#1 I SISTEMI DI DIFESA
Da che mondo e mondo, ogni fottuto animale ha un suo sistema di difesa, per proteggersi da eventuali attacchi di esseri ostili.
Vero è, che alcuni, di fronte al pericolo, preferiscono adottare un meccanismo non violento, ma al contempo stesso efficace nel maggiore dei casi.
Prendiamo la puzzola, questo spensierato animaletto a strisce bianche e nere, che di fronte alle intemperie rilascia un gas a dir poco mefitico, tanto da far scappare a gambe levate il nemico.
Ora, pensateci un attimo: non è che questo genio del male in realtà, sia solo un inguaribile cagasotto? Siamo sicuri che la sua sia una protezione, e non una colossale perdita del controllo intestinale?
Che poi, diciamo la verità: intavolare una discussione con una puzzola è decisamente arduo, se non impossibile.
Solo provando ad avvicinarsi, l'animaletto poco caparbio si terrorizza, e la tragedia è inevitabile. Per tentare un approccio quantomeno efficace, rivolgete alla creatura un saluto, ma mica a caso. Appurato che privando il saluto alla bestia, essa si potrebbe insospettire di un losco fine da parte vostra, evitate anche il colloquiale "ciao", che mostra un'eccessiva confidenza, sgradita all'animaletto. Perfino un "salve" è altamente sconsigliato, vista la totale vaghezza. E' sì meno colloquiale, ma non aggiunge un fattore "precisione" al saluto; e la puzzola questo lo percepisce. E' fondamentale avere a portata di polso un orologio, e fare attenzione all'orario. Un "Buongiorno" è perfetto dalle sei del mattino sino a mezzogiorno. Da mezzogiorno alle diciotto è d'obbligo un "Buon pomeriggio", mentre dalle diciotto sino a mezzanotte non si può dir altro che "Buonasera". Il vero problema è quando s'incontra una puzzola da mezzanotte sino alle sei del mattino. Guai a salutarlo con un "Buonanotte"! Non sia mai! Lo prenderebbe come un insulto bello e buono. In questo caso pregate Dio di non incontrare una puzzola, perchè non esiste soluzione. Evitate comunque anche nelle altre tre fasce della giornata una discussione articolata. Basta il saluto. E se proprio volete scambiare due, dico due parole, alla fine della chiacchierata non rinnovate il saluto! Suonerebbe come una reiterazione, sgradita anch'essa dalla bestia. Basta un cenno con la mano, ma con il sorriso sulle labbra e gli occhi chiusi, per far capire le vostre intenzioni amichevoli, e non bellicose. In questo modo potrete andar orgogliosi e raccontare a tutto il vostro parentado e nugolo di amici, come abbiate incontrato e intrattenuto una puzzola senza farla diventare incontinente.
E se la puzzola si difende grazie al suo odore nauseabondo, non possiamo dire altrettanto della cimice.
Rinominata da colti e importanti studiosi come "l'insetto coglione", la cimice, a differenza della puzzola, avverte il pericolo, se ne fotte, si fa ammazzare, e poi rilascia lo sgradevole odore. Ma perchè? Dove sta la logica? Ti gioca lo scherzetto, questo è indubbio, ma le risate chi se le fa? Se sei morta, cimice, chi se le fa le risate, eh? Me la faccio io, che prendo un deodorante e assisto gioioso al tuo funerale.
Secondo Ernest Bedbug, rinomato cimiciologo, la cimice agisce in ritardo poichè lenta, e poco lungimirante. Non ha riflessi, e si fa schiacciare come nulla fosse, per poi ricordarsi, all'ultimo istante, di difendersi. La sua lentezza è pari a quella del bradipo, che però non crepa certo con una manata.
Questi stolti insetti hanno anche contribuito a generare proverbi tramandati ormai da secoli, tra cui il celebre "La madre delle cimici è sempre incinta, poichè in ritardo".
Come abbiamo visto, quindi, sia la puzzola che la cimice tendono a difendersi con lo stesso metodo, con esiti completamente differenti.
Sarà che il primo è un mammifero mentre il secondo è un insetto. La differenza d'intelligenza è abissale. E invece no. Vi sbagliate.
Se la cimice è lenta e idiota come nessun altro, la mosca è astuta e previdente.
Nella merda ci sguazza prima, e poi viene a romperti i coglioni. Oltretutto la sua velocità è incomparabile. Rischierà di essere uccisa, in rare occasioni, ma nella maggior parte dei casi si divertirà come una matta a insozzare il cibo sulla tavola e poi farla franca.
E' tra l'altro scientificamente provato che le mosche abbiano uno spiccato senso dell'umorismo. Dall'alto della loro coprofilia si dilettano in battute alquanto volgari, ma fini allo stesso tempo. Esempio lampante della loro vena comica e spiccatamente perfida, è la sfregata delle zampe. E' il loro autocompiacimento. Tu stai lì fissa a guardarla, ammutolito, consapevole delle sue scampagnate tra lo sterco; continui ad osservarla, sulla carne che dovrai mangiare, mentre lei va avanti imperterrita a sfregarsi le mani e a sfotterti in maniera inaudita. Poi, come tutti i comici che si rispettano, chiude l'esibizione con un volo, ti ronza accanto all'orecchio e fila via. Brava, mosca. L'uomo ti fa un baffo a te.
Bazzichi tra escrementi bovini, e sei felice. Ti diverti a irritare il prossimo, e sei contenta. Hai capito tutto della vita.
Chi invece non ha capito un'emerita mazza, uscendo dalla categoria degli insetti, è il camaleonte.
Peculiarità del rettile in questione, come ben sapete, è il mimetizzarsi. Ma per quale ragione? E' il suo sistema di difesa? Certo. Allora il camaleonte quando si sente in pericolo semplicemente scompare? Abbandona il palco e non si fa più notare? Esattamente. Bello stronzo. Il suo amico sta subendo un pestaggio da dei loschi tizi, e lui che fa? Puff, scompare. Vede sua moglie a letto con un altro, e che fa? Puff, scompare. E non se ne va via, no. Rimane lì a masturbarsi. Patetico.
Il camaleonte, cari miei, è un senzapalle. Non sa farsi valere. Avverte il pericolo, o la situazione scomoda, e in un attimo non calca più la scena. E fin qui si potrebbe anche accettare. Poveretto, è la peggior specie dei cagasotto, e di conseguenza agisce da cagasotto. Ma non fa male a nessuno, semplicemente a se stesso. Macchè. E' pure un bastardo, e usa lo stesso metodo per acchiappare senza tanti fronzoli le sue prede, con la sua lunga lingua. Ancora più ignominioso di uno che attacca alle spalle il nemico. Uccidere senza vergogna, senza lasciare un biglietto, senza mostrarsi in faccia, come un parassita, uno schifoso e lurido parassita. Può cadere ancora più in basso, questo pezzente d'un rettile? E certo! Perchè lui è di parassiti che si nutre, lui che ne fa parte. Quindi è pure cannibale! E' un mostro nella società contemporanea, e ha ben pochi rivali. E' la specie con più esemplari chiusi nelle carceri, e contando anche che non tutti hanno il coraggio di dichiarare le proprie colpe, potremmo dire che il camaleonte è il delinquente a piede libero per antonomasia.
Diffidate di questo essere. E' sempre pronto a tradirvi, e a favorire il suo gioco. Se ne vedete uno, anche per un solo istante, segnalatelo immediatamente alle autorità.
Questo scempio deve finire.