Pensa che la sequenza dei dinosauri e molte altre in Fantasia sono la realizzazione inconsapevole di un progetto fatto da Luigi Pirandello nei primi anni 30.
Le aveva chiamate cinemelografie, ed erano dei film musicali in cui delle sinfonie avrebbero animato le immagini. Non è mai riuscito a vendere l'idea.
Pirandello che lavorò con Ruttman, che fù influenzato da Hans Richter, che influenzò anche Man Ray, Max Ernst e Oskar Fishinger che collaborò a Fantasia. E il cerchio si chiude!!
Ah ora ottengo i frutti di aver frequentato Storia del cinema d'animazione! YEAH!
Tra parentesi, li odio tutti
Con Ruttman non ci ha mai lavorato, a malapena si saranno visti in faccia. Per Acciaio Pirandello voleva Ejzenstejn o Camerini(uguali proprio...), e Ruttman ci teneva così tanto alla sceneggiatura di Pirandello che l'ha riscritta da zero.
Comunque qualche inghippo c'è, perché l'idea Pirandello tentò di venderla alla Tonfilm di Berlino, ma fu anticipato da un'architetto/musicista tedesco di nome Lempel che ne depositò i diritti per primo. Poi beh, i rapporti di Disney con la Germania li conosciamo... soprattutto per il suo controverso film d'animazione Supermen nazisti sono nostri superiori.
ho visto moon di duncan jones. caspita che bellino, me l'ero perso finora.
I looked, and there was a pale green horse! Its rider's name was Death, and Hades followed him. They were given authority over one-fourth of the earth to kill people using wars, famines, plagues, and the wild animals of the earth.
Vero,ma la differenza è che nel terzo capitolo l'attenzione si sposta sul feto che dovrà ancora nascere. Diciamocelo: l'alieno non ha per niente carisma e di fronte a Ripley sembra al massimo un cane addomesticato. E' solo la bestia di turno che sfigura terribilmente al confronto con l'astuto xenomorfo originale.
Parlando del finale,io l'ho trovato piuttosto azzeccato. Dopo tutti questi anni Ripley torna finalmente a casa ed è la prima volta che vediamo la terra da quando è iniziata l'odissea.
Wall street il denaro non dorme mai.
Oliver stone riesce a creare un film avvincente, nonostante la quantità di informazione relativa all' economia spesso siano del tutto incomprensibili, il plot si svolge in più livelli permettendo almeno di capirne qualche sfaccettatura. Sinceramente funziona bene, un buon film che nonostante le due ore di durata scorre bene e liscio fino alla fine, da vedere tranquillamente. Voto: 7.
Ieri ho visto A natale mi sposo... qualcosa di talmente deprimente che verso la fine del film provavo istinti omicidi.
[...] perché quando quando l'interesse personale di un individuo viene anteposto a quello di un'intera nazione, prima o poi giunge il momento dei rendiconti.
Ho visto Le follie dell'imperatore, gran bel film d'animazione che mi ha fatto molto sorridere.
Ho visto che molti descrivono Fantasia come un capolavoro.. di che parla? E Fantasia 2000 è la versione restaurata o è il seguito?
Terrore nello spazio di Mario Bava
Finalmente l'ho visto, uno dei primissimi esponenti della fantascienza italiana e il primo e ultimo film fantascientifico di Mario bava, che però nel '59 aveva curato gli effetti speciali di Caltiki, il mostro immortale(un incrocio tra Blob e Godzilla che prima o poi cercherò di rerperire) diretto da Freda.
Terrore nello spazio(Planet of the vampires in America) si ispira al racconto breve Una notte di 21 ore di Renato Pestriniero, e secondo molti ha fortemente ispirato O'Bannon nella sceneggiatura di Alien. Effettivamente i punti in comune sono numerosi ed evidenti: Due astronavi, la Argos e la Galyot, atterrano su un pianeta sconosciuto ricoperto di nebbia(!) da cui proviene un segnale radio indecifrabile(!), ma durante la discesa i membri dei due equipaggi perdono i sensi e, quando si risvegliano, iniziano ad uccidersi l'un l'altro senza motivo. L'equipaggio della Argos viene però salvato dall'intervento del capitano(Barry Sullivan) che è riuscito a rimanere cosciente, ma il deflettore di meteore della nave, indispensabile per viaggiare nello spazio, è andato distrutto. Così i superstiti devono raggiungere la nave gemella per recuperare pezzi di ricambio e ripartire, ma improvvisamente i soldati caduti tornano in vita e iniziano ad uccidere.
Oltre all'incipit e alla morfologia del pianeta, ci sono altri due grossi punti in comune col film di Ridley Scott: I morti resuscitati sono posseduti da forme di vita aliene che possono sopravvivere solo all'interno di un ospite(!). Questi parassiti avevano già attirato altre vittime sul pianeta, e infatti i protagonisti trovano una nave aliena piena di scheletri giganteschi che ricordano parecchio lo space jockey.
La cosa non sorprende troppo, visto che la storia è effettivamente molto valida e ricca di richiami alla fantascienza classica. E poi la particolare conformazione del pianeta, con le sue presenza impalpabili, crea un'atmosfera perfetta.
Quello che sorprende invece è la realizzazione. Bava girò tutto nei teatro 5 di Cinecittà e disponeva come al solito di un budget imbarazzante(e si vede), che se per un horror ad ambientazione domestica può bastare, in un film di fantascienza è invece terribilmente limitativo. Eppure tutto funziona alla grande, le rocce finte sparpagliate sulla scena non vengono mai inquadrate dalla stessa angolazione e vengono spesso spostate, così nonostante tutto si crea una certa varietà nel paesaggio.
Gli interni delle navi sono invece desolanti, pieni di pareti metalliche completamente spoglie, corridoi, stanze vuote, e qualche ingombrante console di comando. Questa freddezza generale caratterizza anche l'interpretazione dei vari protagonisti, che pur non essendo voluta(molti sono dei cani, e il doppiaggio fa il resto) rende molto bene l'idea di una civiltà avanzata libera dalle reazioni emotive.
Pur dovendosi limitare con le scenografie, Bava riesce comunque a dar prova di grande creatività con gli effetti speciali caserecci. Delle gigantesche navi vengono mostrate solo delle miniature, mentre quando sono sulla superficie possiamo vederne i giganteschi piedi metallici che tutto sommato riecono a mantenere delle proporzioni credibili. Le colline e le vallate del pianeta sono invece ottenute con delle sovrapposizioni non sempre riuscitissime, e i crateri fumanti sono ricavati da vasche di polenta in ebollizione, illuminate con luci rosse(si polenta, era un trucco usato spesso da Bava). Molto strane ma non troppo ridicole le uniformi degli astronauti, ottenute da delle tutine nere in latex con rifiniture gialle accese(il regista ha richiesto un look che ricordasse le uniformi naziste...).
In conclusione, un film davvero notevole sotto tutti gli aspetti. La conferma che il cinema italiano aveva solo bisogno di attori celebri e budget consistenti, perché la creatività e la voglia di rischiare di certo non mancavano.
Non dico che Bava sia Ridley Scott(ma nemmeno escludo che avrebbe potuto esserlo) però mi viene naturale chiedermi cosa avrebbe potuto fare nelle stesse condizioni.
Aneddoti divertenti(?): Secondo Lamberto Bava, Barry Sullivan aveva il brutto vizio di ruttare in continuazione, finché un giorno Mario lo avvicinò e fece un rutto poderoso. Da quel momento in poi Sullivan smise di farlo.
Pare che Vittorio De Sica, impegnato nella produzione di Caccia alla volpe, facesse spesso dei giri sul set per ammirare trucchi e scenografie.
easy rider di d.hopper (1969)
finalmente l'ho visto. grazie anche all'ottima edizione blu ray (dolby true hd 5.1 per l'italiano!), ho deciso che era giunto il momento di acquistarlo e procedere alla visione. è un film sperimentale, girato in appena 6 settimane, con tema principale il viaggio, l'america, la cultura hippy (oramai alla conclusione)..bellissime la colonna sonora e le inquadrature accompagnate con questa, facendomi provare una voglia di viaggiare, di fare lo scemo (quando i tre sono in moto) di libertà (sembra banale come frase, ma è la migliore per descrivere la sensazione) indescrivibile. importante sottolineare una delle scene iniziali, quando fonda si toglie l'orologio prima di partire con la moto. evidente scelta di rottura con il tempo "che schiavizza" (sempre visto nella prospettiva della celebre frase di nicholson sulla libertà) e che ci intrappola. viaggio nell'america conformista e razzista, un america che non è del tutto sparita, soprattutto nelle località del sud. viaggio infarcito dall'uso della droga tipicamente hippy, quale la marijuana e lsd, droghe che tentano di aprire nuovi orizzonti, droghe creative, droghe che tentano di portare ad un grado più elevato di libertà, ma che in realtà schiavizzano. fantastica la scena del cimitero, dove si tenta di far provare l'effetto dell'lsd. ho apprezzato anche molto la scena del carnevale di new orleans, con una colonna sonora quanto mai azzeccata (when the saints go marching in). finale amaro. personaggi fantastici, con il solito mitologico nicholson , l'affascinante fonda e l'americanissimo hopper.
chiudo con questa fantastica citazione
Fantasia è il capolavoro della Disney perchè ogni segmento è come un videoclip: musica unita alle immagini che essi possono evocare in chi ascolta tali note, oltre al fatto che utilizzano brani classici (Bach, Tchaikovsky, Stravinski e Schubert, tra gli altri) per realizzare animazioni splendide, coreografate in maniera eccellente al ritmo della musica.
Fantasia 2000 è un seguito, ovvero fa la stessa cosa del primo film, prende alcuni brani classici e li aggiunge a segmenti animati (in questo ci sono Beethoven, ancora Stravinski e anche Gershwin) oltre a riproporre il classico Apprendista Stregone. Meno bello perchè non dà la stessa carica emotiva del primo film, e certi segmenti sono molto fini a sè stessi nelle animazioni (il fenicottero che gioca con lo yo-yo o le balene che volano in cielo) e anche più corto, quindi meno godibile.