[73] Che film avete visto oggi?

[Darth Archangel]

ieri mi sono visto terminator salvation.
non mi è piaciuto per niente. continuano ad esplodere cose senza motivo per tutta la durata del film, dialoghi osceni e scontati.
delusione.

[Gregry]

I Ponti di Madison County di Clint Eastwood
Che splendore.
Un classicismo romantico di rara belezza, raccontato, girato ed interpretato benissimo. Per una volta Eastwood si mette nei panni di una donna, una donna con una famiglia, ma in realtà sola e bisognosa di qualcosa di diverso della solita routine, della solita vita che non avrebbe mai voluto vivere. E con grande sensibilità il grande regista americano racconta una storia d'amore che dai tre giorni effettivi di durata andrà avanti per tutta la vita. Straordinaria Meryl Streep, ottimo Eastwood attore, estremamente piacevole la fotografia. 8/10

Allucinazione perversa di Adrian Lyne
Da vedere.
Lyne firma un film sperimentale che strizza l'occhio ad ogni genere senza mai intraprenderne realmente uno. Si va dal film di guerra all'horror, dalla sperimentazione più estrema al thriller contemporaneo. Probabilmente unico film bello di Lyne, Jacob's Ladder è una lezione di atmosfera e di inventiva, difficile da descrivere e, forse proprio per questo, grande.
Convincente, come al solito, Robbins, bella e brava Elizabeth Peña. Affascinante fotografia di Jeffrey L. Kimball. 7,5

Chicago di Rob Marshall
Ottimo, dopo Moulin Rouge non pensavo che qualche altro musical contemporaneo potesse superare l'eccellente lavoro di Lhurmann, ed invece se ne esce questo esordiente Marshall che confeziona un prodotto, se non superiore, almeno alla pari con il film del regista australiano. Perfetta scelta degli attori (Richard Gere, Renée Zellweger, Catherine Zeta-Jones), belle le canzoni, raffinate ed originali le coreografia e regia gioiosa sempre al servizio dei movimenti degli attori. Sceneggiatura ben scritta dai risvolti inaspettati. 8

Napoleon Dynamite di Jared Hess
Non mi ha convinto.
Mi è sembrato proprio un film da MTV, un film "originale per forza". Simpatico qualche personaggio, ma fino ad un certo punto. E' evidente che il target del film sia riservato ai giovani alternativi dai quindici ai vent'anni, e ciò mi da piuttosto fastidio. Non ha niente da dire e ruba qua e là da Wes Anderson, tuttavia si lascia guardare piacevolmente fino alla fine. Evitabile. 5

[• Nevan]

Ieri ho visto L'Uomo che Fissava le Capre. Simpatico

[Dacya]

E niente, non devo commentare un film, posto solo due video che meritano per le infinite citazioni. Spero non sia ot.

[Labyrinth]

Ma perchè diavolo al videonoleggio non c'è ancora L'Uomo che Verrà? E qui da me non lo vedo nemmeno nei negozi. Eppure mi pare che sia uscito in DVD, o sbaglio? Tralaltro al cinema da me nemmeno si degnarono di mandarlo.

[Evanes]

Viale del tramonto, di Billy Wilder.

Maestoso. L'intero film si regge totalmente sulle spalle, sul viso acceso e sul corpo scultoreo di una grandissima del cinema, Norma Desmond nel film, Gloria Swanson nella realtà. Un film che parla di lei, di come il cinema le abbia voltato le spalle, abbia voltato le spalle al muto, ai suoi grandi divi, in favore del sonoro, del technicolor e di quegli attorucoli che lei disprezza (l'unica che si salva, come lei dice, forse è Greta Garbo). Ma è una donna totalmente devota ad esso che ne perde completamente la ragione fino alla fine, si intestardisce al punto tale che è ancora convinta di poter girare film con Cecil B. DeMille, di ricevere centinaia di dediche dai suoi fans che non l'hanno dimenticata. E' una donna potentemente ossessionata dal non voler rimanere da sola, dalla forza ma anche dalla disperazione di farla finita qualora ce ne fosse stata l'occasione. E il finale è quanto di più carico di emozioni si sia mai visto. Il film con la migliore interpretazione femminile che abbia mai visto. Avrebbe meritato qualsiasi premio per la sua performance. Nota di merito anche agli altri attori, da uno sfrontato Holden ad un poco loquace Von Stroheim; fotografia splendente, colonna sonora rombante.

[Enrico IV]

Viale del tramonto, di Billy Wilder.

Maestoso. L'intero film si regge totalmente sulle spalle, sul viso acceso e sul corpo scultoreo di una grandissima del cinema, Norma Desmond nel film, Gloria Swanson nella realtà. Un film che parla di lei, di come il cinema le abbia voltato le spalle, abbia voltato le spalle al muto, ai suoi grandi divi, in favore del sonoro, del technicolor e di quegli attorucoli che lei disprezza (l'unica che si salva, come lei dice, forse è Greta Garbo). Ma è una donna totalmente devota ad esso che ne perde completamente la ragione fino alla fine, si intestardisce al punto tale che è ancora convinta di poter girare film con Cecil B. DeMille, di ricevere centinaia di dediche dai suoi fans che non l'hanno dimenticata. E' una donna potentemente ossessionata dal non voler rimanere da sola, dalla forza ma anche dalla disperazione di farla finita qualora ce ne fosse stata l'occasione. E il finale è quanto di più carico di emozioni si sia mai visto. Il film con la migliore interpretazione femminile che abbia mai visto. Avrebbe meritato qualsiasi premio per la sua performance. Nota di merito anche agli altri attori, da uno sfrontato Holden ad un poco loquace Von Stroheim; fotografia splendente, colonna sonora rombante.

Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo.

Nonchè: sono pronta per il primo piano.

Probabilmente sono le due battute migliori della storia del cinema

[Evanes]

Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo.

Nonchè: sono pronta per il primo piano.

Probabilmente sono le due battute migliori della storia del cinema

Eccezionale l'ultima battuta sul finale. Io me la sposerei sul serio la Swanson.

[Enrico IV]

Eccezionale l'ultima battuta sul finale. Io me la sposerei sul serio la Swanson.

eh, pure io, ma la necrofilia è illegale in Italia (mi pare).

[Evanes]

eh, pure io, ma la necrofilia è illegale in Italia (mi pare).

Ora che ci penso, mi sono accorto che la voce italiana di Becky Schafer ha un vago accento veneto

[Enrico IV]

Ora che ci penso, mi sono accorto che la voce italiana di Becky Schafer ha un vago accento veneto

perchè parlando di necrofilia t'è venuto in mente il Veneto? :loook:

comunque non so, non l'ho mai visto doppiato...nemmeno tu avresti dovuto

[Evanes]

perchè parlando di necrofilia t'è venuto in mente il Veneto?

Non volevo approfondire ulteriormente la cosa, a dir la verità

comunque non so, non l'ho mai visto doppiato...nemmeno tu avresti dovuto

Ma come, i film vecchi sono doppiati benissimo per quanto ne sappia, e questo non è da meno, la voce italiana di Norma era perfetta.

[Enrico IV]

Non volevo approfondire ulteriormente la cosa, a dir la verità

Ma come, i film vecchi sono doppiati benissimo per quanto ne sappia, e questo non è da meno, la voce italiana di Norma era perfetta.

ah sì beh, fino agli '80 i doppiaggi sono fantastici, solo che boh...cioè Gloria Swanson in uno dei film più importanti della storia del cinema secondo me va sentita con la sua voce, non con quella di qualcun altro. Non ho la puzza esterofila sotto il naso, ma sono un sostenitore ad oltranza della lingua originale, comunque.

[Intrinseco]

Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo.

Nonchè: sono pronta per il primo piano.

Probabilmente sono le due battute migliori della storia del cinema

E perchè, la scena dell'occhio di bue e del microfono ? Quando la vedo mi viene sempre il magone.
I *am* big. It's the *pictures* that got small.

Non volevo approfondire ulteriormente la cosa, a dir la verità

Ma come, i film vecchi sono doppiati benissimo per quanto ne sappia, e questo non è da meno, la voce italiana di Norma era perfetta.

Beh mica sempre. Io per esempio sto rivedendo i vari horror classici e il doppiaggio è insopportabile.



Bellamy
di Claude Chabrol

Che piattezza.
Paul Bellamy(il sempre più grasso Gerard Depardieu) è un commissario di polizia che sta trascorrendo le vacanze a Nimes insieme a sua moglie Françoise(Marie Bunel). Mentre si gode il relax, viene contattato da un misterioso individuo che dice di chiamarsi Noel Gentil. L'uomo ha cambiato identità e ha inscenato la propria morte in un incidente stradale, mettendo il corpo di un altro uomo nella sua macchina. Bellamy incuriosito dalla storia abbandonerà la propria vacanza per indagare. Intanto si fa vivo il suo fratello minore Jacques, la tipica pecora nera che scappa con i suoi soldi e torna a casa quando li ha finiti.
Sulla carta è una trama interessante, un giallo molto piscologico che si sviluppa parallelamente alle vicende personali dei protagonisti(la norma dei gialli/noir francesi recenti). Bellamy trovatosi di fronte alle azioni di questo moderno Mattia Pascal rimette in discussione tutte le sue scelte e i suoi rapporti familiari, in particolare quelli più burrascosi con il fratello Jacques.
Però appunto, il fratello ubriacone è un cliché di quelli mai troppo abusati e qui non viene di certo sviluppato in maniera nuova. Tutto si trascina stancamente e si ha spesso l'impressione che non stia succedendo niente di concreto, il lato giallo è elementare perchè messo al servizio dell'analisi familiare, e l'analisi familiare è basata su situazioni già viste. Nessuno dei due lati è soddisfacente, e le svolte che i due plot prendono nel finale non sono risolutive in questo senso.
Non è un brutto film e nemmeno particolarmente soporifero, però lo si guarda senza trarne piacere o interesse.

Ho leggiucchiato qualche critica e ce ne sono tante entusiastiche. Non capisco, è piaciuto davvero o è il nome Chabrol che suscita deferenza ?

Chicago
di Rob Marshall

Io non sono un amante dei musical, per piacermi devono proprio colpirmi a livello visivo e stilistico, per questo adoro Rocky Horror Picture Show e apprezzo molto Moulin Rouge. Chicago non mi ha fatto innamorare come i due titoli sopra citati ma di certo non mi ha lasciato indifferente.
Parto dagli aspetti che meno mi hanno convinto. Intanto Renee Zellweger, ha una faccia perfetta per il ruolo, una via di mezzo tra la svampita capitata nel posto sbagliato al momento sbagliato e una cinica manipolatrice. Il problema sono il canto e il modo in cui sta sulla scena, trascina troppo le parole e non è affatto disinvolta nei vari pezzi musicali, anche se non arriva mai veramente a rovinare un pezzo.
Catherine Zeta Jones invece si fa davvero notare, ha quel tipo di bellezza un pò volgare che si sposa alla perfezione con l'ambiente sporco(almeno da un punto di vista metaforico) in cui è ambientata la vicenda. La sua performance dal punto di vista musicale è molto più soddisfacente, sgambetta corre e strilla con la giusta dose di allegria e naturalezza. Di solito non reggo molto neanche lei, ma qui ha fatto un ottimo lavoro.
Poi ci sono le canzoni, alcune poco ispirate per quanto riguarda i testi, altre poco originali da un punto di vista esclusivamente melodico. Soltanto un paio di pezzi mi sono rimasti in mente e mi sono ritrovato a canticchiare giusto un paio di passaggi. A compensare però ci sono sempre delle movimentate e divertentissime coreografie e scenografie pirotecniche che non lasciano mai l'occhio insoddisfatto.
Gere sorprendentemente bravo nei numeri musicali, non l'ho mai visto così poco rigido in un'interpretazione. Ha il sorriso giusto dello show man che sa come manipolare una giuria come se fosse il pubblico di un appassionante dramma legale.
Ma il migliore di tutti è il magnifico John C. Reilly un attore sottovalutatissimo che rivela anche insospettate doti canore. Il suo pezzo musicale è quello che ho preferito, ben cantato e molto in sintonia con lo spirito del film.
E questo si ricollega a quello che ho apprezzato di più, la visione così ironicamente triste del mondo del palcoscenico. Un ambiente palesemente dominato dalla falsità, che in un attimo ingoia e sputa la moda passeggera mentre il pubblico accoglie la prossima stella con scroscianti applausi.

[dj_lethal04]

"Cosmonauta" di S. Nicchiarelli.
Sia considerandolo come semplice racconto di formazione sia come sguardo sull'Italia dei tardi anni 50, il film si dimostra piuttosto fiacco e privo di idee valide. E questo malgrado l'inizio faccia ben sperare. Presto però ci si rende conto di quanto la crescita della giovane comunista Luciana sia banale e di quanto sia ingombrante la volontà di fornire una visione soddisfacente della situazione italiana ai tempi della Guerra Fredda. Se nel primo caso ci si limita ai soliti amori giovanili e a qualche (confusionaria) dissertazione politica, nel secondo solo i filmati dell'epoca permettono di inquadrare lo scenario dell'epoca.
La regia è abbastanza anonima anche se in grado di fornire qualche interessante passaggio. Ad esempio, il viaggio della protagonista per raggiungere il fratello, alternato alle immagini della partenza della prima cosmonauta sovietica, è notevole dal punto di vista stilistico e contenutistico.
Oltre a questo, occorre dire che il cast è davvero imbarazzante. Non so se questa sia la loro prima esperienza ma i giovani impiegati sono davvero inguardabili. Oltre che inascoltabili.
4.5/10.