Call of Chtulu: dark corners of the earth

Dopo svariati anni di rinvii e promesse, ecco che finalmente nell’anno 2006 Bethesda fa uscire il suo gioco ispirato ai romanzi horror di H.P. Lovecraft. Call of Chtulu: Dark corners of the earth (ora abbreviato CoC) è uno sparatutto / stealth ambientato nel macabro mondo dominato dall’influenza del demonio Chtulu e dei suoi servitori.

Il protagonista di questa avventura è Jack Walters, un investigatore privato che per svariati anni è stato rinchiuso in un manicomio dopo aver assistito un orrore che nessun essere umano poteva concepire. Dopo qualche anno gli viene affidato il lavoro di rintracciare una persona scomparsa nella piccola cittadina di Innsmouth; in un modo o nell’altro viene costretto ad accettare l’incarico, ecco quindi che si reca nel paese, ignaro di quello che lo aspetta.

Arrivato a destinazione scopre una città piena di brutti ceffi che non hanno nessuna intenzione di collaborare con Jack per le indagini, anzi, presto egli scoprirà che quasi tutti gli abitanti di Innsmouth sono devoti al culto di Dagon e si ritroverà a fuggire dalle pallottole dei paesani desiderosi di sacrificarlo a Dagon.

Il gioco verte principalmente sullo stealth e sulla risoluzione di enigmi: benché all’apparenza sembri uno sparatutto, CoC incoraggia a mantenere un basso profilo per evitare una morte prematura del protagonista. Pochi colpi e si andrà all’altro mondo, pochissime munizioni e in molte occasioni il respawn dei nemici è infinito, cosa che quindi costringe il giocatore a optare suo malgrado per la soluzione alla Sam Fisher, che quindi si risolve nel prendere alle spalle i nemici con un piede di porco o evitando di farsi scoprire, dato che il suddetto strumento non sarà sempre disponibile.

Una componente fondamentale dei romanzi di Lovecraft è l’horror, e questo non manca nel gioco. Scene molto macabre, mostri e situazioni molto pesanti costellano il cammino del povero Jack, che verrà anche colto da molte visioni in maniera simile a F.E.A.R. Inoltre sono parecchie le tematiche affrontate: suicidi, squartamenti, torture e in generale quanto di disgustoso ci si può aspettare da un culto fanatico di demoni. Qui entra in gioco la salute mentale del protagonista: quando egli assisterà a scene macabre e violente, il suo livello di sanità mentale calerà, giocando brutti scherzi al giocatore: la visuale si distorce, Jack inizierà a parlare da solo facendosi scoprire e, caso più grave, se ha un’arma carica si suiciderà, obbligando il giocatore a ricaricare il salvataggio precedente. Sarebbe stato utile inserire un indicatore apposito (Tra l’altro non c’è HUD). A proposito dei salvataggi, è opportuno dire che non è possibile salvare in ogni istante, ma solo in presenza di particolari glifi disegnati sui muri. Alcuni di essi sono circondati da una stella che serve ad allontanare i nemici da quell’area. Il problema è che suddetti glifi sono posizionati abbastanza lontano fra di loro, facendo bestemmiare il giocatore in caso di dipartita, complice anche una difficoltà molto alta che potrebbe scoraggiare qualcuno.

Benché l’atmosfera e la trama sono realizzati ottimamente, lo stesso non si può dire del comparto tecnico, primo su tutti una clamorosa cascata di bug di ogni tipo: la maggior parte affligge l’intelligenza artificiale dei personaggi e nemici, quindi molti nemici saranno capaci di vederci a un miglio di distanza mentre altri indossano il paraocchi. Alcuni bug poi compromettono la risoluzione del gioco, per esempio facendo morire o bloccando alcuni PNG essenziali per l’avventura. Inoltre il gioco crasha molto spesso e praticamente sempre se si usa Alt + Tab (Bug onnipresenti nei titoli Bethesda).

Anche graficamente CoC non si può definire ottimale: il problema maggiore sono le texture sfocate, ereditate dalla conversione da Xbox (non la 360 eh…). Gli ambienti sono troppo scuri e opprimenti, anche se in questo caso credo che faccia tutto parte delle intenzioni dei programmatori. Invece parlando del sonoro l’impressione è nettamente positiva. La colonna sonora trasmette tensione, ma la cosa migliore è il doppiaggio (in inglese, così come i sottotitoli): le voci rauche e sconnesse dei nemici sono realizzate bene e danno l’impressione di essere in un mondo malato e corrotto, dove è difficile distinguere la normalità.

In definitiva CoC è un gioco consigliato a chi ha spolpato a dovere i romanzi di Lovecraft e vuole gettarsi di nuovo nei meandri di un mondo oscuro e devastato dal male, sempre che sia disposto a giocare un’avventura decisamente frustrante.

GRAFICA 6.5

SONORO 8

GIOCABILITà 7

LONGEVITà 7.5


GLOBALE 7.5


Trailer ufficiale del gioco

Chiedo perdono per non aver inserito immagini, ma non posso scaricarle da un pc pubblico