Posso dire solo che condivido le tematiche e la loro interpretazione, però non m'è sembrato girato bene per un bel po' di motivi.
I protagonisti sembrano usciti dalle pagine di Vogue, e questo potrebbe essere anche un bene per gli occhi, oppure in linea con la tecnologia biologica. Il fatto che siano bellocci di per sé, però, non implica necessariamente che siano pettinati come i calciatori o indossino modelli "nome di stilista a caso". La protagonista, tanto per dirne una, è sempre in punto e virgola, dal trucco ai capelli (palesemente posticci), non ha un filo tirato sul collant nero e corre come una matta su quei trampoli che porta ai piedi nonostante fughe rocambolesche e accidenti automobilistici pesanti. Per non parlare del capo dei ladri del tempo: carino da morire, ma troppo modaiolo.
Mi rendo conto che sembrano particolari ma a me distraggono dal concetto di base.
Il poliziotto, ad esempio: non si capisce come mai sia così ligio al dovere, pare solo ossessionato a livello patologico. Infine, si guardano il braccio eccessivamente, cosa che mi ha fatto diminuire la tensione: mi guardo il braccio e corro, mi fermo, me lo riguardo e mi rimetto a correre.
Forse Niccol non è a proprio agio nelle scene d'azione e In Time si basa quasi esclusivamente su questo.
Bellissima la scena della madre che è costretta a correre per raggiungere il figlio a causa dell'improvviso rincaro dell'autobus e della mancanza di pietà dell'autista, lo stesso che, successivamente, accoglierà i fuggitivi in cambio di tempo, così come l'idea delle barriere per raggiungere le zone alte. Grande fantascienza, così come lo fu Gattaca, solo messo in scena in maniera troppo plasticosa, come se il regista non riuscisse a guardare le cose dal lato esteriore con la stessa passione con cui cerca di seguire il tema ideologico.
Poi magari facesse spiegare al magnate del tempo come mai sia giusto che esistano pochi immortali e quindi la maggioranza dei poveri debba morire, ché forse è un concetto importante.