Anno 2006: AMD annuncia l'acquisizione della canadese ATI, portando al proprio interno un buon numero di nuovi dipendenti e un know how non indifferente nel mondo delle soluzioni video. L'integrazione delle due aziende è stata lunga e non di certo semplice, ma da ormai alcuni anni possiamo dire che l'iniziale periodo turbolento sia stato pienamente superato; basti in questo vedere come molte figure di spicco in AMD provengano proprio dal management originario di ATI.
Inizialmente il brand ATI avrebbe dovuto uscire di scena molto presto, sostituito da quello dell'azienda acquirente. Così non è stato, e per una semplice considerazione: per vendere schede video discrete abbinate a sistemi non basati su processori AMD, che di fatto sono la maggior parte di quelli presenti sul mercato, era indispensabile che il brand ATI continuasse ad essere presente e non venisse sostituito da AMD. Di fatto, quindi, Intel ha permesso ai propri partner OEM che schede video ATI venissero abbinate a sistemi basati su propri processori, benché questo implicasse fornire vendite alla rivale AMD.
Questo scenario è rimasto di fatto invariato sino ad ora, benché la continuità del marchio ATI fosse a tutti gli effetti destinata a breve durata. Nel corso del 2010 AMD ha eseguito vari sondaggi a livello globale, evidenziando questi risultati:
- i consumatori mediamente preferiscono, con una quota tripla, le soluzioni sviluppate da AMD nel momento in cui sono a conoscenza del fatto che ATI è stata acquisita e integrata all'interno di AMD;
- il marchio AMD è complessivamente più forte di quello ATI quando questo è messo a confronto con gli altri marchi presenti all'interno del settore delle soluzioni video;
- i marchi Radeon e Fire Pro continuano a mantenere un elevato livello di riconoscibilità e apprezzamento da parte dei consumatori.
Da queste considerazioni è emersa per AMD la possibilità di variare il proprio branding, inglobando i marchi Radeon e FirePro assieme al logo AMD e facendo quindi scomparire quello ATI originariamente presente. Ed è quello che da quest'oggi, benché operativamente il tutto avverrà nel corso del quarto trimestre 2010, AMD ha scelto di mettere in atto.
Nel corso degli ultimi anni AMD ha operato una chiara strategia mirante a semplificare il branding dei prodotti, oltre a ridurre il numero di stickers a questi abbinati. L'impatto della strategia Vision, presentata dall'azienda poco meno di 1 anno fa, è in effetti orientata ad una progressiva semplificazione che svincoli la scelta di un prodotto da parte del consumatore dalle pure specifiche tecniche, soffermando l'attenzione su quello che è possibile fare con uno specifico dispositivo, alla luce delle varie tecnologie che in esso sono implementate.
Non dobbiamo trascurare, tra le motivazioni alla base di questa decisione marketing, anche il contesto storico nel quale AMD si trova ad operare. L'azienda americana, infatti, si prepara al debutto delle prime soluzioni della famiglia Fusion, nelle quali componente CPU e GPU verranno integrate all'interno di un singolo chip. Il branding con Fusion prevederebbe, in teoria, l'utilizzo dei brand AMD e ATI congiuntamente a identificare componente CPU e GPU ma questo porterebbe in modo facilmente comprensibile ad una certa confusione. Fusion, quindi, sembra essere sempre più un'occasione per AMD sia per presentare nuove tecnologie al mercato sia per presentare se stessa come nuovo player, con una strategia
Questi i nuovi loghi specifici per schede video che AMD renderà disponibili ai propri partner; i due inferiori verranno proposti ai partner OEM nel momento in cui una scheda video basata su GPU AMD, della famiglia Radeon o FirePro, verrà utilizzata in un sistema che non sia dotato di processore AMD. I due superiori, viceversa, saranno adottato nelle confezioni retail dei prodotti, oppure con quei partner OEM che svilupperanno soluzioni basate su GPU e CPU AMD volendo non utilizzare il solo brand Vision.
Il brand ATI è quindi destinato ad uscire rapidamente di scena, con buona pace degli appassionati e dei tanti dipendenti AMD che provengono proprio dall'azienda canadese. Ritengo che questo processo sia avvenuto per molti di essi non in modo indolore; l'orgoglio per le conquiste raggiunte da ATI nel corso degli anni è tale, per questi dipendenti, da usare ancora l'appellativo "ATI classic" per indicarsi quali componente originaria dell'azienda, nonostante da quasi 4 anni questa non esista più e sia stata sostituita da AMD. Del resto, business is business e una progressiva semplificazione di marchi, loghi e messaggi non può che aiutare il consumatore nella scelta, oltre che i produttori nel meglio veicolare i propri messaggi marketing.
Segnaliamo, infine, come anche il logo Fusion utilizzato in contesto corporate sia destinato alla scomparsa; questo lascia intendere che il brand Fusion non troverà spazio diretto all'interno della strategia marketing di AMD per il posizionamento delle proprie architetture APU, con GPU e CPU integrate, attese al debutto a partire dall'inizio del 2011.