[73] Che film avete visto oggi? - Pag 3
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Discussione: [73] Che film avete visto oggi?

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  1. #31
    Rewind|Stop|Cancel L'avatar di Keys
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    Citazione Gregry Visualizza Messaggio
    Motivazioni? Quali motivazioni?
    l'intruso che minaccia i propri confini territoriali, introdotto nell'incipit attraverso le tensioni sociali e poi ripreso allegoricamente nel classico assalto all'abitazione. la conseguente necessità di preservare quant'è proprio, esposta attraverso un bisogno di maternità portato all'estremo (indicativa l'ultima inquadratura).

    Citazione Intrinseco Visualizza Messaggio
    Io volevo spararmi la doppietta Martyrs-A l'interieur, ma Martyrs mi ha fermato, non per la violenza o lo shock ma per la noia debilitante. Prima o poi recupero anche il secondo.
    a mio parere à l'interieur è di gran lunga la punta di diamante del recente filone horror francese, poi c'è calvaire che se ne distacca parecchio per l'assenza pressochè totale di violenza visiva. i vari martyrs, frontiere(s), malefique, haute tension sono inferiori, anche se da amante del genere alcuni mi hanno divertito.
    Giocavamo a Trivia, e a lui capitò questa domanda tipo...chi era il regista di Per un pugno di dollari. Proprio a lui capitò. E quindi con aria interrogativa, ci guardò un pò perplesso, dicendo "..so' io."


    Citazione Evanes Visualizza Messaggio
    Si può tranquillamente dire che Sergio Leone sia un regista coi cazzi.

  2. #32
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    Citazione Keys Visualizza Messaggio
    l'intruso che minaccia i propri confini territoriali, introdotto nell'incipit attraverso le tensioni sociali e poi ripreso allegoricamente nel classico assalto all'abitazione. la conseguente necessità di preservare quant'è proprio, esposta attraverso un bisogno di maternità portato all'estremo (indicativa l'ultima inquadratura).



    a mio parere à l'interieur è di gran lunga la punta di diamante del recente filone horror francese, poi c'è calvaire che se ne distacca parecchio per l'assenza pressochè totale di violenza visiva. i vari martyrs, frontiere(s), malefique, haute tension sono inferiori, anche se da amante del genere alcuni mi hanno divertito.
    Le tensioni sociali sono solo accennate, giusto per far sembrare che il film punti a qualcosa di più di quello che è realmente, cioè semplice ed inefficace spettacolarizzazione della violenza. E comunque il discorso non regge, questi due birbantelli non avevano nulla da dire, hanno voluto girare un horror estremo, stop, inutile cercare motivazioni che non esistono. Che pretesa avevano? La motivazione dell'assalto alla donna è davvero ridicolo.


    Invece io ho preferito Martyrs a questo filmaccio, e ho detto tutto.

  3. #33
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    Citazione Gregry Visualizza Messaggio
    Le tensioni sociali sono solo accennate, giusto per far sembrare che il film punti a qualcosa di più di quello che è realmente, cioè semplice ed inefficace spettacolarizzazione della violenza. E comunque il discorso non regge, questi due birbantelli non avevano nulla da dire, hanno voluto girare un horror estremo, stop, inutile cercare motivazioni che non esistono. Che pretesa avevano? La motivazione dell'assalto alla donna è davvero ridicolo.
    che non esistano è convinzione tua, da che mondo e mondo horror o thriller da camera come questo hanno sempre avuto a fronte motivazioni, che fossero di carattere metacinematografico o (spesso) socio-politico. dal post-vietnam di the visitors, diretto da elia kazan, passando per l'ipotetica fine di una dittatura sudamericana con la morte e la fanciulla di polanski, sino alla borghesia incapace di reazione presentata in funny games. persino in the strangers bertino ammette candidamente, attraverso i propri personaggi, di non avere motivazioni, lavorando però sulla forma ed i clichè del genere (unica vera motivazione). e non sempre sono esplicite, questo perchè la struttura dell'assalto all'abitazione e del sequestro è già di per sè fortemente allegorica e più volte sperimentata chissà perchè appena si vede un po' di violenza le motivazioni cessano di esistere
    Ultima modifica di Keys; 21-08-2010 alle 15:31:32
    Giocavamo a Trivia, e a lui capitò questa domanda tipo...chi era il regista di Per un pugno di dollari. Proprio a lui capitò. E quindi con aria interrogativa, ci guardò un pò perplesso, dicendo "..so' io."


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    Si può tranquillamente dire che Sergio Leone sia un regista coi cazzi.

  4. #34
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    che non esistano è convinzione tua, da che mondo e mondo horror o thriller da camera come questo hanno sempre avuto a fronte motivazioni, che fossero di carattere metacinematografico o (spesso) socio-politico. dal post-vietnam di the visitors, diretto da elia kazan, passando per l'ipotetica fine di una dittatura sudamericana con la morte e la fanciulla di polanski, sino alla borghesia incapace di reazione presentata in funny games. persino in the strangers bertino ammette candidamente, attraverso i propri personaggi, di non avere motivazioni, lavorando però sulla forma ed i clichè del genere (unica vera motivazione). e non sempre sono esplicite, questo perchè la struttura dell'assalto all'abitazione e del sequestro è già di per sè fortemente allegorica e testata. chissà perchè appena si vede un po' di violenza le motivazioni cessano di esistere
    Per me la violenza non è affatto un problema, specie se ben contestualizzata.
    Ma in Martyrs le motivazioni dove starebbero ? E' il solito horror cafone, solo che la messa in scena è un pelino più raffinata del solito.
    Poi certo, con qualche sforzo si trovano messaggi e motivazioni in qualsiasi boiata(è il bello dell'interpretazione) ma ciò non significa che ci siano sempre e comunque o che siano inserite consapevolmente.
    Polanski e Kazan li trovo esempi un pò troppo distanti dai titoli di cui si stà parlando.

  5. #35
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    Citazione Intrinseco Visualizza Messaggio
    Per me la violenza non è affatto un problema, specie se ben contestualizzata.
    Ma in Martyrs le motivazioni dove starebbero ? E' il solito horror cafone, solo che la messa in scena è un pelino più raffinata del solito.
    Poi certo, con qualche sforzo si trovano messaggi e motivazioni in qualsiasi boiata(è il bello dell'interpretazione) ma ciò non significa che ci siano sempre e comunque o che siano inserite consapevolmente.
    Polanski e Kazan li trovo esempi un pò troppo distanti dai titoli di cui si stà parlando.
    ma infatti martyrs non l'ho menzionato. a parte un buon lavoro sulla forma e qualche citazione lussuosa, non mi ha stupito molto e non biasimo chi lo critica. per quanto riguarda polanski e kazan, ti riferisci alla loro opera complessiva oppure ai film che ho citato? passi la morte e la fanciulla, chiamato in causa solo per comprendere come spesso questa struttura si adatti a sottotesti politici, ma the visitors ha molto in comune con un funny games così come con questo à l'interieur.
    Giocavamo a Trivia, e a lui capitò questa domanda tipo...chi era il regista di Per un pugno di dollari. Proprio a lui capitò. E quindi con aria interrogativa, ci guardò un pò perplesso, dicendo "..so' io."


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    Si può tranquillamente dire che Sergio Leone sia un regista coi cazzi.

  6. #36
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    ma infatti martyrs non l'ho menzionato. a parte un buon lavoro sulla forma e qualche citazione lussuosa, non mi ha stupito molto e non biasimo chi lo critica. per quanto riguarda polanski e kazan, ti riferisci alla loro opera complessiva oppure ai film che ho citato? passi la morte e la fanciulla, chiamato in causa solo per comprendere come spesso questa struttura si adatti a sottotesti politici, ma the visitors ha molto in comune con un funny games così come con questo à l'interieur.
    Mi riferivo più che altro ai nomi dei registi. Haneke, Polanski, Kazan avevano/hanno qualcosa da dire a prescindere dal genere in cui si cimentano, anche solo per la loro storia personale.
    Bustillo e Maury sono alla loro opera prima.
    Mi sembrava un paragone eccessivo a prescindere da quanto possa essere buono A l'interieur.

  7. #37
    FILMEXPéRIMENTAL L'avatar di Gregry
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    No, proprio no guarda, paragonare Haneke e Kazan a sti due cialtroni è come paragonare Welles a Michael Bay, è un paragone infondato.
    A l'interieur ha dei passaggi assolutamente ridicoli, una sceneggiatura che non sta in piedi per niente ed una regia da principiante. Ripeto, se si vogliono elogiare quel paio di scene ben fatte (che ripeto, sono due) va bene, ma addirittura che se ne elogi la sceneggiatura e la struttura narrativa proprio no.

  8. #38
    FILMEXPéRIMENTAL L'avatar di Gregry
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    Comunque

    Martyrs di Pascal Laugier
    Parte come un thriller per poi trasformarsi in horror e finire nel dramma. Ma in realtà, questo ennesimo horror francese non è proprio nulla.
    Il cinema francese, da qualche anno a questa parte, sta sfornando una miriade di titoli horror, quasi tutti discutibili, quasi tutti estremamente violenti. Martyrs fa parte di ambe due le categorie, è un film che pretende di essere un qualcosa di più di quello che in realtà è, ed è forse la cosa che da più fastidio alla fine della visione. La seconda parte giustifica la prima, se vogliamo, ma nel complesso il film regge poco comunque. Il soggetto non è neanche malvagio, ci si poteva ricamare sopra un buon horror senza troppe pretese, non un capolavoro ma un prodotto di media fattura, invece è stato scritto male, lavorando sui soliti clichè fino ad arrivare ad un improbabile cambio di rotta.
    Girato e recitato discretamente, con qualche buon effetto artigianale e qualche buon effetto in CG, non riesce neanche ad intrattenere a dovere lo spettatore medio, in cerca di un ora e mezzo di intrattenimento. 4

    El Mariachi di Robert Rodriguez
    Rodriguez è un autore che ho sempre apprezzato da una parte ma tristemente disprezzato dall'altra.
    Lo apprezzo per il suo modo cianciarone ed originale di girare i suoi film (almeno alcuni) con i suoi ingenioni virtuosismi di regia e l'estrema aspirazione che prende dai B movie, ma non lo sopporto quando si cimenta nella produzione di inutili e mal fatti film per bambini. Tuttavia non avevo mai visto il suo esordio alla regia, girato, leggenda vuole, con 7000 dollari (trasposizione su pellicola a 35mm esclusa).
    Beh, il buon regista messicano, se la leggenda è vera, ha fatto un miracolo. Girare un film d'azione del genere con quella somma a quei tempi è stato straordinario. La sceneggiatura non è il massimo, si fonda sul classico scambio di persona, ma l'ora e venti di divertimento è assicurata, soprattutto per uno spettatore partecipe che cerca di capire le invenzioni di una produzione no budget. 6.5
    Ultima modifica di Gregry; 21-08-2010 alle 17:44:40

  9. #39
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    Mi riferivo più che altro ai nomi dei registi. Haneke, Polanski, Kazan avevano/hanno qualcosa da dire a prescindere dal genere in cui si cimentano, anche solo per la loro storia personale.
    Bustillo e Maury sono alla loro opera prima.
    Mi sembrava un paragone eccessivo a prescindere da quanto possa essere buono A l'interieur.
    capito. non li sto necessariamente paragonando, citavo solo degli esempi di film con plot identico in cui i temi non sono espliciti ma comunque trattati sotto pelle. fermo restando che il tutto è partito da una critica per violenza immotivata: falso perchè il leit-motiv dell'intera opera è un bisogno di maternità accecante, esposto dalle prime immagini ma soprattutto portato all'estremo nella fase conclusiva. che poi rimandi ad altri temi suggeriti nel corso della pellicola (scontri, salvaguardia ecc..) è un altro discorso, ciò non toglie che la motivaziona sia presente.
    Ultima modifica di Keys; 21-08-2010 alle 17:16:53
    Giocavamo a Trivia, e a lui capitò questa domanda tipo...chi era il regista di Per un pugno di dollari. Proprio a lui capitò. E quindi con aria interrogativa, ci guardò un pò perplesso, dicendo "..so' io."


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    Si può tranquillamente dire che Sergio Leone sia un regista coi cazzi.

  10. #40
    Full Metal Heart L'avatar di King 5 Time
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    Old Boy Capolavoro
    come sono gli altri di park chan wook?
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  11. #41
    Blood Raven L'avatar di dj_lethal04
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    Old Boy Capolavoro
    come sono gli altri di park chan wook?
    Più o meno come "Old boy". Dei bei film.

    "Giulia non esce la sera" di G. Piccioni.
    Uno scrittore in crisi creativa e familiare inizia a frequentare una maestra di nuoto in libertà vigilata, costretta a rientrare tutte le sere in carcere.
    Da questo spunto parte un dramma intenso e solido, ben lungi dalla classica storia d'amore. Il tema principale del film infatti è la disperazione, la totale assenza di speranza. Gli eventi narrati ne sono pesantemente caratterizzati e il risultato è un ritratto triste, disincantato ed efficace della realtà odierna. E ciò malgrado il livello di deprimenza sia a livelli sin troppo elevati.
    I due attori protagonisti (V. Golino e V. Mastrandrea) paiono abbastanza spaesati nei rispettivi personaggi e la loro prova lascia un po' a desiderare.
    Nel complesso credo che una visione la meriti.
    6.5/10.
    Jacksonville's on the map...

  12. #42
    Utente Eremita L'avatar di Evanes
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    The Box, di Richard Kelly.

    Cribbio

    Mette una inquietudine addosso come pochi film sanno fare. Nonostante sia, all'apparenza, un film dalla trama semplice, ha molti risvolti filosofici, paranormali, psicologici, che inducono lo spettatore a porsi i soliti mille dubbi che si porterà dietro per tutto il film: chi è Arlington Steward? Che effetti avrà se premo o no il pulsante? E se volessi chiamare la polizia? Chi mi assicura che dopo, la vittima di un altro che preme il pulsante, non sia io? Dubbi, infatti, ansie, paure, sospetti, paranoia (perchè non ti puoi fidare di nessuno). Orchestrato molto bene da una ottima colonna sonora. Mi è piaciuto anche il modo di inquadrare certe scene, come ogni volta che si presenta Arlington. Purtroppo il film ha dei lati negativi: la coppia Marsden-Diaz, che, seppur ci provi ad essere effettivamente seria nelle loro intenzioni, non sembra funzionare, sono troppo "ciofani" per un film del genere, credo. E il finale, che è inderogabile, ma che forse lascia l'amaro in bocca per la sua conclusione. Onestamente, comunque, un bel film. Nulla più e nulla meno.


  13. #43
    Not quite my tempo L'avatar di Sephiroth'88
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    Le musiche di The Box rullano perchè le hanno fatte Win Butler e Régine Chassagne.

    Io invece ho visto Dogtooth (Kynodontas).
    Uhm, creepy.
    E' un film così fuori dal mondo, ti aliena in questa casa in cui è ambientato il film grazie alla sua atmosfera disturbante.
    Il film parla di una famiglia dove i genitori (specialmente il padre) tengono i figli segregati e fuori dal mondo, i figli non sanno com'è l'esistenza fuori dalla casa e il padre dice a loro che potranno uscire solo nel momento in cui il loro canino destro (o sinistro, è indifferente) cadrà, il che equivale a mai visto che i figli sono già belli adulti. E in tutto il film ci viene mostrato come si comporta questa famiglia, come i figli sono così lontani dal mondo e le trovate usate per mostrarcelo solo geniali (basta citare le definizioni delle parole, trovata bellissima).
    Il finale del film è apertissimo e difficile da giudicare ma l'ho trovato piuttosto adatto e almeno non banale.
    Di scene fisicamente violente non ce ne sono, a parte un paio che sono abbastanza dure, ma il film punta tutto sulla violenza psicologica in modo forse paradossale ma non comunque meno forte.
    Bravissimo Christos Stergioglou nel ruolo del patriarca, riesce ad alternare benissimo la sua freddezza con le sue esplosioni di emozioni.
    La regia è ottima, sempre camera fissa (a parte un paio di occasioni particolari) e non c'è mai musica che non provenga da dentro il film, come a voler sottolineare freddezza e realismo anche nella composizione stilistica.
    E' un film difficile da consigliare perchè è molto particolare, si può odiare o amare, però prendetevela questa ora e mezza e guardatelo.

  14. #44
    Re e nessuno L'avatar di Enrico IV
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    Citazione Sephiroth'88 Visualizza Messaggio
    Le musiche di The Box rullano perchè le hanno fatte Win Butler e Régine Chassagne.

    Io invece ho visto Dogtooth (Kynodontas).
    Uhm, creepy.
    E' un film così fuori dal mondo, ti aliena in questa casa in cui è ambientato il film grazie alla sua atmosfera disturbante.
    Il film parla di una famiglia dove i genitori (specialmente il padre) tengono i figli segregati e fuori dal mondo, i figli non sanno com'è l'esistenza fuori dalla casa e il padre dice a loro che potranno uscire solo nel momento in cui il loro canino destro (o sinistro, è indifferente) cadrà, il che equivale a mai visto che i figli sono già belli adulti. E in tutto il film ci viene mostrato come si comporta questa famiglia, come i figli sono così lontani dal mondo e le trovate usate per mostrarcelo solo geniali (basta citare le definizioni delle parole, trovata bellissima).
    Il finale del film è apertissimo e difficile da giudicare ma l'ho trovato piuttosto adatto e almeno non banale.
    Di scene fisicamente violente non ce ne sono, a parte un paio che sono abbastanza dure, ma il film punta tutto sulla violenza psicologica in modo forse paradossale ma non comunque meno forte.
    Bravissimo Christos Stergioglou nel ruolo del patriarca, riesce ad alternare benissimo la sua freddezza con le sue esplosioni di emozioni.
    La regia è ottima, sempre camera fissa (a parte un paio di occasioni particolari) e non c'è mai musica che non provenga da dentro il film, come a voler sottolineare freddezza e realismo anche nella composizione stilistica.
    E' un film difficile da consigliare perchè è molto particolare, si può odiare o amare, però prendetevela questa ora e mezza e guardatelo.
    Il finale mi pare aperto solo in apparenza. Voglio dire, anche a credere (cosa già difficile) che lei
    Spoiler:
    uscirà dal bagagliaio, come potrebbe mai sopravvivere al mondo esterno con l'educazione distorta che ha ricevuto?

  15. #45
    Utente Eremita L'avatar di Evanes
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    Citazione Sephiroth'88 Visualizza Messaggio
    Le musiche di The Box rullano perchè le hanno fatte Win Butler e Régine Chassagne.
    Non li conosco bene. Ho letto che Butler è il leader degli Arcade Fire, però.


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