Fabio Bee
Quei tempi sono finiti. O, almeno, questa generazione è stata così. Oblivion è l'emblema dei titoli a tripla A: costa milioni svilupparli, e quindi devono essere (se pur con vari gradi di complessità) adatti al grande pubblico. È un peccato, per noi giocatori di vecchia data, ma è inutile fare finta di niente. Giochi come Skyrim, a volte, riescono a tenere il piede in due scarpe, regalando un'esperienza accessibile, ma che al tempo stesso dia qualcosa a noi veterani: sperare in una svolta retrohardcore per un GdR come questo è quasi insensato. I giochi devono guadagnare soldi, e quasi nessun publisher ha le palle di osare con prodotti "solo per esperti".
Sono il primo a dire che è un peccato. Però si tratta comunque di esperienze spettacolari, divertenti, appaganti da altri punti di vista. Quando cerco complessità hardcore, ultimamente, mi rivolgo al piccolo mondo indie.