E che palle. Catherine Frot famosa per le sue evasioni dalle prigioni
Questa sera il montaggio analogico mi ha letteralmente sconvolto
Gli indifferenti di Francesco Maselli
Tratto dal romanzo di Moravia (che mi interessava assai ma visto il film, che sarà molto inferiore certo, ma dicono sia molto fedele, ora mi interessa meno) omonimo con un cast di prim'ordine con Claudia Cardinale, Rod Steiger, Shelley Winters e si...Tomas Millian. Italia anni 20, le vincende di una famiglia borghese piena di debiti e in cui tutti se la fanno con tutti.
Indifferenza è anche il sentimento che si prova durante il film. Non c'è empatia per questi personaggi vuoti e annoiati, incapaci di cambiare vita. Riescono solo a parlare tanto (Michele) e a cambiare umore, dimenticando gioia o dolori, in uno schiocco di dita. La storia procede senza sussulti fino alla fine.
Attori al loro massimo (Cardinale bravissima quanto Steiger e molto intensa Paulette goddard nella parte della madre), forse con una recitazione un pò troppo eccessiva in alcuni punti ma che non stona. Molto bello da vedere, ma non lascia molto. Ma forse era questo l'intento.
Remake di Bolognini con Liv Ullman qualche anno più tardi.
Sempre godibile lei. Sarà quella voce...eh si, la voce
visto stasera al cinema Wall Street - Il denaro non dorme mai.
NB LE PARTI IN SPOILER APRITELE SOLO SE AVETE VISTO IL FILM.
Vorrei partire dalla più grande incognita di questo film, la scelta che poteva sembrare un azzardo in questo film ovvero Shia LeBouf.
Ebbene in questo film se la cava discretamente, non rovina un film con la sua recitazione balbettante (Transformers e Indiana Jones) e stranamente riesce ad essere molto convincente nel suo ruolo seppur non è che eccelli in recitazione giusto per precisare.
Il film tuttavia non mi ha convinto per niente e trovo che sia rovinato da alcune scelte pacchiane e da un finale che rovina veramente tutto il film, compresa la credibilità di certi personaggi.
La storia è prevedibile, forse un po' troppo ma quello che secondo me rovina il film sono alcune scelte e anche alcuni personaggi)
Come tutti sapranno dal trailer, dalla trama il film inizia con Gekko che esce di prigione.
Prendete quella scena, prendetene un'altra più avanti del film e avrete il vero Gekko ma poi il nula.
Perchè? Perchè questo Wall Street non è come il primo, non è Gekko-centrico.
E seppure nel primo il vero protagonista era Bud Fox , l'ombra di Gekko era quasi dovunque anche nelle scene dove non compariva, e questo era uno delle cose che più mi erano piaciute del primo Wall Street.
Qui per quasi tutto il film abbiamo una lotta tra LaBeouf e Brolin, un po' di vita privata di LaBeouf e un Gekko che si limita per quasi tutto il film a fareSpoiler:
Prendiamo però per un attimo in considerazione il personaggio di Brolin. Questo personaggio dovrebbe essere l'equivalente in fattore di bastardaggine di Gekko nel primo non ha un briciolo del suo carisma e in molte volte del film veramente rimpiangi di non aver davanti Michael Douglas al suo posto.
Il personaggio di Douglas è quello che secondo me ne esce più distrutto. Uscito di prigioneSpoiler:
Il personaggio di Shia è forse l'unico che funziona discretamente in questo film.
Il film poi viene comunque rovinato anche dalla parte sentimentale che risulta fin troppo pedante e trattato in maniera molto banale.
La parte economica del film è quella che secondo me ne esce più distrutta.
Il primo film era bello seguirlo proprio per questo, per la visione dell'insieme che ti da dell'economia dell'epoca.
Questo film lo fa invece solo in parte e non viene comunque trattata in maniera profonda come il primo proprio perchè in questo film si perde tempo ad approfondire certi lati che sono ininfluenti.
Carina la citazione (?) a Il Buono, il Brutto e il Cattivo. Come tutti sapranno c'è Eli Wallach nel film e la suoneria di Shia nel film è la colonna sonora del film di Leone.
Ah poi certe scelte stilistiche sono veramente inguardabili, nel 2010 ma forse lo erano già all'epoca del primo WS, esempio la scena della telefonata in macchina dove per far vedere l'altro interlecutore invece di dividere in due lo schermo si apriva una specie di cornice ovale.
Il ritmo comunque è azzeccato, il film riesce comunque a non farti annoiare.
Una cosa che stupisce è che per la prima volta un film con Shia non è rovinato da lui.
Chissà perchè poi i commenti più lunghi mi vengono solo quando devo parlare male dei film . lol
voto: 5
Ultima modifica di sergio leonhart; 22-10-2010 alle 23:50:08
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
Ho visto Overnight, di Tony Montana (lol) e Mark Brian Smith.
Qualche tempo fa vidi The Boondoock Saints, di Troy Duffy, e mi piacque parecchio. Scoprii che era stato girato da un uomo dalle oscure origini su cui era stato fatto un documentario, ed ecco questo documentario. Duffy era un barista, quando all'improvviso riuscì a vendere alla Miramax la sua sceneggiatura per 300 mila dollari, ottenendo anche di poter girare il film come regista. Lui, che non aveva alcuna competenza per farlo. Overnight racconta di questo improvviso successo e di come esso venne gestito da Duffy, intrecciandovi la storia della sua band, che doveva anche comporre la musica per il film.
Non è una storia su come il successo ti monta la testa. La frase finale, in cui citando uno scrittore si dice che non è vero che il successo cambia una persona - il successo agisce lentamente, come una droga, rivelando ciò che una persona realmente è ed è sempre stata -, dice tutto. Duffy è un uomo prepotente e pieno di sè, convinto di essere un genio e convinto che tutti gli debbano qualcosa perchè lui è l'unico a essersi mai fatto il culo per ottenere quello che ha. Oh, può anche essere vero. Infatti non l'ho trovato un personaggio negativo (a parte per come ha trattato alcuni membri della band, ma anche lì bisogna calarsi nei suoi panni): cazzo, sei un barista e riesci a farti notare da Harvey Weinstein, un motivo ci dev'essere. Peccato che nel documentario emerga anche tutta la sua presunzione, che lo porta a deteriorare completamente i suoi rapporti con Weinstein, che viene più volte chiamato "grasso ciucciacazzi". E del resto Weinstein dopo aver fatto di Duffy una celebrità, lo smontò. Non diede mai il via libera al film e si dimenticò di lui. Il film venne allora acquistato da una casa indipendente e finalmente girato, ma nonostante una buona accoglienza a Cannes nessuna casa di distribuzione, chissà perchè (Weinstein?) lo comprò. Finì allora per essere distribuito in cinque copie da una minuscola compagnia di distribuzione. Successo zero, sia per il film che per l'album. Il film però si rivelò un grosso successo in home video. Ma il contratto firmato da Duffy non prevedeva alcuna percentuale di guadagno sugli incassi in home video. Inculata doppia carpiata, per chi si credeva tanto furbo. E il documentario si chiude mostrando come i membri della band e alcuni degli assistenti di Duffy ora facciano lavoretti comuni, imbianchino, falegname, commesso. Un bel sogno, ma è durato davvero poco. Ma almeno aveva del carattere, questo Duffy. Per non giungere mai a compromessi, non è nemmeno mai stato furbo.
Peccato, perchè il film The Bondoock Saints è bello sul serio. Impressionante soprattutto se si considera che è stato girato da un dilettante con una notevole passione per l'alcool.
No, davvero. Mi piace tantissimo come personaggio Troy Duffy. Era davvero convinto di valere tantissimo. E secondo me lo pensa ancora. Chissà la frustrazione. Vederlo nell'ultima scena che fuma una sigaretta davanti al suo vecchio bar è molto triste.
Anni dopo girerà The Bondoock Saints 2, chissà come, ma di questo Overnight non ne parla.
ieri ho visto Dark CitySpoiler:
anche se è un film del '98 mi è piaciuto tantissimo...alla trama darei voto 8,5....agli effetti darei 8 ma ai discorsi tra i personaggi darei un 6,5...lo consiglio a tutti
Sì. beh, 12 anni...
Ci sono quasi 100 anni di storia del cinema. Al massimo datati cominciano ad essere dagli anni 80 in giù. Vhe poi dipende dall'argomento e dal film.
Vabè ma praticamente già dopo Griffith (o Welles va, andiamoci larghi) non sono più datati. Una volta stabiliti gli stilemi del linguaggio cinematografico il cinema era praticamente già bell'e fatto. Dopo, a parte rarissime eccezioni (ma per infrangere una regola bisogna pur sempre conoscerla), sono solo variazioni sul tema.
Questa sera il montaggio analogico mi ha letteralmente sconvolto
Wall street di Oliver Stone
Presa visione della pellicola, pregustando il prossimo pezzo-capitolo nella parte alta pomeridiana della giornata. Parto preannunciando la trama presto pronunciata: Fox è un piccolo procacciatore di pecunia nel particolare panorama dei prezzi e pezzi dello Stock exchange del paese di New York. Per provare a partecipare alla più proficua puntata al denaro principale e penetrare nel pitturato e pleonastico pianeta dei potenti, perlustrerà per la protezione dal padre della finanza Gekko, che perorerà la prostazione di Fox con la sua privazione di morale, una personalità priva di precetti.
Postulato ciò, punterà al premio, pregustando chissà quali postazioni di potere. Ma prima potrà provare di non essere più una pittima e tappezzare il proprio corpo con un prontuario di vestiti pendant con la sua pettinatura. Pronto a peccare per il potere!
Gekko procastina la sua proiezione parteggiando e preparandolo per non fare puttanate. Gekko gli propone pure una prosperosa e procace partner con funzione di pediatra per il preadolescente in pubertà. Gekko possiede un pacchetto di pistole preistoriche.
Pezzo di possanza registica di Pietra (Stone), anche produttore, premiatore di una pellicola pregna di previsioni nel pericolante perticolato borsistico prossimo venturo. Prestazioni degli attori di potenza con personaggi che primeggiano sul proscenio. Per niente pedante o presuntuoso, niente meno pretestuoso. Una pellicola che proclama la predilezione di Stone per profili postmoderni e prodigiosi. Portentosa la musica dei Parlanti teste (Talkin head) prodigiosa per l'epoca dell'epopea.
In pole position per un posto per la proiezione di stasera.
Per picchio pinpinacchiolo
Oppure così.
Questo film che ho visto, è un film del 1987. Nel film che parla della borsa e dei suoi personaggi ci sono Douglas e i due Sheen. I personaggi che fanno sono Gekko e Bud Fox e padre. Il film è sull'ascesa al potere del personaggio di Fox aiutato dal personaggio di Gekko nel film.
Fox scoprirà nel film presto che Gekko è un bastardo e verrà fregato. Il film si apre con delle bellissime immagini di New York, presenti per tutto il film. New York è un personaggio tra i personaggi del film, nel film.
Certo che è un film dove si parla tanto di borsa e azioni, rendendo la comprensione del film, di quei passaggi, molto ardua per chi non è esperto di borsa e di azioni. Però la trama del film è semplice, quella dei personaggi del film. I personaggi e le loro relazioni sono semplici e per cui le comprendiamo, non come il linguaggio da broker. Nel film.
Gli attori dei personaggi nel film non sono per niente male. Bravi i due Sheen e ottimo Douglas, nel film. Oliver Stone quando era ancora un regista di film molto di valore, offre una regia molto solida del film. Molto belle le musiche nel film molto anni ottanta dei Talkin Head.
Sapporo
Shadow di Federico Zampaglione
Il Rob Zombie italiano potremmo chiamarlo. Una "rock star" prestatasi all'horror (ma non è alla sua prima produzione) per portare la sua spiccata visione e i personali tormenti (e basta con ste p). Corto, poco più di un ora, ma abbastanza per una storia classica che finisce in uno sbadiglio.
Storia di David ragazzo ex marines in Iraq e appassionato biker, che su consiglio di un amico esplora il passo dell'ombra (non so dove sia, non viene detto, presumibilmente Italia) armato di bici e tenda. Incontra Angeline una graziosa ragazza, ma incontra anche due montanari cacciatori che li prendono di mira, letteralmente. Il vero nemico però non saranno loro.
Niente di nuovo a livello di trama, ma l'horror è morto da 80 anni per creatività, lasciamo spazio all'occhio che vuole essere deliziato in questi paesaggi di montagna. Bè Zampaglione non è uno sprovveduto e dimostra di saperla manovrare bene la mdp (basti vedere i momenti di pathos, pieni di chliches, ma amen, o gli inseguimenti in bici) e di saper dosare e scegliere bene le musiche (e ci mancherebbe). Peccato per la storiaccia e per il suo epilogo che fa cascare le palle.
Tutto sommato discreto, un buon compitino che si spera, verrà ampliato magari in una nuova produzione semrpe su questo genere.
C'è una strada nel bosco...
Ho visto Tango e Cash, di Andrey Konchalovskiy.
Onesto e assai divertente poliziesco\buddy movie con Sylvester Stallone e Kurt Russel più convincenti che mai nel prendersi con autoironia ("si crede Rambo", dice un poliziotto a Stallone; "Rambo era una fighetta", risponde Stallone) e nell'interpretare i tipici personaggi di un film del genere: ovvero due poliziotti duri e puri ma dal cuore d'oro e grande lealtà che sono talmente badass da scambiarsi commenti divertenti anche se sono circondati da una trentina di carcerati incazzati o se sono sotto una pioggia di fuoco. Trama trascurabile (sì ok, sono due poliziotti che vengono incastrati e devono dimostrare la loro innocenza) ma utile a mostrare un buon numero di esplosioni e inseguimenti (ma pochi morti ammazzati, e solamente durante l'ultima sequenza), e se ci mettiamo un'improbabilissima storia d'amore il quadro è completo.
Il regista fu peraltro sostituito (a ragione, a questo punto) verso la fine delle riprese, poichè voleva dare alla pellicola un tono più serioso. Mah, probabilmente una scelta del genere avrebbe ammazzato la pellicola anzichè renderla migliore. Il coraggio di essere ironici e di non prendersi sul serio è qualità di pochi, e a volte capita che salvi un film.
Ultima modifica di Enrico IV; 23-10-2010 alle 17:07:48
ho scritto il commento di fretta perchè volevo andare a dormire, in ogni caso ho sempre ammesso che la mia grammatica non è mai stata di certo buona. la vostra critica ironica(?) alla mia grammatica quindi la trovo abbastanza superfluaIntrinseco
comunque ho rivisto X-Men 3.
Continua a non piacermi. Non riesco ancora a capire perchè Singer non l'abbia diretto.
Ultima modifica di sergio leonhart; 23-10-2010 alle 17:50:48
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»
Si scherza.
E poi mi sono permessodi farlo solo perchè di solito ci ridi sopra anche tu.
«Tu vuoi sapere della Morte. Gli ho lasciato una parola. Questa parola è DICIANNOVE. Se la dici a lui, la sua mente sarà aperta. Ti dirà che cosa c'è oltre. Ti dirà che cosa ha visto. La parola è DICIANNOVE. Sapere ti farà impazzire. Ma presto o tardi chiederai. Non potrai farne a meno. Buona giornata! Walter o'Dim
PS. La parola è DICIANNOVE. Cercherai di dimenticare ma presto o tardi ti uscirà dalla bocca come vomito. DICIANNOVE.»