Let's kick some ass!

Dopo un'attesa di 12 anni, finalmente il Duca ritorna a far parlare di sè sui nostri schermi in uno sparatutto che si prospetta cafone, divertente e adrenalinico, ma purtroppo non privo di difetti anche grandi.
Il breve e inutile plot che dà contorno al gioco è semplicissimo: i porci alieni ritornano sulla terra nell'ennesimo tentativo di conquistarla e solo una persona può respingere questo mastodontico attacco: non un esercito addestrato e armato di tutto punto, ma bensì un armadio di steroidi con occhiali da sole e il suo fidato sigaro, che, fra una sparatoria e l'altra, non mancherà di esibire il meglio di sè con un repertorio fatto di frasi a scherno dei nemici, rutti e altre dimostrazioni di eleganza e classe del Duca, come ormai lo conosciamo tutti.
I livelli sono ambientati dapprima nel palazzo di Duke in cui potremo ambientarci e familiarizzare con l'ambiente e il personaggio. Il primo livello in particolare (Dopo aver abbattuto un gigantesco boss) vede il Duke partecipare a una trasmissione televisiva. Potremo quindi addentrarci dietro le quinte dello studio per interagire con i numerosi oggetti ottenendo punti vita addizionali attraverso simpatiche scenette, come compiacersi davanti allo specchio, ubriacarsi con delle lattine di birra (una lattina...che fegato delicato), cuocere topi al microonde e via dicendo. Queste scenette sono sparse per i livelli e come detto prima servono ad aumentare la barra vitale del protagonista, che si rigenera da sola trovando una copertura nel bel mezzo di una sparatoria. La parte divertente del gioco finisce qui.

Non è come ce lo aspettavamo...

Una volta superato il primo livello l'invasione aliena ha inizio e il duca si troverà costretto ad affrontare decine di nemici andando in giro per i livelli, senza alcuna logica che faccia da collante per le varie ambientazioni, tra cui un casinò, delle fogne, un canyon protagonista di uno dei livelli più noiosi della storia, installazioni aliene e via di questo passo. Le sparatorie procedono incessanti, ma purtroppo risultano piatte e rovinate da una ristretta scelta di armi disponibili (il fucile a pompa, la mitragliatrice, la pistola e altre armi particolari da scoprire), oltre che per il fatto che sarà possibile portare solo due armi alla volta, una scelta di design che stona notevolmente con lo stile di gioco e che risulterà a tratti limitante. Oltre a questo, l'IA non è nulla di speciale: i nemici si spostano dietro una copertura e si sporgono per sparare, altri vi vengono incontro senza alcuna ragione.
I livelli sono lineari, non potrete scegliere dove andare, ma solo seguire la strada predefinita dagli sviluppatori, ammazzare il gruppo di nemici e andare avanti.
Fortunatamente ci sono alcune digressioni che esulano dal semplice compito di sparare: in particolare saremo tenuti a risolvere di tanto in tanto alcuni semplici enigmi, oltre a sezioni di guida a bordo di un monster truck e altri veicoli e ad alcune sezioni con un Duke minuscolo. Purtroppo, tutto il gioco è affetto da una piattezza cronica, e non bastano alcune sezioni simpatiche a risollevare il tutto, nè tantomeno la cafonaggine del protagonista che comunque è capace di causare qualche risata di tanto in tanto.

Tutto già visto.

Il lato tecnico non risolleva il sufficente quadro di questo gioco, con un motore grafico vecchio (Unreal Engine 2.5 ribattezzato dagli sviluppatori Duke Engine) e smorto, effetti sonori che potremmo soprannominare "vintage" e una longevità inferiore alle 8 ore, senza alcuna modalità aggiuntiva.
Il multiplayer aiuta a risollevare la situazione, ma non offre veramente nulla di nuovo nel panorama degli sparatutto e risulta pesantemente penalizzato dai concorrenti. A tal proposito, una simpatica aggiunta è quella della casa di Duke: di fatto è un livello completamente vuoto che andremo ad arredare con degli oggetti sbloccabili durante le partite multiplayer in seguito al raggiungimento di particolari obiettivi. La maggior parte di tali oggetti potrà poi essere interagita in dei semplici minigiochi, ma questo costituisce solo una breve attrattiva, destinata a cadere inesorabilmente nel dimenticatoio.

Insomma, DNF è un gioco che vorrebbe essere vecchio stile e next gen contemporaneamente, non riuscendo a rientrare in nessuna delle due categorie. Non era troppo difficile sviluppare uno sparatutto in prima persona che richiamasse lo stile di gioco dell'originale Duke Nukem 3D, ma quello che abbiamo ottenuto è un prodotto confezionato in tutta fretta per terminare questa lunga attesa di 12 anni approfittando del brand. Magari Gearbox si impegnerà a fondo per un REALE seguito, dato che se adesso volete uno sparatutto ignorante, distruttivo e adrenalinico farete meglio a rivolgervi a Bulletstorm.

Voto: 6.5