[73] Che film avete visto oggi?

[Enrico IV]

Ho visto Harry a Pezzi, di Woody Allen.
Ora, a me Allen piace. A volte tanto, a volte un po' meno. A volte l'ho trovato trascurabile. Questo film si colloca nella fascia intermedia a causa di determinate caratteristiche che accomunano tutti i suoi film che finiscono nella mia fascia intermedia, ovvero un'eccessiva autoreferenzialità. Grazie al cazzo, direte voi: è questo lo scopo del film! Lo so, ma ciò non toglie che alla lunga questo stanchi. Allen supplisce solitamente con ottimi dialoghi e satira al vetriolo, e in effetti almeno da questo punto di vista il film si colloca tra i vertici della sua produzione: basti pensare solo ad alcuni dei piccoli episodi dei sotto-personaggi (su tutti quello riguardante i genitori di Allen...ahahah, "e allora? c'è chi li seppelisce, c'è chi li brucia...io li ho mangiati!"), o belle trovate come il Robin Williams, e poi lo stesso Allen, sfocati. Il film, insomma, si mantiene molto scorrevole, e migliora anche notevolmente nella seconda parte, grazie anche a un bel finale, molto autocelebrativo, sì, ma bello. Il problema è che a tratti si prende troppo seriamente. Sembra paradossale in un film di Allen, che da sempre fa del sarcasmo e dell'ironia le sue armi principali, ma se in altri suoi film autobiografici intervengono fattori molto più maturi (il duo Manhattan-Annie Hall), molto più divertenti (Play It Again Sam) , molto più nostalgici (Radio Days), qui invece manca, a tratti, quel qualcosa che bilancia l'eccessiva necessità di Allen di raccontarsi allo spettatore, rendendola non sempre facilmente sopportabile. Restano notevoli alcuni passaggi, specie l'incontro col padre all'inferno e, ripeto, il finale. Lo stratagemma di raccontare la propria vita attraverso spezzoni dei propri racconti funziona molto bene (anche se spezzetta un po' la narrazione), anche se, parlando di artefici narrativi, ho trovato più valido quello del sottovalutato Melinda e Melinda.
Insomma, tra i soliti titoli di testa con musica Jazz e evidenti richiami a Il Posto delle Fragole di Bergman (di cui, chissà, forse vuole essere inconsciamente parodia), un film che funziona bene ma non perfettamente.

[Ferro88]

Stasera mi sono dato al trash,ed ho visto:

[Pes 87]

Ieri ho visto scent of a woman, sinceramente pensavo fosse più bello, tutto si concentra e viene implementato nel finale ovviamente, che non delude e un pò lineare sorpende.
Avrebbero potuto inserire molte più cose, come l'amore del ragazzo per una fanciulla, aiutato dal colonnello, ovviamente non ricordo i nomi dei personaggi, roba comune ormai, pare più facile ricordare il latino a momenti.
Non saprei forse troppa gloria.

Prova a vedere Profumo di Donna originale di Dino Risi con Vittorio Gassman.Quello è un capolavoro,altro che la controparte americana.

[Disturbia23]

Ogni maledetta domenica con Al Pacino

[Evanes]

Amore e guerra, di Woody Allen.

Geniale come riesca benissimo a prendere per il culo i classici stereotipi della letteratura russa e in particolare il cinema est europeo (costanti primi piani, lunghi e insensati monologhi, frasi che hanno un senso ma che per via dei loro paroloni non si capisce una bega) aggiungendo comunque qualche elemento moderno tra una gag e l'altra. Allen riesce ad esprimere di quelle facce che ti lasciano con la bocca aperta per quanto esilaranti siano (scena in cui lui e la Keaton esprimono i propri pensieri riguardo al loro matrimonio) e il finale è completamente beffardo.

[Labyrinth]

L'Uomo nell'Ombra - The Ghost Writer.

Solito film investigativo a base di intrighi e magagne politiche, in cui il protagonista di sorta (un Ewan McGregor nemmeno al massimo della forma) si improvvisa detective scoprendo realtà inimmaginabbbili. La storia tratta di Adam Lang (Pierce Brosnan), ex primo ministro britannico indagato per certi presunti crimini inflitti ai prigionieri durante la guerra in Iraq, ed inizia con il ritrovamento del cadavere del suo "ghost writer", figura incaricata di stendere l'autobiografia del politico. Attorno al manoscritto cala subito una certa inquietudine: perchè è morto? Che ce sarà de tanto oribbile in quel manoscritto? Ecc..ecc... frasi di consuetudine, insomma. Ed ecco che Ewan McGregor entra in gioco, pure lui ghost writer, incaricato di terminare ed aggiustare il lungo documento lasciato dal deceduto predecessore. Ma dopo un'aggressione, dopo un'aria certo sospetta creatasi attorno al caso dello scrittore, pure lui inizia ad indagare, e indagando indagando...

Roman Polanski firma una pellicola che non riesce ad elevarsi dalla media del suo stesso genere. C'è davvero poco mordente, poca carne al fuoco, poca originalità e, soprattutto, poca personalità, se si eccettua qualche brano di buon livello nella colonna sonora (altrimenti, anch'essa tremendamente anonima) o una fotografia certo non brillante ma piacevole, legata anche alla nuvolosa e grigia ambientazione (un'isola al largo degli Stati Uniti). Sa tutto, troppo, di già visto e già sentito, e non bastano le "rivelazioni" a risollevare l'interesse nei confronti di questo malaugurato caso. Tanti stereotipi e abbastanza noia.

VOTO: 5

[Evanes]

Polanski, caro Labyrinth

[Labyrinth]

Polanski, caro Labyrinth

Ops. Confusione momentanea.

[squall92]

Prova a vedere Profumo di Donna originale di Dino Risi con Vittorio Gassman.Quello è un capolavoro,altro che la controparte americana.

I'll try.

[PaEMa]

L'Uomo nell'Ombra - The Ghost Writer.

Solito film investigativo a base di intrighi e magagne politiche, in cui il protagonista di sorta (un Ewan McGregor nemmeno al massimo della forma) si improvvisa detective scoprendo realtà inimmaginabbbili. La storia tratta di Adam Lang (Pierce Brosnan), ex primo ministro britannico indagato per certi presunti crimini inflitti ai prigionieri durante la guerra in Iraq, ed inizia con il ritrovamento del cadavere del suo "ghost writer", figura incaricata di stendere l'autobiografia del politico. Attorno al manoscritto cala subito una certa inquietudine: perchè è morto? Che ce sarà de tanto oribbile in quel manoscritto? Ecc..ecc... frasi di consuetudine, insomma. Ed ecco che Ewan McGregor entra in gioco, pure lui ghost writer, incaricato di terminare ed aggiustare il lungo documento lasciato dal deceduto predecessore. Ma dopo un'aggressione, dopo un'aria certo sospetta creatasi attorno al caso dello scrittore, pure lui inizia ad indagare, e indagando indagando...

Roman Polanski firma una pellicola che non riesce ad elevarsi dalla media del suo stesso genere. C'è davvero poco mordente, poca carne al fuoco, poca originalità e, soprattutto, poca personalità, se si eccettua qualche brano di buon livello nella colonna sonora (altrimenti, anch'essa tremendamente anonima) o una fotografia certo non brillante ma piacevole, legata anche alla nuvolosa e grigia ambientazione (un'isola al largo degli Stati Uniti). Sa tutto, troppo, di già visto e già sentito, e non bastano le "rivelazioni" a risollevare l'interesse nei confronti di questo malaugurato caso. Tanti stereotipi e abbastanza noia.

VOTO: 5

ma se è uno dei più bei film dell'anno
come fai a dire che non è originale? ovvio che un pò sarà influenzato da altri film, ma la storia è tutt'altro che scontata o banale.

[^_fiol_^]

rivisto dopo anni The Burbs di Joe Dante...me lo ricordavo peggio, alla sufficenza ci arriva

[Intrinseco]

ma se è uno dei più bei film dell'anno
come fai a dire che non è originale? ovvio che un pò sarà influenzato da altri film, ma la storia è tutt'altro che scontata o banale.

Non so se gli darei un 8(mi pare gli detti un 7) ma è piaciuto molto anche a me.
Nonostante i colori grigi e le tinte molto scure ha una gradevolissima ironia di fondo, e non solo nella scena conclusiva.

[(They call me) panzah]

Ochèi, mi aggiungo pure io alla lista di gente che ha apprezzato The Ghost Writer

Buuuuu Labyrinth, buuuuuuuuuuuuuuuuuu

[Labyrinth]

E' duddo un gombloddo...

Non azzecco più un film, ragazzi...

[Pulse*]

Finito di vedere The Road.

Mi è piaciuto molto, sono delusissimo che in Italia sia stato addirittura ritardato.