Il modo in cui viene raccontata, il modo in cui Miura ti presenta il personaggio, il modo in cui -pur essendo una nemica, cosa da tenere non in poco conto se proprio dobbiamo fare un paragone- l'autore ti fa provare pena ed immedesimare in lei, il modo in cui certe scene ti si imprimono a fuoco nella retina (vedasi Gatsu tra le fiamme e il liquido dei bozzoli appena distrutti, quasi ad invertire le due posizioni), il ribaltamento stesso dei ruoli di protagonista e nemico come ho accennato tra le parentesi, sensazione che si avrà per tutta la saga.
Il tutto unito ad un disegno superlativo funzionale alla forza dei momenti raccontati.
Ma c'è gente che l'ha raccontata molto meglio di me, l'incivisità e la maturità di quei momenti.