[94] Che film avete visto oggi? - Pag 3
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Discussione: [94] Che film avete visto oggi?

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  1. #31
    Utente L'avatar di fabrix92
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    Citazione Rasen Visualizza Messaggio
    Che, in teoria, nessuno effittivamente sente l'ultima frase pronunciata da Kane?
    il mio professore di storia del cinema qualche settimana fa ha detto che è la cameriera ad averla sentita
    Zio: firma rimossa per altezza eccedente il limite imposto dal Regolamento (158 pixel)

  2. #32
    Dante989
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    Rapina a mano armata di Kubrick

    Eccezionale. Kubrick ti tiene col fiato sospeso per un'ora e venti grazie a un ritmo incessante e l'utilizzo del flashback sincronico che permette allo spettatore di guardare una scena da più punti di vista. La rappresentazione dei personaggi è ottima e di ognuno possiamo intuirne il background e lo stato d'animo, anche se non narrato esplicitamente. La regia è splendida, con alcune scene da capogiro, come la sparatoria nel finale e in più l'uso delle luci crea un'atmosfera e dei contrasti bellissimi. Il finale poi è un susseguirsi di scene epiche, da quella della valigia fino ai poliziotti che si avvicinano stando ai lati dello schermo e la scritta centrale "The End"
    Concordo, me lo fecero vedere ad un cineforum su Kubrick senza conoscerlo e ne rimasi molto soddisfatto. Fecero notare poi come il regista aggiunga sempre dei tocchi particolari, come ad esempio il fatto che nel susseguirsi delle vicende i protagonisti vengono molto spesso inquadrati dietro delle "sbarre" (una finestra con delle sbarre in mezzo, un finestrino d'auto, un cancello...), come a far intuire quale sarebbe stato l'esito del tutto.
    Avrei assolutamente da rivederlo.

    In ogni caso, ho visto La Collina dei Papaveri di Goro Miyazaki in sala.
    Dopo Terramare (che visto come se ne parla in giro evitai di vedere ), ci riprova il figlio del Maestro (in ogni caso facente parte della produzione di questo progetto), e penso che stavolta se la sia cavata molto bene. Invece di proseguire facendo un'emulazione di ciò che abbiamo amato di suo padre, ora Goro sembra aver trovato una sua via differente nel modo di narrare, maggiormente imperniata su situazioni concrete e reali, meno favolistica. La vicenda, ambientata nel Giappone degli anni '60 alla periferia di Tokyo, vede infatti come protagonisti Shun ed Umi, due ragazzi avvicinati dalla comune intenzione di salvare dalla riedificazione l'antico edificio dei Club di studi della loro scuola (il Quartier Latin, in evidente analogia con l'omonima zona di Parigi), i quali si trovano a dover affrontare conseguenze dovute alla Guerra di Corea ed a ciò che ha comportato per i loro genitori (sono due "filoni" della vicenda che si amalgano quasi sempre abbastanza bene). Ecco allora che i temi principali risultano essere l'importanza della cultura ed il fatto che debba essere difesa, il valore della tradizione e della antico (esso non deve essere semplicemente buttato, ma restaurato per donargli nuova vita), la forza degli studenti nel propugnare le proprie volontà, ma anche gli effetti della Guerra di Corea sulle popolazioni civili. Da notare però come nel ruolo principale ci sia una coppia di ragazzini, ed in particolare una ragazzina trovatasi, orfana di padre e con una madre molto spesso lontana, a doversi rimboccare le maniche per poter andare per la sua strada, un marchio di fabbrica di Hayao (come anche la presenza della "nonnina", fonte di saggezza a cui portare rispetto, anche se rimane solamente accennata).
    Ciò che manca è forse quel "quid" che configura ogni opera di suo padre: nel mostrare le scene, non si percepisce quello sguardo davvero appassionato e sincero verso un elemento caro al regista, come invece Hayao fa in ogni sua creazione nei confronti della Natura; una certa differenza tra i due si nota anche nei disegni stessi, notevoli e ben fatti, ma senza quei stupefacenti dettagli cesellati a cui siamo stati abituati.
    Ho sentito anche la mancanza di Hisaishi alla colonna sonora, e delle sue oniriche e "magiche" melodie, ma il lavoro fatto per questo film (fatto di pezzi meno sinfonici e più moderni, tendenti all'easy jazz, come pure di brani cantati che non stonano affatto) non mi è assolutamente dispiaciuto, anzi sottolinea molto bene i pezzi chiave ed il tutto è molto piacevole.
    Insomma, il confronto rimane duro da affrontare, ma penso che la pellicola in sé si regga benissimo sulle sue gambe e sia piacevole ed interessante da guardare. M'è piaciuto, sì.
    Ultima modifica di Dante989; 7-11-2012 alle 12:52:45

  3. #33
    mikemcc1992
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    Citazione fabrix92 Visualizza Messaggio
    il mio professore di storia del cinema qualche settimana fa ha detto che è la cameriera ad averla sentita
    Non mi pare perché sta fuori dalla stanza.

  4. #34
    °°° L'avatar di Matichek
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    Sono d'accordo su quasi tutto per quanto riguarda La Collina dei Papaveri, a me è piaciuto proprio tanto. Comunque Terramare non è che sia tutto da buttare, una visione la vale. Certo è evidentemente un lavoro meno riuscito, ma le animazioni sono sempre targate Ghibli e la storia intrattiene. Probabilmente l'ambizione e l'inesperienza non hanno giovato, ma con questo secondo lungometraggio ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare molto bene.

  5. #35
    Utente L'avatar di Rasen
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    Citazione fabrix92 Visualizza Messaggio
    il mio professore di storia del cinema qualche settimana fa ha detto che è la cameriera ad averla sentita
    Può averla sentita solo origliando. E' solo un ipotesi.

  6. #36
    °°° L'avatar di Matichek
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    Anch'io ho sempre dato per scontato che lo sentisse la cameriera. Mi pare emerga dai dialoghi nel film.

  7. #37
    Dante989
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    Citazione Matichek Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo su quasi tutto per quanto riguarda La Collina dei Papaveri, a me è piaciuto proprio tanto. Comunque Terramare non è che sia tutto da buttare, una visione la vale. Certo è evidentemente un lavoro meno riuscito, ma le animazioni sono sempre targate Ghibli e la storia intrattiene. Probabilmente l'ambizione e l'inesperienza non hanno giovato, ma con questo secondo lungometraggio ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare molto bene.
    Penso lo recupererò in ogni caso allora, almeno per completezza, ti ringrazio per l'avviso .

    Comunque giusto per chiarirsi, è piaciuto davvero molto anche a me , il confronto che ho fatto rimane comunque con un mostro sacro dell'animazione (e non solo) mondiale, qualunque eventuale mancanza secondo me non inficia il risultato finale che è assolutamente apprezzabilissimo!

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  8. #38
    Cogito Ergo Proxy L'avatar di SlidingMotard
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    l'altro ieri ho visto I Segreti Di Brokeback Mountain di Ang Lee. boh, la prima parte mi ha annoiato, sono rimasto sveglio solo grazie alla regia che inquadrava i bellissimi paesaggi durante le 4 stagioni. poi quando la storia si fa più complessa mi ha incuriosito maggiormente. bravi i due protagonisti Gyllenhall (o come si scrive) e Ledger. mi ha sfavorito la visione del film l'ambientazione (volutamente) squallidissima degli stati USA del centro/centro-est come il Texas o Wyoming, con tutti i suoi abitanti uno più bigotto dell'altro. quasi tutti i film con ambientazioni simili fatico a digerirli proprio perchè mi caricano di squallore, a meno che non li si renda grotteschi. ma d'altronde è ciò che il regista vuole mostrarti.
    in generale mi è piaciucchiato. fosse durato meno, o avesse avuto un'incipit diverso... non so, l'avrei apprezzato di più.
    le musiche durante i titoli di coda sono meravigliose.

    invece ieri è stata la volta di Vento Di Primavera di Rose Bosch. parla della deportazione degli ebrei francesi da parte della Gendarmerie, e relativo impatto sulla popolazione francese (e gli addetti all'ordine pubblico) ebrea e non, spaccata in due. vengono presi in considerazione molti punti di vista, forse è questo a rendere interessante il film, si passa dagli ebrei francesi ai cittadini non ebrei, i bambini (grandi protagonisti del film), dai soldati francesi all'alto comando, oppure (specialmente nella seconda metà) si passa dalla parte delle infermiere che dovettero assistere impotenti allo sterminio. a tal proposito spicca una grande Melanie Laurent, che fa di tutto per aiutare i bambini del campo di prigionia a cui è destinata come infermiera, e fa coppia col medico ebreo Jean Reno.
    impressionante la scena che mostra gli ebrei "stipati" nello stadio, con alcune battute significative dei vari personaggi. significativa anche la scena finale
    Spoiler:
    col bambino a cui Melanie si affezionò sopravvissuto allo sterminio ma totalmente svuotato di ogni emozione, e che ti fa pensare "chissà cos'hanno visto gli occhi di quel povero bambino".
    carino. esistono molti film che trattano il tema, e forse ciò che non ti fa dire "uff il solito film sulla Shoah" è proprio, come già detto, il voler raccontare la storia attraverso tanti protagonisti con ruoli diversi.

  9. #39
    The Fresh Prince
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    Django di Corbucci

    Django è un (non)fumetto filmato con maestria. Se ci si aspetta di ritrovarsi di fronte uno spaghetti-western con gli stilemi classici del genere si rimane interdetti. La prima cosa che salta all'occhio sono i colori accesi della fotografia e i costumi pittoreschi. Poi la violenza è davvero esasperata e gratuita, con i corpi dei nemici che cadono a decine sotto i colpi di mitraglia e la cruda scena del taglio dell'orecchio, ripresa da Tarantino ne Le Iene. Django è un personaggio solitario e tormentato, con un passato oscuro che se va in giro trasportando una bara (con una sorpresa geniale), costantemente lurido e inzuppato di fango, elemento onnipresente dell'ambientazione. Tra puttane, sette dedite alla pulizia etnica e rivoluzionari messicani si articola una storia un pò prevedibile e sempliciotta ma che comunque passa in secondo piano rispetto allo spettacolo visivo e ad una regia davvero brillante.

    La collina dei papaveri di Goro Myiazaki

    Lontano dai mondi incantati di Hayao, La collina dei papaveri è ambientata nel Giappone degli anni 60, ed è l'affresco di un paese che sta cambiando e deve fare i conti con la propria Memoria che rischia di essere soppiantata dal futuro e dal progresso che procede incessante. In primo piano troviamo le vicende di due liceali, legati al passato per motivi diversi ma che presto scopriranno di avere molto in comune nel lontano luogo della memoria. Di fianco c'è la vicenda del Latin Quarter, antico palazzo usato per le attività studentesche, dove passato e futuro si incontreranno e conviveranno armoniosamente. Il film pecca di qualche ingenuità sul rapporto tra i due ragazzi, ma riesce a non essere troppo mieloso e stucchevole. I paesaggi disegnati ad acquerello e le musiche danno un forte senso nostalgico ed emotivo. Non siamo ancora ai livelli del padre, ma la direzione è quella giusta.

  10. #40
    Utente L'avatar di Rasen
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    Django di Corbucci

    Django è un (non)fumetto filmato con maestria. Se ci si aspetta di ritrovarsi di fronte uno spaghetti-western con gli stilemi classici del genere si rimane interdetti. La prima cosa che salta all'occhio sono i colori accesi della fotografia e i costumi pittoreschi. Poi la violenza è davvero esasperata e gratuita, con i corpi dei nemici che cadono a decine sotto i colpi di mitraglia e la cruda scena del taglio dell'orecchio, ripresa da Tarantino ne Le Iene. Django è un personaggio solitario e tormentato, con un passato oscuro che se va in giro trasportando una bara (con una sorpresa geniale), costantemente lurido e inzuppato di fango, elemento onnipresente dell'ambientazione. Tra puttane, sette dedite alla pulizia etnica e rivoluzionari messicani si articola una storia un pò prevedibile e sempliciotta ma che comunque passa in secondo piano rispetto allo spettacolo visivo e ad una regia davvero brillante.

    Se ti è piaciuto, recupera Il Mercenario e Vamos a Matar, Companeros sempre di Corbucci.
    Sono spledidi.

  11. #41
    The Fresh Prince
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    Lo farò sicuramente. I western fanno sempre bene

  12. #42
    Utente L'avatar di Rasen
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    Lo farò sicuramente. I western fanno sempre bene

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  13. #43
    °°° L'avatar di Matichek
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    La scena del duello del Mercenario, con quel montaggio, quella musica, quei costumi, quella regia è uno dei picchi più alti toccati dal genere. Ogni tanto mi viene voglia di rivederla.

  14. #44
    Utente L'avatar di Rasen
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    Già soltanto la caratterizzazione del Polacco owna la quasi totalità dei personaggi che passano attualmente al cinema.
    I suoi cerini li ha accesi anche sulla luna.

  15. #45
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    ciao a tutti ho visto the cabin in the woods e devo dire che è veramente bello, particolare, se vogliamo unico. una ventata d'aria fresca per l'horror, consigliatissimo a chiunque.

    ciao!

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