Ho visto, non oggi ma qualche settimana fa, la versione di Barney: è un film che mi è piaciuto tuttosommato, ma non ho capito le recensioni entusiastiche su alcuni giornali
Ho visto, non oggi ma qualche settimana fa, la versione di Barney: è un film che mi è piaciuto tuttosommato, ma non ho capito le recensioni entusiastiche su alcuni giornali
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Tomberry
Ho rivisto The Hours.
La prima volta non mi piacque. Poi, leggendo qua e là, scoprii che era incentrato su un romanzo di Virginia Woolf (della cui letteratura deficito in toto).
Mi è comunque sembrato di toni un po' alti: situazioni estreme, frasi storiche e parecchie sputazzate di cliché. E va be', pare siano irrinunciabili, ma ancora non mi rassegno^^
Mi stavo però domandando: e se avessi letto Mrs. Dalloway e per caso lo avessi vissuto in maniera completamente diversa? E se non ci avessi visto nulla di quel che recitava il film?
EDIT: Auguri di pronta guarigione, Monchino^^
It shall be engraved upon your soul!
Divine Assault!
Nibelung Valesti!
Great Gami Gami Devil
Non è basato su un libro della Woolf, ma su quello di Michael Cunningham che si chiama, per l'appunto, The hours. Il film per quanto mi riguarda è bellino per la recitazione strepitosa delle tre attrici (e di Harris)e una colonna sonora creata da un angelo sceso in terra. Il resto a mio avviso rimane sulla cresta della sufficienza.
Comunque leggere Mrs Dalloway aiuta molto a capire l'atmosfera del film, e anche ad entrare in certi meccanismi narrativi.
( che poi tu non abbia capito che era incentrato su Mrs Dalloway non riesco a capirlo: viene nominato ogni trenta secondi )
Ultima modifica di McAsh; 1-02-2011 alle 20:01:42
Non capisco. Non considerando i cliché, questa volta ti è piaciuto o no ?
Forse le vicende possono sembrare eccessivamente drammatiche, ma a me sembrano abbastanza verosimili. E bisogna considerare che sono concepite così anche per creare dei prallelismi tra la vita della scrittrice(o meglio, l'ultima parte della sua vita) e quella delle altre 2 protagoniste.
Sarà anche la combinazione degli elementi di cui parli tu, ma a me è parso un pò più che sufficiente. Ha una bella fotografia cupa, un montaggio delle varie parti ben ritmato e una regia che fa il suo dovere. Cosa non ti ha convinto ?
Mi pare di aver capito che il pezzo forte fosse il romanzo di Virginia Woolf. Il romanzo del tipo è un'interpretazione, e non mi interessa ai fini del film.
Trattandosi di una produzione cinematografica, non mi sembrava da scartare l'ipotesi di un eventuale travisamento ad hoc. Però ci sono gli Oscar. Già già.
Mi stavo giusto chiedendo come avrei considerato questo film conoscendo il lavoro di Woolf.
Per quel che mi riguarda, Streep, Kidman, Harris e Moore potrebbero recitare in Vacanze da qualche parte e troverei strepitose le loro interpretazioni.
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Funny People
Avevo voglia di vedere un filmetto leggero e divertente. Apparentemente questo film è la classica commedia americana in cui si fanno diverse risate e la trama è scontata. In realtà non è propriamente così. Non del tutto almeno. La composizione del film è quella della commedia di cui ho parlato sopra, però in realtà se l’inizio è così presto si discosterà dal genere. George Simmon, il comico malato di una grave malattia è in realtà uno stronzo, egocentrico e che non riesce a provare dei veri sentimenti verso nessuno, neanche per se stesso. Grazie al suo assistente, Ira Wright, sembra che le cose cambino e quando gli viene diagnosticata la guarigione dal suo male è intenzionato a conquistare l’unica donna che ha amato davvero, sposata da 12 anni con un altro uomo. Fino a qui come ho detto non c’è niente di particolare o di innovativo nel genere. Lui redento cerca di ottenere l’amore della donna della sua vita dopo aver compreso tutti gli errori. Peccato che non è così, a causa del suo desiderio egoistico rischia di rovinare la famiglia della donna che ama, sempre se riesca a provare un sentimento del genere, e per il semplice motivo che è fatto così, non ci è dato sapere perché sia una persona così, ma da qualche piccolo indizio potrebbe essere dovuto alla sua infanzia infelice, tant’è che si è allontanato da ogni essere umano, alla fine riesce a comprendere questo suo deficit e sembra seriamente deciso a cambiare realmente la sua vita. Che dire... un film interessante tutto sommato, soprattutto se soffrite dello stesso "disturbo" del protagonista.
Visto Vallanzasca davvero bello! non vedevo un film itailiano decente da mesi se non anni...
vale i soldi del cinema altro che Qualunquemente
No no^^ E' che ci metto tre quarti d'ora a rispondere ad una replica, e quando premo invio ci sono altre risposte. Poi, sono arrivati gli ospiti per cena, e ho preferito interrompere.
In tutta franchezza, non saprei dire quali siano i mie tre, cinque film preferiti. Mi piace molto Rohmer, per dirne uno. Ma raramente entro in sintonia col cinema statunitense che, soprattutto nei cosiddetti "filmoni", trovo spesso ingenuo, pretenzioso e retorico.
Infine: The Hours m'è piaciuto stavolta più della prima, ma niente di che. Molto impostato. Insomma: gente, si parla di un'extracomunitaria pazza che ha scritto libri famosi, mica fichi secchi. E che si è suicidata. Poi ci sono gli omosessuali, l'aids che fa sempre tendenza e (ciliegina sulla torta) la donna che si vuole emancipare e rovina la famiglia senza rimpianti. Funziona tutto come un orologio. Molto lontano da Ken Loach, ma molto vicino ai premi. Ecco.
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Non ridurrei il tutto a una semplice volontà di emancipazione, se fosse rimasta con la sua famiglia le sarebbe toccato lo stesso destino della scrittrice. E' un pò una fuga dal "male di vivere", lei ci è riuscita sacrificando la sua famiglia, Virginia Woolf no.
Ho rivisto con molto piacere Cinderella Man di Ron Howard. Lo trovo un bellissimo film sul pugilato, con un buon Russel Crowe e una discreta Renè Zellwegger. I match che si vedono nel film sono tutti molto ben narrati e hanno un ottimo ritmo. Ho apprezzato molto la fotografia e la scenografia, mentre la trama è molto interessante indubbiamente, ma non mi ha colpito più di quel tanto. E' anche un ottimo spaccato sull'America degli anni 30.
Ultima modifica di Ippolita; 2-02-2011 alle 10:09:22
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ho visto pulp fiction stanotte su italia 1. era la prima volta che lo guardavo,è straordinario
Il discorso del re di Tom Hooper
Niente di meno di quanto mi ero aspettato un ottimo lavoro da ogni lato si guardi. Una storia avvincente, e coinvolgente che permette alla pellicola di non calare mai di tono, anche, con un sottile ironismo. Gli ambienti della Londra dell' epoca ricostruiti a perfezione e una colonna sonora di degno rilievo. ma si rriva dunque alla parte interessante, il cast. Firth su tutti si merita l' oscar per la splendida recitazione, ha interpretato il duca di York in una maniera magistrale, a me, sinceramente è sembrato un re dall' inizio alla fine della pellicola. Passiamo poi a Geoffry Rush, ottimo, magistrale, sublime, tenere testa ad un interpretazione come quella di Firth deve essere stata dura ma, signori e signore c'è riuscito, è un pilastro assolutamente fondamentale per il funzionamento di questo "Discorso del re" Dando un immagine ironica e salda di se stesso, splendido a di poco. In conclusione Hooper non delude, anzi, sono rimasto soddisfatissimo, da vedere ora il grinta e il cigno nero per poter giudicare, ma per il momento miglior film, ci sta tutto IMHO. Voto: 8,5.