Ultima modifica di Ippolita; 4-04-2011 alle 21:35:24
It shall be engraved upon your soul!
Divine Assault!
Nibelung Valesti!
Great Gami Gami Devil
Gorbaciof di Stefano Incerti.
Credo che Stefano Incerti sia un fan di Kim Ki-duk. Chiunque apprezzi il peculiare stile del noto regista coreano non potrà non stupirsi nel vedere un film italiano che ne ripropone così fedelmente la poetica. Gorbaciof è una storia d'amore quasi muta ma, proprio per questo, infinitamente più autentica ed emozionante di quelle a cui siamo abituati. Al cinema italiano, riflesso di un popolo chiassoso e chiacchierone, mancano pellicole che esaltino il valore del silenzio, che sappiano gestire l'infinita bellezza e la preziosa forza della comunicazione fatta di sguardi, sorrisi, fugaci occhiate, delicate carezze. Incerti, come Ki-duk, riesce a creare questa alchimia e lo fa utilizzando, sullo sfondo di Napoli, il più grande attore italiano vivente (Toni Servillo) e una deliziosa attrice cinese (Mi Yang) che, forte dei tradizionali valori orientali, è innata maestra nell'arte dell'espressività del silenzio.
Indissolubilmente legato all'elogio del silenzio è la sceneggiatura asciutta, essenziale, minimalista, anch'essa caratteristica del Ki-duk. Ma Gorbaciof forse eccede in tale aspetto, risultando addirittura spoglio. Il film di Incerti è breve, e narra velocemente e in modo molto diretto una parabola che avrebbe avuto bisogno di più spazio e di maggior cura per i dettagli.
Ma ad ogni modo, con questo film Incerti ha fatto un grande passo nel cinema maturo e di qualità, e non ho dubbi sul fatto che saprà crescere ancora.
Survival of the dead di George A. Romero
82 minuti di noia e dialoghi insulsi, CG orrida, cliches e cadute di stile a iosa solo per direSpoiler:
La virata western sembrava interessante, peccato che faccia schifo
Ultima modifica di Il Monco; 5-04-2011 alle 11:44:27
Lo zombie a cavallo è esilarante, anzi tutta l'idea di fondo lo è, però effettivamente la noia ha sempre la meglio, non riesci neanche a godertelo come prodotto trash.
Eppure qualcuno sostiene che Romero ha ancora tanto da dire...
Notare che i protagonisti di Survival of the dead si intravedono nel precedente Diary of the dead.
Ultima modifica di Intrinseco; 5-04-2011 alle 11:33:52
Ho visto Ombre Rosse, di John Ford.
Devo ribadire che quando vedo questi film rimpiango seriamente di non essere stato bambino allora, chissà che gioia vedere questo film al cinema e chissà l'esaltazione durante la famosa scena dell'inseguimento degli apache. C'è infatti una lunga sequenza di azione che non sfigurerebbe nemmeno adesso, e che è stata girata nel 1939! In particolare c'è uno stunt di un tipo che si lascia cadere sotto una carrozza lanciata in velocità che dio solo sa come abbia fatto a non farsi male. Il film comunque è anche molto altro, e come i western migliori non si limita a farci vedere i vasti paesaggi e un po' di sparatorie. Anzi, quella scena di inseguimento è l'unica scena d'azione (saran 6-7 minuti) di tutto il film. Per il resto è tutto basato sui personaggi, che sono davvero memorabili. Nella diligenza che deve attraversare il pericoloso territorio apache (la Stagecoach del titolo originale) trovano posto tanti esseri umani e tante storie diverse, di cui alcune restano davvero impresse nella loro semplicità. Abbiamo il conducente, un bonaccione con una vocina stridula, lo sceriffo che deve acchiappare un criminale, un direttore di banca che ha rubato tutti i soldi, una donna incinta e un po' spocchiosa, un gentiluomo scommettitore, un medico ubriacone, il signor...Peacock, una donna di malaffare giudicata male da tutti e Ringo, un ricercato dalla legge. Tutti assieme intraprenderanno questo viaggio, che oltre a portarli dove devono arrivare, permetterà ad alcuni di loro di crescere non poco. Non manca ovviamente anche la storia d'amore, un po' ingenua ma comunque efficace. Comunque almeno per quel che mi riguarda ci si affeziona particolarmente al dottore, sebbene sia visto praticamente sempre con un cicchetto in mano, che peraltro si avvantaggia della grandiosa interpretazione di Thomas Mitchell, che vinse il premio oscar per miglior attore non protagonista. Non so, sono personaggi a cui ci si affeziona, e grazie alle tante scene all'interno della diligenza è come aver affrontato con loro il lungo e periglioso viaggio.
Non vinse il premio come miglior film e per la miglior regia solo perchè ebbe la "sfortuna" di uscire nel famoso anno d'oro di Hollywood, il 1939.
io l'ho sempre detto che survival era una schifezza, e c'era pure la gente che a venezia sosteneva che fosse un bel film, bah
romero ha due problemi:
1) non ha più soldi e nessuno glieli passa
2) si è innamorato del digitale e della camera a mano, e dio ce ne scampi
I looked, and there was a pale green horse! Its rider's name was Death, and Hades followed him. They were given authority over one-fourth of the earth to kill people using wars, famines, plagues, and the wild animals of the earth.
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
I looked, and there was a pale green horse! Its rider's name was Death, and Hades followed him. They were given authority over one-fourth of the earth to kill people using wars, famines, plagues, and the wild animals of the earth.
sì ok, anche a certi registi piace fare film che trattano di uno stesso argomento (mi viene in mente Spielberg con gli alieni) però almeno li ripropongono in salse diverse, guarda la differenza che c'è tra un ET e La Guerra dei Mondi. Sempre di alieni si tratta ma sono comunque due generi diversi. I film di Romero hanno qualche cosa nuova a confronto dei primi (vedi telecamera a mano) ma sempre dello stesso genere rimangono, non ho mai visto che tentava di dare un altro approccio con i suoi film.
Un regista poi per come la vedo io non si deve fossilizzare a fare sempre un tipo di film. E' da 11 anni che fa sempre lo stesso film sugli zombie e onestamente a me sta cominciando a stufare. Un conto è avere un marchio di fabbrica, un conto è fare sempre il solito film per 11 anni.
Per fortuna il suo prossimo film sarà Profondo Rosso il remake anche se ho molti dubbi di quello che ne uscirà.
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
11 anni? forse volevi dire più di 40 anni, night of the living dead è del 1968 . il bello dei film di romero è che in tutti si tratta una tematica diversa, un aspetto diverso del mondo prima e dopo l'outbreak. ed è un pregio mica da poco.
I looked, and there was a pale green horse! Its rider's name was Death, and Hades followed him. They were given authority over one-fourth of the earth to kill people using wars, famines, plagues, and the wild animals of the earth.