Devo ancora capire perché quando leggo Pozzetto penso a Jerry Calà, e poi nella mia testa, piano piano, con una dissolvenza in entrata vedo apparire il faccione di Pozzetto (con l'espressione confusa di Mimmo di Bianco, rosso e verdone).
Devo ancora capire perché quando leggo Pozzetto penso a Jerry Calà, e poi nella mia testa, piano piano, con una dissolvenza in entrata vedo apparire il faccione di Pozzetto (con l'espressione confusa di Mimmo di Bianco, rosso e verdone).
Ultima modifica di Dacya; 21-08-2011 alle 18:05:28
prima o poi mi farò pure una maratona di Calà.
ahahaha ma no, quello è Bozzetto!
Di Pozzetto ti consiglio boh, Ragazzo di Campagna (così qualcuno è contento), questo Noi Uomini Duri, Sette chili In Sette Giorni (i migliori che ho visto della maratona), e La Casa Stregata.
EDIT: comunque visto l'equivoco non credo ti interessino
Beh e pure Infelici e Contenti se è per questo, dove Pozzetto dà prova delle sue qualità fisiche.
A me l'unico con una parvenza di dignità sembrò Per amare Ofelia. Sta di fatto che poi non ne ho visto più nemmeno mezzo^^
It shall be engraved upon your soul!
Divine Assault!
Nibelung Valesti!
Great Gami Gami Devil
Come ammazzare il capo e vivere felici, di Seth Gordon
Beh, finalmente una black comedy (neanche tanto black) che mi lascia soddisfatto e col sorriso stampato in faccia. Aldilà del fatto che non ci trovo nulla di orribile nel titolo italiano, sono contento di aver riso di gusto per diversi fattori: la perfetta recitazione di ogni attore (Farrell, per quel poco che si vede rispetto agli altri, ha lavorato alla grande, la Aniston è stranamente molto porca, Spacey è lo stronzo bastardo che gli riesce meglio) e le situazioni comiche al limite della depravazione, dell'esagerazione e dei vari equivoci che nascono per diversi misunderstanding tra i vari protagonisti. Le note negative arrivano soprattutto quando si sentono parlare i tre lavoratori tutti insieme, un elemento che mi ha dato fastidio perchè dava un grande senso di confusione; altra nota dolente è il finale: a parte che concilia tutto nel migliore dei modi possibili, è abbastanza frettoloso e darà vita a quel seguito che purtroppo ci ritroveremo a vedere prima o poi. Per il resto mi sono ben divertito.
E' complicato di Nancy Meyers
Sceneggiatura fiacca, pochi momenti azzeccati, regia scarsa, personaggi irritanti e fotografia da sit com tedesca. Brutto.
The Producers - Una gaia commedia neonazista
Avevo voglia di un musical e ho optato per questo che ancora mi mancava. So benissimo che avrei dovuto vedere l'originale di Mel Brooks ma in quel momento in cui ho scelto di vedere questo avevo solo un'immagine in testa: Uma Thurman che balla e canta.
Non avendo visto l'originale (uno dei due film che mi mancano di Mel) non posso far confronti ma come musical in sè l'ho trovato eccessivamente lungo. Le musiche alla lunga paiono ripetitive e sembrano quasi tutte uguali. Il film avrebbe quindi giovato di una mezz'ora in meno (e mi pare infatti che l'originale non duri così tanto).
Non male Broderick, era da tanto che non lo vedevo in un film, qua interpreta lo stesso personaggio recitato a teatro. Non eccelle eh e ne film mostra comunque dei limiti ma rimane comunque per me adatto al ruolo.
voto: 5/6
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
"Ma,con l'età,ci si abitua ai propri terrori,non si fa più niente per liberarsene,ci si imborghesisce nell'Abisso.-E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime,oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche."[E.M.Cioran]
LastFM
Ho rivisto The Cell.
Costumi e architetture sono sempre splendidamente surreali. Devo decidermi a vedere The Fall.
Ah la prima volta che l'ho visto ero molto piccolo e non conoscevo i REM. Oggi invece mi sono accorto che la scena in cui Carl racconta il suo primo delitto ha la stessa scenografia del video di Losing my religion, che è stato diretto sempre da Singh ed ha ricevuto il premio per il miglior video dell'anno agli MTV Video Music Award del 1991.
Lo riporto anche di qui, dopo quella accesa discussione. Tree of life
eccola http://www.scribd.com/doc/56048696/B...-TheTreeOfLife
Stimo molto Baricco e sono molto d'accordo con quanto ha scritto.
Sean Penn inoltre torna sul film e sulla sua parte.
http://www.newyorker.com/online/blog...ce-malick.htmlI didn’t at all find on the screen the emotion of the script, which is the most magnificent one that I’ve ever read. A clearer and more conventional narrative would have helped the film without, in my opinion, lessening its beauty and its impact. Frankly, I’m still trying to figure out what I’m doing there and what I was supposed to add in that context! What’s more, Terry himself never managed to explain it to me clearly.
Buon articolo e molto condivisibile.
Intanto io ci provo con Kurosawa ma non ci riesco, non troppo per lo meno.
Kagemusha di Akira Kurosawa. Il regista, pur di realizzare questo film fece di tutto. I soldi mancavano e dovette condividere il set per degli spot della Santori (il liquore che si vede anche in Lost in translation) e quando alla fine non era in grado lo stesso di finire il film perchè i fondi erano finiti, tentò il suicidio. Lo salvarono, per modo di dire, Lucas e Coppola che convinsero la Fox a mettere i fondi necessari in cambi dei dirtti internazionali.
Lunghissimo, farsesco in alcuni tratti, senza mai essere ridicolo, fiabesco e tinteggiato nelle battaglia, dove dominano i colori netti, blu rosso giallo verde, i quattro colori dei simboli dei Takeda. Appagante per l'occhio e intrigante come storia (il doppio, il sosia, l'immedesimazione totale di un "attore").
L'idiota di Akira Kurosawa. Ma prima di tutto mi chiedo come si possa parlare di un film mutilato di ben 130 minuti circa. Una mutilazione per altro non perpetrata dallo stesso autore ma da una manica di tizi assoldata dal produttore. E' un vestito raffazzonato alla fine questo Idiota eppure piace, e persino Tarkovksi non si permetterebbe di fare una versione sua. Si ma come si f a giudicare? La prima parte è palesemente mozzata, tagliuzzata, rimessa insieme malamente, ci sono riassunti di stampo letterario che sono da brividi. Poi corre, rallenta (i pezzi rimasti vergini), ricorre.
Giudico quello che rimane. Una recitazione maniacalmente teatrale, e che risulta assurda, festa di compleanno su tutte, dei personaggi con dei cambi d'umore troppo repentini, soprattutto Taeko ma anche Ayako. Tutti idioti, bisogna solo stabilire chi è l'idiota del titolo.