco, non la protagonista, dannatamente affascinante?

    Bayonetta, la protagonista appunto, è una strega che, dopo 500 anni di sonno profondo, si risveglia proprio nel momento in cui il contrasto fra Oscurità e Caos, Saggi di Lumen e Streghe di Umbra, che garantiva la vita e l’equilibrio del mondo (Empedocle?) sembra venir meno. Del gioco a colpire da subito non sono le ambientazioni empiriche e a tratti metafisiche, né la colonna sonora, un misto di Jazz e Pop comunque strana per un gioco simile, ma il Gameplay. Bayonetta infatti presenta un Battle System semplice e profondo allo stesso tempo. Si può premere sempre lo stesso tasto, o tasti a caso, (Triangolo = Pugno; Cerchio = Calci; Quadrato = Pistole; X = Salto) ma quelle che verranno fuori saranno combinazioni sempre diverse, date dalla pressione maggiore o minore di un tasto o da una sequenza di tasti che cambia anche di una sola sequenza, un po’ come la catena del DNA. E d’altronde cosa ci si poteva aspettare da Platinum Games, che raccoglie membri della defunta Clover, e da Kamiya, gente che fa anche del BS il punto di forza dei propri lavori?

    So What? Bayonetta = Casual?

    Assolutamente no. Potrebbe sembrare una contraddizione rispetto a quanto affermato precedentemente, ma dire che Bayonetta è un prodotto per Casual Gamers sarebbe un grande errore e ce ne rendiamo conto dall’utilizzo massiccio che, nel corso del gioco, si effettuerà del tasto R2, corrispondente alla schivata. Questo perché nei combattimenti servirà molto sviluppare i riflessi, poiché premere tasti a caso non porterebbe altro che ad una morte improvvisa e prematura e che servirà anche ad accedere al Witch Time (un Bullet Time che rallenta i movimenti dei nemici circostanti). Importanti elementi aggiuntivi ai fini del gameplay sono la tecnica che permette di continuare una combinazione in atto precedentemente alla schivata e l’utilizzo del potere demoniaco di Bayonetta che, da buona streghetta qual è, permetterà di richiamare sul campo di battaglia bestie demoniache dalle proporzioni immani e fare piazza pulita. Streghetta che, nell’occasione, si priverà di tutti i suoi vestiti nel vero senso della parola. Occhio però a non eccedere, perché il suddetto potere è attivabile solo nel momento in cui è piena la relativa barra, osservabile sotto la vita della conturbante protagonista (Devil Trigger?). Legati alla grandezza degli spiriti demoniaci sono i grandi, giganteschi boss finali. Il risultato è un appagamento non solo visivo, ma anche dei sensi del videogiocatore che si trova davanti ad un quadro magistralmente costruito. Peccato che in questo quadro la grafica sia a tratti realizzata non ottimamente, con alcuni effetti, come quello dell’acqua, e le ambientazioni stesse che potevano essere meglio realizzati; senza dubbio però la realizzazione artistica, le animazioni nei combattimenti e il frame rate, il quale raggiunge raramente i 60fps, danno vita ad una realizzazione tecnica comunque ben costruita nel complesso.

    Streghetta mia, portami via.

    Bayonetta divide la propria storia in 16 capitoli, ai quali vanno aggiunti il prologo e l’epilogo, con tre livelli di difficoltà, accessibili ad ogni tipo di videogiocatore. La Story Mode si completa in un arco di tempo che si aggira attorno alle 10 ore, se non si hanno problemi con i mastodontici boss o comunque nel corso dell’avventura, ma ha una rigiocabilità molto alta che ha proprio nel gameplay il suo punto di forza. Impossibile sbloccare tutte le combinazioni e le tecniche aggiuntive, acquistabili presso il Bar di Rodin in un’unica volta, il giocatore sarà, infatti, invogliato a rigiocare Bayonetta almeno una seconda, se non addirittura una terza volta per completare al 100% il gioco. Attenzione però, perché spesso i giudizi a fine capitolo (similmente a quanto accadeva con i vari DMC) sono impietosi con il giocatore e sono pronti a punirlo severamente anche in caso di una sola morte o dei danni subiti che saranno numerosi se, appunto, non si utilizzerà bene il tasto abbinato alla schivata. Finito il gioco, comunque, si sbloccheranno altre modalità con cui ricominciare Bayonetta, come ad esempio il “Climax Infinito” od extra bonus come bozzetti e colonna sonora. Colonna sonora che, come detto, potrebbe sembrare strana per un gioco concitato come questo, presentando tracce Pop e Jazz così come tracce che fanno tornare alla memoria altri giochi Sega come Fantasy Zone oppure Outrun. Sempre a scopo citazionistico, quasi in maniera nostalgica, torna spesso in ballo Devil May Cry non solo per quanto già citato in sede di recensione (di cui sopra), ma anche nei trofei, come ad esempio “Angel May Cry”, chiaro riferimento alla serie che ha fatto conoscere al mondo il genio di Kamiya. E continuando il paragone (inevitabile) con la precedente serie, così come DMC, come già detto, diventò a suo tempo, uno dei mattoni per le fondamenta relative al tipo di gioco, adesso Bayonetta rischia di dare una svolta al genere non solo su Playstation 3, ma anche sulle altre piattaforme videoludiche. E chi migliore del creatore di Devil May Cry per sfidare proprio… Devil May Cry? E, a proposito di paragoni (inevitabili) con le altre piattaforme, peccato. Davvero peccato che la Sony continui ad avere problemi con le conversioni, in questo caso, infatti, rispetto alla versione 360, il prodotto SEGA soffre di un comparto grafico non sempre stabile e meno fluido. Vedremo comunque se nella versione europea (in arrivo dall'otto gennaio) saranno aggiustate queste magagne.




    Grafica: 86
    Buona realizzazione grafica nel complesso, ma qualcosa in più si può fare

    Sonoro: 92
    Un misto fra Pop e Jazz che risulta godibilissimo nello scorrere del gioco

    Giocabilità: 96
    Si raggiungono momenti anche più alti di Devil May Cry. Il che è un gran bene

    Longevità: 90
    Un titolo che si lascia rigiocare facilmente e in piena tranquillità

    PRO
    + Ottima combinazione (tanto per rimanere in tema) Gameplay-Giocabilità;
    + Colonna sonora fuori dagli schemi, ma perfettamente adattata;
    + Fluidità delle animazioni nei combattimenti...

    CONTRO
    - ...ma alcune ambientazioni ed effetti grafici lasciano un po' a desiderare;
    - Alcuni combattimenti a tratti caotici;
    - Conversione X360 => PS3 non perfetta.

    GLOBALE: 92
    Bayonetta sarà senza dubbio una base per il genere in questa generazione. Ottimo lavoro, Kamiya-san
    Ultima modifica di fullmetalshinigami; 28-12-2009 alle 01:48:20
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  2. #2
    iUtente L'avatar di konoha spirit
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    conversione 360=> ps3 non perfetta

  3. #3
    PaEMa
    Ospite
    la versione PS3 è davvero così scandalosa come tanti dicono? dalla demo non mi sembra tutto questo schifo...
    comunque ottima recensione, anche se potevi mettere qualche immagine per dare l'idea del gioco. a parte ciò, mi hai invogliato a comprarlo

  4. #4
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    Citazione konoha spirit Visualizza Messaggio
    conversione 360=> ps3 non perfetta
    Giusto, errore nella trascrizione

    Citazione PaEMa Visualizza Messaggio
    la versione PS3 è davvero così scandalosa come tanti dicono? dalla demo non mi sembra tutto questo schifo...
    Guarda, la differenza sta soprattutto nella grafica e nel framerate (diciamo nel motore grafico in generale), mentre per il resto non ho riscontrato grosse differenze.
    comunque ottima recensione, anche se potevi mettere qualche immagine per dare l'idea del gioco.
    Per le immagini ci sono il sit... *coff coff* dove scrivo e google
    a parte ciò, mi hai invogliato a comprarlo
    Vuol dire che sono riuscito nell'intento di scrivere una buona rece, allora ^^
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  5. #5
    PaEMa
    Ospite
    Citazione fullmetalshinigami Visualizza Messaggio
    Guarda, la differenza sta soprattutto nella grafica e nel framerate (diciamo nel motore grafico in generale), mentre per il resto non ho riscontrato grosse differenze.
    per me basta che sia al limite dell'accettabile.

    Per le immagini ci sono il sit... *coff coff* dove scrivo e google
    giusto

    Vuol dire che sono riuscito nell'intento di scrivere una buona rece, allora^^

  6. #6
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    Citazione PaEMa Visualizza Messaggio
    per me basta che sia al limite dell'accettabile.
    Guarda, se hai la PS3 non dovresti neanche porti il problema e prenderlo (o quantomeno pensare all'acquisto), se invece hai anche la 360 ti converrebbe prenderlo per la console M$, perlomeno se vuoi una maggiore fluidità e un frame rate meno ballerino.


    Concludo l'OT perchè per questo c'è il Topic Ufficiale
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  7. #7
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    Ottima recensione, ma secondo me dovresti usare meno parentesi e limitare i paragoni con altri giochi. Non dico di non farne, ma di farne meno.

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