Cambio titolo
Ciao! ^^ Eccovi come promesso il topic ufficiale di Suikoden, in cui cercherò di introdurre una delle saghe dal setting più curato nell'ambito della produzione jrpgistica su ps1 e ps2.
Caratteristiche generali dei Genso Suikoden (幻想水滸伝)
Se infatti la saga made in Konami ha sempre subito forti critiche per le sue carenze in ambito di gameplay, è vero anche che è riuscita a crearsi una nutrita fanbase grazie al numero notevole di personaggi carismatici, spesso iterati più volte nella serie, ed alla continuità narrativa fra i vari titoli, tutti ambientati nello stesso mondo e tutti uniti nel formare un quadro d'insieme che contribuisce a portare la vicenda da semplici conflitti locali fino ad una prospettiva globale.
L'ispirazione iniziale della saga venne a Yoshitaka Murayama dal famosissimo romanzo tradizionale cinese Shui Hu Zhuan, Suikoden nella lettura nipponica dei kanji corrispondenti, che tratta delle imprese di 108 briganti impegnati a lottare contro la corruzione dell'impero cinese, che hanno come equivalenti nella saga jrpgistica i personaggi reclutabili nell'ambito dei vari titoli.
Proprio il fatto che la saga si ispiri a Suikoden in modo fantasioso genera il nome giapponese della serie, Genso Suikoden (Suikoden "di fantasia", letteralmente, dato che Genso si compone dei kanji 幻 gen, che da solo corrisponde a "fantasia", e so, 想, che da solo significa "immaginare"; ovviamente le letture sono on e non kun in questo caso, visto che la parola combina due kanji).
Dalla celebre opera cinese Suikoden non trae solo il numero dei personaggi per capitolo, ma anche la struttura base del plot: in tutte le iterazioni della saga principale (con la parziale eccezione di Suikoden 3), infatti, lo schema narrativo coinvolgerà movimenti di resistenza guidati a vario titolo da eroi (purtroppo anonimi e muti, come da tradizione) pronti ad opporsi ad un potere politico oppressivo e violento, come l'Impero di Suikoden 1 o il crudele principe di Highland Luca Blight nel 2.
Uno dei lati per cui questa saga è riuscita a conquistare e mantenere negli anni una fanbase entusiastica è la continuità storica e narrativa fra i vari episodi, in alcuni casi incredibile (vedi i legami di Suikoden 2 e Suikogaiden 2 con Suikoden 5) e segno di un progetto non improvvisato ma costruito con coerenza. Qui di seguito posto alcune delle migliori world maps amatoriali, basate su una mappa del mondo divulgata dalla Konami, pur se priva di nomi. La miglior world map mai prodotta, quella di www.theirstars.com, è ora disponibile grazie al backup dell'Evil Fonist :P
La mitica world map di theirstars.com, riemersa grazie all'Evil Fonist Balmung88
La world map amatoriale parziale di Lucent, la parte su Falena è sbagliata e incompleta
La world map parziale di www.rpg-o-mania.net
Genso Suikoden 1
La mappa di Suikoden 1, incentrata sull'Impero di Scarlet Moon (da www.suikoden.ru)
Il primo capitolo della saga, ormai leggendario ed orribilmente costoso in versione PAL, esce su Play Station 1 ad opera di Konami nel 1995 ed è rilasciato due anni dopo in Europa.
Suikoden 1, nonostante la critica non lo acclami particolarmente, si fa subito notare per un taglio narrativo insolito, fortemente connotato dalla componente politico-militare, di solito relegata ai jrpg tattici, e per il numero enorme di personaggi reclutabili, 108, numero che trova un senso nell'ispirazione che il primo capitolo della saga trae dal classico romanzo cinese di cui si parlava.
Il plot si ambienta nell'Impero di Scarlet Moon, che comprende le terre intorno al lago di Toran ed è in constante attrito con la Federazione di Jowstone nel nord, senza contare i tentativi insurrezionali causati dal malgoverno dell'imperatore Barbarossa, un tempo amato dai sudditi quando era tornato vittorioso dalla guerra di successione.
Se all'inizio il protagonista, figlio del grande generale imperiale Teo McDohl, sarà impegnato a servire fedelmente lo Stato, ben presto le cose cambieranno, costringendolo ad organizzare una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà l'intero impero. Le battaglie fra eserciti in questo primo capitolo sono abbastanza primitive, basate su un sistema simile alla morra cinese con alcune eccezioni dovute ad abilità speciali e ad attacchi fuori-scala, come la carica dei cavalcadrago. Il ruolo degli strateghi, fra cui spicca la famosa famiglia Silverberg, inizia fin dal primo capitolo con la carismatica figura di Mathiu, coadiuvato dall'allieva Apple che ritroveremo nel 2 e nel 3.
Il guidare un'intera rivoluzione richiede ovviamente una base, e qui Suikoden crea un'altra ragione del suo successo, fornendo presto al giocatore un intero castello da riempire di negozi, personaggi ed oggetti extra, castello che si vedrà crescere con il procedere della trama e che risulta ancora oggi un'ottima idea, poi mutuata in tutte le altre iterazioni della saga.
Il gameplay riprende la tradizione dei jrpg a 16bit, col classico schema città-dungeon, nobilitato da frequenti dialoghi di ottimo livello, ed un bs che, per quanto estremamente semplice, coinvolge grazie alla presenza di ben sei personaggi nel party, capaci in alcuni casi di attacchi combinati.
La magia viene gestita grazie a peculiari Rune, capaci di conferire tanto incantesimi quanto skills passive: il ruolo delle rune, per altro, sarà centrale nel plot di tutti i Suikoden, dato che l'intero equilibrio del mondo si fonda su di esse e, in particolare, sulle 27 Vere Rune che pian piano la saga svelerà.
La prospettiva isometrica e lo zoom degli scontri, per quanto ben lontani dal meglio che Ps1 saprà proporre, rendono comunque il tutto esteticamente piacevole, risollevando un po'la monotonia delle esplorazioni, rese in un 2d stilisticamente non eccezionale e cromaticamente un po' povero.
Il titolo, nonostante i suoi difetti, proponeva un numero tale di personaggi carismatici e riusciti (Gremio, Pahn, Viktor, Flik, Jeane, Leknaat, Yuber, Pesmerga, Clive e Sonia Shulen, solo per citarne alcuni), da sviluppare subito un'agguerrita fanbase.
Anche l'OST, di pregevole fattura e ricca di rimandi classici, ebbe un grande successo e fu messa sul mercato anche in diverse versioni riarrangiate.
La release Saturn, confinata al solo Giappone, si fece vedere solo nel 1998 e propose alcuni cambiamenti minori, ma purtroppo era piagata da un alto numero di bugs.
Linko i due filmati d'apertura presenti rispettivamente nelle versioni giapponesi ed occidentali (come spesso accade, quello giapponese è decisamente migliore):
OP Suikoden 1 Jap
OP Suikoden 1 Usa\Pal
Guida al reclutamento dei pg in Suikoden 1
Genso Suikoden 2
La mappa di Suikoden 2, incentrata sulla federazione di Jowstone e sul Regno di Highland (da http://novaslash.free.fr/)
Seconda iterazione della saga, Suikoden 2 uscì nel 1998 su PS1 giapponesi, venendo localizzato nei due anni successivi in USA ed Europa (memorabile la localizzazione italiana, così orrida da esser sullo stesso livello di quella di Wild Arms 1).
Durante la produzione le voci indicavano che S2 avrebbe trattato gli eventi relativi agli "avversari in Suikoden 1", e la fanbase per alcuni mesi credette di trovarsi di fronte ad un Gaiden ambientato fra i generali imperiali di Scarlet Moon. Con avversari, invece, Konami intendeva la Federazione di Jowstone, nemico dell'Impero più volte paventato nel primo capitolo ma mai emerso.
Jowstone, lega di città-stato situata a nord-ovest di Toran e basata intorno al lago di Dunan, confina a nord est col regno di Highland che, all'inizio del gioco, romperà la tregua massacrando una brigata del proprio stesso esercito pur di ottenere una scusa per l'invasione.
Il protagonista, muto e anonimo come da tradizione, essendo parte della brigata eliminata dovrà fuggire insieme all'amico Jowy, finendo per passare a combattere contro Highland aiutando i vari Stati di Jowstone ad organizzare una resistenza contro il principe Luca Blight, antagonista per eccellenza la cui crudeltà e sadismo ne faranno una leggenda. Le Vere Rune, motore della vicenda nei vari Suikoden, torneranno ad avere un ruolo fondamentale, così come la misteriosa Leknaat.
Il plot di S2 è molto più cupo e complesso di quello di S1: tradimenti, sofferenze interiori, un uso narrativo delle rune che porta il loro ruolo leggendario nel vivo del plot, un castello ancora più curato e customizzabile di quello del primo capitolo ed il ritorno di alcuni personaggi di Suikoden 1 (Viktor e Flik su tutti, ma anche Mc Dohl e Gremio qualora all'inizio si carichi il save perfetto di Suikoden 1, ed antagonisti del calibro di Yuber e Neclord) fanno della trama e del setting di Suikoden 2 un qualcosa di credibile e vivo, tanto da aver creato un mito financo eccessivo intorno a questo titolo, mito che giustifica il costo atroce delle versioni USA e PAL.
La veste grafica rimane sostanzialmente inalterata dal primo capitolo, pur se con cromatismi decisamente migliori e sprites più curati nelle battaglie, per altro sostanzialmente mutuate dal primo capitolo.
Le battaglie fra eserciti, invece, abbandonano il modello del primo capitolo e passano ad una gestione alla jrpg-tattici, con unità a cui assegnare comandanti che si muovono su una scacchiera in base ai turni. Purtroppo la maggior parte delle battaglie sono scripted, cosa che toglie molto fascino ad un sistema che, altrimenti, avrebbe potuto rappresentare un piacevole diversivo.
Nell'ambito del plot è presente un'interessante sub-quest relativa a Clive ed Elza, con parecchi dettagli sulla Howling Voice Guild, di cui si tornerà a parlare anche nei Suikogaiden. Visto che la quest richiede una tempistica molto difficile e capace di rovinare il gioco, è dai più ignorata, e mi permetto di linkarla attraverso due filmati su youtube.
Non ci sono spoilers particolari per il plot principale, ma imho sarebbe meglio non guardarli se non si ha finito Suikoden 2:
ATTENZIONE, SPOILERS
Suikoden 2: Sub-quest di Clive 1
Suikoden 2: Sub-quest di Clive 2
Un porting dei primi due Suikoden,Genso Suikoden 1&2, è stato realizzato per PSP nel febbraio del 2006, ma tragicamente non è mai stato rilasciato in lingua inglese, forzando i giocatori occidentali a continuare il rialzo dei prezzi su ebay.
Linko l'OP di Suikoden 2:
OP Suikoden 2
Guida al reclutamento dei pg in Suikoden 2
Genso Suikogaiden 1 e 2
Dopo due jrpg classici con sfumature tattiche, Konami decise di portare avanti la serie, nell'attesa della stabilizzazione della nuova generazione di console, attraverso una serie di due Visual Novels (avventure testuali) prodotte per Ps1 giapponese, Genso Suikogaiden 1 Swordsman of Harmonia e Genso Suikogaiden 2 Duel at Crystal Valley, usciti rispettivamente nel 2000 e nel 2001.
Lo spadaccino di Harmonia non è altri che Nash Latkje, soldato e spia dell'immensa teocrazia situata a nord di Highland, presentata già in Suikoden 2 grazie all'appoggio dato dal vescovo Sasarai alle forze reali.
Il viaggio verso Jowstone di Nash, accompagnato inizialmente dalla vampira runica Serra, che in Suikoden 2 avrà un ruolo importante verso la fine del gioco, inizia infatti per indagare la comparsa di una Vera Runa, monitorata con attenzione da Harmonia, e finirà presto per diventare per Nash un'odissea fra infinite citazioni da Suikoden 2, senza contare i numerosi dialoghi riferiti a personaggi centrali del secondo capitolo, il cui ruolo viene definito in modo migliore. Era possibile caricare un salvataggio di Suikoden 2 jap per ottenere degli extra, ma non avendolo provato purtroppo non ho idea degli esiti precisi.
Nel secondo capitolo, ambientato sei mesi dopo la fine di Suikoden 2, Nash inizia il viaggio verso Harmonia, costellato da numerose sub-quests che introdurranno alcuni elementi del plot di Suikoden 3 e molte informazioni sulla Howling Voice Guild (nota ai più per la sub-quest di Clive in Suikoden 2) e sull'organizzazione in caste della società di Harmonia. Proprio nella capitale di Harmonia, Crystal Valley, Nash si confronterà con Zaj, antagonista carismatico e bishounen di rara eleganza.
La scena in Suikoden 5, in cui Nash e Viki salvano il party da una trappola nelle rovine, è tratta dal capitolo bonus di Suikogaiden 2 nonostante il gap cronologico fra gli eventi dei due giochi, aggirato grazie alle ormai note abilità di viaggiatrice temporale di Viki. Che già in Suikogaiden 2 fossero citati eventi di Suikoden 5 (si incontrano Lorelai e Killey nelle rovine) è l'ennesima prova della lungimiranza della serie, e la cosa continua nella scena fra Lorelai e Viki alla sauna, comprensibile se si tiene conto che la Viki di Suikoden 5 non ha le memorie di quella di Suikogaiden 2.
Per chi fosse interessato ad un esaustivo riassunto in lingua inglese dei due titoli, ecco due link: Suikogaiden 1 e Suikogaiden 2 , tratti da www.suikosource.com
Inoltre linko anche i due video d'apertura, imho molto carini:
OP Suikogaiden 1
OP Suikogaiden 2
Suikoden Card Stories
Dopo le due Visual Novel, il trend basato sugli spin offs continuò nel 2001 con Suikoden Card Stories per GBA, rimasto anch'esso confinato al solo Giappone, che includeva nel package un booster di carte vere e proprie e poneva il giocatore a ripercorrere una versione semplificata del plot di Suikoden 2, districandosi nelle battaglie attraverso le carte invece che come da tradizione.
Il gioco di carte comprendeva già alcuni pg che sarebbero comparsi nel terzo capitolo della saga, e rimane oggi un oggetto di collezionismo popolare nella fanbase.
Genso Suikoden 3
La mappa di Suikoden 3, fra Zexen, le Grasslands ed il confine di Harmonia (da http://novaslash.free.fr/)
Finalmente, dopo anni di attesa e di pur piacevoli spin offs, la fanbase ebbe un seguito al mitico Suikoden 2: il terzo capitolo della saga infatti uscì per Play Station 2 nel luglio del 2002 e fu localizzato in quattro mesi, arrivando negli USA nell'ottobre dello stesso anno. Tristemente, quello che per alcuni è il miglior capitolo della serie non ebbe mai una release PAL.
Dopo due capitoli forgiati su un plot molto simile e su un game play pressochè identico, Suikoden 3 fu una completa rottura: basato sulle storie contemporanee di tre protagonisti (il tanto chiacchierato Trinity System), un misterioso agente di frontiera di Harmonia, una virtuosa cavaliera della nazione mercantile di Zexen ed il figlio della leader di una delle tribù barbariche delle Grasslands, Suikoden 3 permette al giocatore di affrontare ogni capitolo da una prospettiva differente, giungendo pian piano a comprendere i molti lati di un plot più complesso dei precedenti. Andando avanti nel gioco, poi, si sbloccano altri punti di vista legati a personaggi minori od antagonisti, cosa che aggiunge al gioco una profondità inusitata.
L'abbandono di Murayama a lavoro ormai quasi finito, paragonata da alcuni a quello successivo di Matsuno durante lo sviluppo di FF12, non avrà particolare impatto sul gioco, grazie all'abile rimpiazzo di Noritada Matsukawa.
Il setting è la zona occidentale del continente nord del mondo di Suikoden, compresa fra Zexen, Grasslands ed il confine sud-ovest di Harmonia (già esplorato nel secondo Suikogaiden), ed il tutto si ambienta ben quindici anni dopo il secondo capitolo, permettendo la presenza di pochi personaggi già visti rispetto al secondo capitolo, in particolare Apple, Nash, Yuber e Viki, qui presente enigmaticamente in due versioni, probabilmente a causa dei bizzarri salti temporali e spaziali dovuti alla sua runa.
Finalmente il plot della saga inizia a mostrare gli elementi di congiunzione fra le varie componenti: le Vere Rune ed il ruolo di Harmonia sono qui presenti come mai prima nella saga, e se ancora rimangono infiniti dubbi su Leknaat, sui Sindar e sulla Città Eterna, se non altro nel terzo capitolo Konami ha mostrato di non voler girare intorno ai maggiori punti del setting.
La veste grafica, passata ad un piacevole 3d nell'odio dei fan del 2d, ed un battle system considerevolmente migliorato pur se sempre semplicistico (e peggiorato, a detta di molti, dalla bizzarra scelta relativa al dare gli ordini non ai singoli personaggi ma ad ogni paio di pg, salvo le creature mostruose che occupano due slots), rendono Suikoden 3 meno banale a livello di gameplay rispetto al resto della saga, anche se le battaglie fra eserciti fanno un passo indietro, arrivando ad una strana struttura ad albero che, per quanto funzionale, non ha il carisma da jrpg tattico di Suikoden 2.
Un altro difetto è costituito dalla struttura della World Map, che in molti casi obbliga a percorrere infinite volte delle locazioni minori per spostarsi.
Il salvataggio di Suikoden 2, importabile, non da accesso che ad alcuni extra minori.
Suikoden 3 ebbe poi un riuscito adattamento manga ad opera di Aki Shimizu, mangaka poco conosciuta che, fino ad allora, aveva lavorato soprattutto agli artworks per giochi di carte.
Ecco il link alla stupenda OP di Suikoden 3, musicata divinamente, oltre che all'assurda pubblicità giapponese ed alla guida per il reclutamento dei pg:
OP Suikoden 3
Guida al reclutamento dei pg in Suikoden 3
Pubblicità giapponese di Suikoden 3 (featuring Kogoro XD)
Genso Suikoden Ibunroku
La mappa di Higheast trapelata in alcuni siti, da alcuni considerata fake (da http://suikox.com)
Questo gioco, lo dico subito, non esiste e, secondo alcuni, non è mai neppure stato progettato.
In ogni caso, nel 2003 iniziarono a trapelare informazioni, artworks ed una mappa relativi ad un titolo della saga Suikoden ambientato fra il 2 ed il 3, durante la ribellione dell'ex regno di Highland, ora provincia d'Higheast nella repubblica di Dunan.
Il gioco avrebbe dovuto avere, stando ai rumors, una forte componente tattica (un Suikoden Tactics prima di Suikoden Tactics?) ed addirittura la possibilità di scegliere fra più protagonisti e vicende. Purtroppo quest'idea non fu portata a termine, anche se la ribellione d'Higheast rimane parte del canone della saga e molti fans vedrebbero bene un capitolo dedicato a questi avvenimenti.
Genso Suikoden 4
La particolarissima mappa marittima di Suikoden 4, con le Island Nations, capo El Eal dell'Impero di Kooluk ed una striscia del ducato di Gaien ad ovest (da http://novaslash.free.fr/)
Invece del vociferato Ibunroku, Konami stava da tempo preparando il quarto capitolo della serie canonica (il primo realizzato senza Murayama, con esiti non felici), uscito su Ps2 nel 2004 e localizzato in USA ed Europa l'anno successivo.
Per l'indignazione di parte della fanbase, il titolo, invece di continuare la saga di Suikoden partendo dagli avvenimenti scottanti (in tutti i sensi) del terzo capitolo, era un prequel posto addirittura un secolo e mezzo prima del primo Suikoden, ed ambientato in una zona mai vista prima d'ora, le Island Nations, situate nel mare a sud dell'Impero di Scarlet Moon e dell'Impero di Kooluk, per altro scomparso dal mondo già molto prima del tempo di Suikoden 1.
La vicenda si ambienta, quindi, in un setting tipicamente marinaro, fra pirati, battaglie navali (che sostituiscono quelle fra eserciti, basandosi sul contrasto fra cannoni elementali di varia natura) e piccole isole, in forte contrasto con una saga abituata a world maps dense di locazioni.
I personaggi, tutti inediti salvo per Leknaat, Viki, Jeane e Ted, reclutabile attraverso una delle più importanti e ben fatte side quests dell'intera saga, non convinsero particolarmente la fanbase e questo, unito ad un plot di scarso respiro ed incapace di chiudere la vicenda e ad un sistema di combattimento basato su quattro personaggi invece dei sei tradizionali, suscitò pareri molto duri tanto dalla critica quanto dalla fanbase. Il sistema di spostamento via nave, per quanto velocizzabile con R1, era poi eccessivamente lento, ed il rates di incontri casuali davvero estenuante.
Elemento interessante era la sostituzione del castello con una gigantesca nave da battaglia, anch'essa piena di stanze gradualmente popolate da nuovi personaggi e negozi.
Il plot vede il coinvolgimento tragico delle Vere Rune, utilizzando elementi narrativi molto simili (fin troppo) a quelli di Suikoden 1. Per altro, il titolo non vede particolari rovesciamenti politici ed anche la sua durata non è eccessiva se comparata con quella dei capitoli precedenti.
Ecco qualche link anche per Suikoden 4:
OP Suikoden 4
Guida al recluatamento dei pg in Suikoden 4
Pubblicità giapponese di Suikoden 4
Rhapsody / Suikoden Tactics
Le due mappe di Suikoden Tactics, basate sulle Island Nations e sull'Impero di Kooluk (da http://novaslash.free.fr/)
Primo spin off della saga ad uscire dal Giappone, Rhapsody (rinominato Suikoden Tactics nelle releases occidentali, oltre che per ragioni commerciali, anche per non renderlo omonimo del jrpg della saga Marl's Kingdom uscito per ps1 anni prima), uscito nel 2005 per Ps2 giapponese e poi portato fra 2005 e 2006 in USA ed Europa, ha un importante merito: aver chiuso la trama di Suikoden 4, lasciata completamente aperta da un finale minimale e poco esaustivo.
Tactics, pur cambiando set di protagonisti ed introducendo nel conflitto fra le Island Nations e l'Impero di Kooluk il tema della reale natura dei cannoni runici e del loro utilizzo, riesce a fondere il proprio plot con quello di S4, da cui riprende un gran numero di personaggi, compresi l'eroe e Snowe qualora venga caricato il salvataggio completo di Suikoden 4.
Dopo un prologo ambientato tre anni prima di Suikoden 4, utile per capire meglio la figura di Brandeau, l'azione si sposta subito dopo la fine del conflitto, e presto dalle isole si sbarcherà ad El Eal, portando l'azione direttamente nell'Impero di Kooluk.
Importante svolta, Tactics, come il nome suggerisce, abbandona la struttura da jrpg classico e sposa i canoni dei migliori jrpg tattici, condividendo con Fire Emblem l'assenza di personaggi generici e la possibilità per i characters minori di morire in battaglia. Da Tactics Ogre riprende invece la possibilità di viaggiare liberamente nella world map, visitando le città, facendo sub quests e reclutando un numero impressionante di personaggi, come da tradizione della saga. Lo stile grafico dei personaggi, abbastanza anonimo al di là degli ottimi artworks, è stato spesso oggetto di dure critiche.
Per quanto gli eventi di Suikoden Tactics rimangano marginali nel contesto del setting, solo giocandolo si può davvero dire di aver finito Suikoden 4.
Ecco i soliti links anche per ST:
OP Suikoden Tactics
Guida al reclutamento dei pg in Suikoden Tactics
Genso Suikoden 5
La mappa di Suikoden 5, comprendente la maggior parte del matriarcato di Falena (da http://novaslash.free.fr/)
Con Suikoden 4 la saga era riuscita a spezzare la continuità di successi dei primi tre capitoli e ad inimicarsi parte della critica e della fanbase, che iniziava a percorrere la spirale distruttiva che ha colpito i fans di serie come FF dopo l'ottavo capitolo, o Xenosaga dopo il secondo.
Konami, scegliendo ancora una volta la pericolosa strada del prequel, ambientò Suikoden 5, uscito su Ps2 giapponesi nel 2006 e rilasciato nei mercati occidentali lo stesso anno, nel Matriarcato di Falena, posto nel continente meridionale, a sud delle Island Nations, nove anni prima dell'inizio di Suikoden 1.
Il continente meridionale, dominato dalla Regina di Falena con la sua distruttiva Vera Runa del Sole, vedrà presto il conflitto fra il giovane principe e le forze aristocratiche più guerrafondaie, scontro in realtà destinato ad estendersi a nazioni estere (non solo del continente meridionale, ma anche, in alcune scene, di Scarlet Moon e Harmonia, senza contare il viaggio nella base delle Island Nations) e ad assumere contorni epici grazie alla massiccia presenza delle Vere Rune.
I personaggi già visti sono decisamente pochi, fra cui Georg, presente in Suikoden 2 (ed investigando sul suo passato si scopriva già allora qualcosa del futuro plot di Suikoden 5!), Leknaat, Viki, Jeane, Killey e Lorelai.
Kyrill, protagonista di Suikoden Tactics, secondo alcuni sarebbe stato reclutabile importando il salvataggio completo di ST, ma la feature, posto che fosse stata realmente progettata, non venne inclusa nel prodotto finale.
Al di là del plot, stereotipato sui canoni dei primi due capitoli ma decisamente riuscito, il battle system tornò alle meccaniche pre-Suikoden 4, con sei personaggi ed un sistema di potenziamento delle abilità, e le battaglie fra eserciti ripresero in pieno il modello di Suikoden 2, rifacendosi di nuovo alle meccaniche dei jrpg tattici. A differenza di Suikoden 2, però, le battaglie scriptate sono minori, lasciando al giocatore il piacere di giocare in libertà.
Divertente, poi, la possibilità di ottenere alcuni finali negativi nel corso del gioco, alcuni con scene del plot di un certo rilievo.
Le maggiori critiche rivolte a Suikoden 5 dalla critica e dai fan sono legate solitamente al comparto grafico ed all'eccessiva piattezza e facilità del gameplay: se infatti le cutscenes sono davvero curate, la grafica ingame è di una povertà spesso sconcertante, addirittura perdendo colpi rispetto al 4 con la sua telecamera mobile. Durante gli incontri casuali, poi, i modelli dei personaggi e gli effetti speciali non sono del tutto convincenti, segni evidenti di un budget non particolarmente valido.
Inoltre la scarsa profondità del bs di Suikoden, a suo modo ormai tradizionale, qui tocca il suo punto più basso, con scontri nella media decisamente troppo facili, eccezion fatta per alcuni rari mostri o boss.
Al di là di questi aspetti, che Konami dovrà riuscire a correggere in futuro, Suikoden 5 è riuscito a riappacificare la saga con la fanbase delusa dal quarto capitolo, senza contare i pareri spesso positivi della critica, che ha evidenziato le grandi qualità del plot, pur in un quadro reso chiaroscuro dal gameplay.
Anche per Suikoden 5, eccovi i soliti links:
OP Suikoden 5
Guida per il reclutamento dei pg in Suikoden 5
Pubblicità giapponese di Suikoden 5
Genso Suikoden 6 ?
E'ormai da più di un anno che i fans di Suikoden, memori del destino toccato a Vandal Hearts ed a Azure Dreams, temono che Konami possa droppare il franchise di Suikoden. Certo si presentano diversi problemi: fra le vendite non superlative degli ultimi episodi e la situazione relativa al cambio di generazione in corso da due anni è difficile pensare a quale piattaforma next gen dedicarsi, posto che se S6 fosse stato previsto per Ps2 la notizia sarebbe già trapelata da tempo.
E' possibile che né Ps3 né X360 abbiano per ora una base installata in Giappone sufficientemente larga da poter interessare Konami per un prodotto come Suikoden, mentre la base installata Wii ed il budget probabilmente inferiore richiesto per un titolo su quella piattaforma potrebbero essere uno stimolo. Esiste anche la possibilità non poi così remota (basta pensare alla serie Tales of di Namco) che Konami decida in futuro di spostare Suikoden su DS, piattaforma per cui è stato annunciato il rinato brand Vandal Hearts, in coma fin dai tempi della ps1.
Del resto però è vero anche che delle comunicazioni ufficiali, se pur in sordina, vi sono state: tempo fa Kawano su un blog legato a Konami aveva lasciato intendere ps3 come piattaforma di riferimento per Suikoden 6, ma le cose in questo lasso di tempo sono cambiate. A fine 2006, poi, Magicbox riportò che Takahiro Saikiyama, producer, avrebbe parlato addirittura di un Suikoden 6 già in lavorazione e con legami ad un capitolo precedente, senza però che la notizia abbia riportata alcuna fonte, come notava un editoriale su Suikox.
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