Ero appeso alla console come un Ultimate Despair a Enoshima
Ieri sera ho dovuto staccare alle 3 e 40 per pura stanchezza fisica.
Peccato che, e questa è una considerazione assolutamente personale, comincio a sentire l'anzianità su queste cose. Nel senso che mi sono capitate talmente tante volte giochi o storie all'interno di una simulazione, o glitch visivi per indurre creepiness o cose simili, che ormai mi sa tutto parzialmente di già visto e l'effetto emotivo è stato mitigato.
Penso che se l'avessi giocato 5 anni fa sarei stato letteralmente in fibrillazione.
Ora come ora, quando ho inteso che si trovavano in una simulazione, la prima cosa che ho fatto è sperare che ci fosse qualcos'altro da scoprire perchè immaginarmi i protagonisti in una simulazione come colpo di scena chiave ormai è clichè abusato ai miei occhi.
Il che a un certo punto non diventa nemmeno un limite dello scrittore, visto che ormai quasi tutte le strade sono state battute, storicamente.
basti pensare a Komaeda, Akane e il falso Byakuya che volutamente ricordano tre dei sopravvissuti del gioco precedente, oltre al fatto che vista la natura di "simulazione virtuale" per parecchio tempo ci si chiede come sia collocato temporalmente l'episodio rispetto al primo gioco. O anche come hai fatto notare sfruttando la metareferenzialità quando scherzano paragonando Genocide Jack a KiraKira Killer.
Cazzo, io appena ho iniziato il gioco, ho visto Komaeda, ho visto che il suo nome è "Makoto Naegi" anagrammato con due lettere in più e ho pensato con assoluta certezza che si sarebbe rivelato essere un Makoto Naegi traumatizzato da qualcosa e corrotto. Anche il suo sistema di valori sembra proprio essere un POST-Ultimate Hope. Valori in principio puri ma poi corrotti da qualcosa e impazziti totalmente.
E invece il gioco va da tutt'altra parte. Se da una parte mi sento preso in giro e quindi ragionevolmente soddisfatto, dall'altra penso che il suo rivelarsi essere Makoto Naegi stravolto in qualche modo, con una qualche backstory figa legata alla storia principale, sarebbe stato ancora più figo anche se prevedibile.
Akane? Cazzo doveva essere la figlia di Asahina e Hagakure. Questo secondo game doveva essere ambientato decine di anni dopo il primo. Con crazy shit in mezzo per far combaciare gli anni con Komaeda/Makoto, tipo ibernazione.
Togame? Crazy shit su cui non avevo teorizzato nulla però qualcosa mi aspettavo. Con lui invece mi sono fatto una bella risata quando ho visto che in realtà era l'ultimate impostor. Meglio di niente
Komaeda per me ripaga tranquillamente di tutto. Avere un antagonista più palpabile e attivo di Monokuma è stato davvero un valore aggiunto notevolissimo durante vari casi (anche l' utilizzo del suo status di Ultimate Luckluster in certi punti è geniale).
Per quanto riguarda il falso Togami, la sua morte prematura non l'ho trovata affatto male. Certo è stata una perdita pesante per il cast, ma la cosa viene ripagata da:
-lo shock value dovuto al fatto che uno non si aspetterebbe la morte di un personaggio così importante;
-bene o male è l'unico a cui il giocatore può essere affezionato aumentando così l'impatto dato dalla sua morte.
Inoltre immagino che abbiano voluto togliersi un personaggio magari scomodo da gestire, visto che difficilmente avrebbe permesso a Nagito di fare il bello e cattivo tempo. Oltre che sarebbe potuto risultare "pesante" come personaggio, vista la personalità pungente e al fatto che già stato presente per tutta la durata del primo gioco.
Sì assolutamente, Komaeda è stato fantastico durante il gioco.
Ho però un problema su come lo scrittore abbia gestito la sua parte finale, che spiegerò di seguito.
Komaeda si suicida per impostare la fantastica "roulette Russa" umana e rendere il crimine non risolvibile con la logica (cosa geniale per cui darei una pacca sulla spalla al suddetto autore), ma il motivo non è stato esplorato a dovere.
Komaeda fa tutto per stanare il traditore con la sua fortuna, designandolo come killer. Quindi, se uno suppone che Komaeda
sia fondamentalmente buono, ha senso perchè la fortuna si sarebbe adattata alle sue intenzioni, designando Chiaki come killer, facendo sì che gli altri votassero lei e che proseguissero in avanti salvandosi.
Cosa che effettivamente accade. Quindi Komaeda sarebbe buono? Con il suo suicidio avrebbe finalmente raggiunto il ruolo di "stepladder" per l'ultimate hope che ripeteva ogni 2 frasi, rompendo lo stallo che si era formato sull'isola e negli ultimi sviluppi portando alla fine del gioco, no?
E invece viene dipinto come fondamentalmente cattivo. Hajime fa il suo ragionamento pensando a quanto possa essere cattivo Komaeda, e alla fine del caso Monokuma "ufficializza" che il motivo per cui Komaeda aveva fatto tutto ciò era "banalmente" per far cadere in trappola Hajime e gli altri, e portarli alla morte poichè avrebbero sbagliato a votare il vero killer.
Ma se fosse cattivo, che fine avrebbe fatto il suo talento? Aveva funzionato fino a quel momento ma poi inspiegabilmente Hajime e gli altri sopravvivono?
La fortuna è tale in base alle intenzioni del portatore. Se lui intendeva uccidere tutti i suoi amici la fortuna avrebbe dovuto far funzionare il suo piano.
Ma quello che succede è che Hajime e gli altri di fatto sopravvivono. Anche se Komaeda aveva cercato di ucciderli una volta scoperto che in realtà loro erano Ultimate Despair. Quindi uno cosa dovrebbe pensare?
Non sarebbe stato più bello dal punto di vista narrativo rendere Komaeda un personaggio "folle nella vita, ma buono nella morte"? Essendo un personaggio assolutamente di spicco rispetto alla piattezza generale (in senso anche "oggettivo", lui ha uno status differente rispetto agli altri studenti), per me sarebbe stato molto più figo vedere Hajime arrivare a quella realizzazione durante il finale, o durante lo stesso quinto processo, alla realizzazione che in realtà lui credeva ciecamente nella sua fortuna e nella speranza insita nei suoi amici e che nella morte avrebbe finalmente funto da trampolino per la speranza finale, come professava.
Invece si abbandona alla disperazione, per così dire, stando a sentire Monokuma.
Certo, c'è abbastanza spazio per interpretarla come voglio io e assumendo che Monokuma stesse mentendo... Ma è solo wishful thinking. In ogni caso, se avessero parlato delle sue intenzioni (buone) nella morte anche dopo il quinto processo mi sarebbe piaciuto di più come personaggio e anche lui avrebbe avuto un gran finale nel suo piccolo. Invece dopo non se ne parla più, come se fosse un banale caso tale e quale a quelli precedenti.
Per Togami, quel che dici tu è vero. Ma lo stavo trovando immensamente carismatico per la combo grasso + trope del comandante autoritario e affidabile, e la sua morte in quel frangente l'ho avvertita più come spreco che come sorpresa.
E sì, Junko è sempre Junko. Ha quel fascino e quella bellezza spietata che non ha bisogno di backstory o altre menate: puro carisma ed impatto scenico.
Comunque il pezzo:
"And not just that, some even tried to have children with Junko's dead body..." non me l'aspettavo proprio, senza contare che è palesemente hintato che sia stato Hajime .
Junko ha una presenza scenica devastante. Credo che in generale sia un villain proprio ben riuscito, nonostante appaia totalmente solo per poco tempo nei due giochi. Le personalità che cambiano in continuazione (io ascoltavo anche tutto il doppiaggio (ovviamente jap, quello eng l'ho sentito su youtube e devo ancora riprendermi) per effetto aumentato) sono frastornanti e ti proiettano proprio in una dimensione di follia pura. Follia in ogni caso mista a genialità visto il modo in cui se la giostra nelle battute finali.
E poi quanto è buffo questo sprite?
Mi fa troppo ridere l'espressione
also, belle tette.
Tra l'altro quella scena che citi, pare che in giapponese ci fosse scritto "tentarono di prendere parti del corpo per fare dei bambini", implicando che le avessero preso ovaie o utero. L'ho letto su reddit quindi non so, ma avrebbe senso visto che gli altri due esempi raccontano di uno che le ha rubato l'occhio, e ovviamene di Komaeda che le ha preso il braccio.
Dove si implica che sarebe Hajime? Al massimo ho letto di qualcuno che pensa ci si riferisca a Mikan, ammettendo che il suo amore sia appunto Enoshima (per forza, direi)