Braccia rubate all'agricoltura
Sì, capisco quello che vuoi dire.
Nel mio caso mia nonna ha una malattia neurodegenerativa ormai in fase avanzata: non dice più mezza parola, non reagisce agli stimoli, non riesce più a camminare. A fianco mio nonno è sempre stato superattivo, fino a due anni fa l'ha seguita praticamente da solo, poi siamo riusciti a convncerlo a trasferirsi vicino a noi (dal Veneto al Piemonte, non potevamo essere di alcun aiuto ora), ma ha sempre voluto mantenere l'indipendenza il più possibile, finendo così pure per il farsi male cercando di "gestire" mia nonna, a dicembre è caduto e si è incrinato più vertebre in modo probabilmente irrecuperabile ormai, più tutti gli acciacchi dell'età, così ora anche lui è quasi totalmente dipendente. Ecco, se prima non era allegro, ora si chiude sempre più in un mutismo e in un isolamento che non può fargli bene, ma non sappiamo come interagire per ristimolarlo, dato che anche quello che sembrerebbe interessargli lo rimanda a "tempi migliori", solo che...
Il punto è riuscire ad accettare aiuti o compromessi prima che sia tardi o che si facciano altri danni
Perché uno deve ridursi a camminare tutto storto e affaticarsi prima di accettare un deambulatore?
Perché deve farsi male sollevando carichi prima di chiedere aiuto?
Perché deve rinunciare a un'uscita accompagnato per poi doverla fare in carrozzina?
O perché rinunciare a un'uscita in carrozzina da lucido per poi farla "solo per prendere aria"?
È questa combo di orgoglio+non accettazione apparentemente inscalfibile che ci frustra maggiormente, perché ci sembrerebbe di poter fare di più ma di non riuscire.