…e la terra tremò, le aspre parole del supremo Dio Lex si abbatterono come un martello su un'incudine in quel luogo innominabile, oramai condannato a scomparire per sempre. Di esso rimarrà solo un ricordo, misto a leggenda e nostalgia, che si conserverà nella mente degli uomini e riaffiorerà ogni tanto nelle loro rabbiose ma vane discussioni. Le sue cronache saranno tramandate per secoli e generazioni.
Furono costretti tutti a scappare: ci fu chi si disperò, chi si convinse che quel luogo non era tutto, chi tentò di emularlo altrove, chi abbandonò per sempre questi lidi.
Si narra del viaggio di antichi eroi, tra i quali FallComet, Savepoint e Ly89, che a lungo combatterono in quelle sacre terre, verso nuovi mondi ove ricreare il divino luogo di gioia e splendore. Ci riuscirono, si dice, ma si resero conto che solo il regno di Daily poteva far tornare i fasti che furono. Rimarrà l'eterno onore di loro e delle loro gesta.
Nel regno intanto la disperazione lasciò il posto alla realtà. Chi rimase dovette riorganizzare quel che gli Dei avevano lasciato dopo la loro ira. Dopo un grande Consiglio, ci fu chi si affidò alla preghiera, chiedendo con pubbliche discussioni la riapertura dei sacri sigilli, e chi si impegnò per cercar di fare del regno un posto ugualmente bello e rigoglioso.
Ci fu anche chi perse la speranza nel regno e nella sua rinascita, esiliandosi da queste terre o sferzando la fede altrui con dubbi ed incertezze. Era qui che la forza e lo spirito di ognuno dovevano prevalere sulla provocazione.
Cantami, o Diva, delle terre tranquille
che nel reame intero fecer faville.
Venne così eletto dal popolo intero
il saggio Alteridan, portator del vero,
come Re di Daily e della sua gente
anche se a molti non fregò niente.
Ed assai strano fu il destino
che il baffo gli fece, ah meschino:
dopo aver rasata la peluria facciale
essa magicamente si rese speciale.
Di vita propria il pel si animò
e sol dopo tempo la si quietò.
Fu lo Shinigami pien di metallo
poi eletto vice del suo maresciallo,
ed ancor oggi si chiedono in molti
i suoi incarichi, nel mistero avvolti.
Memorabili furon le regie crociate
contro gli Dei e le loro sfuriate.
Il Re chiedeva con toni arditi
il ritorno dall'Ade dei compagni periti
e di un nuovo Dio andava dimandando
che vegliasse su di noi e su Dailyrando.
E poco dopo, fortuna per noi,
si esiliarono due prodi eroi
uno era un uomo sceso dalle nubi
che, scarso di acume, soleva dir “bubi”
tra le genti si faceva chiamar Pierpazzo
e qui la rima è tanto ovvia che così la rimpiazzo
l'altra è Cagliostra, dama di corte
che ognuno di noi la bramava consorte,
la bramava e la sognava in continuazione
almeno fino al momento della mestruazione.
Intanto gli Dei necessitavan l'aiuto
di qualcuno che in Terra avesse buon fiuto,
fiuto per scovare nelle discussioni
insulti, floodate, spam e trolloni
allor fu creato con grande clamor
Phantommy vichingo, il segnalaThor.
Era egli una strana creatura
con una coda parecchio dura
e tra le stranezze fu la migliore
il fatto che essa fosse anteriore.
Suo fido compagno era un negretto
che se ne stava tutto il dì nel suo ghetto
aveva il suo folto gruppo di amici
e con loro sovente rubava le bici
Akuseru lo chiamavan in un tono allegro
ma più spesso rispondeva al nome di “negro”.
Ma gli Dei qualche volta sono molto imperfetti
e nei loro frutti vi posson esser difetti.
Il caso più grave fu senz'altro quello
di Bellic il grande, né magro né bello
e per “grande” io intendo, evitiamo il frainteso,
non la sua fama ma anzi il suo peso.
Non scordiamoci poi di Domingo ottantatré
che tra i bambini egli stava da Re:
cercava la prole sempre più spesso
per soddisfar le sue voglie di sesso.
Altra persona che menziono sicuro
era colui che chiamavan Piecuro,
una persona folle e senza ritegno
di cui molte foto giravan nel regno.
Egli parlava in uno strano dialetto,
terrone direi, per esser corretto.
Tutti ricordan che spesso sentiva
qualcuno o qualcosa che lo inseguiva.
Giunse poi là un nome straniero
due volte quattro ed uno zero:
di un uomo tristo fu l'appellativo
un uomo malato, a volte cattivo.
Criticava spesso di qualcuno l'azione
ma forse voleva solo un po' d'attenzione.
C'eran poi tanti tipi, strani e speciali
ed il più grande degli omosessuali
Nowe il suo nome, che con dedizione
voleva sovente fare il trollone.
C'eran poi tra stranezze e amenità
due amici che volevano una nuova divinità,
diversa era da quel che tutti si pregava
calvo lui era, e Brosio si chiamava.
LowGmaN e Stracchino li nominavan,
che spesso recitando si dilettavan.
Altri due pazzi del villaggio
eran -Pip- e Skop's, l'oldfaggio
Essi giravan di notte per la via
sol nei momenti di loro follia.
C'era poi Exply, l'uomo-pigiama
genial persona che la barba brama.
Snippolo ancor, schienatore di orsi
amante di donne e dei loro discorsi.
Eccolo infine, ultimo da menzionare
il più scemo di tutti, sol da insultare:
Whellcome lo stolto, scriveva cazzate
di un contadino narrò, ed altre stronzate.
Ci fu poi nel regno il singolar caso
del forte Rambo portatore di un vaso:
col fiore mostravasi alla ragazza galante
ma per tutta Daily fu riluttante.
Arriva poi Pmusk e la sua marachella
di mandare un messaggio con scritto “sei bella”:
tante furon le persone umiliate
per colpa di Daily e delle sue vaccate.
Fu poi il periodo delle firme sciupate
che dal cervel di un Dio furon pensate
il divin Tomberry era il colpevole
che un thread modificò, in modo autorevole
nessuno poi dopo poteva pensare
quel che nel regno si poteva creare:
firme cambiate a chiunque passava,
e la firma di Nowe più volte cambiava.
Queste furon le gesta e le facce
di chi in questo luogo lasciò le sue tracce,
e l'opera questa è senza una meta:
nuovi sviluppi aspetta il poeta.
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FRAMMENTI:
Lo vostro poeta continuerà a dilettare
le vostre meningia col suo dolce rimare,
continuate voi dunque la vostra vita nel regno
cercando ogni tanto di lasciarvi un segno.
Rispondo nel mentre alla richiesta di prima
dedicando al Misterioso una facile rima:
egregio messere, per ogni panzane
basta aprir thread a cazzo di cane!
Ringrazio il Dio dello dono concesso
e scuso umilmente il suo nome omesso.
Rimedio qui ora, seduta stante
citando il buon Mvesim dalla firma cangiante.
Noto di grazia che giù nel villaggio
c'è chi già pensa al suo ultimo viaggio:
tutti immaginano il verbo di quel momento
lasciando ai futuri un buon testamento.
Da parte mia, poeta qual sono,
desidero un unico semplice dono:
lasciatemi il tempo almeno di dire
"viva la potta!" prima di morire.