Paura della strada:
Nella ridente Valtellina vive un altro cuor di leone, con una personalità diametralmente opposta a quella del collega, che ha una specifica paura, quasi un'ossessione, e cioè: l'automobile.
Nicola, il suo nome, non ha mai avuto un buon rapporto con il mezzo di trasporto tant'è che la paura si radicò dentro di lui nel momento in cui dovette iniziare a guidare da solo dopo aver preso la patente.
Una mattina il ragazzo venne mandato dalla madre giù in valle a prendere delle cose al supermercato, una piccola spesa, e quindi presa la Panda 4x4 di famiglia egli si avviò fiducioso alla volta del Simply Market tirando su anche a metà strada un suo amico che lo accompagnava.
La strada, tipica di montagna, è la classica a doppio senso di marcia che si snoda tra strettoie, sali-scendi ed un paio di tornanti con guard rail di protezione ai lati, insomma è tutto nella norma visto il territorio; Nicola era abituato.
Il posteggio esterno del market era pieno, non c'era neanche un buco e Nicola voleva evitare di fare manovra perchè la cosa lo metteva profondamente a disagio visto che l'auto non aveva i sensori di posteggio, così imboccò la rampa per andare al piano superiore dei posteggi coperti.
C'era coda, doveva essere la fottuta ora di punta. Che nervoso.
Nicola non era bravo con le ripartenze in salita e quindi cercò più che poteva di aspettare che l'auto che lo procedeva fosse in un punto in cui lui non si sarebbe dovuto fermare una volta arrivatogli vicino, così dopo un minuto di attesa fu il momento adatto per la salita...di potenza.
La lancetta dei giri del motore salì fino a 4000, la marcia innestata era la prima, venne lasciata la frizione e l'auto partì con una moderata sgommata soffocata immediatamente dal controllo di trazione che tagliò di netto la potenza erogata dal motore, rendendo praticamente privo di risposta l'acceleratore anche se premuto a tavoletta: l'auto salì per inerzia.
Poco male, l'auto comunque aveva fatto quasi metà salita quando poi all'improvviso sbucò fuori il paraurti posteriore dell'auto che secondo Nicola non doveva essere li, quindi fu il panico.
Il ragazzo non voleva fermarsi, aveva paura che poi l'auto dietro, in coda a lui, si fermasse troppo vicino alla sua e quindi arretrando in partenza lo avrebbe tamponato, poi ci sarebbero state le liti, i soldi per i danni e tanta ansia, quindi premette l'acceleratore al massimo, a tavoletta.
Il controllo di trazione si disattivò e l'auto partì a piena potenza, andando rovinosamente in direzione dell'auto in sosta, quindi Nicola sterzò bruscamente a sinistra andando a sbattere contro il muro e, non contento, si mise ad urlare che i freni non sarebbero andati più se l'auto aveva preso un colpo, fu totalmente preso dalla pazzia, continuò a tenere premuto il pedale e, con tutti i proprietari delle auto che guardavano esterrefatti, si fece quasi 1 piano di salita con l'auto che sfregava contro il muro curvo, non dovette nemmeno tenere il volante curvato, e finalmente arrivò al piano di destinazione con tutta la parte sinistra dell'auto sfrisata e lo specchietto retrovisore piegato verso l'interno. Il solo danno alla vernice costò più di 1000€ per farlo riparare.
Nicola dovette prendere una delle pastiglie per il controllo dell'ansia, quelle che si porta sempre in tasca ovunque vada, dopodichè si avviò con il suo amico a fare la spesa, agitatissimo e senza proferire verbo alcuno per la vergogna e la voglia di morire che aveva dentro dopo l'accaduto.
Fecero la spesa e caricarono la macchina per tornare a casa e dimenticare tutta questa brutta storia.
Deviazione.
"Oh no cazzo, ma oggi tutto va in merda eh" disse Nicola sconsolatissimo.
La deviazione voleva dire solo una cosa: arrivare al paese dalla parte opposta, facendo una strada su cui il ragazzo non aveva mai guidato.
E così tra camion, scavi e cambi di corsia temporanei, si giunse ad uno stradone costellato di semafori ogni tot metri; l'auto si fermò al primo semaforo rosso, in testa alla coda.
Dopo pochi secondi di attesa scattò il semaforo verde, ma Nicola non riusciva a partire.
Fece spegnere l'auto, la riaccese ma di nuovo la fece spegnere.
Nicola si agitò ed iniziò a battergli fortissimo il cuore, i clacson urlavano alle spalle dell'auto e l'arancione era quasi in procinto di scattare.
Di botto l'auto si accese e partì in sgommata, riuscendo a salvare la situazione.
Purtroppo per i ragazzi dopo soli 500 metri ci fu ancora un semaforo e di nuovo loro erano la testa della colonna sotto la luce rossa.
L'auto che stava dietro a Nicola, l'uomo arrabbiato che suonava il clacson, si accostò alla destra dell'auto del ragazzo e si mise di prepotenza in posizione avanzata, infrangendo le regole del codice della strada, per non rischiare di rimanere ancora fermo dietro all'incompetente e partire di slancio alla luce verde.
Nicola era in ansia, pesante, poichè per non rischiare di incrociare lo sguardo del conducente alla sua destra preferì far finta di star armeggiando con i comandi della radio, piuttosto che niente azzerò il tachimetro digitale dell'auto.
Scattò il verde, come da copione la Bmw accanto a lui partì scaricando a terra i 170 cavalli turbodiesel del 2 litri che montava, mentre, come era lecito aspettarsi, Nicola fece di nuovo spengere la macchina.
Ansia, angoscia, terrore, sudore e tremore degli arti.
Nicola spostò la leva del cambio in posizione di folle, senza volerlo, e accese l'auto facendo per partire, ma senza marcia inserita l'unica cosa che successe è che l'auto urlò e la lancetta rimase ferma per circa 10 secondi su 7000 giri, in zona limitatore.
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! "
Un urlo improvviso esplose dalla bocca di Nicola.
*POO, POO, POOOOOOOO*
Il ragazzo in modo incontrollato iniziò a suonare il clacson in modo folle, imitando quelli che dietro di lui suonavano a loro volta.
All'improvviso aprì la porta, e senza guardare chi avesse alle spalle, alzò le braccia al cielo e scappò urlando e correndo più forte che poteva, lasciando il suo amico in auto totalmente basito così come le auto dietro che smisero di suonare intuendo la situazione di disagio.
Nicola venne ritrovato a due incroci di distanza dal suo amico che prese il controllo dell'auto e guidò fino a casa del ragazzo, dove dovette spiegare alla madre ciò che successe.
L'auto fu riparata e Nicola non guidò mai più, tanto che ad oggi usa solo mezzi pubblici e se proprio deve usare un'auto lo fa come passeggero.
In tasca questa volta c'erano dei sedativi molto più forti ed un'indicazione terapeutica dello psichiatra che lo seguiva.