Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann
Quando i western erano meravigliosi. Che tempi. Gary Cooper non fa in tempo a sposarsi con Grace Kelly e a mollare il lavoro di sceriffo che scopre che il criminale, Frank Miller, da lui arrestato tempo addietro, è stato liberato e sta arrivando in città, non per chiacchierare, con il treno delle 12. Già 3 dei suoi amici sono alla stazione per dargli una mano, mentre lo sceriffo non riesce a trovare una sola persona che gli dia una mano in qeusta impresa.
Una cittadina per la maggior parte codarda e per l'altra irriconoscente per l'ottimo lavoro dello sceriffo. Un duello sotto il sole cocente. Un cult strepitoso.
Musiche del mitico Tiomkin, fotografia da puro western, un duello finale con un climax precedente da urlo. E poi una vicenda che dura poco più di 80 minuti, raccontata in poco più di 80 minuti, tutto in tempo reale quindi. Grande grande.
Impossibile non immedesimarsi nel povero Cooper, abbandonato e umiliato, e lo dice uno che non lo digerisce. Meravigliosa Grace Kelly, ma cosa lo dico a fare. Sono presenti dei giovanissimi Lloyd Bridges e Lee Marvin (muto).
C'è chi lo colloca sopra Ombre rosse, ma sono eretici. Il dibattito nella chiesa, però è da ricordare.
WTF