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Discussione: [74] Che film avete visto oggi?

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  1. #16
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    Citazione Enrico IV Visualizza Messaggio
    Ad Antonio rubano la bicicletta, che gli è indispensabile per lavorare, e allora si mette a cercarla nei vari mercatini assieme al figlio. Ad un certo punto si arrende, perde ogni speranza, e guardando il figlio decide di portarlo a mangiare una pizza. Ecco allora che vanno in una trattoria, ma la pizza non c'è. In compenso ordinano due mozzarelle in carrozza e una brocca di vino. Mentre i due mangiano e bevono un'orchestrina suona una canzone napoletana. Bruno è contento, e Antonio è felice per la contentezza del figlio. (La scena poi prosegue in modo agrodolce, con i continui sguardi fra Bruno e una tavolata di gente ricca con un bambino antipaticissimo evidentemente abituato a mangiare prelibatezze, ma ora non importa).
    Quella scena fà anche vedere la grande immaturità di Antonio, in confronto alla maturità del piccolo Bruno (un tema caro a De Sica, l'adutlo bambino e il bambino maturo). Sono senza soldi, han perso la bici e lui va al ristorante e spende per delle mozzarelle in carrozza, quando potrebbe mangiare a casa o comuqnue evitare il ristorante. Bruno infatti non mangia, si sente in colpa, poi esortato mangia, ma fà durare parecchio ogni boccone, ogni filo di mozzarella.
    Non solo. Antonio dà pure da bere il vino a Bruno. Grande genitore.
    D'accordo sulla bravura di Maggiorani, ma proprio in questa scena c'è un primo piano in cui denota tutti i suoi limiti. Quando guarda in alto per fare i conti dei soldi.
    La canzone napoletana è Tammuriata nera, uno dei tanti indizi di De Sica sul periodo storico. Infatti la canzone parla dei figli avuti durante la guerra con soldati americani di colore (è nata na criatura nera nera).
    E poi la denuncia al PCI, che non piacque ai dirigenti, quell'inizio molto simbolista, alcune dissolvenze pregne di significato...insomma, uno dei film più belli della storia italiana, se non il più bello.

  2. #17
    Re e nessuno L'avatar di Enrico IV
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    Quella scena fà anche vedere la grande immaturità di Antonio, in confronto alla maturità del piccolo Bruno (un tema caro a De Sica, l'adutlo bambino e il bambino maturo). Sono senza soldi, han perso la bici e lui va al ristorante e spende per delle mozzarelle in carrozza, quando potrebbe mangiare a casa o comuqnue evitare il ristorante. Bruno infatti non mangia, si sente in colpa, poi esortato mangia, ma fà durare parecchio ogni boccone, ogni filo di mozzarella.
    Non solo. Antonio dà pure da bere il vino a Bruno. Grande genitore.
    D'accordo sulla bravura di Maggiorani, ma proprio in questa scena c'è un primo piano in cui denota tutti i suoi limiti. Quando guarda in alto per fare i conti dei soldi.
    La canzone napoletana è Tammuriata nera, uno dei tanti indizi di De Sica sul periodo storico. Infatti la canzone parla dei figli avuti durante la guerra con soldati americani di colore (è nata na criatura nera nera).
    E poi la denuncia al PCI, che non piacque ai dirigenti, quell'inizio molto simbolista, alcune dissolvenze pregne di significato...insomma, uno dei film più belli della storia italiana, se non il più bello.
    massì, cioè no.
    Diamine, aveva appena dato un ceffone al figlio e se n'era pentito amaramente, si era spaventato pensando fosse caduto in acqua, e poi se lo trova lì triste triste. Ha fatto bene a viziarlo in quel momento, il ristorante, e pure un po' di vino dannazione, è stata la cosa più giusta da fare.
    In tutto il film Antonio non sa bene come comportarsi, fa stupidate (quando all'inizio del film lascia la bici per strada chiedendo al ragazzetto di guardargliela....), è il tipico buon diavolo che si fa voler bene a prescindere. Cioè, guarda la scena della chiesa: nemmeno da un vecchietto riesce a farsi rispettare.
    Bruno se lo meritava quel ristorante, e Antonio lo capisce. Secondo me è la cosa più sensata che fa durante tutto il film. Subito dopo quando va dalla santona è già una cosa più stupida ma, dopotutto, chi siamo noi per giudicare? Non lo sappiamo mica cos'è la fame e la paura di non poter badare a una famiglia.

    Sì, è decisamente un bel film. Per ora, comunque (anche se ne ho visti pochi), continuo a preferire un realismo un po' più "fiabesco" alla Fellini. Mò che altro mi vedo di De Sica?

  3. #18
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    massì, cioè no.
    Diamine, aveva appena dato un ceffone al figlio e se n'era pentito amaramente, si era spaventato pensando fosse caduto in acqua, e poi se lo trova lì triste triste. Ha fatto bene a viziarlo in quel momento, il ristorante, e pure un po' di vino dannazione, è stata la cosa più giusta da fare.
    In tutto il film Antonio non sa bene come comportarsi, fa stupidate (quando all'inizio del film lascia la bici per strada chiedendo al ragazzetto di guardargliela....), è il tipico buon diavolo che si fa voler bene a prescindere. Cioè, guarda la scena della chiesa: nemmeno da un vecchietto riesce a farsi rispettare.
    Bruno se lo meritava quel ristorante, e Antonio lo capisce. Secondo me è la cosa più sensata che fa durante tutto il film. Subito dopo quando va dalla santona è già una cosa più stupida ma, dopotutto, chi siamo noi per giudicare? Non lo sappiamo mica cos'è la fame e la paura di non poter badare a una famiglia.

    Sì, è decisamente un bel film. Per ora, comunque (anche se ne ho visti pochi), continuo a preferire un realismo un po' più "fiabesco" alla Fellini. Mò che altro mi vedo di De Sica?
    No. Non se lo merita, perchè non hanno soldi. Aveva già riconquistato Bruno quando parlano di calcio, e i tifosi del Modena che passano urlando (una delle tante scene dove la folla deride i protagonisti). Un padre responsabile chiede scusa, lo coccola un pò e basta. Altrochè.
    E' un immaturo dall'inizio alla fine. Anche quando la moglie porta i secchi all'inizio, lui non l'aiuta, si lamenta , solo poi gli da una mano. Si lamenta di non aver soldi per una bici, piange e non fà nulla. La moglie invece corre subito a vendere le coperte.
    Oppure ancora. All'inizio sono tutti li a chiedere lavoro e lui è a giocare con la sabbia. Quando esce di casa, lascia aperta la finestra con la bambina che può ammalarsi. Ed è bruno a chiuderla!
    Bruno a 6 anni ha già un lavoro. Il film si apre con lui che è l'unico che porta a casa uno stipendio e si conclude ugualmente.
    Anche la scena della matrona denota l'immaturità sua. Prima critica la moglie perchè crede a ste fregnacce, poi è il primo a andarci. Non solo, quando sono dentro, lui sta tutto timido a piedi della porta, rispettando la fila, mentre Bruno lo porta, gli tira la manica per portarlo lì a parlare subito.
    "Fijo mio...sei brutto!"

    Di De sica va visto: Miracolo a Milano, I bambini ci guardano (bellissimo), Sciuscià, Il giardino dei finzi contini, Umberto D., L'oro di Naopoli (dove fà un nobile che gioca a biliardo e si incazza se perde. mentre il bambino che gioca gli è superiore), Il tetto, La ciociara, Il boom

  4. #19
    Re e nessuno L'avatar di Enrico IV
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    No. Non se lo merita, perchè non hanno soldi. Aveva già riconquistato Bruno quando parlano di calcio, e i tifosi del Modena che passano urlando (una delle tante scene dove la folla deride i protagonisti). Un padre responsabile chiede scusa, lo coccola un pò e basta. Altrochè.
    E' un immaturo dall'inizio alla fine. Anche quando la moglie porta i secchi all'inizio, lui non l'aiuta, si lamenta , solo poi gli da una mano. Si lamenta di non aver soldi per una bici, piange e non fà nulla. La moglie invece corre subito a vendere le coperte.
    Oppure ancora. All'inizio sono tutti li a chiedere lavoro e lui è a giocare con la sabbia. Quando esce di casa, lascia aperta la finestra con la bambina che può ammalarsi. Ed è bruno a chiuderla!
    Bruno a 6 anni ha già un lavoro. Il film si apre con lui che è l'unico che porta a casa uno stipendio e si conclude ugualmente.
    Anche la scena della matrona denota l'immaturità sua. Prima critica la moglie perchè crede a ste fregnacce, poi è il primo a andarci. Non solo, quando sono dentro, lui sta tutto timido a piedi della porta, rispettando la fila, mentre Bruno lo porta, gli tira la manica per portarlo lì a parlare subito.
    "Fijo mio...sei brutto!"

    Di De sica va visto: Miracolo a Milano, I bambini ci guardano (bellissimo), Sciuscià, Il giardino dei finzi contini, Umberto D., L'oro di Naopoli (dove fà un nobile che gioca a biliardo e si incazza se perde. mentre il bambino che gioca gli è superiore), Il tetto, La ciociara, Il boom

    tsk, quando diventerai padre voglio vedere come sarai!

    Il Tetto è l'unico che ho visto di quelli. Temo che con Il Giardino dei Finzi Contini e La Ciociara avrò dei problemi, visto che ho dovuto leggere i romanzi fino alla nausea per via di una gara a cui partecipai anni orsono, e ho sviluppato una sorta di allergia nei loro confronti. Gli altri li vedrò.

  5. #20
    Utente L'avatar di Lokad
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    L'uomo che fissa le capre
    Un film dalla doppia faccia, da molti odiato e da altrettanti amato. Io sto nel mezzo, alterna momenti e gag esilaranti a momenti di noia. Nonostante sia una commedia non è per tutti, la verità è che l'intento credo del regista e degli sceneggiatori è quello di rendere il film ambiguo, l'intenzione sicuramente è quella di creare qualcosa di surreale con un fondo di verità. Difatti mi è venuto il dubbio subito dopo la fine del film se i fatti narrati avessero un fondo di verità e pare che sia così, nonostante comunque l'inverosimilità della trama. Ripeto il lavoro in questo senso è ottimo. Così come mi son piaciuti Clooney e Bridges e soprattutto quest'ultimo, che ormai mi ha catturato con Lebowski e quindi se non lo vedo interpretare un hippie non sono contento.
    Oltre a questo, ci sono un paio di scene non proprio riuscite o meglio che non riescono a mantenere alta la concentrazione, ma questo soprattutto nella parte iniziale del film, più che altro per un certo assestamento della storia. Difatti io, da spettatore, mi domandavo ma dove vogliono andare a parare? Fortunatamente si evolve in modo ottimo. Un buon film.

    Zombieland
    Pare che le parodia dei film di zombie abbiano la tendenza ad essere dei buoni film, dopo Shaun Of The Dead anche questo Zombieland è un film onesto, che mescola personaggi si stereotipati (il classico nerd, lo spaccone eccetera) ma che comunque danno vita a situazioni da facili sorrisi. Che poi, mi rendo conto che non ha nessun senso aspettarsi dei personaggi con la p maiuscola in un film parodia, ma anzi che lo stereotipo in questo tipo di film ci vada a nozze. Certo non ho riso quanto in Shaun, dove comunque la parodia era più marcata, ma tuttosommato un ottimo film. Ottimo per spegnere un pò il cervello durante la visione e strappare qualche sorriso.

    Rain from heaven fills the seas of hell.

  6. #21
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    I diafanoidi vengono da marte
    di Antonio Margheriti



    Delle creature gassose dal colore verdognolo iniziano ad attaccare le basi spaziali che orbitano intorno alla terra. Gli unici a resistere sono gli abitanti di Gamma Uno, la base spaziale "protagonista" di tutta una saga fantascientifica definita appunto Gamma Uno.
    Come al solito una produzione davvero misera che fa un pò il verso ad esponenti del genere più celebri.
    L'assenza di gravità è ricreata attraverso l'ondeggiamento degli attori attaccati a dei vistosissimi cavi, le tute sono fatte con dei camici blu da lavoro decorati da strisce colorate, i missili e le basi spaziali sono realizzate con modellini plasticosi che ondeggiano e ruotano in modo irregolare. Le pistole laser poi sono dei giganteschi accendini che sparano un getto di fuoco apparentemente molto pericoloso per gli attori.
    Insomma uno di quei film italiani che tentano goffamente di emulare i generi di maggior successo. A Margheriti di certo non mancavano le idee e la volontà di realizzarle, peccato che qui manchino quel dinamismo e quell'ironia che caratterizzeranno i film di avventura della sua produzione anni 80.
    tentativo interessante.

    Tra gli attori compare un giovane e corrucciato Franco Nero.

    La morte viene dal pianeta Aytin
    di Antonio margheriti

    Come sopra, ultimo episodio della saga Gamma Uno e, per quanto ho visto ora, il meno riuscito.
    Quasi interamente ambientato sulla terra, vede il capitano della basa Gamma Uno impegnato in una missione al polo nord per scoprire cosa provoca lo scioglimento dei ghiacci. I responsabili questa volta sono degli Yeti provenienti da un altro pianeta, che cercano di inondare la terra per poi farla congelare e renderla abitabile alla loro razza.
    Trucchi, effetti speciali e scenografie non fanno nessun passo avanti ma anzi si nota un calo nella quantità, giustificato dall'ambientazione terrestre. La storia è un pò più piatta e si risolve abbastanza rapidamente.
    In generale abbastanza povero, era anche il meno amato da Antonio Margheriti che, impegnato nella direzione di un altro film, lasciò fare quasi tutto all'aiuto regista Ruggero Deodato. Al contrario dell'episodio precedente ha un'impostazione fondamentalmente ironica.

    Il protagonista questa volta è Giacomo Rossi Stuart con una terribile chioma bionda.
    Ultima modifica di Intrinseco; 11-09-2010 alle 16:51:23

  7. #22
    Utente Eremita L'avatar di Evanes
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    Tootsie, di Sindye Pollack.

    Ahahah, che meravigliosa commedia Semplice, anche perchè di film del genere ne sono stati creati molteplici (basti pensare a Victor Victoria di Blake Edwards, con una sorprendente Julie Andrews) e godono tutti di una perfetta sceneggiatura, che comprende anche i colpi di scena più insperati e divertenti. Questo film infatti non è da meno, e la sceneggiatura di Galbert rende splendidamente il doppione di Michael Dorsey-Dorothy Michaels attraverso i confusi discorsi e le ambigue rivelazioni che costringono l'attrice dai modi gentili ma, in scena, da autodidatta, ad imbarazzarla e a metterla in diversi angoli. Dustin Hoffman è un attore eccellente per la parte (premiato con tutto meno che con l'Oscar) così come la Lange, che apparentemente sembra essere un'attrice che serve solo per "accompagnare" il protagonista ma si rivela bravissima nel suo ruolo. E anche tutti gli attori sono perfetti (Bill Murray, tra gli altri, Gaynes, il comandante Lassard nella serie di film Scuola di polizia, e lo stesso Pollack, in veste di manager di Hoffman)


  8. #23
    Woke up this morning... L'avatar di AdamWarlock
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    2 giorni fa avevo visto Wall Street, oggi ho visionato...A 1km da Wall Street (Boiler Room).
    Lo vidi anni fa e con piacere constato che è sempre godibilissimo; tanti attoridi media qualità, Ben Affleck che per una volta recita in maniera accettabile (o per lo meno il ruolo che gli han dato), Vin Diesel il solito fracassone simpatico, G.Ribisi sempre ottimo.
    Davvero carino, voto 7,5

  9. #24
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    Viaggio in Italia di Roberto Rossellini
    Lo definisce bene Spoto "un documentario tursitico (travelogue) a corto di dialogo (dialogue)". Storia di una coppia di mezza età in crisi e scopre ciò durante un viaggio in Italia. Lui allora corre dietro le donne, lei ai ricordi, alle catacombe, ai musei e ai lapilli vulcanici. Finale cristiano e conciliatore. Fastidioso.
    Che poi non capisco. Rossellini rompeva tanto il cazzo che certi film hollywodiani hanno il finale melenso e banale e poi fà cose simili? E' un fesso.
    Un bello spot per Napoli e per Capri (ricordo: Rossellini mise delle scene a Capri solo perchè voleva andarci a pescare...), un assaggio del Rossellini futuro, quello che faceva film per la tv infarciti di cultura, quadri, musei etc... Di fatti è un vero documentario che ci mostra le catacombe vecchie di 500 anni, i poveracci di Pompei ancora fossilizzati, la bella e caotica città di Napoli, i musei pregni di statue splendide. La storia è fuffa, è un collante tra un quadro e una colonna con capitello ionico. E' tutto fatto così velocemente (e è pure corto il film. 74 minuti) e sufficentemente. Questi sono in crisi e vogliono il divorzio. Amen, ora vediamo il resto.
    Io Rossellini non lo capisco. Infine incappa nel finalaccio tanto cristiano e moralmente giusto e bello.
    Rossellini dichiarò orgoglioso "non scrissi niente, le cose usivano al momento". E si vede! Persino Ingrid è sotto tono e Sanders è mezzo addormentato (dopo 3 mesi passati a non fare nulla). Dichiarò anche che per lui il finale non era molto felice, prevedendo il futuro della coppia.
    Un altro lavoretto inspidio di un "maestro", aimè, e per me, sopravvalutato.

    Ah si, semrpe citando Spoto, sembra davvero uno spot per la procreazione. Tutte donne incinte, lei che vuole un bambino, i bambini urlanti alla fine. Bah...

  10. #25
    これはいぬじゃありません、きつねです L'avatar di matteog94
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    Incubo mortale di Carpenter.

    Veramente brutto, mai visto un film così pessimo, che io ricordi. A volte i film brutti mi stanno simpatici, ho visto tutti i vari film sulla bambola assassina anche abbastanza divertito quando ero più piccolo e penso che sarebbe lo stesso ora, ma un film del genere non mi capitava da anni.

  11. #26
    Il Santo L'avatar di Son of The Boss
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    Citazione AdamWarlock Visualizza Messaggio
    Io, in occasione dell'imminente seguito, ieri ho visto Wall Street.
    Beh, non lo ricordavo così bello e anche a distanza di anni conserva intatto il suo fascino; Douglas (meritatissimo l'oscar per lui) ha classe da vendere, riesce ad essere elegante anche in quel periodo (giacchette con le spalline gigantesche...non si potevano vedere) e buca lo schermo come pochi. Sheen invece svolge benissimo la parte del novellino ambizioso e pronto a tutto per sfondare.
    Grande film di O.Stone (quando ancora era un regista con i fiocchi), grande scenografia e recitazione sopra la media.
    Per me è un prodotto da 8,5


    P.S. speriamo che il seguito valga almeno metà dell'originale.
    Secondo Rottentomatoes gli è adirittura superiore:http://www.rottentomatoes.com/m/wall..._never_sleeps/

  12. #27
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    La solitudine dei numeri primi
    di Saverio Costanzo

    Liberissima trasposizione dell'omonimo romanzo vincitore di un Premio Strega e di un Premio Campiello.
    Mattia è un bambino privato della propria infanzia, costretto a rinunciare al gioco e alle amicizie per vegliare costantemente sulla sorella gemella affetta da una forma di ritardo mentale, oppresso da una responsabilità troppo grande è destinato a crescere in fretta e a trovare nello studio l'unica possibilità di esprimersi. Alice è rimasta zoppa in seguito ad un incidente di sci, isolata e derisa dalle coetanee, trascurata dai familiari, finisce per chiudersi irrimediabilmente in se stessa. Le esperienze traumatiche che li hanno segnati finiranno anche per unirli.
    I punti in comune con il romanzo terminano qui, perchè Costanzo stravolge completamente l'intera opera capovolgendone la struttura, tagliuzzando grosse parti della trama e dando al tutto un tocco estremamente cupo.
    Il passato dei due protagonisti diventa un oscuro e nebuloso mistero da svelare, ricostruito attraverso una narrazione disordinata che vede svilupparsi parallelamente l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta di Alice e Mattia. La rievocazione del trauma avviene attraverso una serie di scene che gradualmente si avvicinano al momento fatidico che ha segnato l'esistenza dei due bambini, proprio come nei "gialli" di Dario Argento, quando alla fine del film veniva rivelato il fattore scatenante della follia omicida.
    Il paragone con Argento non è casuale, il film infatti sembra scimmiottare continuamente gli stilemi classici del thriller all'italiana, a partire dalle tinte scure e grottesche, passando per i vistosi primi piani, per finire con musiche tipiche del cinema di Dario Argento, come il ricorrente e bellissimo tema di L'uccello dalle piume di cristallo composto da Ennio Morricone che fa da sottofondo all'adolescenza dei due protagonisti.
    Questa bizzarra forma di citazionismo resta però tale, un semplice mezzuccio per rendere la storia appetibile a chi il romanzo lo ha evitato accuratamente o per renderla nuovamente fruibile a chi il libro lo conosce bene. Nel secondo tempo però questo taglio inquietante cede il posto a uno stile più onirico e visionario che coincide con la fase più grave dell'anoressia di Alice(impressionanti le condizioni fisiche raggiunte dalla Rohrwacher), qui il film si riempie di nebbie reali e metaforiche, visioni estatiche, fitte vegetazioni che compaiono nel mezzo di un appartamento e conducono a luoghi reconditi della memoria. Persino l'arredamento della casa si ingigantisce intorno alla minuta ragazza(una citazione a L'inquilino del terzo piano?), quasi a sottolinearne la follia o le terribili condizioni fisiche.
    Insomma una strana miscela di idee e trovate stilistiche più o meno compatibili, convincenti se prese singolarmente, meno se giudicate nell'insieme. L'originalità dell'approccio diviene presto forzatura e le scene finiscono per caricarsi di una tensione innaturale, quasi sempre fuori luogo, poi con la virata del secondo tempo il ritmo rallenta in modo abbastanza evidente fino al classico finale "aperto" che sceglie, forse poco coraggiosamente, di non spingersi fin dove era arrivato il romanzo.
    Dimenticabili le interpretazioni dei due protagonisti, ad eccezione della spaventosa trasformazione fisica subita da Alba Rohrwacher e quella meno distruttiva di Luca Marinelli. Molto bravi invece i giovani attori che interpretano Alice e Mattia durante l'infanzia e l'adolescenza.
    Menzione d'onore a Isabella Rossellini nel ruolo della madre di Mattia e a un inquietante Filippo Timi che compare per pochi secondi nella parte di un clown.
    In conclusione un film sufficiente che tenta di uscire dall'anonimato attraverso trovate accattivanti che sembrano coesistere con un minimo di armonia soltanto per puro caso.
    Ultima modifica di Intrinseco; 12-09-2010 alle 14:11:48

  13. #28
    Dacya
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    Citazione Son of The Boss Visualizza Messaggio
    Secondo Rottentomatoes gli è adirittura superiore:http://www.rottentomatoes.com/m/wall..._never_sleeps/
    Solo 11 però.

  14. #29
    Re e nessuno L'avatar di Enrico IV
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    Ho visto Jimmy Dean, Jimmy Dean, di Robert Altman.
    Si svolge interamente in un piccolissimo emporio Texano, in cui un gruppo di sole donne (o quasi) si riunisce per commemorare il ventennale della scomparsa di James Dean. Si intersecano alla storia principale numerosi flashback (sempre però senza uscire dall'emporio) risalenti ai tempi gloriosi in cui James Dean, Rock Hudson ed Elizabeth Taylor arrivarono in Texas per girare Il Gigante, e una delle ragazze del gruppo viene scelta per fare la comparsa.
    La vicenda di James Dean e del Gigante serve come pretesto per far raccontare ai personaggi le loro storie, ognuna con un segreto e qualcosa da nascondere, e tutte con tanta nostalgia dei tempi andati, anche se i tempi andati non sono stati per tutte così belli. La scelta di ambientare tutto il film in una sola, piccola, location deriva dal fatto che il film è tratto da uno spettacolo teatrale, e dopo un po' di disorientamento iniziale dovuto alla piccolezza dell'ambiente e a qualche inquadratura un po' confusa poichè non ci si abitua subito alla struttura del posto (specie a causa di un grosso specchio che a volte non fa capire l'angolazione delle inquadrature), si capisce il buon lavoro che Altman fa nel gestire le attrici in quello spazio ristretto e a giocare fra presente e passato. Efficaci in particolare alcune dissolvenze che sovrappongono i personaggi di allora con quelli di oggi. Il fatto poi che l'esterno del locale sia perennemente immerso in una luce innaturale, contribuisce a rendere l'idea di un posto senza tempo, isolato dal resto dell'universo.
    Il parallelo con la casa in cui è stato girato Il Gigante, di cui era stata costruita solo la facciata, è evidente. L'emporio esiste, ma le vite delle protagoniste si svolgevano tutte al di fuori di esso, ognuna all'insaputa dell'altra. James Dean è quasi una figura mitologica sullo sfondo (anche se non mi è piaciuta molto la scena in cui apprendono della sua morte, e in generale la recitazione, forse anche a causa di un doppiaggio orrendo, è eccessiva), con le sue tante foto appiccicate sulla parete del locale. Una delle protagoniste ci racconta di un incontro che ebbe con lui, di come gli offrì un fiammifero e lui rispose "mercì, madame". Anche questi dettagli immergono il film in questa strana atmosfera di cui il finale è perfetto coronamento. Mentre scorrono i titoli di coda, l'emporio è ridotto come la casa de Il Gigante, le foto di James Dean non ci sono più, non c'è più niente e tutto appartiene al passato.
    Chissà, probabilmente a James Dean sarebbe piaciuto molto.

  15. #30
    Mister Y L'avatar di Mister Y
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    Ho visto Prince of Persia e devo dire che, pur non sapendo assolutamente niente del videogioco, il film di per sè non l'ho trovato così malvagio come me lo avevano descritto.Un buon cast, una bella vicenda anche se "sa di vecchio". Insomma, non lo scarterei a priori come molti hanno fatto.
    Ultima modifica di Mister Y; 13-09-2010 alle 00:29:43

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