Ma stai migliorando. Gli ultimi due messaggi sono senza ripetizioni.
Però il mio commento con le P è pantagruelico
Ma stai migliorando. Gli ultimi due messaggi sono senza ripetizioni.
Però il mio commento con le P è pantagruelico
Ho visto Following, di Christopher Nolan.
Mi ha ricordato di quella volta che mi misi a seguire il Monco e a vedere alcuni dei film che lui vedeva (oltre a rubargli le mutandine). Debutto alla regia del buon Nolan, vediamo già quelle che saranno le sue ossessioni. Fondamentalmente, storia ingarbugliata, diversi colpi di scena, montaggio tutto tranne che cronologico. Il nostro giovane protagonista è uno scrittore che inizia a seguire persone a caso per le strade, per trarre ispirazione per la sua scrittura, quando viene adescato da un ladro d'appartamento che pare avere il suo stesso scopo. Lui infatti entra nelle case degli altri non tanto per rubare, quanto per scoprire qualcosa sulla vita delle persone che vi abitano. Naturalmente, però, il povero protagonista si troverà ingarbugliato in una storia molto più grande di lui, fatta di intrighi e tradimenti che coinvolgeranno anche una discutibile dark-lady. La regia è ottima, a parte piccola incertezza nemmeno si direbbe che si tratta di un debuttante all'opera. Ciò che comunque più impressiona, come avverrà anche nei suoi film futuri, è la capacità di raccontare la storia con grande padronanza del mezzo narrativo e cinematografico, senza ricorrere a espedienti narrativi e lasciando allo spettatore il piacere di scoprire pian piano come tutti i pezzi del puzzle si ricompongano. In Following questo piacere c'è (e il doppio colpo di scena finale è ben orchestrato), ma è l'unica cosa che giustifica l'utilizzo di un montaggio così intrecciato della storia. Se in Memento una tale scelta era perfettamente indicata per trasmettere la malattia del protagonista, qui, su una scala da 1 a 10, essa è utile 5. In fondo, la storia avrebbe funzionato bene anche senza una tale decostruzione della fabula. Avrebbe somigliato senz'altro a un noir di varie decadi fa, ma Nolan è pur sempre Nolan. Da ammirare la dedizione alla causa. E' un film di 70 minuti senza alcun effetti speciale, eppure ci misero un anno a girarlo. Questo perchè tutti gli attori erano dei non professionisti che avevano altri lavori, e quindi si poteva girare solo al Sabato e solo per pochissimo tempo. Il budget poi è di soli 6000 dollari.
"Damose provolo' che noi nun c'entramo gnente. Damose! Futinghe! Futinghe!"
Ho visto Benny & Joon, di Jeremiah Chechik.
Filmaccio approssimativo sull'amicizia\amore che si viene a creare tra due malati mentali, un ragazza che ama dipingere ed è intelligente (ma ha attacchi di aggressività e di altre cose poco gradevoli) e un ragazzo un po' stupido che non sa scrivere nè leggere ma che sa imitare alla perfezione Buster Keaton. Joon è la ragazza, Benny è il fratello di lei, che se ne prende cura e si rifiuta di portarla in una casa di cura perchè vuole starle accanto. Tutto molto bello? No. Il tono da commedia (tranne per gli insopportabili ultimi 20 minuti) funziona, ma la sceneggiatura è davvero orrenda. Le poche scene significative sono tra fratello e sorella, mentre il rapporto tra Joon e lo pseudo-Keaton non è per nulla approfondito. Il finale poi è un trionfo di irrealisticità e buoni sentimenti, davvero insopportabile. Da salvare la canzone dei titoli di testa* e l'interpretazione di Johnny Depp, che non eccede mai nel suo ruolo di disadattato e nelle gag fisiche che deve fare quando imita Keaton e compagnia è piuttosto convincente (al contrario della regia). Joon è già un po' meno brava, ma abissi di oscenità li tocca il buon Aidan "herp derp" Quinn nei panni di Benny, che più volte dà l'impressione di non aver nemmeno letto la sceneggiatura e di interpretare le scene a casaccio.
*
I would walk 500 hundreds miles to walk away from this film [Johnny Depp]
I tre giorni del Condor di Sidney Pollack
Tratto dal romanzo di James Grady (dove i giorni però erano sei), uno dei migliori spy movie della storia. Sarebbe piaciuto molto a Hitchcock (hey ma io ero ancora vivo!), un uomo normale immischiato in un complotto di spie (e quella lampadina che per un attimo acceca il postino sembra una citazione troppo evidente). Robert Redford, nome in codice Condor, lavora in una sezione speciale della CIA a NY. Un giorno un gruppo armato fà irruzione e uccide tutti i suoi 6 colleghi (più un altro a domicilio), mentre lui è fuori per prendere la colazione. Nasce così una caccia all'uomo dove la CIA lo crede un complice doppiogiochista e tenta di farlo cadere in una trappola per catturarlo. Joe "Condor" ne passerà di ogni, a un ritmo forsennato (montaggio divino) grazie anche all'iuto, prima forzato, di Kathy (Dunaway). Fino a un finale di gran classe e con un dialogo molto attuale e agghiacciante.
Hu che bello. Che splendido clima che si vive all'interno della pellicola. Ci si sente scomodi, ci si immedesima in un Redford, semplice impiegato (non è un agente della CIA armato), che deve scappare e non può fidarsi di nessuno, neanche dei suoi ex colleghi, possibili veri mandanti dell'omicidio. Diretto magnificamente da Pollack e recitato alla perfezione da un immenso Redford e da una ottima Faye Dunaway e Max Von Sydow.
Mai troppo difficile da seguire (una cosa che nei gialli, thriller, spionaggio tendono semrpe a dimenticare) e con una sceneggiatura molto buona, senza troppe forzature (semrpe presenti in questo genere di film).
Sei grande Robert!
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
Questa sera il montaggio analogico mi ha letteralmente sconvolto
Autistici romanticoni e neo nazi froci, ce n'è per tutti.
Crazy in love di Petter Næss
Titolo originale, leggermente più originale, Mozart and the Whale. Doveva dirigerlo Spielberg ma poi oberato dal lavoro lo lasciò a questo talentuoso regista norvegese. Storia d'amore tra Donald e Isabelle, due ragazzi autistici affetti dalla sindrome di Asperger. Vivere insieme, frequentarsi, addirittura decidere di sposarsi, è terribilmente complicato per una coppia così. Poi sono anche molto diversi. Lui cerca di nascondere la propria malattia, si vergogna, vuole essere considerato normale e ha paura del giudizio altrui. Lei invece lo accetta, è così e non può farci nulla, quindi non reprime il suo essere e non vuol essere normale.
Ispirato a una coppia reale, il film ebbe così successo che viene mostrato spesso in gruppi di ragazzi autistici. Gran parte del pregio del film sta nei due attori davvero in gran forma. Radha Mitchell, un ottima attrice molto sottovalutata che non riesce a trovare un film di facile incasso e fama (The crazies, tanto per rimanere in tema, gli è andato male) e Josh Hartnett al suo meglio (io ironizzavo che fosse un ritardato ma...) bravo non solo nella recitazione mimica del volto ma anche con la postura del corpo. Romantico e ben fatto.
Mozart e la balena
Brotherhood - Fratellanza di Nicolo Donato
Giusto un annetto fà vinceva a Roma il Marc'Aurelio d'oro come miglior film, facendo piovere critiche da tutte le parti (te pareva). Film dell'italo danese Donato ambientato nella Danimarca contemporanea dove un ex militare, con tendenze omosessuali, entra in un gruppo di neo nazisti e trova l'amore con un suo superiore.
Prima di tutto le motivazioni che lo portano a entrare nel gruppo sono assenti. In una festa organnizzata da un amico, questi neo nazi espongono le loro idee (immigrati cattivi, musulmani rovinano la nostra cultura, rubano, sporcano etc... pestiamo loro e i froci), ma Lars, il giovine, decide di andarsene perchè li ritiene "degli sfigati che picchiano la gente e reclutano degli sfigati più di loro". Ma com'è come non è decide di andare a un loro raduno, solo perchè gli hanno detto che è intelligente. La madre intanto lo aiuta a fare carriera nell'esercito ma lui decide di diventare un nazista. Ok, perchè? Disobbedire alla madre? D'accordo, ma allora perchè non fare lo spazzino o tatuarsi una parolaccia sulla testa? Poi ha appena detto che odia quegli sfigati...che senso ha? Nessuno orai tira addirittura mattoni addosso ai rifugi per i profughi.
Poi guarda a caso lascia la casa e guarda caso finisce a vivere da solo con uno. Ancora senza motivazioni lascerà il gruppo. Si era unito solo perchè era innamorato di Jimmy? Si? Ma se si odiavano. No niente, è difficile dare un motivo alle sue azioni.
Anche gli altri personaggi non hanno chissà che caratterizzazione ma qualcuno si salva (Patrick il fratello di Jimmy). Ovvia citazione delle SA omosessuali e pure colpo di scena nel finale. Con qualche sbadiglio si arriva alla fine senza poi tanti problemi. Si è visto di meglio in materia.
Di sicuro approderà su rai tre la domenica in seconda serata.
Ho visto La Terra dei Morti Viventi, di George A. Romero.
Uh, bello, non me l'aspettavo. Romero ingrandisce la prospettiva e questa volta prende in analisi un'intera città, e come al solito unisce agli zombie una certa denuncia sociale. Siamo infatti dopo La Notte dei Morti Viventi, e gli zombie hanno preso possesso della terra. Alcuni sopravvissuti si sono radunati in una città divisa in due parti: una, è quella per i poveri e i normali cittadini, l'altra, in un enorme grattacielo, è per i ricchi. Anche se il mondo è praticamente finito, vi sono ancora queste divisioni sociali e ancora magnati senza scrupoli (ma piuttosto stupidi) che farebbero di tutto per i soldi (ma poi che te ne fai dei soldi in un mondo del genere?). Inoltre Romero propone anche una cosa inaspettata, ovvero l'intelligenza degli zombie. Essi a poco a poco si stanno evolvendo, e in questo film vediamo come riescano a elaborare dei semplici piani e a utilizzare oggetti contundenti e persino, il loro capo, armi da fuoco. Certo, sono sempre grezzi e stupidi, ma qualcosa sta cambiando. Partendo da queste premesse il film risulta assai interessante, nonostante dei personaggi piuttosto scialbi, tra cui spicca ovviamente Asia Argento. Vi è decisamente più violenza che nei film precedenti, gli squartamenti sono all'ordine del giorno e non ci viene risparmiata la visione di interiora e frattaglie varie. Gli effetti digitali, usati da Romero per la prima volta, sono soddisfacenti e non prendono mai il sopravvento.
Il finale è discutibile, in realtà. Il capo dei protagonisti vede che il capo degli zombie, una specie di super negro assai intelligente, sta. Ma vabè, ormai gli zombie non sono più gli stessi, il clima è cambiato e non ci sono più le mezze stagioni.Spoiler:
Ho rivisto anche Trainspotting, di Danny Boyle.
A 17 anni, la prima volta che lo vidi, fu una rivelazione. Ora che sono anziano l'ho trovato ugualmente un ottimo film, disperatamente pessimista. Laddove un Requiem for a Dream (dato che a quanto pare è di moda confrontarli) lo è in maniera intima e personale, questo lo è in maniera universale. Vita con l'eroina, vita senza eroina...bah, fanno entrambe schifo. Personaggi fantastici, colonna sonora perfetta e una regia eccellente ne fanno probabilmente uno dei migliori film degli anni '90 (oh yeah).
Urlo
Ero curioso di vedere questo film, racconta delle vicende di un poeta negli anni 50, un poeta vissuto realmente, e la causa legale in cui il suo editore è incappato.
Si svolge tutto in maniera armoniosa, anche durante il verdetto finale.
La causa in tribunale è contrapposta all'intervista al protagonista, Allen Ginsberg e ad alcune sue poesie narrate con l'uso del 3D (veramente particolare)
James Franco mi sembra adeguato, non è la pirma volta che interpreta un omosessuale, ma in Milk mi è rimasto più impresso.
Se devo dire la verità io non le capisco subitissimo queste poesie, un pò come i testi degli Afterhours, un pò difficili per me, però le animazioni mi sono piaciute, mi ricordavano i dipinti di Vettriano.
Penso di rivederlo a breve perchè mi ha fatto pensare;
Però mi faceva pensare durante il film e credo di non aver colto alcune cosette. (mi sono incantato alcune volte)
Ah si, Urlo è appunto il libro di poesie di Allen, sotto causa per il contenuto troppo esplicito per quei tempi.
A metà film mi è venuta l'impressione che lo spettatore, nel guardarlo, poteva essere considerato l'aiutante del giornalista che intervista Allen.
Poi penso che l'ideale sarebbe guardarlo in lingua originale con i sottotitoli in italiano, così quando recita le poesie è possibile che le si capisce meglio!
EDIT:anche io sono incappato in Brotherhood - Fratellanza, ma poi ho visto questo..
Ultima modifica di Bertopopup; 25-10-2010 alle 17:39:12
Ho visto La Mosca, di David Cronenberg.
Brutta, brutta storia. Brundle è un brillante e introverso scienziato che ha inventato una macchina per il teletrasporto, e nel frattempo diventa l'amante di una giornalista. Usa su lui stesso la macchina, ma mentre l'esperimento sta avvenendo, una mosca si infila dentro la macchina, provocando la fusione....vabè, la conoscono tutti la storia di questo film.
La cosa più ovvia da dire è anche la più giusta: la Brundlefly è una creatura pazzesca. Mai una trasformazione al cinema fu così realistica e orribile, viene disgusto a vedere come diventa lo scienziato. L'ultima mezz'ora di film, quando la trasformazione è ormai praticamente completa, è davvero impressionante. Un climax di orrore in cui vediamo come la vita del povero scienziato vada totalmente a rotoli, senza che nemmeno se lo meriti. Era un brav'uomo in fondo, intelligente e spiritoso. Eppure, guardate in che razza di spirale senza uscita si va a cacciare. E fino alla fine, particolare terribile, mantiene un barlume di coscienza che lo porta a implorare la giornalista di ucciderlo. Di uccidere quello che ne era rimasto, quantomeno. Goldblum è davvero bravo. Passato lo shock per la sua capigliatura un po' strana, ci si accorge di come interpreti bene sia il ruolo dello scienziato impacciato che quello, beh, della mosca.
Non mancano scene che fanno davvero impressione, in particolare quella del parto. Peraltro questa faccenda rimane in sospeso, cosa avrà Geena Davis dentro di sè?
un sequel? che è, tipo la storia del figlio?
Sì comunque: Martin Scorsese dopo aver visto alcuni dei lavori giovanili di Cronenberg lo volle conoscere. Si incontrarono, e una delle cose che Scorsese disse fu che Cronenberg sembrava "un chirurgo plastico di Beverly Hills". Per questa battuta, Cronenberg decise di fare il cammeo del medico ne La Mosca, e chissà, forse pure in altri film.