[2] Il viaggio hu-kamashojo - Pag 12
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Discussione: [2] Il viaggio hu-kamashojo

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  1. #166
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    Zaraustra: Araldo della distruzione

    ASPETTO:
    Spoiler:

    CARATTERE:
    La sua logorante ambiazione era pari solo alla sua follia, Zaraustra sognava di creare la società perfetta per gli angeli, una società che non li avrebbe più costretti a venerare gli Dei da lui considerati crudeli e meschini, una società nella quale solo alcuni eletti avrebbero potuto sopravvivere, il cosidetto mondo nuovo. Tuttavia parole così invitanti servivano solo a nascondere la sua natura narcisista ed egocentrica, in realtà era spietato con i suoi seguaci e non si faceva scrupolo a servirsene indiscriminatamente.

    BACKGROUND:
    Zaraustra appartiene alla seconda generazione, i veri angeli, che non avevano nulla a che fare con quelli attuali, dopo aver assistito al quasi totale sterminio della propria razza da parte degli dei, decise di raccogliere gran parte degl'angeli sopravvissuti e creare un governo utopistico fondando la leggendaria Atlandide e ben presto si impadronì del mondo.
    Fu a causa sua che vennero fondati gli elementali e create le armi leggendarie di Hu-Kamashojo, il gruppo affrontò Zaraustra in un epica battaglia finale, nella quale il malefico sovrano sembrò perire definitivamente e la sua sommossa sedata.
    Pare però che in qualche modo sia sopravvissuto e stando al racconto di Myamoto si sia sostituito ad Alex/Oceano e che sia lui, da tempo immemore, a tirare i fili di tutta questa drammatica vicenda.

    POTERI e ABILITA':
    Nessuno conosce con certezza i suoi poteri, a parte ovviamente gli elementali, la leggenda narra che avesse influenza sul potere della terra e le forze naturali, poteva provocare terremoti devastanti con la sola imposizione della propria mano oppure scatenare terribili bufere di vento.

  2. #167
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    Riassunto saga del promontorio




    In seguito alle recenti rivelazioni, Dea viene imprigionata, così mentre i Gran demoni ritornano alle loro mansioni, Mymamoto avverte agli eroi che devono assolutamente proseguire la ricerca degli ultimi pezzi dell’equipaggiamento, poiché se il loro nemico è veramente contro Zaraustra, esse sono indispensabili. Intanto Atlas decide di andarsene ma non prima di aver consegnato la spada ad Orion, il quale la mette al sicuro nelle proprie stanze.
    Durante la notte però, accade un imprevisto, le guardie demoniache infatti hanno sottovaluto le capacità di Dea, in questo modo ella fugge rubando la spada, per poi evocare un muro di rovi per non farsi inseguire da nessuno.

    Solo Vayne e Warg evitano il muro di Rovi e raggiungono Dea, la quale per l’occasione rivela finalmente di essere stata anche lei modificata da Alex, che l'ha trasformata in un demone, e mette i due in seria difficoltà. La battaglia è a senso unico: Dea domina sul campo soprattutto grazie alle sue arti oscure, con una di queste colpisce la mano di Warg la quale diventa nera e inutilizzabile. Intanto il muro di Rovi scompare e Dea per chiudere la battaglia si serve della spada sconfiggendo con un colpo i due avversari, per poi spiegare loro che libererà il guardiano ospitandolo poi nel suo corpo per divenire l’essere perfetto e quindi compiere la sua vendetta, infine fugge alla vlolta del promontorio luogo di prigionia del Guardiano, nonché base dell'Organizzazione. Il gruppo raggiunge i due malcapitati, Warg soprattutto si mostra più malconcio di Vayne, poiché a causa di quell'incantesimo inflittogli da dea il suo braccio sta diventando completamente nero.

    Dentro il castello Markal spiega che Warg ha subito un arte oscura che consiste in una morte lenta del soggetto a causa di un germe nero iniettatogli nella mano, che dal braccio si propagherà tutte le parti del corpo, fino al cuore. Markal continua spiegando che l’unico modo per sopravvivere è usare l’acqua miracolosa: l’acqua che affluisce in un torrente nelle rovine di Istanbul, però è troppo tardi, in un giorno Warg morirà. Sembra tutto perduto ma giunge Jack Frost il quale spiega che lui possiede l’acqua perchè era andato alle rovine di Sodoma proprio per cercarla, essa è infatti anche l’ingrediente per trasformare una qualunque creatura in essere umano, Jack era alla sua ricerca da tempo per cambiare la propria condizione. Jack sembra esitante ma Miku lo convince che è meglio rimanga se stesso ed inoltre così salverà la vita di qualcun altro, alla fine Jack si decide e dona la preziosa boccetta a Markal il quale la versa nella parte colpita: Warg è salvo ma dovrà restare a letto per un po’ di tempo ed inoltre, la parte colpita dal germe (tutto il braccio sinistro) rimarrà per sempre in quel modo, carbonizzato e inutilizzabile.

    Il giorno dopo Mymamoto spiega che devono subito raggiungere Dea al promontorio prima che accada l’irreparabile, con il consenso di Lucifero ottiene di portare con se un plotone demoniaco e si mette subito in marcia verso la sua sede, assieme a Orion, Reaper, Shii, Vayne e Markal (consapevole quest'ultimo che l’Organizzazione ha una biblioteca vastissima, che potrebbe aiutare le sue ricerche).

    Sulla strada però incontrano i quattro di Rubik i quali tendono loro un'altra imboscata, che si rivela però un fallimento e Myamoto uccide Serpente Vorace, mentre i tre rimanenti sono costretti a fuggire. Arrivati al promontorio, gli eroi notano uno scenario apocalittico, ben tre plotoni stanno combattendo: gli angeli di Rubik i quali sono là per riconquistare il guardiano, i diavoli capitanati da un essere incappucciato e alcune creature evocate da Dea per difenderla durante il rituale. Gli eroi decidono di evitare il combattimento e di arrivare direttamente alla sala del trono prima che sia troppo tardi, senza che il nemico li scopra, in un primo momento il piano sembra funzionare.

    Arrivano fino al cortile senza destare sospetti, ma lì trovano Orrore Pestifero ad attenderli che non fa che distruggere a destra e a manca con i suoi non morti.
    Markal decide quindi di risolvere una volta per tutto la questione con il suo allievo e quindi resta là a combattere mentre il gruppo prosegue. Arrivati ai corridoi interni trovano Rubik il quale decide di eliminarli una volta per tutte ed utilizzando le particelle ferrose nei minerali nel terreno sottostante per aumentare le proprie dimensioni, trasfomandosi in un gigante di metallo…

    Il combattimento è lungo e faticoso e alla fine gli eroi cedono all’ammiraglio ma interviene la misteriosa figura incappucciata con alcuni diavoli, che si rivela essere Hel, sopravvissuta allo scontro con Orion, le sue molecole di sabbia infatti liberate dal ghiaccio si erano poi riunite, Hel propone un alleanza al gruppo, lei distrarrà Rubik, mentre loro fermeranno Dea.

    Proseguendo si trovano dinnanzi alla porta della sala del trono e da una cavità nel muro scoprono che il rituale sta per essere completato e inoltre vedono un massiccio gigante a guardia della porta di nome Golia: Mymamoto decide di combatterlo mentre il resto della compagnia varca la porta per la sala del trono, ma è troppo tardi Dea completa il rituale e spiega che ora non le interessa più nemmeno creare il mondo perfetto, ma solo compiere la sua vendetta.

    Dea sembra invincibile: possiede ora sia gli immensi poteri del Guardiano che quelli della spada, infatti il potere serafico della creatura impedisce che l'arma inibisca i suoi poteri come per chiunque altro la impugni ed inizia a sconfiggere gli eroi uno ad uno, con una facilità disarmante.

    Alla fine interviene Vayne che cerca di convincere Dea a liberarsi dal germe malvagio di Alex poiché quello che sta facendo porterà solo rovina e distruzione, come ora che sta per uccidere la persona da lei un tempo amata. Dea alle quelle parole, comprende i propri errori e in preda al dolore e al disprezzo provati per l'essere che ora è diventata, sputa il verme nero, rompendo l'influenza che Alex aveva su di lei e spiega che ora l’unico metodo per estirpare le sue colpe è morire e con questo far morire definitivamente anche il Guardiano. Vayne rifiuta di farlo ma Dea è risoluta e gli porge la spada.

    Sembra che tutto stia per finire quando Vayne si prepara a infilzare seppur con dolore la sua amata, ma appare un ombra dal corpo di Dea: Azrael, il guardiano che finalmente si mostra agli eroi. Esso li schernisce dicendo che è inutile opporsi, loro sono una razza superiore, e che gli umani sono tutti condannati a morire prima che contaminino ancora il loro mondo, infine fa un ultima terribile rivelazione, il vero motivo per il quale gli angeli sono stati imprigionati, è che Alex apparso nel bel mezzo della battaglia fra Shii e il guardiano, aveva proposto alla negromante che se avesse risparmiato gli angeli, lui avrebbe fatto tornare Argus in vita.

    Reaper rimane sconvolto da questa dichiarazione, convinto che se non avesse abbandonato la ragazza, niente di tutto questo sarebbe successo, ma non c'è tempo per le lacrime infatti il guardiano li attacca nuovamente, inducendo gli eroi di fronteggiarlo con tutti i rischi e le conseguenze.

    La battaglia è fra delle più dure mai affrontate, ma grazie soprattutto allo scudo, alla spada e all’intervento di Mymamoto e di Markal usciti vittoriosi dalle loro rispettive battaglie il guardiano viene infine sconfitto e si ritira nel corpo di Dea, la quale decide di buttarsi dalla balconata mettendo fine all'incubo. Ma nel mentre Rubik li raggiunge e si lancia verso l'imperatrice tentando di fermarne la caduta, ma Orion lo ferma in tempo riuscendo a toccarlo dal momento che imbraccia lo scudo e dopo averlo tramortito, afferra la spada infilzando al torace, ferendolo quasi mortalmente. Tuttavia i restanti Ragno fetito e Orrore Rosso si precipitano in aiuto Rubik, distraendo Orion e permettendo al loro padrone di fuggire seppur in pessime condizioni.

    Gli eroi contemplano infine la triste fine dell'imperatrice, mentre Shii sostiene che accetterà qualsiasi punizione loro riterranno adatta per lei, ma nessuno se la sente di punire qualcuno che ha agito solo per amore, Reaper in primis che si rende finalmente conto della grande affezione che la compagna provava per lui. Myamoto incita tutti a ripartire mentre Markal decide di rimanere al promontorio per scoprire qualcosa sui draghi e come fermarli.




    Riassunto saga del Triangolo delle Bermuda



    Prima di partire per il Promontorio Myamoto, da istruzioni al gruppo informandoli che uno dei pezzi più pregevoli dell’armatura, la cintura si trova in un luogo ignoto, situato nel bel mezzo del famigerato triangolo delle Bermuda. Viene così messo insieme un gruppo formato da Xora, Wade, Giko, Nekra, Geralt, Zehir ed infine Seròtto, ognuno di questi ultimi tre si propone per guidare la spedizione, prima che la questione si trasformi in rissa, Myamoto, con gran sorpresa di tutti affida il comando alla fidata Conan, che nonostante rimanga sorpresa dalla decisione del suo capo accetta di buon conto. Prima che vadano, Myamoto li mette in guardia poiché in quel luogo è situato anche un avamposto appartenente ai pirati robot.

    Il gruppo parte quindi per il triangolo a bordo della Fulgore, imbarcazione altamente sofisticata progettata e costruita da Dexter, nel corso del lungo tragitto, fra i tentativi falliti di Wade nel corteggiare l’amata Nekra che ciò nonostante continua ad ignorarlo, rivelando ad un certo punto di essere attratta da Giko che però non si accorge minimamente di tali attenzioni, Conan si rivela una leader naturale e carismatica, riuscendo a placare i bollenti spiriti nella compagnia, dall’evidente ostilità di tutti nei confronti del perfido Zehir, agl’attacchi di gelosia di Wade nei confronti dell’ignaro Giko.

    Dopo alcuni giorni di navigazione, giungono finalmente nel triangolo, ma poco dopo esservi entrati però, trovano ad aspettarli una vile imboscata da parte della flotta dei pirati di Mx, decisi più che mai ad impadronirsi della cintura e le altre armi, la battaglia si fa subito impetuosa, ma le sofisticate armi della Fulgore riescono a tener testa alla flotta pirata, poco prima che gli eroi si scontrino con l’imponente ammiraglia sulla quale si trovano anche Razar/Mx, il suo fidato braccio destro Silver e il pirata ninja Thrax, appare dal nulla un gigantesco vortice che inghiotte la nave di questi ultimi e la Fulgore, sembra finita per tutti.

    La Fulgore rimane intatta, dopo essere finita in un’immensa caverna sotto il livello del mare, grazie alle sapienti manovre al timone di Zehir durante la battaglia, nel gruppo non vi sono vittime, il negromante rivela infatti il suo passato d navigatore prima di aderire al culto. La nave pirata invece è stata ridotta a brandelli e gli unici sopravvissuti sono il capitano (o capitani), Silver e Thrax. Su consiglio di Nekra, Conan decide di stabilire una tregua con i pirati vista la situazione e di collaborare con loro per poter uscire da quella situazione.

    La caverna si rivela più grande del previsto e gli eroi, accompagnati dai pirati, sembrano non riuscire a trovare l’uscita, ma arrivano alle rovine di un’antica città, che pare essere stata devastata da una cruenta battaglia. Ad un certo punto dalle acque sotterranee spunta Wurm, leggendario verme gigante anfibio che secondo molte leggende si trova a guardia dell’ingresso della città di Atlantide, il gruppo si rende quindi conto di trovarsi in ciò che resta dell’antico regno fondato da Zaraustra; inizia così una rocambolesca fuga dal Wurm, durante la quale il mostro si rivela essere incredibilmente resistente a molti dei loro attacchi, Wade viene separato dal resto del gruppo a causa di un imprevisto, gli altri riescono a ritrovarlo solo per vederlo inghiottito dal mostro, per poi mettersi in salvo fra le urla di disperazione di Nekra, che non fa che implorarli di ritornare indietro per salvarlo.

    Dopo essere sfuggiti al Wurm che continua però a pattugliare le rovine, il gruppo giunge al Palazzo di Zaraustra, secondo alcune iscrizioni tradotte da Zehir, a quanto pare è dove si trova la preziosa cintura. Dopo essere entrati raggiungono il salone principale ed è proprio sul trono del sovrano che è posta la cintura, a fianco vi è anche un arco che funge da portale per la superficie, in un vile gesto Razar afferra Nekra e usandola come scudo intima il gruppo di non seguirlo, così i pirati prendono la cintura e fuggono attraverso il portale, potandosi dietro Nekra come ostaggio. Poco dopo, il Wurm irrompe nella sala sfondando la parete ed una parte del tetto, alcune macerie cadendo distruggono il portale. Sembra tutto perduto, fino a quando il mostro non si ferma improvvisamente iniziando a contorcersi come in preda ad una terribile emicrania, in quello stesso momento, Giko riceve una comunicazione in walkie tolkie, da nientepodimeno che Wade, il gatto infatti sopravvissuto nel corpo del verme gigante, è riuscito a risalire fino alla testa iniziando a colpirlo dall’interno, a quanto pare unica parte vulnerabile del Wurm, in questo modo i protagonisti riescono finalmente ad uccidere la creatura dopo una breve battaglia e a far uscire il povero Wade.

    Il gruppo è però scoraggiato, non c’è modo di ritornare in superficie, tuttavia Conan ha improvvisamente un idea, tutti tornano alla Fulgore, che il loro capo riconverte in un sottomarino rivelandone la duplice funzione, ed utilizzando i suoi potenti motori, dopo essersi immersi, risalgono cavalcando la stessa corrente marina che li aveva portati ad Atlantide.

    Il piano riesce, ed il gruppo decide di assaltare l’avamposto pirata per liberare Nekra e riprendere la cintura, riescono ad abbattere gran parte della flotta ed ad aprirsi un varco per poi entrare nell’avamposto, qui vengono accolti poco caldamente dagl’altri membri della ciurma dei 4, Iron Crotch, Kenzan e Ripper, ad affrontarli rimangono Zehir, Giko, Conan e Geralt, mentre Seròtto, Wade e Xora si precipitano ad affrontare il capitano; la battaglia condotta da Conan è aspra, ma alla fine grazie alle forze combinate degl’eroi riescono a vincere facilmente i pirati. Intanto Seròtto e gli altri arrivano troppo tardi, Razar e soci stanno già lasciando l’avamposto con Nekra e la cintura a bordo di una canoa volante, ma utilizzando un’altra di quelle canoe, i tre possono lanciarsi all’inseguimento. Davanti a loro si prospetta un terribile spettacolo, dall’oceano emerge una sorta di gigantesca nave da guerra corazzata, ovvero il Lindorn asso nella manica dei pirati robot. Utilizzando questa nuova arma, Pete Razar distrugge completamente il suo avamposto pur di eliminare i nemici, che fortunatamente riescono a tornare in tempo alla Fulgore, Intanto il gruppo di Seròtto atterra sul Lindorn, proprio di fronte a Razar, così mentre Serottò e Wade si scontrano con Thrax, Xora decide di chiudere una volta per tutte la sua eterna faida con il pirata. Lo scontro si rivela molto duro per Xora, soprattutto a causa dei ricordi dei momenti con Talwin rievocati dalla presenza di Mx, tuttavia utilizzando questi ricordi come motore riesce ad avere infine la meglio sul pirata danneggiando gravemente il suo corpo. A questo punto Pete ed Mx iniziano nuovamente a litigare, scaricando ognuno le proprie colpe sull’altro, finché la troppa tensione non fa esplodere il robot, dividendo nuovamente le due metà che entrambe precipitano in mare, Silver, dopo aver gettato la cintura ai piedi di Xora, si tuffa quindi in acqua per salvare il suo capitano.

    Vedendosi alle strette, Thrax prende Nekra e fugge ancora su una delle canoe, Wade quindi, dice a Xora e Seròtto di portare la cintura a Conan e gl’altri mentre lui insegue il pirata, padre e figlio decidono di obbedire mentre Wade riesce a raggiungere Thrax e liberare Nekra, felice di vederlo ancora vivo ed insieme sconfiggono Thrax per poi fuggire di volata con la magia della sciamana, per poi vedere il robot andare a schiantarsi su un gruppo di scogli.

    Intanto il resto della compagnia sulla Fulgore, utilizza la cintura per affondare definitivamente la corazzata di Mx, scrivendo, una volta per tutte, la parola fine sulla questione pirata.

    La missione è conclusa, il gruppo fa quindi rotta per tornare a Singapore, in seguito a quest’esperienza, Nekra inizia a vedere Wade sotto di un'altra luce, perdendo la sua iniziale infatuazione per Giko.




    Riassunto saga della fabbrica del male



    Malebolge è rimasto solo, gli unici suoi alleati sono ormai i Diavoli, in quanto anche molti dei suoi sottoposti si sono ribellati e si sono uniti al resto del Concilio. I Grandi Demoni e Lucifero decidono quindi di mettere fine alla ribellione e di distruggere la Fabbrica, costruita dall’ormai defunto Cancro…Kha-Beleth viene nominato capo della spedizione punitiva.
    Warg, viene lasciato nel castello di famiglia…Mousse, Andrea e un amico di Zehir si prendono cura del povero demone (Povero non perché ferito, ma per i tizi che gli stanno vicino). Ad accompagnare il Demone Sovrano saranno Ossidiana, Hisha, Morara, Godric e Nira, e a loro si uniscono una ventina di demoni minori, oltre a Dimitri, Boris e i quattro Marines sopravvissuti al Castello di Excella.

    La strada per la fabbrica è praticamente sgombra, ma all’entrata della stessa, Cerbero e i pochi Demoni rimasti fedeli a Malebolge e Cancro effettuano un’imboscata, il gruppo viene diviso, e Kha-Beleth viene separato da tutti i suoi compagni insieme a Godric e ai demoni minori. La battaglia col cagnaccio è cruenta e Cerbero si rivela un avversario formidabile per i tre gatti, le sue prede naturali…il cane viene poi ingannato da Ossidiana e il soldato Jack riesce a fargli ingoiare una granata, che esplodendo al suo interno lo ferisce gravemente. Il guardiano viene lasciato a morire da solo, ma questo, non ancora sconfitto, cerca di divorare Hisha attaccandola improvvisamente alle spalle…la gatta riesce ad evitare la morte aprendo un passaggio per l’oltretomba e spedendoci dentro il Cane Infernale, che viene poi ucciso da Gwydion.
    Nel frattempo Godric e Kha-Beleth sconfiggono i diavoli mandati ad ucciderli e riescono a riunirsi al resto dell’armata…a conti fatti, quasi tutti i demoni alleati sono periti nella battaglia.

    Dopo i due scontri, gli eroi continuano ad avanzare, uccidendo facilmente i pochi diavoli che vengono ad attaccarli occasionalmente…purtroppo il pericolo è in agguato e Malebolge si nasconde negli oscuri meandri della lugubre fabbrica: poco prima di raggiungere il centro dell’edificio, dove dovrebbe trovarsi Ravage, Hisha viene controllata completamente dal Demone del Silenzio…la gatta si ferma e con parole pronunciate dal suo “maestro” afferma di non voler continuare il viaggio e di essersi alleata agli angeli. Gli altri sono ignari che la loro compagna sia sotto l’influenza di un incantesimo, e Malebolge cerca di far collassare il gruppo provocando Godric e Kha-Beleth (Utilizzando le proprie conoscenze su Vayne, Warg e Remilia)…in questo modo riesce a far sì che la gatta si attiri le ire dei compagni. Il primo cede facilmente alla pressione, e ormai convinto di trovarsi di fronte ad una nemica, la attacca dando vita ad uno scontro senza esclusione di colpi…il Demone Sovrano, invece, capisce che c’è qualcosa che non và, e lascia momentaneamente il resto della banda, alla ricerca di Malebolge.
    La battaglia tra Godric e Hisha è lunga e logorante, e nessuno dei due riesce a sopraffare l’altro, in quanto la gatta viene sostenuta anche dai poteri del Gran Demone che la controlla…Il Boia sta per avere la meglio, ma alla fine Hisha vince grazie all’intervento di Nira e Morara, che lo disarmano. La gatta però non mostra alcuna pietà, e si appresta ad uccidere l’avversario buttandolo tra gli ingranaggi di un macchinario, viene però fermata da Ossidiana, che non ha alcuna intenzione di lasciarlo morire.
    Gli altri cercano di calmare i bollenti spiriti, e dopo aver scoperto la presenza del Sigillo di Malebolge sono costretti a tramortire la compagna.

    Intanto, Kha-Beleth scopre dove si trova Malebolge, e lo affronta in combattimento. Lo scontro si rivela impari, e il Demone Sovrano, forte del potere derivato dal rituale di Hypnos, ha facilmente la meglio sull’avversario e sui diavoli che vengono ad aiutarlo. Tornato indietro, racconta tutto ai compagni, che rimettono in sesto Hisha e scoprono che il Sigillo è scomparso...sia lei che Godric capiscono che c’è stato un malinteso, e il Boia decide di non parlarne più.

    Arrivati al centro della fabbrica, Ravage fa la sua apparizione. Si scopre così che è lui che dirige tutte le operazioni di produzione, e che controlla tutti i diavoli. L’essere rivela anche che la ribellione non è stata un’idea sua, ma che è stato Alex a costringerlo a farlo…nonostante ciò si dichiara ancora fedele al progetto di Cancro e Malebolge, e decide di combattere tutto il gruppo contemporaneamente. La battaglia seguente vede tutti i diavoli precipitarsi a difesa del loro capo, e solo gli sforzi congiunti di Godric, Hisha e Kha-Beleth riescono a fare in modo che la marea di cyborg venga annientata.
    A quel punto, la vittoria sembra in mano ai nostri eroi, ma Ravage è tutt’altro che sconfitto, e liberatosi dei cavi che lo legavano alla fabbrica, riesce a mettere quasi tutti fuori combattimento…rimangono in piedi solo Kha-Beleth trasformato in Demone e Dimitri. Lo scontro che segue è di proporzioni bibliche, e sembra che Kha-Beleth e Ravage si equivalgano…i due sfondano il soffitto, ingaggiano un combattimento aereo e incendiano tutta l’area circostante.
    Nel frattempo Dimitri sveglia Godric e il resto del gruppo…il generale raggiunge il luogo in cui il demone sta affrontando il suo avversario e riesce a distrarre Ravage, in questo modo permette a Kha-Beleth di concentrarsi e preparare la mossa finale. Il demone Sovrano utilizza l’annullamento dei poteri su se stesso, Ravage e Godric, ponendo tutti e tre allo stesso livello…in questo modo, il Boia e il demone riescono facilmente a sconfiggere la creatura, attivando inconsciamente la sua auto-distruzione e quella della fabbrica.

    Gli eroi iniziano una disperata lotta contro il tempo nel tentativo di sfuggire alla deflagrazione, nella fuga recuperano l’elmo, unico pezzo dell’armatura rinvenuto dai servi di Malebolge, ma vengono intercettati da Cogito, la Guardia del corpo di Malebolge in cerca di vendetta. Neanche Kha-Beleth è in grado di contrastarlo in quanto stremato dalla lotta contro Ravage, e tutti quanti continuano la fuga…Cogito però riesce a raggiungere i fuggitivi e sembra tutto perduto, ma dal nulla appare Sergei, che decide di trattenerlo.
    Gli altri riescono ad uscire dall’edificio prima che esploda, e anche il ragazzo, sebbene gravemente ferito, riesce ad uscire dopo aver bloccato temporaneamente Cogito…la deflagrazione è tremenda ma nessun alleato rimane coinvolto, mentre la guardia di Malebolge resta uccisa all’interno dell’edificio.
    Kha-Beleth vuole congratularsi con Sergei e ringraziarlo, ma l’umano si accascia a terra e muore dopo essersi scusato per aver abbandonato la missione muore, a causa delle ferite riportate.
    Il Demone gli concede comunque una sepoltura onorevole, e scava con le sue mani una tomba per il ragazzo. Dopo la sepoltura, tutti quanti tornano al castello in cui si trova Warg.



    Epilogo


    Dopo essersi riuniti tutti al castello di Luxuria: Mymamoto decide di mandare Hisha al villaggio Anima per farla incontrare con l’eroe leggendario Hu-Kamashojo, che ha richiesto personalmente la presenza della gatta. Hisha accetta l’invito e là gli viene donato il torso dell'armatura da Zodiaco che ha raggiunto nel frattempo Hu. Intanto Markal invia a Fenrir truppe d’assalto anti draghi, ma rimarrà al promontorio a causa di alcuni studi interessanti che potrebbero aiutare la loro missione.
    Hisha e compagni sono ora pronti per l'assalto al palazzo angelico sul Monte Olimpo, Rubik è ferito, gli assi nella sua manica sono ormai pochi, ha inizio la battaglia finale.

  3. #168
    44O
    Ospite
    Porca vacca ma questo racconto è infinito, è un peccato che lo seguano in pochi

    44O

  4. #169
    The Scarlet Devil
    Ospite
    Amalfi, mi hai messo addosso una tristezza allucinante.

  5. #170
    Dhavamba
    Ospite
    Citazione The Scarlet Devil Visualizza Messaggio
    Amalfi, mi hai messo addosso una tristezza allucinante.
    perchè?

  6. #171
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    Citazione 44O Visualizza Messaggio
    Porca vacca ma questo racconto è infinito, è un peccato che lo seguano in pochi

    44O
    Allora non postate se non vi interessa e comunque non lo lasceremo mai incompleto, siamo in ballo e ormai balliamo!

  7. #172
    Dhavamba
    Ospite
    inizia ufficialmente l'ultima saga: l'assalto al monte olimpo

  8. #173
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    Vigilia della battaglia






    Castello di Luxuria…

    - Più salda la presa, vuoi farti disarmare alla prima stoccata?

    - Facile dirlo per te, io non ho i pollici!

    - Le solite scuse…

    Reaper stava addestrando Morara nei giardini, ormai l’assassino si era reso conto che il suo allievo aveva fatto passi da gigante, ma come al solito non faceva che risparmiargli i complimenti, intensificando l’allenamento:

    - Sai? Esiste una cosa chiamata rilassarsi, faresti bene a provarla di tanto in tanto, possibile che tu debba rimanere così impassibile? Neanche avessi una stecca in culo…

    - Ah, chiudi la bocca e concentrati!

    Morara si lamentava continuamente dei metodi di Reaper, ma era tenace, non mollava mai anche dopo ore di pratica si sentiva di continuare, era impressionante di quanto somigliasse a Damian, forse era proprio questo il motivo per il quale l’assassino aveva visto del potenziale in lui:

    - Bene può bastare per oggi…

    Disse poi Reaper, Morara si fermò asciugandosi il sudore dalla fronte:

    - Bene, perché non so tu ma io sono sfi…

    - Che hai capito? Non ho detto che può bastare per te, prendi i pesi attaccati all’albero e continua gli esercizi, chissà che non migliorino la tua presa sull’arma!

    - Ancora? Ieri l’ho fatto per tre ore filate senza pause, mi sono quasi rotto le braccia!

    - Beh, è un peccato lasciare le cose a metà, fila ora…

    - Sei sempre stato crudele Argus…

    I due si voltarono verso uno dei muretti, sul quale era seduta Shii che osservava la scena sorridendo, Reaper per un attimo non disse nulla, come ammaliato da quella visione, persino Morara trovò strano vederlo così, poco dopo l’assassino si ricompose e cacciò il gatto in direzione dei pesi, dopodiché si avviò verso la ragazza:

    - Ah-ehm, ciao…

    - Ciao!

    L’assassino si sedette accanto alla compagna:

    - Sono felice che ora tu non sia più costretto a servire sotto Malebolge!

    - Tecnicamente rimane ancora Lucifero, diciamo che non mi sento del tutto sicuro!

    Ci fu un altro imbarazzante silenzio, poco dopo Reaper ricominciò a parlare:

    - Sai? Con tutto quello che è successo non ho mai avuto il tempo di parlare con te di quella cosa…

    - Lo so, ho combinato un bel casino eh?

    - Non devi dirlo neanche per scherzo piccola, hai capito? La colpa è solo mia e della mia codardia, se ti fossi rimasto vicino, avremmo potuto mettere fine assieme a tutto questo e Alex non ti avrebbe mai messo di fronte a quella scelta!

    - Io non ti incolpo di nulla Argus…

    - E io non incolpo di nulla te…

    Shii era confusa, la persona per la quale aveva patito pene anche peggiori a quella a cui era stata condannata, era lì accanto a lei, sentiva che era tornato quello di un tempo, nonostante continuasse a negarlo, per una volta dopo tanto tempo aveva finalmente ritrovato il suo vecchio amico, già ma era solo un amico? O stava diventando qualcosa di più? Non sapeva cosa pensare in un momento come quello aveva sempre considerato Argus il fratello maggiore che non aveva mai avuto, ma ora… qualcosa stava cambiando radicalmente…

    - Ehi Ragazzi…

    Morara interruppe il momento magico mentre sollevava i pesantissimi bilancieri, sghignazzando come un matto nonostante la fatica:

    - Se volevi stare solo con lei potevi inventarti una scusa migliore che mandarmi qui a faticare…

    Reaper scese immediatamente dal muretto visibilmente contrariato:

    - Zitto animale e non fermarti… dicevamo?

    - Forse è meglio che vada, partiamo a mezzogiorno e vorrei riposare un po’!

    - Non ti trattengo oltre allora…

    Shii si avviò verso il castello, mentre Reaper la vedeva allontanarsi decise di tornare all’allievo, che era ormai allo stremo:

    - Per oggi puoi anche smettere… ora è meglio che ti vada a riposare anche tu, dovrai essere in forze per mezzogiorno!

    - Era ora…

    Il gatto ripose a terra i pesi e fece per andare, ma poi si voltò verso quello che ormai non considerava l’avversario crudele e sanguinario di un tempo:

    - Reaper… io… per tutto quello che hai fatto, beh… grazie!

    - Dovere ragazzo

    Rispose l’altro tendendogli la mano in segno di rispetto, Morara la strinse, ma se ne pentì amaramente subito dopo quando si accorse che la stretta di Reaper era più forte di quanto non pensasse, dovette a stento trattenere una smorfia di dolore.

    Stanze degl’ospiti, attualmente una di queste adibita a piccolo laboratorio per Dexter:

    - Ahi… non potresti andarci più leggero!

    - Bha, sei proprio un pupo

    Warg era sdraiato sul letto operatorio, si era rimesso piuttosto bene, ma nonostante gli sforzi di Markal prima che partisse per il promontorio, il suo braccio era ormai irrecuperabile, per questo era stato costretto a farselo amputare, per sua fortuna Dexter aveva perfezionato un nuovo tipo di protesi meccanica e aveva deciso di provarla proprio su Warg, in quel momento la stava saldando al moncherino e non era certo cosa piacevole:

    - Sei certo che funzionerà, non ho mai sopportato queste boiate moderne...

    - Tu mi offendi, ti sembrerà di avere ancora il tuo braccio, ora poggialo un secondo su quel tavolino…

    Il demone obbedì seppur non capendo molto, velocemente il tecnico tirò fuori un martellino e colpì a tutta forza là dove ci sarebbe dovuto essere il gomito…

    - Argh!!! Ma che diavolo ti è… ehi aspetta un momento, hai colpito il braccio metallico ma ho sentito dolore, come diavolo…?!

    - Fantastico vero? Può simulare sensazioni come tatto, dolore o addirittura sentire la temperatura dell’aria, tutto merito di Wade che mi ha permesso di analizzare la sua armatura, inoltre… è virtualmente indistruttibile grazie al rivestimento in adamantio!

    Warg provò a muovere le dita, effettivamente non sentiva minimamente la differenza fra l’uno e l’altro braccio:

    - Se mi permetti potrei aggiungere qualche optional che troveresti intere…

    - Alt! Ti ringrazio per il tuo tempo e il tuo aiuto ma avevo solo bisogno di poter tornare ad utilizzare due braccia, non voglio cannoni laser incorporati o porcate simili, preferisco vincere gli scontri in modo onorevole!

    - Come preferisci, chiedevo soltanto!

    - In ogni caso è meglio muoverci, è quasi mezzogiorno ormai…

    Hisha percorreva il lungo corridoio per giungere nella sala del trono per il Briefing, in una fodera sulla schiena teneva nientemeno che la Hu-Kamashojo, il suo precedente proprietario aveva infatti stabilito che lei l’avrebbe ereditata, poiché solo la vera prescelta, aveva detto lui, poteva brandire un arma simile. Mentre si avviava, notò una delle porte delle stanze aperta, decise quindi di sbirciare all’interno, vide Atlas (o Mosasa, Veritas, fate un po’ voi), ma non aveva la forma con cui si era presentato al gruppo durante la riunione tenuta giorni prima che partissero per le rispettive missioni, aveva invece la forma da gatto con la quale lei l’aveva conosciuto:

    - Guarda un po’ mi chiedevo dove fossi finito…

    - Bene, salute cara la mia prescelta, vedo che alla fine la spada è finita in buone mani, finalmente…

    Disse notando l’arma dietro di lei, la gatta la sfilò dalla fodera e prese ad osservarla…

    - Non lo so, continuo a credere di essere la persona sbagliata per questo…

    - E da quali presupposti parti per dirlo? Perché sei un gatto semi-umanoide? Guardati intorno Hisha, per anni personalità potenti come Relm, Doretta o Ignotus hanno giocato con le vite delle persone di tutto il mondo seppure inizialmente con buone intenzioni e tu una creatura inferiore come loro ti definirebbero, poco a poco stai riparando ai loro danni! Quindi dimmi chi può essere più degno di te?

    - Io… ti ringrazio… ehm, non so più come ti devo chiamare!

    - Mosasa mi va bene, dopotutto è il nome che hai scelto tu per me!

    - Bene, grazie Mosasa!

    - Non ringraziarmi, te lo meriti dopo tutto ciò che hai sopportato, sappi che non ho mai riposto tale fiducia in nessuno, nemmeno in Dea…

    - Mi spiace per ciò che le è successo…

    - In parte è anche colpa mia, mi sono accorto troppo tardi delle vere intenzioni di Alex!

    - Ma ora finalmente potrai aiutarci a riparare ai suoi danni!

    - Mi spiace Hisha, ma io non verrò con voi!

    - Cosa?

    - Il mio lavoro è terminato, è tempo che io vada…

    - Andare e dove?

    - Mi spiace, ma non posso parlarne nemmeno a te…

    Il gatto iniziò lentamente a svanire sotto lo sguardo attonito di Hisha:

    - Aspetta non…

    Troppo tardi, Mosasa scomparve del tutto lasciando alla gatta solo degli interrogativi, sui quali non poté soffermarsi, poiché il tempo stringeva doveva presentarsi immediatamente alla sala del trono.

    La gatta entrò nella stanza, tutto il suo gruppo assieme a Luxuria, Jack Frost, l’Organizzazione e i soldati americani e sovietici, era radunato intorno a Myamoto, sopra di lui vi era un grande arco con delle strane incisioni sopra, a quanto pare stavano aspettando solo lei per cominciare. Hisha squadrò alcuni membri del gruppo, Orion aveva smesso la sua vecchia armatura, a parte gli avambracci, al cui posto indossava l’equipaggiamento leggendario, come avevano stabilito, il cavaliere si era inizialmente rifiutato, in parte perché non se la sentiva, in parte perché tutte le armi come risaputo inibivano i poteri magici di chiunque le usasse, ma oltre ad Hisha lui era l’unico giudicato da Myamoto e l’Organizzazione abbastanza degno di indossarla, quindi era l’unico candidato accettabile dato che quell’armatura non era certo a misura di gatto. Anche Shaitan era con loro, ormai tornato quello di sempre, indossava ora una leggera armatura placcata in oro, con due spade ricurve attaccate alle cintura, sulla faccia come su quasi tutto il resto del corpo, presentava degli strani motivi di colore blu, simili ad una pittura di guerra, il suo sguardo cadde poi su Morara, fortunatamente durante la missione alla fabbrica si erano finalmente chiariti:

    Inferno, tre giorni fa…

    - Hisha…

    Si erano appena incamminati lasciandosi alle spalle la fabbrica ormai ridotta in macerie, Morara aveva avvicinato la gatta, dopo il controllo condotto su di lei da Malebolge, aveva compreso quanto ancora lei fosse importante per lui:

    - …quello che ci siamo detti al castello… ecco, io ero sconvolto dopo quella storia e…

    La gatta gli posò dolcemente la mano sulla bocca…

    - Ssssh… non importa, avevi ragione, mi stavo perdendo, ma grazie per essermi rimasto vicino anche questa volta…
    Entrambi avrebbero potuto rimetterci la vita, non voleva rischiare di perdere di nuovo Morara, stavolta sarebbe stata a lei a proteggere lui:

    - Vi ho radunati qui perché c’è un ultima cosa da fare prima di partire…

    Iniziò Myamoto:

    - Ho fatto trasportare quest’arco direttamente dal Promontorio era uno dei più grandi segreti di noi elementali…

    - E a cosa serve esattamente?

    Chiese Morara:

    - Ricordate la vostra ultima visita al Palazzo Angelico? Intorno ad esso vi era una barriera antimagica, essa funziona anche per la spada e l’armatura quindi il problema va risolto immediatamente. Questo arco mistico è in grado di rendere chiunque vi passi attraverso immune agl’effetti di quella barriera, vedete anche Atlantide un tempo aveva una simile barriera che la circondava, ovviamente la cosa non valeva per Zaraustra e servi, proprio come oggi, mi ero ripromesso di distruggerlo dopo la battaglia ad Atlantide, sono felice di non averlo fatto, i gran demoni e tutta l’armata ne hanno già usufruito tempo tempo fa al Promontorio, è quindi giunto il vostro momento…

    - Un problema in meno di cui preoccuparsi quindi…

    Concluse Warg…

    - Proprio così, avanti ora, attraversate uno ad uno l’arco, non sentirete alcun cambiamento, ma in realtà verrete avvolti in una sorta di contro barriera che annullerà gli effetti di quella sull’Olimpo!

    - Una barriera anti-barriera anti-magia…

    - Qualcosa del genere!

    Uno dopo l’altro tutti passarono sotto l’arco, l’unica conseguenza che sentirono fu come una lieve scarica statica in tutto il corpo, quando ebbero finito seguirono Myamoto fino ad una sorta di Hangar, appena entrati poterono ammirare un gigantesco veivolo di dimensioni simili a quello di Palazzo se non più grande, ma appariva molto più sofisticato ai loro occhi. Dexter stava facendo gli ultimi controlli a quanto sembrava, Myamoto osservava l’aeronave compiaciuto:

    - È tutto pronto Dexter?

    - Affermativo Signor Myamoto, pensavo ad un varo in grande stile ma non avevo lo champagne!

    - Va bene così ragazzo, hai fatto un lavoro eccellente! Bene signori, se vogliamo partire…

    Così il folto gruppo salì a bordo, ormai erano a pochi passi dalla sfida finale e nessuno avrebbe potuto immaginare come sarebbe finita, ma era certo che… avrebbero fatto tutto ciò che era in loro potere per mettere fine a quell’incubo una volta per tutte.

    Il viaggio non fu molto lungo, l’aeronave di Dexter era di gran lunga più veloce di quella di Palazzo, sarebbero arrivati in meno tempo stavolta durante il viaggio Godric spiegava come si sarebbero mossi:

    - Lucifero e gli altri Gran demoni hanno già allestito un accampamento nella valle di Heresh, assieme a Re Rasen e le truppe Anti-Draghi di Markal…

    E Julio… Pensò Xora rabbrividendo:

    - Quindi appena arrivati, li raggiungeremo e Lucifero ci illustrerà la strategia da seguire!

    Ad un certo punto si udì come il rumore di alcuni scatoloni che cadevano nella stiva, immediatamente tutti vi si precipitarono temendo che i guai fossero già ricominciati:

    - Chi è là?

    Urlò Warg, una piccola sagoma emerse dall’ombra era… Miku!?!!? A Jack venne quasi un colpo:



    - Scricciolo! Che ci fai qui?

    - Io… avevo paura per te Jack, così mi sono nascosta sull’aereo e…

    - Ascolta non è cosa per bambini…

    La bambina gli si gettò fra braccia quasi piangente:

    - Non lasciarmi sola, ti prego farò la brava…

    - Miku io… ascolta scricciolo ti voglio bene ma… come posso metterla… insomma dobbiamo far fuori un branco di creature ancestrali create da un pazzo senza scrupoli che non aveva un cazzo di meglio da fare, che si sono risvegliate dopo mille anni di prigionia, quindi per codesto motivo a meno che tu non voglia finire squartata, uccisa e rivenduta come frattaglie alla macelleria all’angolo, benché sull’Olimpo non vi siano macellerie, resterai qui al sicuro, altrimenti…
    Spoiler:

    - Proprio così!

    - Tu sei l’unico amico che ho... non voglio perderti!

    - Tranquilla, ti prometto che non mi accadrà nulla, anche se non posso essere sicuro di tale promessa perché le probabilità che io venga accoppato alla prima ondata nemica sono una su quarantasei milioni visto che sono un pupazzo di neve in mezzo a demoni e altre creature superpotenti, ma visto che sono un inguaribile ottimista penso che in fondo non sia poi tanto male come percentuale!

    - Io… e va bene rimango qui…

    Stabilirono quindi che Miku sarebbe rimasta alle cure dei soldati che avrebbero fatto da guardia al loro mezzo, lasciarono quindi la piccola per dirigersi sul ponte, ma Hisha non era del tutto convinta della cosa:

    - Ha ragione sai Jack? Lei ha bisogno di te, sei sicuro di voler rischiare la vita in battaglia?

    - Ehi, fin dall’inizio vi ho seguito fin qui e vi seguirò fine alla fine…

    - Ma ti sei unito al gruppo solo ora!

    - Ah è vero… e va bene allora, vi ho seguito dalle 12:15 da quando siamo partiti e vi seguirò fino alla fine…

    Dopo poche altre ore di viaggio atterrarono nei pressi della valle, nemmeno quel veivolo poteva raggiungere una quota così elevata come la cima e comunque era in quei pressi che si trovava l’accampamento:

    - Dev’essere oltre quella parete rocciosa, seguitemi…

    Ed era proprio così, l’accampamento della legione demoniaca si estendeva per gran parte della vallata, era più grande rispetto a quello in cui avevano sostato nei pressi del castello De Magistris, Nira intravide la tenda adibita a Bar ma Giko lo squadrò minacciosamente, non voleva assolutamente rivivere l’esperienza di alcune notti fa, più in là vi era quella che a quanto pare era la truppa Anti-Draghi di Markal, avevano l’aspetto di strani maghi incappucciati, simili a negromanti ma privi di falce, Godric indicò una grande tenda alla loro destra:

    - Ecco, la tenda di Lucifero è quella!

    Entrarono, al suo interno vi erano tutti i gran demoni inclusi Lucifero e Kha Beleth, più il conte Excella la cui presenza era stata richiesta, nel vederli Lucifero si alzò:

    - Ben arrivati, ora… se vogliamo cominciare…




    CONTINUA…

  9. #174
    The Scarlet Devil
    Ospite
    LA CALMA DOPO LA TEMPESTA (MA ANCHE NO)

    Remilia si svegliò per la seconda volta da quando era stata rapita da Vlad, questa volta però, non si trovava in una stanza lussuosa come quella del castello De Magistris, ma era stata buttata in una lurida cella sotterranea dal pavimento umido e viscido...e probabilmente era anche infestata da pulci e zecche! Era evidente che il simpaticone non era stato molto felice del suo rifiuto. Se a questo si aggiungeva tutto quello che il conte le aveva fatto…beh, non era proprio una bella situazione. Dove diamine mi ha portata… Si alzò dolorante dal letto in cui si trovava e si avvicinò alla massiccia porta in legno, da cui entrava ben poca luce, poi provò a sbirciare dalle sbarre,presenti solo per 2\3 della porta, per tentare di capire dove si trovasse. Sentì solo il ronfare della guardia di turno, che evidentemente non si preoccupava di eventuali tentativi di fuga.

    -E’ inutile, non è possibile fuggire da qui.

    Remilia,presa totalmente alla sprovvista, si voltò spaventata verso il punto della cella da cui era arrivata la voce,un angolo buio a cui neanche aveva fatto caso.

    -(Cosa cazzo…) Chi è là!?

    Si udì il frusciare di vesti, poi un’immensa figura scura si fece avanti ed uscì dall’ombra. La ragazza si ritrovò davanti ad un grosso e muscoloso uomo biondo, stava a petto nudo, mostrando i massicci pettorali e le robuste braccia, ma i suoi capelli erano unti ed appiccicaticci e aveva l’espressione stanca, segno del tempo passato in quella stessa cella.

    -C-Chi sei?
    -Potrei farti la stessa domanda.

    Quel tipo evidentemente non vedeva anima viva da parecchio tempo. La ragazza decise di assecondarlo, magari avrebbe potuto aiutarla ad uscire di lì.

    -Mi chiamo Remilia, ma immagino che non te ne importi molto, in realtà.

    L’uomo sbuffò, come se fosse stato vinto in qualche gara, poi si decise presentarsi.

    -Io sono Wulf, detto Il Barbaro.
    -Il Barbaro?

    Wulf si avvicinò alla compagna di cella, forse per vederla meglio, ma Remilia era troppo intimorita da quel tizio, per fidarsi. Alzò la mano per fargli segno di fermarsi.

    -Ti…ti prego,non ti avvicinare…
    -Non vuoi conoscermi…più da vicino?
    -No…grazie.

    L’uomo,ignorando la risposta della ragazza, le si avvicinò con fare sbeffeggiante. Quando fu troppo vicino, Remilia fece un salto indietro per allontanarsi, ma venne afferrata e tenuta ferma.

    -No…grazie? Hmpf.

    La prigioniera tentò di generare delle catene, come aveva fatto in precedenza contro Vlad, ma non se ne vide neanche l’ombra.

    -Devo ammetterlo, le guardie mi hanno mandato proprio un bel regalo…sarà per la mia buona condotta!
    -Regalo? Ma tu sei pazzo, vattene!

    L’uomo sorrise, poi si allontanò ridacchiando.

    -Stai tranquilla, stavo solo scherzando, mica sono un animale!

    Remilia tirò un sospiro di sollievo e sbuffò, ma non si fidava ancora,voleva tastare un po’il terreno per capire quel Wulf fosse pazzo o cos’altro.

    -Perché sei imprigionato?
    -Ero in possesso di un oggetto che interessava molto a questi tizi. Volevano uccidermi,ma in qualche modo sono riuscito a convincerli del fatto che io sapessi dove trovare gli altri oggetti a cui erano interessati…ovviamente non è vero, ma l’importante è che io sia vivo.
    -E non ti hanno costretto ad aiutarli?
    -Beh, io gli ho fatto capire di sapere qualcosa, ma non l’ho detto apertamente. Loro si sono convinti che se mi avessero tenuto in questo buco,avrei sputato il rospo.

    La ragazza capì che quel Wulf non era pericoloso, almeno non per il momento, ma la prudenza non era mai troppa.

    -Perché ti chiamano Il Barbaro?
    -Perché ero a capo di una tribù di guerrieri del Nord,prima che quel Gorgon ci sterminasse e mi rinchiudesse in questo buco. Ah…bei tempi quelli…
    -Gorgon? Questo posto appartiene a lui?

    L’uomo rise divertito, anche se non si capiva cosa ci fosse da ridere.

    -Ti pare che uno come lui sia il capo di questi che osano definirsi “Angeli”?
    -Scusa, ma ero svenuta quando mi hanno portata qui, non ho fatto in tempo a godermi il panorama Allora, dove siamo?
    -Sul Monte Olimpo, questo sotterraneo fa parte di un castello, posseduto dal loro Generale. Qua ci stanno tutti i prigionieri di guerra.

    La ragazza venne prese dallo sconforto, se quello era il Monte di cui le aveva parlato Warg,voleva dire che non poteva utilizzare nessun tipo di magia, potere o incantesimo…quindi era alla mercé di chiunque. E questo spiegava anche come mai non aveva potuto attaccare l’uomo, poco prima.

    -Non può essere!
    -Invece si…comunque, se ti interessa quando ti hanno portata qua, un tipo vestito di nero ha blaterato qualcosa sull’accettare una sua offerta. Diceva che ormai non avevi scelta e qualcos’altro che non ho capito bene…

    Remilia praticamente era nella tana del lupo, senza che potesse fare nulla per cambiare la situazione. Forse ormai era condannata a stare con lui per l’eternità, oppure una volta raggiunto il suo scopo,Vlad l’avrebbe semplicemente uccisa. E non poteva neanche sperare che Warg la salvasse questa volta…dopotutto neanche lui poteva uccidere il conte, in quel posto. Inoltre il demone aveva anche una guerra da mandare avanti…e se non era del tutto idiota era ovvio che avrebbe cercato di sconfiggere gli angeli, piuttosto che salvare una sola vita.

    -…e non penso tu abbia molta scelta, a questo punto.
    -Si invece! So che ti chiedo molto, ma…ti prego, devi aiutarmi ad uscire di qui! Non hai idea di quello che mi farà Vlad, pur di costringermi ad accettare la sua proposta!
    -Ah, si chiama Vlad? E…sentiamo, cos’è che vuole quello da te?

    Remilia raccontò a Wulf tutto quello che aveva passato da quando aveva lasciato la selva fino ad arrivare all’assedio del castello e al suo rapimento, poi spiegò quello che le aveva detto Vlad, ovviamente tenne per sé alcune parti, come il bacio che le aveva dato Warg. Wulf ascoltò interessato la storia, cercando di immaginarsi la faccenda.

    -Mi stai dicendo che tu e quello lì siete dei vampiri?
    -Esattamente. Non mi credi?
    -Beh…

    La ragazza, sebbene contrariata, scostò la metà del mantello strappato,poi spiegò un’ala davanti al barbaro, che la osservò per qualche secondo prima di cedere all’evidenza.

    -Ok, ti credo…

    All’improvviso, la porta si aprì, e nella cella entrò il Capitano delle Guardie, scortato da altri dieci tizi, armati fino ai denti. Remilia notò una lunga cicatrice che gli passava tutta la faccia, partendo dall’occhio destro e finendo in basso a sinistra.

    -Wulf, l’ammiraglio Gorgon insiste perché tu gli riveli quello che vuole sapere. Conosci bene la sua proposta, dopotutto: tu parli,e te ne puoi andare…saranno due mesi che te lo chiede. Dai cazzo, non ti piacerebbe andartene di qui, o magari diventare uno di noi?

    Il barbaro rispose come sempre aveva fatto fino a quel giorno, ma d’altronde non avrebbe potuto fare altro.

    -Non intendo rivelare alcunché, a quell’infame. Puoi dirgli di andare all’inferno!

    La guardia non rispose, poi si rivolse alla ragazza con tono neutro, ma tradiva una certa ansia.

    -Tu, invece…il nuovo ammiraglio, Vlad, ha chiesto se sei disposta ad accettare la sua offerta.

    Remilia guardò l’angelo in faccia. Probabilmente era stato costretto con minacce e metodi subdoli a servire gli alti ranghi.

    -Puoi dirgli…di accompagnare Gorgon.

    Anche Wulf la guardò, e anche se sapeva che quella ragazza non aveva nessuna colpa, cominciò a farsi venire idee sul come sfruttarla in quella situazione.

    -Bene, riferirò…

    I due prigionieri passarono i giorni seguenti senza veder nessun altro, a parte le guardie che portavano loro quello che essi chiamavano “cibo” (Anche se la definizione “merda nera che sembra qualcosa condito con roba bianca, ma non lo è” pareva più corretta), e il capitano, che ripeteva ai due le stesse domande ogni giorno, fino all’esasperazione. Wulf aveva cercato di tirarle su il morale con qualche battuta, d’altronde cos’altro potevano fare a parte elaborare strani ed improbabili piani per andarsene da lì (E il barbaro aveva già in mente qualche cosuccia, a dir la verità)?

    -Spera solo che Vlad non abbia gusti del genere per quanto riguarda il cibo, se sarai obbligata a stare con lui!
    -Piuttosto mi uccido, capisco sposarlo, ma non sopporterei una cosa del genere, è…disgustoso.

    Come al solito, entrò il Capitano delle guardie, che -come al solito- rifece le stesse due domande ai prigionieri. Le risposte giunsero altrettanto uguali d’altronde…ancora una volta l’angelo uscì senza commentare, questa volta però si fermò e si voltò verso i due.

    -E’ mio dovere avvisarvi che domani i due Ammiragli verranno di persona.

    Detto questo, chiuse la porta e se ne andò seguito dalle sue guardie. I due prigionieri rimasero in silenzio per qualche minuto, poi Wulf ruppe il ghiaccio.

    -Ormai siamo fottuti. Probabilmente uno di noi due verrà torturato fino a che non avrà ceduto. Nel mio caso, Gorgon potrebbe uccidermi, e nel tuo caso Vlad potrebbe…

    Remilia si alzò in piedi di scatto, non voleva neanche pensare a quella possibilità, si rifiutava di credere che il suo destino fosse quello.

    -Non dirlo neanche!
    -Non so come aiutarti, se fosse stato possibile fuggire, me ne sarei andato molto tempo fa.
    -Ma noi DOBBIAMO uscire!
    -E come? Per prima cosa, dovremmo uscire di qui, poi abbattere due o tre guardie senza farci sentire…infine dovremmo un altro po’ di tizi armati, di nascosto, senza far rumore e senza l’ausilio di incantesimi. E se ci scoprono dovremmo affrontarle tutte insieme, non credo sia possibile per te, e neanche io a dir la verità ne sarei in grado. Alla fine saremmo circondati e ci fermeranno.

    Remilia sapeva che l’uomo aveva ragione, il vero problema non era neanche morire…non l’avrebbero mai uccisa, dato che serviva a Vlad. Quello che la spaventava era quello che le avrebbero fatto se l’avessero catturata, e quello che le voleva fare l’ammiraglio. Certo, aveva ucciso Fidel, ma aveva capito che era stata solo molto fortunata in questo...si alzò e diede le spalle al barbaro, che nello stesso momento venne folgorato da un’idea. Mmm…potrei… L’uomo si avvicinò lentamente a Remilia, poi la afferrò da dietro e la immobilizzò col braccio. Il suo sguardo era diverso da prima, sembrava un’altra persona.

    -Cosa Diavolo…
    - Scusami cara, ma le guardie sanno che se te muori,la loro fine sarà ancora peggiore…quindi ti terrò solamente come ostaggio per uscire di qui!

    Wulf tirò un calcio alla porta per fare rumore, ed attirare l’attenzione. La tattica funzionò, infatti due guardie accorsero per vedere cosa stesse succedendo.

    -Ehi, che diamine state facendo voi due?! Ma che…

    L’angelo sbiancò quando vide la scena, poi sguainò la spada ricurva e ordinò al compagno di aprire la porta. Quando fu dentro, Wulf lo squadrò e iniziò a stritolare la compagna con il grosso arto. Dopo pochi secondi, Remilia cominciò a sentire la mancanza di aria…Afferrò il braccio dell’aggressore con la mano sana, ma non riuscì neanche a smuoverlo. Cazzo…vai a fidarti degli uomini… Il soldato armato minacciò Wulf con la lama, ma sapeva bene di non poter attaccare.

    -Lasciala andare, è un ordine!
    -Altrimenti cosa fai? Appoggiate le armi al muro senza fare rumore. In caso contrario dovrete ripulirvi dalle budella di questa tizia…mi basta un niente per farle vomitare l’anima.
    -Nnngh…

    La ragazza si divincolò e mise tutta la forza che aveva per liberarsi da quella stretta, ma nelle condizioni in cui si trovava non riuscì a risolvere nulla, anzi in questo modo Wulf la stritolò ancora di più. La guardia che aveva parlato la guardò, per vedere se provasse davvero panico o se fosse tutta una montatura…non ebbe dubbi, stava tremando sul serio, riusciva addirittura a “sentire” l’odore della paura che provava (Che qualcuno chiamerebbe “puzza di uno che se l’è fatta addosso”)

    -Va…va bene.

    I due angeli appoggiarono al muro le armi e indietreggiarono, consapevoli di quello che sarebbe successo loro, se la prigioniera fosse morta. Wulf li guardò sorridendo, poi afferrò una delle due spade. Remilia provò a liberarsi dando una testata in faccia all’uomo, ma non concluse nulla, dato che l’altro era alto più di due metri, e lo colpì solamente al petto. Merda! Almeno lo avesse chiesto, potevamo metterci d’accordo, invece cosi…mi sta uccidendo! In effetti, per qualche strano motivo, Wulf le stava facendo male, e neanche poco. Dopo aver preso l’arma, il Barbaro spinse Remilia dietro di sé buttandola a terra, poi roteò la lama in aria tracciando con essa un complicato arabesco…prima che i due angeli si fossero resi conto di quello che stava facendo, li decapitò entrambi con un colpo.

    -Bene, queste erano le “due o tre guardie” di cui ti avevo parlato!

    L’altra non ci capiva più niente, ma si alzò da terra, poi d’istinto afferrò l’altra spada e si preparò a combattere contro Wulf.

    -Anf…anf…Cosa cazzo…ma tu sei completamente fuori!
    -Ahahah, perché? Non avrai creduto che ti volessi davvero uccidere, dopo il tempo che abbiamo passato insieme?
    -SI!

    Wulf esitò, poi tirò fuori una motivazione che parve assurda.

    -Beh, dovevi sembrare spaventata, se ti avessi avvertito, quella guardia non ci sarebbe cascata e non avrebbe ceduto. Invece così ha giustamente pensato che tu ti sentissi in pericolo :3
    -Ancora due secondi e sarei morta sul serio!

    Il barbaro frugò nel corpo delle due guardie, ma si rialzò insoddisfatto, poi si avvicinò alla compagna, le prese la mano non armata e la condusse fuori dalla cella…Remilia non provò neanche a scostarsi, ma lo lasciò fare senza lamentarsi.

    -L’importante però è che siamo riusciti ad uscire no? Adesso andiamocene di qui, prima che ne arrivino altri.
    -(Questa me la paga.) Hmpf, d’accordo.

    I due attraversarono le prigioni, ormai completamente deserte se non fosse stato per qualche prigioniero, che si lamentava e chiedeva aiuto. Wulf si rivolse ancora alla compagna.

    -Ah, non so se ne sei a conoscenza, ma ho capito da dove gli angeli prendono molti dei loro soldati.
    -Da dove?

    L’uomo si guardò attorno per assicurarsi di non essere visto, poi rispose alla domanda.

    -Da noi. Queste prigioni non servono a trattenere i nemici catturati, ma a prepararli per diventare dei sottoposti, tizi che poi vengono usati principalmente come carne da macello, o come quelle guardie.

    Remilia venne turbata da quelle parole, però poteva anche essere una teoria errata…i due continuarono ad andare avanti, ma la ragazza volle togliersi ogni dubbio.

    -Come fai ad esserne sicuro? Li hai visti?
    -Yep, sai il capitano che ci ha posto le domande, quello con la grossa cicatrice? Quello era uno dei carcerati, poi lo hanno fatto uscire ed è stato nominato capitano delle guardie.
    -Ho capito…pensi che gli facciano un lavaggio del cervello?
    -Forse, oppure promettono delle cose, potere e ricchezza…

    L’interlocutrice non replicò, ma si limitò a proseguire nel lungo corridoio dalle pareti di pietra. Diverse volte dovettero fermarsi in angoli oscuri,per far passare gli angeli che stavano di guardia o per aspettare che se ne andassero, altre volte furono costretti ad eliminarle senza farsi notare…ma alla fine riuscirono ad uscire da quel postaccio. Nessuno dei due ci credeva, ma era ancora presto per festeggiare e parlavano ancora a bassa voce.

    -Bene, penso che la parte più difficile sia passata, cara mia.
    -Mah, speriamo…
    -Adesso dobbiamo solo capire come scendere, dato che siamo un bel po’ in alto.

    Remilia effettivamente non aveva pensato all’altezza del posto, ed era troppo malmessa per volare abbastanza tempo da riuscire a tornare a terra…dopotutto lo stesso Warg le aveva confessato di come si era reso utile Palazzo (Almeno ‘na volta…) portando tutta la compagnia fino a là, utilizzando il suo mezzo di trasporto. Se non fossi mezza morta a causa di Wulf e di quello stronzo di Vlad,potevo anche farci un pensierino,così invece….

    -Forse è meglio iniziare a scendere ed allontanarsi dal palazzo, penseremo dopo a questo, che ne dici?

    L’uomo la guardo di traverso, poi annuì e diede segno di continuare. La ragazza constatò con piacere che ormai il Sole stava calando, e poteva muoversi liberamente senza temerlo. Mi chiedo dove sia Warg…chissà se è riuscito a liberare il castello russo. I due continuarono a scendere dalla montagna molto velocemente, dopotutto era improbabile che avessero trovato altri angeli, in quel posto. La cosa che sembrava strana era che più scendevano, più l’aria si faceva fredda…certo, era sopportabile, ma sapendo quanto fossero in alto, la cosa sembrava molto meno “piacevole”.

    -Qua funziona tutto al contrario, l’hai notato?
    -Si Wulf…speriamo solo che più avanti faccia un po’ più caldo, perché a questo ritmo ci congeliamo prima di lasciare il monte.

    D’un tratto, mentre attraversavano il sentiero, videro la luce di un grande fuoco, che illuminava tutta l’area circostante.

    -Secondo te sono quei maledetti angeli?
    -Boh, mica posso sapere tutto io.

    Wulf la guardò perplesso, ma decise di avvicinarsi per vedere di chi si trattava. Quando lo capì, rimase stupito.

    -Ma che cazzo?

    Il barbaro e la ragazza si trovarono davanti un villaggio, costituito da casette in legno dipinte di vari colori. Intorno al falò stavano ballando alcuni piccoli esseri dalla pelliccia blu, sostenuti dalla musica di tamburi tribali. Wulf si avvicinò ancora un po’ e cercò di vederli meglio.

    -Sono dei Nanetti blu…che Giove mi fulmini!
    -E’ vero, dei nanetti blu…con le orecchie a punta! E io che non ci credevo…
    -Scusami Remilia, ma lo sapevi già?
    -Me ne hanno parlato, ma pensavo che fosse una storiella inventata da quel gatto verde!
    -Gatto verde? Oggesù, Giuseppe e Maria! Ma non li hai nominati, quando mi hai raccontato la tua storia!
    -Vero, ma se ricordi ti ho detto che avevo dei compagni un po’ strani! Ora, c’è un dettaglio che mi sfugge, di questi nani…

    Wulf le fece un sorriso complice, poi si addentrò nel villaggio con disinvoltura, l’altra lo seguì pensierosa. Non ricordo, eppure mi pare che quel gatto avesse detto qualcosa di importante, sul loro conto… Un poco distante dai nanetti che ballavano, ce n’erano altri due seduti a terra che stavano confabulando, il barbaro si avvicinò a quei due, che all’inizio non gli fecero caso, presi dalla conversazione.

    -Fermo, potrebbe essere pericoloso!

    L’altro si voltò, poi sollevò un pollice e rispose disinvolto,con tanto di luccichio ai denti

    -In quel caso li facciamo a pezzi, no?
    -E va bene, mi fido di te...:facepalm:

    La chiacchierata tra i due nani era diventata un litigio, adesso i due stavano urlando.

    -Io avevo detto che quel gatto non tornare, io ripetuto più volte!
    -Taci Ghiottolo, Dottolo avere mal di testa ed essere stufo di quella storia! E poi quel gatto sembrava così gentile…
    - Io averti detto che quel gatto no era vero uomo, veri uomi non avere pelliccia e orecchie come lui!

    Quello di nome Dottolo si alzò in piedi e parlò con voce minacciosa.

    -Io consigliere di gran capo, se io voglio, noi mangiare Ghiottolo per cena!

    Remilia rimase basita, Nira le aveva detto che erano un po’ scemi, ma non immaginava fino a quel punto! Il problema era che adesso ricordava la cosa importante…quei nanetti blu (Dalle orecchie a punta) erano cannibali.

    -(Oh mierda…) Andiamocene Wulf, di corsa!
    -Uh? Perché?

    Ma ormai era troppo tardi, i cannibali si erano accorti di loro e li avevano circondati da tutte le parti…e di “farli a pezzi” non se ne parlava neanche, dato che erano almeno una cinquantina. Wulf si limitò a fare la faccia dispiaciuta e imbarazzata, invece Remilia si mise una mano sul volto, poi chiuse gli occhi e cercò di calmarsi…se fosse stato per lei avrebbe ucciso il barbaro all’istante con le sue mani, ma battè le ali dalla frustrazione.

    -Intrusi, voi gettare armi, NOW!
    -Voi prendere posto di gatto cattivo e suoi compagni!
    -Sisisisisisisiiiii!!! Preparate salsa piccante da barbecue, il bestione lo faremo alla griglia!
    -Sniffolo avere ragione, pigghiatelo!

    Wulf venne aggredito all’istante da una decina di cannibali,che lo attaccarono con delle lance e riuscirono a disarmarlo e immobilizzarlo. La sua compagna fu costretta a buttare a terra la sua arma, rendendosi inoffensiva.

    -Beneeee!! Uomo gustoso, pieno de musculi nutrienti!
    -Veroveroverovero! Musculi buoni alla brace!

    Uno dei piccoli esseri blu guardò Remilia con sospetto, dopo averne scorto le ali demoniache.

    -Come cuciniamo piccola vampirella?
    -So io, so io!! Uomo grande TAAANTO, bastare per tutti piatto principale, vampirella carne piùffresca, fare da dolce perchè noi avere già base per torta! Però Sniffolo annusare preda, vampirella essere demone, potrebbe essere velenosa.

    Quello che si chiamava Sniffolo si avvicinò a Remilia, poi cominciò ad annusarla, mentre gli altri la tenevano sotto controllo. La ragazza era furiosa, neanche Vlad si era permesso di farle una cosa tanto umiliante.
    Dopo qualche istante, Sniffolo si allontanò e parlò all’orecchio di uno che sembrava essere il capo, dato che era l’unico con un cappello. Il piccoletto sorrise e la indicò, poi anche lei venne circondata e immobilizzata.

    -Io Grossolo, capo di tribù Pellicciosa, io assaggiare Uomo e piccola femmina per primo!

    Poi sbadigliò e parlò con voce solenne (Per quanto potesse essere solenne la voce di un tipo del genere).

    -TORTURATE VAMPIRELLA CON TANTI COLTELLI, GRANDE CAPO ESSERE ANNOIATO, VOLERE SENTIRLA URLARE!

    Nel frattempo Wulf e Remilia erano stati legati ognuno ad un palo, in modo che non scappassero. La ragazza cominciò a dimenarsi violentemente non appena sentì la richiesta, ma le corde erano troppo strette e robuste, e neanche il barbaro riusciva a muoversi.

    -Grazie tante Wulf, adesso diventerò un dessert!
    -E io allora? Vogliono farmi alla brace D:
    -Ma hai sentito cosa vuol farmi quello lì???

    Intanto i Nani discutevano ancora su cosa fare, sembrava che non riuscissero mai ad essere d’accordo.

    -No Grande Capo, tortura rovinare carne! Sniffolo sa cose, Sniffolo conosce cucina e carne così tenera e gustosa!
    -Io capo, io decide torturare vampirella, o torturato essere Sniffolo!

    Sniffolo deglutì spaventato, ma Dottolo ebbe un’idea che gli sembrò geniale.

    -Io conoscere bella tortura che non rovina carne. Noi spogliare vampirella, poi lasciarla al freddo congelante mentre noi mangiare uomo cotto! Se piccola prigioniera morire di freddo, essere più facile cucinarla, perché non se move.

    Il Gran Capo applaudì, poi alcuni cannibali si misero ad armeggiare con pentoloni, coltelli d’osso e cose affini, mentre altri preparavano la salsa piccante. Dottolo invece si avvicinò a Remilia, insieme ad altri dieci dei suoi compagni.

    -Brutti piccoli bastardi, toccatemi e siete morti!

    Quelli non fecero caso alle sue parole, ma la slegarono e lasciarono che cadesse a terra, poi uno di loro le afferrarono le vesti. La ragazza si voltò verso di lui con sguardo omicida, nel girarsi diede una gomitata in faccia ad un altro che le stava sopra, ribaltandolo a terra e lasciandolo mezzo stordito…i suoi compagni gli si avvicinarono perdendo di vista Remilia, che ne approfittò per farsi strada fino al loro capo.

    -Voi stupidi, fermate il desser….aaaaaggh!!!

    La ragazza prese il nanetto per la pelliccia del petto, poi gli sfilò il coltello d’osso e glie lo puntò alla gola. Gli altri le si avvicinarono brandendo accette di pietra e lance rudimentali.

    -Dì a questi idioti di fermarsi e liberare il mio compagno, o farai da cena ai vermi!

    Il capo fece cenno ai suoi e quelli si fermarono, poi ordinò di lasciar andare il barbaro. Non appena fu libero, Wulf riprese le loro armi e si allontanò dal gruppo, subito dopo Remilia lo seguì lasciando cadere a terra il cannibale ed inchiodandogli la mano al suolo col suo stesso coltello.

    -E’ stato un piacere signori, ma abbiamo da fare!

    L’uomo e il “dessert” sparirono alla vista, ma Grossolo, non ancora rialzato, diede ordine di inseguirli.

    -Cena sta scappando! Fermate cibo, fermate mio dessert!!

    Un paio d’ore dopo, i fuggitivi giunsero ad una stradina stretta che circondava la montagna, il pericolo di cadere di sotto (Con conseguente volo di 1000 metri) era elevatissimo, data la poca visibilità causata dalla bufera di neve in cui si erano ritrovati e l’instabilità del cammino causata dal vento. Fortunatamente non incontrarono guardie angeliche, ma erano ancora seguiti dagli strani nanetti blu (dalle orecchie a punta). Wulf dovette urlare per farsi sentire dalla compagna, nonostante fosse a meno di un metro da lei.

    -Ehi Remilia, e adesso cosa facciamo? Con questa tormenta rischiamo di incappare in qualche punto pericoloso, o potrebbe franarci mezza montagna addosso!
    -Vero, dovremmo cercare un riparo, tipo una grotta…Dio, che freddo…
    -Potremmo scaldarci a vicenda!

    Remilia non fece in tempo a rispondere, che venne interrotta da una voce estranea, quello che aveva parlato si trovava senza dubbio di fronte a lei.

    -Fermatevi, in nome del Sacro Regno Angelico!

    Davanti al barbaro e alla ragazza c'erano cinque angeli, armati di alabarde e corazzati in modo esemplare, non sembravano molto disposti a trattare, e non si curavano della neve o del freddo.

    -Merda! Come hanno fatto a seguirci!?
    -Ci hanno anticipati, Wulf. Probabilmente conoscono dei passaggi segreti…

    Come se non bastasse, i cannibali si stavano avvicinando alle loro spalle con le loro grida di guerra. Ancora pochi attimi e i due sarebbero stati bloccati da entrambe le direzioni...e giusto per aggiungere un po' di difficoltà, non avrebbero potuto scappare ancora per molto, o combattere.

    -Wulf, qui si mette male!
    -L'ho visto, hai qualche idea?

    Remilia scosse la testa e la abbassò, poi prese per mano il barbaro e indietreggiando lo accompagnò lentamente verso il bordo del sentiero roccioso, Wulf non capì cosa intendesse fare, ma non era per niente rassicurato da quel comportamento. Nel frattempo, i nanetti avevano raggiunto la loro cena e si avvicinavano lentamente, anche i soldati angelici decisero di intervenire, ed avanzavano con le armi spianate. Dannazione, non è possibile che il mio destino sia diventare un dessert o la sposa di un bastardo!

    -Wulf, ho un’idea!
    -No, voi donne avete delle idee pessime! Come minimo ti è venuta la brillante iniziativa di buttarti da 1000 metri d’altezza, non voglio spiattellarmi al suolo!
    -(Boh,ma mi legge nel pensiero?) Ehi, per colpa tua sono quasi diventata parte di una torta, me lo devi!
    -Ma non ci penso neanche!

    La ragazza lo guardò sbuffando, poi avvicinò la sua faccia a quella dell’energumeno, fino quasi a baciarlo in bocca. Oddeus, che vuol fare questa? Mah, almeno avrò una bella morte! Ma con somma delusione del suddetto Playboy, Remilia cambiò espressione e gli parlò con un tono che non ammetteva diniego.

    -Muoviti. Ora.
    -Auf, e va bene


    Remilia mosse lievemente le ali e saltò giù dal banco di nuvole trascinando il barbaro con sé, sotto lo sguardo incredulo dei loro aggressori. Wulf cominciò a strillare come una ragazzina in preda al panico, e si avvinghiò alla compagna.

    -Eeeeeeeek!!!

    I due evasi si ritrovarono nel vuoto totale, a più di 1000 metri d'altezza e con una temperatura che si aggirava sui -10 Gradi. Anche se l'avevano immaginato, erano rimasti sconvolti dalla violenza del vento che c’era in quel punto. L’unica possibilità che ho, è tentare di planare fino al banco di nuvole che dovrebbe sostenere il tutto. Sforzandosi il più possibile, Remilia tentò di battere le ali per ridurre la velocità di caduta che avrebbero acquisito da lì a poco…purtroppo era conciata male, e il freddo le impediva di muoversi come voleva. Diamine pensò, non riesco a farlo con questo macigno vivente che mi trattiene, devo conservare le forze per quando saremo quasi a terra. La ragazza scese in picchiata, mentre l’aria fredda sferzava il suo corpo da ogni lato, il suo compagno non sembrava molto contento, e non tentò neanche di nasconderlo.

    -Se sopravvivo…ti ammazzo stupida ragazzina!
    -Ahahahah, ma se è bellissimo!
    -NOOOOOOOOOOOO!!!

    Remilia aveva volato molte poche volte in più di 500 anni, e farlo la faceva sentire bene, si sentiva come una Regina dell’aria: libera, leggera e almeno per un po’ lontana dai problemi che affliggevano la terra. Se non fosse stata in quelle condizioni climatiche, avrebbe quasi ammesso che si stava divertendo.

    ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

    NELLO STESSO MOMENTO, AL PALAZZO ANGELICO-SALA DA PRANZO

    Al centro della stanza c’era un lunghissimo tavolo spoglio, mentre un secondo tavolo, più piccolo e di forma rotonda, stava vicino ad un caminetto. A questo tavolo, imbandito di prelibatezze angeliche, sedeva il Conte Vlad con il suo collega Gorgon…stavano facendo colazione mentre parlavano.

    -…e per questo Rolex è morto, si dava troppe arie. Poco male comunque, non mi piaceva essere comandato da quel damerino.
    -Già, se fosse stato un pochino più furbo, avrebbe evitato di sottovalutare i suoi avversari. So che hai preso il suo posto di Ammiraglio…
    -Esatto, Tora sa chi è meritevole e chi no. Sai se c’è qualcuno che prenderà i posti di Fidel e Il Palazzo?

    Gorgon afferrò un pezzo di “Torta Paradiso” e lo gustò lentamente, poi rispose alla domanda.

    -Mmm…no. A proposito di Fidel, so che è stata la tua giovane promessa sposa a farlo secco. Stai attento, o farà fuori anche te
    -Non credo, qua i suoi poteri sono nulli!

    Vlad versò del caffè in due tazze di porcellana ornate d’oro, e ne passò una al suo compagno. Ormai era questione di pochi giorni, e Remilia avrebbe ceduto. Cercò di immaginarsi il matrimonio…un matrimonio di vampiri ovviamente, nell’oscura cattedrale del cimitero, al centro della valle di Heresh. Si, sarà magnifico, ed inviterò anche Tora e Rubik. pensò compiaciuto.

    -Ovviamente sei invitato al mio sposalizio, ma non farti beccare senza regalo!
    -Obvious! Ahahah!!

    All’improvviso, la porta della sala venne aperta con furia, tanto che venne quasi scardinata dalla violenza del colpo.

    -Che diamine…

    Gorgon, pensando ad un attacco a sorpresa, si alzò e sfoderò la spada legata dietro la sedia, invece Vlad rimase fermo al suo posto. Lo “scardinatore” era invece un soldato angelico, una delle guardie.

    -Come osi interrompere me ed il mio amico, mentre facciamo colazione!? Pagherai con la vita!

    Il sottoposto lo guardò terrorizzato, poi cercò di spiegarsi.

    -Io..m-mi scuso, vostra eccellenza…

    Vlad si alzò lentamente, poi si rivolse a Gorgon.

    -Lascia perdere, non ha senso uciderlo…abbiamo perso abbastanza uomini in guerra.

    L’altro ripose l’arma e si girò verso l’intruso.

    -Cosa vuoi? Parla.
    -Vi cercavo entrambi, e mi dispiace essere ambasciatore di simili notizie, ma pare che…la prigioniera sia scomparsa, è fuggita qualche ora fa!

    Vlad, da calmo com’era, divenne rosso in faccia ed esplose di rabbia. Anche Gorgon parve intimorito da quel bestione urlante.

    -COOOOOOSAAAAA???

    Il soldato era terrorizzato, ma le sue pene non erano finite. Mentre l’altro si rodeva dalla rabbia, si rivolse al secondo Ammiraglio.

    -Non è tutto…è fuggita in compagnia di un altro prigioniero.
    -E io che cosa c’entro?
    -Il secondo prigioniero…è Wulf, il barbaro che voi stavate interrogando.

    Gorgon rimase di sasso alla notizia, ma voleva vederci chiaro.

    -Quei due bastardi…CHI CAZZO E’ CHE LI HA MESSI NELLA STESSA CELLA???
    -N…non lo so, signore. Abbiamo mandato una pattuglia a cercarli, ma sono tornati affermando che si sono buttati da oltre 1000 Metri, e li hanno persi di vista nella zona selvag…

    In un gesto d’impeto, Gorgon diede un pugno in faccia al sottoposto, staccandogli la testa e uccidendolo sul posto. Mentre il sangue gli colava sul volto, si girò furioso verso Vlad, che intanto aveva fatto a pezzi la tavola e l’aveva sparsa in tutta la sala.

    -VLAD! Se trovo quella piccola bastarda, ti sposerai con un cadavere!!!

    Il vampiro si calmò, poi si rivolse al compagno.

    -Cerchiamoli insieme, quando li troveremo decideremo cosa fare. Solo, non posso permetterti di uccidere la mia sposa, cerca di capire…
    -Bah, d’accordo.

    I due abbandonarono il palazzo angelico, poi si diressero volando verso la “zona selvaggia” di cui aveva parlato il soldato.

    /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

    I due fuggitivi erano ormai prossimi all’atterraggio, Wulf era spaventato a morte.

    -Remiiiiiii, ci schianteremo!!!
    -Non…essere idiota, ho tutto sotto controllo!

    Quando mancarono meno di 50 metri al suolo, Remilia spiegò le ali e con destrezza cambiò direzione di volo, posizionandosi parallelamente al terreno. Wulf le strinse con forza la mano per paura di cadere, ma l’altra lo guardò soddisfatta.

    -Attento, mi avvicino ancora un po’ e poi ti lascio andare. Dovrai rotolare per un po’ caro mio!
    -No!
    -Invece si, così impari a farmi salire il pranzo quando mi usi come ostaggio…animale!
    -Wulf is SAD

    Come preannunciato, il barbaro venne buttato al suolo, con conseguente rotolamento di 20 metri continui…nel frattempo, la sua compagna si era bloccata a mezz’aria e scese delicatamente sul suolo innevato. Con disappunto di entrambi i fuggitivi, la bufera di neve era ancora piuttosto intensa, dovevano trovare un riparo, prima che morissero congelati.

    -Andiamo, più avanti dovrebbe esserci un cimitero vuoto…ci ripareremo là fino a domani sera, poi scenderemo da questo posto maledetto.
    -Un cimitero? Sei pazza?
    -Preferisci la neve? Ah già, dimenticavo che tu sei un rude guerriero barbaro.

    I due andarono avanti per un’ora intera, ma del cimitero non c’era neanche l’ombra (Di notte poi!). Remilia si fermò all’improvviso in mezzo alla neve, sotto lo sguardo attento di Wulf.

    -Ehi, ma sei sicura che bisogna andare da questa parte? Mi sembra di girare in tondo!
    -Si…si sono sicura. Auf…Girare in tondo? Figurati.

    La sua voce era stanca e monotona…si voltò e si mise una mano sul petto, il barbaro capì che qualcosa non andava.

    -Ehi, stai bene? Mi sembri un po’ giù.
    -Si, sto bene sto bene…

    Ma in realtà Wulf aveva ragione. Era stanca, e sentiva un freddo terribile. Il gelo causato da vento e neve le era penetrato fino alle ossa, e riusciva a malapena ad andare avanti meccanicamente, sforzandosi in modo inumano ed aiutandosi con la spada che usava come appoggio.

    -Non è vero, chiunque capirebbe che stai male!

    L’uomo tornò indietro, e raggiunta la compagna le prese la mano. Provò a farla continuare, ma l’altra non si mosse.

    -Dobbiamo continuare, penso che manchi poco ormai!

    Remilia tremava tutta, come una foglia durante una tempesta. Wulf la guardò preoccupato, mentre pensava ad un modo per mandarla avanti.

    -Non preoccuparti, Wulf, ce la faccio…

    La poveretta invece non riusciva a muovere neanche un muscolo, e il fatto che si trovassero praticamente in mezzo al nulla non aiutava di certo. Wulf le mise una mano destra dietro la schiena per aiutarla ad andare avanti, non avrebbe permesso che si fermasse lì.

    -…

    Ormai aveva deciso, doveva salvarla, e non solo perché era l’unica in grado di portarlo giù di lì, ma perché gli faceva una gran pena vederla in quello stato.

    -Ce la fai a tenerti aggrappata?
    -Non…non mi serve il tuo aiuto...

    Wulf non ci pensò oltre e si caricò Remilia sulle spalle. Ascoltò per un attimo il suo battito cardiaco e il suo respiro corto e affannoso, poi iniziò ad andare avanti senza fermarsi, aumentando la presa sulle due spade che usava come sostegno Piccola testarda pensò, ancora poco e sarebbe morta. Ormai erano quasi le 6 di mattina, 9 ore di fuga ininterrotta da quando erano usciti dal palazzo…e tra meno di un’ora sarebbe sorto il Sole. Intanto il vento si affievoliva e la quantità di neve che gli cadeva addosso diminuiva…era quasi fuori dalla tormenta.


    MEZZ’ORA DOPO

    Wulf iniziò ad intravedere la grande cattedrale, che un tempo ospitava la tomba del’Uomo Nero. Spero che non si arrabbi, se entriamo senza permesso! pensò. Ovviamente, dal racconto di Remilia, sapeva che era completamente vuota.

    -Bene Remi, siamo quasi arrivati!

    Il barbaro continuò a camminare, finchè non giunse al maestoso e cupo edificio. Entrò senza troppi problemi, dato che il portone d’ingresso era spalancato. Appoggiò la sua compagna su una delle panche da preghiera e chiuse la massiccia porta di legno proprio nel momento in cui sorgeva il Sole, poi si sedette vicino a Remilia e si mise a dormire pure lui. Bel posticino, ottimo per ‘na dormita!
    Entrambi rimasero là dentro a riposare fino a sera, quando ormai la luce stava scomparendo. Non appena Wulf fu sveglio, guardò con ansia verso il punto in cui aveva lasciato Remilia: la ragazza era ancora lì, non si era mossa per niente. L’uomo sorrise e le mise una mano sulla spalla…gli sembrava che dormisse profondamente e decise di non svegliarla, ma diede un’occhiata intorno e sussurrò un commento a bassa voce.

    -Architettura moderna, che luogo lugubre!
    -A chi lo dici, mi sembra di essere a casa.

    Il barbaro ebbe un brivido e si girò, non si aspettava che Remilia potesse essere sveglia, e d’istinto ritrasse la mano. La ragazza si mise seduta di fianco al barbaro.

    -Ah, sei sveglia allora. Come và?
    -Bene, grazie. E grazie per avermi portata fin qua, temo di doverti la vita a questo punto.
    -Figurati…

    Passarono minuti di interminabile silenzio, poi Remilia sospirò e diede un’occhiata al grande rosone di vetro, da cui entrava la luce esterna.

    -La luce sta sparendo, tra poco potremmo scendere da qui.
    -Te la senti di farlo? Qua non si tratta di 1000 Metri, ma di 20 Kilometri…
    -Si, stai tranquillo!

    Aspettarono fino a mezzanotte, poi decisero di uscire e mettere fine a quell’incubo. Wulf raccolse le due spade, ma non appena aprirono la porta, le loro speranze vennero frantumate in un attimo.

    -Bene, adesso non avete dove andare.
    -Esattamente…vedo che avete scelto un bel posticino, è stata un’idea tua Remilia, vero?

    Davanti ai due si stagliavano le sagome minacciose dei loro persecutori. Gorgon e Vlad, entrambi armati, sorridevano meschinamente. Wulf tirò indietro Remilia e chiuse il portone in faccia ai due ammiragli, poi lo bloccò con una grossa asse di legno. Come hanno fatto a trovarci si chiese non abbiamo lasciato tracce!
    Uno stormo di pipistrelli sfondò il rosone di vetro e si concentrò davanti all’ingresso poi Vlad riprese la sua forma originaria.

    -Dato che siamo qua, il posto in cui avevo già deciso di prenderti in moglie, non c’è motivo di rimandare.

    L’ammiraglio aprì il massiccio portone permettendo a Gorgon di fare il suo ingresso. Non appena fu entrato, richiuse l’uscita e si rivolse a Wulf

    -Wulf. Ti offriamo la possibilità di andartene, basta che tu ci dica dove si trovano gli altri manufatti che cerchiamo.

    Il barbaro non si voltò neanche, ma cominciò a ridere selvaggiamente.

    -Ahahah, ma non l’hai ancora capito? Io non so un cazzo di quello che cercate, non so neanche cosa fosse l’oggetto che mi hai preso quando mi hai imprigionato!

    Gorgon rimase immobile a fissare il suo bersaglio, poi gli rispose sarcasticamente:

    -Devo ammetterlo, cavernicolo…sei riuscito a sopravvivere fino ad ora, dicendo cazzate. Quasi quasi mi dispiace doverti uccidere.
    -L’avresti scoperto comunque, oggi. Il capitano delle guardie mi ha detto che saresti venuto di persona.

    L’ammiraglio sfoderò la sua arma, a quel punto Vlad intervenne e si rivolse al suo compagno:

    -Ti dispiace non ucciderlo? Abbiamo bisogno di un banchetto, dopo la cerimonia.
    -E va bene…

    Vlad ricambiò con un sorriso complice, poi finalmente si rivolse a Wulf.

    -Consegnami la ragazza, per favore.

    Wulf non fece nulla per qualche secondo, poi si mise di fianco a Remilia e le passò un braccio dietro, mettendo la mano sulla sua spalla.

    -Perché dovrei? So benissimo cosa vuoi fare.
    -Guarda, non ti dirò cazzate sul fatto che sarai libero, perché non ti lascerò andare dopo quello che hai fatto a me e Gorgon. Consegnala, e ti farò diventare uno dei sudditi di Tora. Rifiuta e ti ucciderò dopo che Remilia sarà mia.

    Il barbaro sentì un groppo in gola, tanto che non riuscì a rispondere.

    -Riflettici, è un’offerta più che generosa. Sai benissimo che sarà mia sposa comunque, quello che cambia sarà il tempo che ci metterò…e il numero di vite distrutte. Dopotutto io non la voglio uccidere, penso che tu l’abbia capito!

    L’uomo lo guardò disgustato, capì cosa voleva fare, e si stava anche divertendo. Vuole far sentire in colpa lei nel caso rifiutassi, e me nel caso accettassi. pensò, In modo da averla vinta su tutti i fronti. E la sua intuizione era assolutamente esatta…ammise in cuor suo che non era mai stato particolarmente attaccato alle persone che incontrava, e la tentazione di accettare fu fortissima.

    -Allora?
    -I-io…

    Remilia pose fine a quel dubbio facendosi avanti, in fin dei conti si conoscevano da pochissimo, non poteva chiedergli di sacrificarsi per lei. Si tolse di dosso il braccio del barbaro e rispose al posto suo.

    -Ha detto che accetta.

    Vlad sorrise trionfante, mentre Gorgon sghignazzava al suo fianco. Wulf guardò la sua povera compagna avviarsi verso il vampiro a testa bassa, finchè non gli fu a meno di un metro di distanza…si sentiva una merda.

    -Bene, ma non ti preoccupare, ti terrò io un po’ di compagnia, e gli angeli non sono così male se impari a conoscerli. E ti avviso, prova a fare uno dei tuoi numeri e il tuo amico è morto.

    La voce di Vlad risuonò in tutta la struttura, dandogli un tono arcaico e misterioso.

    -Andiamo all’altar maggiore, lì sarai mia…per sempre. E comunque sarebbe stato lo stesso un tuo compito, non avrai davvero voluto tradire la tua razza? Insieme a te le ridarò il suo antico splendore!

    Wulf si diresse all’uscita con aria sconsolata, mentre in mano stringeva ancora le due armi. Vlad lo fermò.

    -Ti prego Wulf, resta con noi…non sarebbe lo stesso senza di te!

    Remilia si girò verso l’ammiraglio e gli rispose urlando, tanto peggio di così non poteva andare.

    -La MIA razza? Sei stato il primo a tradirla mi pare, nello stesso momento in cui hai accettato di allearti agli angeli! Maledetto bastardo…

    Finì la frase a bassa voce, ma l’antico vampiro le afferrò con forza un braccio e la trascinò con sé violentemente.

    -Ora basta ragazzina, sono stato fin troppo paziente con te! Non mi interessa di quello che pensi, a me serve soltanto il tuo corpo!

    Wulf guardava la scena sconvolto e pieno di disgusto. Come poteva Vlad parlarle in quel modo, come se fosse nient’altro che un oggetto da usare e poi abbandonare? E’ una bestia, un animale senz’anima…quei due non possono appartenere alla stessa razza! Osservò l’ammiraglio sbattere la povera ragazza sul marmo dell'altare e leccarsi le labbra mentre le bloccava le braccia con forza…la sua vittima non provò neanche ad opporsi.

    -Bene dolcezza, vedo che hai capito finalmente.

    Non poteva lasciare da sola quella poveretta, doveva fare qualcosa. Se lo attacco verrò ucciso di sicuro. Decise che non gli importava di morire, inoltre ricordò lo sguardo vacuo del suo vecchio compagno di cella, dopo che era stato ridotto ad un miserabile servo…era molto peggio che perdere la vita.

    -LASCIALA STARE, FIGLIO DI PUTTANA!

    Wulf buttò a terra una spada e attaccò furiosamente utilizzando l’altra con entrambe le mani, ma Gorgon anticipò il barbaro e si frappose tra i due. Wulf non colpì mai Vlad: l’altro ammiraglio parò il suo colpo, poi si tolse il cappuccio e lo guardò dritto negli occhi. Poco dopo, l’uomo era completamente pietrificato. Il vampiro, che nel frattempo si era voltato, sorrise alla statua.

    -Che palle, e ora con cosa ceno? Devo trovarmi un altro stuzzichino.
    -WULF, NO!!!

    Vlad si mise sopra a Remilia sull’altare, poi la strinse con forza a sé senza darle la possibilità di muoversi. Gorgon invece diede un pugno alla statua, frantumandola.

    -Ora sei completamente sola, piccola mia. E dato che ci sono, mentre ci uniremo ti insegnerò un po’ di buone maniere e il rispetto nei confronti dei grandi.

    L’ammiraglio si tolse un guanto dalla mano e la mise tra la vesti lacerate di Remilia, ansimante e terrorizzata. Perché deve finire così dopo tutto quello che abbiamo passato? Sentì la mano gelida passarle sulla schiena, dalla spalla sinistra fino al fianco destro, mentre gemeva con le lacrime agli occhi.

    -Come sei calda, immagino che aspettassi con ansia questo momento.

    Non appena finì la frase, la grande e pesante porta principale venne aperta brutalmente da un colpo secco che la fece a pezzi e la sparse sul pavimento freddo, sollevando una nube di polvere.

    -Ma che diamine…

    Qualcuno sulla soglia urlò con voce tonante e venne affiancato da altre due figure misteriose.

    -FERMATE IL MATRIMONIO, LO SPOSO NON E’ UN GENTILUOMO!

    TBC

  10. #175
    The Scarlet Devil
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    Bravo Mx, bella trovata, quella dell'arco

  11. #176
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    Hu-Kamashojo: L'eroe leggendario

    ASPETTO:
    Spoiler:


    CARATTERE:
    Di animo nobile e generoso, dotato di una saggezza giudicata infinita, assieme ad un coraggio immenso, insomma l'eroe canonico di molti miti.

    BACKGROUND:
    Il leggendario eroe che ere fa, venne scelto come leader dei potenti elementali, secondo la volontà degli Dei era lui il designato che avrebbe sconfitto definitivamente il malvagio Zaraustra, per lui il dio Efesto forgiò quelle che sarebbero state il suo capolavoro, le armi leggendarie.
    Una volta sconfitto il malvagio imperatore, Hu continuò a vegliare sul mondo assieme ai suoi compagni, in seguito alla creazione dei due regni e alla morte di quasi tutte le divinità, gli elementali decisero di dividersi e l'armatura venne sparsa per il mondo compresa la spada, solo la corazza rimase a Hu che si ritirò nel villaggio dell'anima.
    Attualmente ha designato Hisha come sua erede donandole il busto e richiedendo che lei brandisse la spada.

    POTERI e ABILITA':
    Sebbene non possedesse abilità sovrannaturali prima di divenire un elementale, Hu vantava una forma atletica invidiabile ed era molto abile nel corpo a corpo.

    ARMI:
    L'armatura leggendaria: Autentico sacro Graal della ricerca di Hisha e compagni, virtualmente indistruttibile, assieme alla spada permette al possessore di vedere oltre le illusioni, inoltre ogni suo pezzo possiede uno specifico potere:

    Elmo: Protegge dagl'attacchi psichici di qualunque telepate, anche il più potente (Ex. Controllo mentale o amenità simili);

    Corazza: Aumenta esponenzialmente resistenza e vigore di chiunque la indossi, oltre ad una forza sovrumana;

    Avambracci: Permettono di colpire alla velocità della luce, potenziando di molto i pugni del possessore;

    Cintura: Al suo centro vi è un amuleto che emette un colpo energetico di potenza devastante, molto simile al colpo distruttore usato dai gran demoni;

    Gambali: Potere analogo a quello degl'avambracci, permettono di correre ad una velocità elevatissima e come gl'avambracci potenziano esponenzialmente la forza dei calci.

    Scudo: Capace di deflettere qualsiasi colpo energetico, qualunque sia la sua potenza;

    La spada: La più potente arma mai forgiata, che prende il nome del suo eroe.
    Ultima modifica di Mr. Mxyzptlk; 16-09-2018 alle 03:12:31

  12. #177
    Dhavamba
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    bravissimi...ma ora? chi farà il prossimo capitoli????

  13. #178
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    Bravo Mx, bella trovata, quella dell'arco
    Grazie, bravo anche tu geniale l'aggiunta dei nani blu

  14. #179
    The Scarlet Devil
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    ZEHIR E IL TERREMOTO VIVENTE




    I due ammiragli vennero sorpresi da quell’ingresso “esplosivo”, entrambi si volsero a guardare chi fosse stato a fare una cosa del genere, mentre Remilia non aveva capito cosa fosse successo.

    -TOCCALA E SEI MORTO, VLAD!

    La ragazza riconobbe la voce, le pareva impossibile che fosse vero. Warg…è proprio lui? Si, il demone era lì nella cattedrale, ed era venuto per salvarla. Approfittando della distrazione di Vlad intento a guardare l’uscita, Remilia liberò un braccio e gli diede un pugno in piena faccia con tutta la forza che aveva, facendolo volare a cinque metri dall’altare dove rimase stordito per qualche secondo.

    -Ehi, bel cazzotto!

    La ragazza riconobbe anche l’altra voce, e quando la polvere si fu diradata sia lei che Gorgon misero a fuoco le due figure sconosciute, anche se dato il buio si vedeva ben poco. L’ammiraglio sfoderò la spada, si trovava esattamente a metà tra Warg e Remilia, che era scesa dall’altare e impugnava la seconda spada che aveva usato Wulf…parlò con voce calma, come se non temesse i suoi avversari.

    -Warg, Rezzo e Zehir. Sarà uno scontro interessante.

    Nel frattempo Vlad si era rialzato, e aveva afferrato la sua falce a tripla lama.
    Pagherete entrambi...ma prima... Senza farsi sentire attaccò Remilia alle spalle, ma poco prima che la lama le colpisse la schiena si sentirono un fruscio e il sibilo di una lama nell’aria, poi l’arma venne bloccata da una seconda falce e da una spada. Il negromante e Warg ora si trovavano tra i due vampiri, Gorgon rimase spiazzato da quella mossa Come diavolo hanno fatto?

    -Hai sbagliato i tuoi calcoli…questa volta siete morti.

    Vlad in preda alla furia più cieca cercò di colpire in faccia il negromante, ma riuscì solo a sfiorarlo al di sopra della fronte e tolse il cappuccio alla figura ammantata, si ritrovò davanti una faccia deturpata.

    -Giusto in tempo, a quanto pare. Scommetto che è opera tua questo intervento.

    Infatti era stato lui, ed aveva utilizzato un varco dimensionale per far apparire se stesso e il demone tra l’ammiraglio e Remilia. Warg nascose il braccio sinistro dentro al mantello, poi si rivolse alla ragazza dietro di lui.

    -Remilia, aiutami a far fuori questo pidocchio.
    -COME OSI!?

    Il vampiro liberò la falce e caricò un secondo colpo per colpire Zehir, ma il negromante si abbassò e schivò l’attacco, poi rispose con un pugno della mano demoniaca, Vlad incassò il colpo parandolo con un braccio e utilizzò l’arma per fermare una spadata diretta al suo collo.

    -Credete di avere più speranze di quella bastarda!?
    -Sicuramente molte più di te.


    Anche Remilia si introdusse nel combattimento e con la spada provò a tagliare la testa all’ammiraglio saltandogli addosso, ma quest’ultimo si accorse del pericolo e si disperse velocemente in una moltitudine di pipistrelli, vanificando il tentativo. Si ricompose in aria, e rimase lì a svolazzare mentre tentava di elaborare un piano…Zehir sorrise e si ricoprì il volto col cappuccio, poi roteò la sua arma e la abbatté al suolo di punta.

    -Artigliata della Morte.

    Vlad non capì cosa volesse fare il suo avversario, finchè non sentì un rombo provenire dal sottosuolo. Ma che… Cinque enormi artigli d’ossa sbucarono dal terreno circondando l’evocatore, poi attaccarono l’ammiraglio che ne tagliò tre con un sol colpo, ma venne trafitto all’ala destra dalle altre due. Vlad si sfilò le strane armi dal corpo, ma dovette difendersi nuovamente da Remilia, che l’aveva raggiunto in aria.
    L’ammiraglio cercò di colpire l’avversaria con la sua terribile arma, ma l’altra si rivelò molto più veloce e riuscì a schivare tutti gli attacchi che le venivano indirizzati, finchè non decise di reagire.

    -Me la pagherai Vlad, per tutto quello che hai fatto!


    Vlad sollevò la sua arma e attaccò utilizzando entrambe le mani, ma la ragazza si inchinò e sparì alla vista appena prima di essere colpita, dopo il fendente dell’ammiraglio riapparve in piedi sulla lama della falce.

    -Come diavolo…
    -Non sottovalutarmi, io non sono debole come tu pensi.

    Remilia sparì nuovamente e riapparve su uno degli archi dell’altissima cattedrale. Subito dopo, si sentì nuovamente la lama di Zehir fendere l’aria, e Warg apparve vicino alla sua compagna…il demone passò la spada nella mano sinistra e destra cominciò a creare una palla di fuoco.

    -E va bene, ti ho sottovalutata…dopotutto sei della mia stessa razza e non potevo aspettarmi niente di meno da te.


    Remilia sorrise, poi si gettò in picchiata contro l’avversario. Nel frattempo Zehir si avviò verso il figlio di Fenrir. Mmm…veramente interessante. Mentre i due vampiri si affrontavano e il negromante cazzeggiava liberamente, Rezzo si ritrovò ad affrontare Gorgon. L’ammiraglio non si muoveva, come del resto il suo avversario…l’unico segno di vita era lo svolazzare delle vesti dei due, oltre alla condensa del loro respiro. Fu proprio il collega di Vlad a rompere il silenzio.

    -Allora? Niente da dire?
    -Senza i vostri ricatti non siete nulla.

    Gorgon non replicò, ma impugnò la sua spada, la lama argentea riflettè la poca luce presente nell’antico edificio, dandole un’aria spettrale. Zehir si avvicinò da dietro.

    -Rezzo, disfiamoci di questo idiota. Porterò la sua testa a Fenrir come regalo.

    Il giovane demone sorrise con aria strafottente ed estrasse due pistole, Gorgon le guardò interessato, ma non fece una piega.

    -Ora…

    Rezzo prese velocemente la mira, e dopo aver incrociato le due armi sparò sei colpi verso il bersaglio. Gorgon diede prova della sua abilità e riuscì a pararli tutti quanti disperdendoli ovunque, ma si trattava solo di un diversivo, in quanto il suo avversario scattò in avanti impugnando una grande spada a due mani. L’ammiraglio sorrise e dopo aver parato un colpo diretto ingaggiò un furioso combattimento contro il demone.

    -Niente male, vedo che tuo padre ti ha insegnato bene.

    Dopo essersi scambiati una raffica di attacchi continui, Gorgon riuscì a trafiggere Rezzo allo stomaco. Il demone capì che se avesse continuato sarebbe stato ucciso, e fece un salto all’indetro…sembrava stremato, invece l’ammiraglio non dava segno di stanchezza.

    -Beh? Tutto qua Rezzo? Non dirmi che hai già finito.

    Il ragazzo per tutta risposta aprì il palmo di una mano e la puntò contro l’avversario. Da essa partirono diversi fulmini, tutti prontamente schivati o deviati. Il demone finì la sua offensiva generando una sfera elettrica grande quanto una testa…Gorgon provò a deviare anche questo attacco, ma questa volta la scarica fu troppo potente e l’angelo venne scaraventato dall’altra parte della cattedrale, durante il volo sfiorò Zehir (Che se ne accorse appena) a gran velocità, poi finì contro l’altar maggiore su cui poco prima stavano Vlad e Remilia, facendolo a pezzi. L’ammiraglio si rialzò reggendosi alla spada.

    -P-porca troia…


    Il suo avversario comunque era ormai prossimo al collasso, e si appoggiò ad una colonna con una mano, poi si inchinò ansimante e si premette una mano nella parte ferita. Zehir si volse verso Gorgon e lo guardò sadicamente.

    -Beh, è stato più facile del previsto.


    Con un sorriso di scherno, il negromante aprì il palmo della mano e dopo averlo puntato contro l'avversario venne avvolto da un vento nero e verde acido. Gorgon però aveva già recuperato le forze e gli stava correndo incontro brandendo la spada con due mani…Zehir venne preso alla sprovvista e dovette interrompere l’incantesimo per difendersi con la sua arma, ma l’ammiraglio dimostrò ben presto che la sua fama di insuperabile spadaccino era più che meritata, infatti ebbe la meglio in poco tempo e dopo essere riuscito a disarmare il negromante gli fece un lungo taglio sul braccio, per poi puntargli la spada alla gola:

    -Si, più facile del previsto.
    -Cazzo.


    Gorgon caricò un colpo per finire l’avversario, ma venne prontamente interrotto da Rezzo, che lo colpì nuovamente con un fulmine, lasciandolo disorientato per un attimo. In questo modo permise a Zehir di allontanarsi ed evocare un drago non-morto, su cui salì per scappare all’ammiraglio. Dopo l’attacco però, Rezzo rovinò al suolo in una pozza di sangue e smise di muoversi. Gorgon lo guardò con sdegno e un sorriso malvagio stampato in faccia.

    -Fuori uno, ora tocca a te, Zehir.

    L’angelo spiccò un salto stile “Prince of Persia” e dopo vari saltelli sulle pareti raggiunse l’animale volante. Tentò di tagliargli la testa con un fendente diretto durante l’ultimo salto, ma il bersaglio si girò all’ultimo momento e gli prese la spada tra i denti per poi lanciarla a terra. Gorgon dovette appendersi al capitello di una colonna, per non cadere di sotto. Dannazione, non me ne va bene una! Riuscì appena a finire il pensiero, che il drago lo colpì con la coda, facendolo cadere malamente al suolo.
    Zehir guardò il suo avversario dall’alto per assicurarsi che non tentasse altri trucchetti, poi ordinò alla bestia di bruciarlo.

    -Fallo fuori, all’istante!


    Il drago fece un respiro profondo, ma appena prima di lanciare la fiammata venne bloccato da Remilia e Vlad. La ragazza appoggiò un piede sulla testa dell’animale in modo da darsi spinta e subito dopo spiccò di nuovo il volo, ma il conte che la stava inseguendo gli piantò la falce in fronte nel tentativo di colpire la fuggitiva. Zehir perse in questo modo il controllo, e andò a schiantarsi al suolo con il drago. Mentre il negromante e Gorgon rimanevano lì a terra, Warg scagliava sfere infuocate a ripetizione, nel tentativo di colpire Vlad.

    -Fermati bastardo, voglio solamente mandarti all’Inferno!

    Ovviamente nessuno lo cagò, infatti Vlad stava inseguendo Remilia per tutta la cattedrale. Per sua sfortuna, la sua “vecchia fiamma” era troppo veloce per lui, che era abituato ad usare solamente la forza bruta.
    Dopo l’ennesimo arco superato, la ragazza decise di reagire, e appendendosi con una mano ad un pilastro, riuscì a fare un’inversione, piombando addosso a Vlad con la spada diretta contro di lui. Il conte non si aspettava una mossa del genere e riuscì ad evitare l’attacco solamente in parte, infatti venne colpito ad un braccio e si schiantò contro una colonna.
    Remilia decise che era ora di preparare il contrattacco: chiuse gli occhi e dispose le mani come avrebbe fatto un ninja per evocare la propri tecnica…subito dopo si sentì un tuono. Anche se quelli che stavano all’interno dell’edificio non potevano vederlo, il cielo sopra di loro era diventato nuvoloso, e dalle nubi fuoriuscivano fulmini rossastri che si esaurivano al contatto col suolo.

    -Speri di uccidermi con qualche misero trucchetto? Non riuscirai a farmi neanche un graffio.

    Remilia riaprì gli occhi e guardò il suo opponente con rabbia e odio. Era giunta l’ora della sua vendetta…sollevò una mano aperta verso il soffitto, poi diede inizio all’incantesimo.

    -Midnight Sign.

    La ragazza abbassò la mano di colpo, lasciando nell’aria una scia di luce rossa. All’improvviso il soffitto venne sfondato da una cosa che somigliava vagamente ad un artiglio/dente metallico, dalla lama ricurva e di proporzioni assurde. L’arma, avvolta da un’aura bianca e rossa, puntò direttamente a Vlad, che riuscì a scansarsi appena in tempo prima di essere diviso in due.
    Il conte notò che la lama era unita ad una catena delle stesse proporzioni, la quale saliva fino a delle nubi e spariva al loro interno.

    -Non male…peccato che sia andata male, vero?
    -Non ti preoccupare Vlad.


    Remilia indicò con la mano aperta il punto in cui si trovava il vampiro, e all’istante una seconda lama sfondò il tetto per poi colpire il luogo indicato. Il conte schivò anche questo attacco, ma non potè riprendere fiato, che l’avversaria ne mandò un’altra ancora…la ragazza continuò a sferrare attacchi del genere, sforacchiando il soffitto e il pavimento una dozzina di volte.
    Zehir e Gorgon intanto si erano rialzati, ma nessuno dei due poteva tentare qualche attacco, dato che se non stavano attenti sarebbero stati fatti fuori dalla furia distruttrice di Remilia. E che cazzo pensò il negromante Capisco che ce l’abbia con Vlad, ma così è più probabile che colpisca me!
    Warg, che si trovava ancora sull’arco dove l’aveva fatto arrivare Zehir, decise di far smettere Remilia. E’ diventata una macchina da guerra, devo impedirle di distruggere tutto!

    -Remilia, fermati! Ci crollerà tutto in testa!

    La sua compagna si girò verso di lui e cercò di rassicurarlo:

    -Tranquillo Warg, non c’è peric…

    Vlad, che fino a quel momento aveva aspettato il momento per contrattaccare, approfittò di quell’unico attimo di distrazione per colpire la ragazza: le volò contro e appena fu a portata di tiro la afferrò per una spalla e le diede un pugno allo stomaco con tutta la sua forza. Remilia gemette di dolore e afferrò debolmente il braccio del conte, nel vano tentativo di fermarlo.

    -Addio dolcezza…


    Il vampiro la colpì un'altra volta, facendole sputare sangue, nel mentre Warg era rimasto senza parole, non riusciva neanche a muoversi o ad urlare.
    Dopo aver constatato le condizioni della ragazza, Vlad la lasciò cadere da 50 metri d’altezza: La sua vittima non si mosse neanche, e cadde al suolo come un peso morto schiantandosi sulle panche.

    -…è stato un piacere.


    Solo in quel momento il demone uscì dallo stato di semi-ipnosi in cui si trovava e saltò giù dall’arco. Quando fu a terra si precipitò da Remilia e provò a svegliarla con la speranza che non fosse morta. Non si accorse neanche che ormai l’edificio era quasi completamente in fiamme a causa dei suoi stessi attacchi infuocati.

    -Remi!

    La ragazza tossì un paio di volte, poi si rialzò zoppicando e si aggrappò al compagno. Vlad osservò la scena pieno di rancore Cos'ha quel demone in più di me? Non è nemmeno un vampiro come lei!

    -Dannato...cough...meno male che lui era quello educato.
    -Stai bene?
    -Si, ma non distrarmi più mentre cercano di uccidermi!


    Warg non disse nulla, non c'era tempo per pensare a certe cose, dovevano eliminare il conte e Gorgon una volta per tutte. Intanto Zehir aveva ripreso a combattere contro l'altro guerriero: essendosi accorto che in uno scontro corpo a corpo avrebbe perso, aveva evocato tre cavalieri neri,
    Spoiler:
    , oltre a una ventina di soldati non-morti...sicuramente sarebbe stato più impegnativo che combattere direttamente il loro evocatore.

    -Tenetelo occupato, o meglio ancora, uccidetelo!


    I soldati risposero con un sibilo e una specie di risata, poi si lanciarono addosso al loro bersaglio. Gorgon non esitò neanche un attimo, e con un fendente decapitò due dei non-morti, per poi saltare in testa ad un terzo e farlo a pezzi con un poderoso pugno al costato. Mi chiedo a che serva studiare tanto le arti oscure, se poi i risultati sono queste schifezze inutili!
    Nel mentre, Vlad aveva attaccato nuovamente Warg e Remilia. I due erano nettamente superiori al conte, specialmente per quanto riguardava la velocità, ma non riuscivano mai a colpirlo dato che ogni volta che si trovava in pericolo si dissolveva in uno stormo di pipistrelli. Il demone iniziava a stufarsi di quella situazione, e in ogni caso la cattedrale non avrebbe resistito a lungo, dato che era quasi completamente ridotta in fiamme. Devo cercare un modo per colpirlo anche se si disperde...
    All'improvviso gli venne in mente la dscussione che aveva avuto insieme ad uno stregone "amico" di Zehir, che aveva conosciuto quando l'avevano lasciato sotto le sue cure con Mousse e Andrea. Tra l'altro era lo stesso che aveva consigliato a Dexter di impiantargli il braccio meccanico.

    QUALCHE GIORNO PRIMA, NEL CASTELLO DI KHA-BELETH

    Warg, che si trovava sul proprio letto, fece una smorfia e si guardò il braccio completamente marcito. Sembrava una banana andata a male.

    -Bah...avrei dovuto capire subito che quella stupida imperatrice avesse qualcosa di strano, dal momento che ha cercato di uccidere Shii sul monte Olimpo. Spero che Caronte si stia prendendo "cura" della sua maledetta anima.

    Affianco al letto c'era un tizio seduto che leggeva un libro, a quanto pareva era uno stregone conoscente di Zehir, a cui era stato chiesto aiuto per tenerlo sott'osservazione.

    -Beh Warg, capisco che essere infermo ti dia fastidio, ma devi capire Dea, sai quello che ha passato. Quanto al braccio, potrei chiedere a quel tizio dell'Organizzazione di darti una mano.
    -Per diventare come quel gatto meccanico? Per chi mi hai preso?

    Lo stregone, che indossava il tipico vestito "alla Gandalf" (con tanto di cappello), sbuffò e si affacciò alla finestra tenendo le mani dietro la schiena.

    -Meglio che rimanere senza un braccio, non trovi? Comunque, se proprio non vuoi...

    Il demone ovviamente non aveva alcuna intenzione di rimanere mutilato per sempre, ma d'altro canto essere costituito in parte da materia insensibile non lo entusiasmava più di tanto.

    -Ci penserò sù ancora un po', Lazarus.

    Lazarus si voltò verso di lui, per poi mettersi nuovamente a guardare fuori.

    -So che per uno come te deve essere difficile rinunciare alla guerra. Ma non si vince solamente con la forza bruta.
    -Che intendi dire, ti ricordo che so anche usare le arti arcane!

    Lo stregone trattenne una risata, poi continuò il suo discorso.

    -Certamente, ma probabilmente conosci solo qualche incantesimo di distruzione...
    -...sono anche in grado di evocare delle creature!
    -Oh, interessante, e cosa di preciso?

    Il demone gli fece una lista di tutto quello che aveva imparato ad evocare, terminando il discorso parlando orgogliosamente del Pao-Kai. L'altro non parve per nulla impressionato.

    -Certo, un Pao-Kai può essere un avversario temibile, ma come tutti gli esseri di cui hai parlato è composto da carne, proprio come me e te. Un colpo di spada nel punto giusto potrebbe ucciderlo subito.
    -E quindi? Che cosa dovrei evocare? Dio in persona?

    Lazarus lo guardò sorridendo, poi tirò fuori due fogli arrotolati.

    -Mai sentito parlare della Fenice, o degli Oni?
    -Ovvio che so cos'è una fenice...i secondi mai sentiti, si mangiano?
    -Gli Oni sono spiriti che vivono nel sottosuolo orientale...l'equivalente del nostro Inferno. Solo che lì è come se fosse un altro mondo, infatti nessuno ci mette piede da moltissimo tempo, ed è probabilissimo che loro neanche sappiano del Guardiano attuale.
    -E io che c'entro?
    -Ti offro una proposta...puoi considerarla come un esperimento scientifico. Io ti dò una di queste due pergamene...una evoca la fenice, e l'altra DOVREBBE evocare uno di quegli spiriti...in cambio però voglio un resoconto dettagliato sull'esperienza.

    Il demone ci pensò un attimo, ma gli venne qualche dubbio.

    -Mmm...se è così facile, perchè non l'hai fatto tu stesso?
    -Per il semplice fatto che se lo facessi morirei durante l'invocazione...purtroppo non sono abbastanza forte per lanciare un incantesimo del genere, e tutti gli altri a cui ho chiesto non si fidano.

    Warg si stava convincendo...dopotutto non avrebbe dovuto usarle per forza, quelle pergamene.

    -Ok...vedremo cosa ne verrà fuori. Se riesco a farne uso ti farò sapere i risultati.
    -Bene. Ora scegli.
    -Eh? Perchè non posso averle entrambe?

    Lazarus lo guardò con aria severa, come un maestro guarda il suo allievo quando sbaglia qualcosa.

    -Perchè devo ancora farci qualche ricerca, se te le dò entrambe perderei un mucchio di informazoni!
    -Ah...va bene...in questo caso mi butto sull'Oni, mi hai incuriosito parecchio.

    Lo stregone sorrise soddisfatto, poi gli porse uno dei due rotoli. Warg lo aprì all'istante per dare un'occhiata: il foglio, quasi interamente ricoperto di simboli incomprensibili, presentava inoltre delle fiamme disegnate con polvere d'oro.

    -Fanne buon uso, mi raccomando. Ah, e ricorda che se si mette male puoi rimandarlo indietro nel suo mondo, dopotutto gli Oni possiedono la "vera" magia, totalmente diversa da quella di elementali, Angeli e Demoni...e naturalmente anche più potente, almeno in teoria.
    -Come capisco se ho fatto tutto in modo esatto? Questi esseri hanno un aspetto preciso?

    Lazarus si grattò il mento per un attimo.

    -Mmm...secondo le mie ricerche, hanno delle caratteristiche comuni a tutta la specie, tipo...delle corna...
    -Altro?
    -Si, pare che fossero spaventosi, capaci di far fuggire i più nobili guerrieri solo mostrando il loro orribile aspetto.
    Decise di utilizzare la pergamena in quel momento, se non altro perchè se fosse morto non sarebbe servito a nulla risparmiarla.

    -Remilia, cerca di tenerlo occupato qualche secondo.
    -Va bene!


    La ragazza creò una sfera di energia rossa e la lanciò addosso a Vlad. L'ammiraglio contrastò il colpo servendosi del potere della falce, per poi attaccare direttamente la rivale.

    -Dovresti aver capito che non riuscirai mai a colpirmi!

    Il vampiro roteò la falce davanti a sè, generando un turbinio di lame costituite da energia oscura, che si diressero verso Remilia distruggendo ogni cosa sul loro cammino. La ragazza schivò molti di quegli attacchi, ma alla fine il loro numero ebbe la meglio e la costrinsero a subire diversi colpi diretti che riuscirono a buttarla a terra...Vlad non perse tempo e le corse incontro.
    Intanto Warg aveva finito di eseguire il rito d'invocazone, e al fondo della cattedrale iniziò a formarsi una specie di distorsione simile ad un vortice d'acqua trasparente (Si notava solo perchè le immagini dietro il punto di osservazione erano distorte come in un gorgo acquatico), da cui fuoriuscivano occasionalmente delle piccole fiammate.
    Come aveva previsto Lazarus, Warg si ritrovò prosciugato di gran parte delle forze, ma nonostante tutto era ancora in grado di combattere, sebbene non per molto ancora. Bene, vediamo che ne viene fuori. Solo allora notò Vlad che si avvicinava a Remilia, e decise di intervenire.

    -Ehi grassone!

    Vlad si voltò verso il punto da cui era arrivata la voce, giusto in tempo per prendersi un pugno in faccia da parte di Warg, che lo scaraventò in mezzo alla cattedrale. Nel momento in cui venne colpito, sentì come un rumore metallico.
    Il demone diede un'occhiata a Remilia...riusciva appena a muoversi, e sicuramente non avrebbe potuto combattere ulteriormente. Devo chiamare Zehir, lui può rimetterla in sesto.

    -Zehir, vieni qua!

    Il negromante, intento a guardare l'incantesimo dell'alleato, si girò verso di lui tenendosi il cappuccio abbassato con una mano.

    -Che c'è?
    -Aiuta Remilia, a Vlad ci penso io.


    Nel mentre Vlad si stava rialzando dopo l'attacco subito, gli sembrava di essere stato colpito in testa dal martello di Rolex. Si massaggiò il punto colpito, ma il dolore non accennava a calare, e probabilmente Warg gli aveva spaccato qualche osso. Cazzo... Gorgon invece, sfruttando la sua abilità, era riuscito a liberarsi in fretta dei non-morti evocati da Zehir, di fronte a lui rimaneva solamente uno dei tre cavalieri neri.

    -Fatti sotto, lurido schifoso!


    L'altro sfoderò una spada bastarda dalla lama parzialmente seghettata, poi gli si gettò addosso sibilando.
    Gorgon parò un fendente e ne schivò un secondo, dopodichè contrattaccò e provò a decapitare il cavaliere, ma a differenza degli altri, questo riuscì a contrastarlo. L'ammiraglio questa volta dovette impegnarsi non poco per cercare di averla vinta, tanto che anche lui venne colpito di striscio diverse volte.

    -Muori, figlio di puttana!


    Con un agilità degna di un ninja, Gorgon parò un attacco diretto al suo braccio, poi saltò alle spalle dell'avversario e provò a piantargli un pugnale nella schiena, ma il cavaliere si girò velocemente e riuscì a disarmarlo con un fendente, la lama finì poi nella vaschetta dell'acqua santa. Maledetto...non riesco a... all'improvviso Gorgon ebbe un'idea geniale: prese la vaschetta e la rovesciò in faccia al non-morto, che iniziò a contorcersi in preda alle convulsioni. Il guerriero finì l'opera recuperando il pugnale e trafiggendo il nemico là dove doveva esserci il cuore. La creatura sibilò nuovamente e svanì in un turbine di cenere.
    L'ammiraglio si asciugò il sudore dalla fronte e si decise ad affrontare Zehir direttamente.

    -Dove sei, bastardo?

    Lo vide con Remilia e Warg nella navata laterale, poi spostando lo sguardo al centro vide Vlad avviarsi verso di loro...e al fondo dell'edificio vide un vortice infuocato.

    -...

    Improvvisamente si sentì un boato simile a quello di un oggetto che abbatte il muro del suono, e dal gorgo fuoriuscì a gran velocità una sagoma indistinta che volò per quasi tutta la cattedrale e si schiantò addosso a Vlad, che a sua volta precipitò verso Gorgon. Lo spadaccino schivò rapidamente il suo collega, facendolo spiaccicare sul muro dietro di sè.
    Il vampiro si rialzò infuriato e diede uno sguardo omicida verso la cosa che l'aveva colpito, ma dal principio non riuscì a vedere nulla a causa della polvere sollevata.

    -Aaaaargh, vieni qui!

    Si diresse a grandi passi verso il suo obbiettivo, poco prima di raggiungerlo sentì qualcuno tossire ripetutamente.

    -Cough...cough.

    Zehir e Remilia furono sorpresi allo stesso modo da quell'ingresso devastante, mentre Warg sorrise soddisfatto. Il negromante si chiese se il demone sapesse almeno che fosse successo.

    -Ehi Warg...ma cos'è quell'affare?
    -Un Oni, è opera di Lazarus. A quanto dice lui dovrebbe essere più potente di angeli e demoni.


    Quando la polvere si fu dispersa, i cinque presenti poterono vedere di chi si trattava...Warg rimase scandalizzato.

    -MA CHE CAZZO!?

    Davanti agli occhi di tutti, seduta a terra, c'era una ragazzina agghindata in modo strano, che si massaggiava la testa nel punto in cui aveva colpito Vlad. Chiunque avrebbe detto che fosse umana, se non fosse stato per due corna che le spuntavano tra i capelli. L'espressione di Warg, Vlad e Remilia fu all'incirca questa:
    Spoiler:

    Solo Gorgon rimase impassibile, mentre Zehir si mise una mano davanti alla bocca e soffocò una risatina.

    -Pfff...W...Warg...sei sicuro che Lazarus non ti stesse prendendo in giro?
    -Beh, non ne ho la certezza assoluta, ma...


    Il negromante diede dei pugni al muro per impedirsi di ridere, Warg lo guardò minaccioso, ma non poteva biasimarlo dopotutto...dopo l'ennesima testata, l'altro si girò sorridendo verso il demone.

    -Magari...pff...ahahahahahah! No dai...siamo seri... *si asciuga delle lacrime* sniff. Magari serviva come...proiettile!! Uahahahah, scusami, ma non ce la faccio a non ridere!

    Mentre il negromante rischiava di morire dalle risate, Vlad si avvicinò alla ragazzina in mezzo alla cattedrale, tenendo le braccia incrociate e una faccia da assassino. Il vampiro la sentì lamentarsi quasi silenziosamente.

    -Ohi...che male...


    L'ombra dell'ammiraglio ricoprì interamente l'intrusa, che sollevò la testa e lo guardò incuriosita. Quando lo ebbe squadrato per bene, sollevò una mano e lo salutò come se niente fosse...

    -Salve, io sono Suika Ib...
    -Piccola guastafeste!!


    Vlad la afferrò per la veste e la mise in piedi dinnanzi a sè guardandola con ferocia.

    Spoiler:


    Il conte si strinse la mano mentre bestemmiava in una decina di lingue contemporaneamente.

    -Bastarda...mi ha spaccato una mano!!

    L'altra lo guardò male, forse si era offesa.

    -Ma hai fatto tutto tu!


    Vlad la fulminò con lo sguardo, nel tentativo di spaventarla, ma l'altra mise le mani dietro la schiena e lo guardò amichevolmente, facendolo incazzare ancora di più. Mi sta prendendo per il culo pensò, ma io le spacco la testa!
    Il conte, che ora dava le spalle alla pseudo-avversaria, raccolse lentamente la falce e sorrise sotto i baffi.

    -E' vero, scusami...
    -Davvero?


    La ragazza gli porse la mano in segno di pace, ma quell'altro si girò urlando, brandendo l'arma con una sola mano.

    -Ma vaffanculo, stronza!


    Suika, che si era fatta indietro all'ultimo istante, schivò il colpo diretto della lama, ma venne investita dall'energia oscura della stessa, che la sbattè contro una colonna con violenza tale da fargliela abbattere.

    -Ben ti sta!


    Warg assistette alla scena senza proferire verbo. Devo aver sbagliato qualcosa pensò il demone, ripensando alle parole dello stregone. Da quello che ho capito non dovrebbe avere quell'aspetto, a parte le corna! Vlad si rivolse a lui schernendolo, anche Gorgon si mise a ridere sarcasticamente.

    -Hai fallito caro mio. E nè tu nè Remilia siete in grado di combattere ulteriormente.

    Zehir si fece avanti roteando la falce un paio di volte, poi la piantò al suolo.

    -Rimango ancora io, spaccone.
    -Tu? Non farmi ridere!


    Il negromante evocò il suo arco d'osso, lo stesso con cui aveva fatto fuori la spia di Malebolge, poi incoccò una freccia e prese la mira verso il vampiro.

    -Un arco? Ahahah...ah...ah?

    Dal mucchio di macerie sotto cui si trovava Suika, provenne uno scricchiolio sinistro, poi alcune pietruzze si mossero e rotolarono al suolo.

    -E' ancora viva? Non è possibile!


    Invece era proprio così: la ragazza si mise seduta a terra come se niente fosse, poi si spazzolò i vestiti e si stiracchiò tenendo le mani unite dietro la schiena, ma non dava segno di essere ferita o altro.

    -Hnnng...sarà un secolo che...

    A questo punto anche Remilia e Warg iniziarono ad avere paura della loro "amica", un colpo del genere avrebbe lasciato agonizzante un demone del calibro di Sulfock, e quella sembrava esserne immune, o quasi. Vlad la indicò con il braccio tremante e urlò a Gorgon.

    -MA SI PUO' SAPERE DI CHE COSA DIAMINE E' FATTA QUESTA QUI?!

    Suika chiuse un occhio e guardò l'ammiraglio. Non sembrava soddisfatta di come si era comportato nei suoi confronti.

    -Non mi piacciono le persone che mi trattano in questo modo, io volevo solamente essere gentile.


    Mentre si reggeva al suolo con una mano, la ragazza puntò l'altra contro Vlad, tenendola aperta come se dovesse afferrare qualcosa. Su di essa cominciarono a convergere tutto il calore nelle vicinanze, comprese le fiamme presenti nell'edificio, fino a spegnere qualunque incendio lì presente e a rendere l'aria intorno alla cattedrale di un freddo glaciale...quando il processo fu completo, si era formata una sfera infuocata grande più o meno come quelle che generava Warg, solo che a vederla bene, questa sembrava essere molto più "pesante"...la cattedrale divenne completamente buia, forse a causa di Vlad.

    -Una palla di fuoco? Non sai fare niente di meglio?

    Warg intuì che qualcosa non andava. Non può essere un normale attacco inciendiario, deve essere qualcosa di più...ma per nostra fortuna siamo dietro di lei, e non può colpirci. Anche Gorgon non era convinto di quella mossa, e decise di allontanarsi dal suo collega. Col cazzo che mi faccio ammazzare per colpa di questo imbecille! Si spostò di lì, Vlad invece non si mosse.

    -...

    Suika lanciò il suo attacco direttamente contro il bersaglio. Il conte, come al suo solito, si disperse in uno sciame svolazzante di pipistrelli...ma qualcosa andò storto: La sua avversaria chiuse la mano all'improvviso e la sfera inciendiaria si espanse a tal punto che fece esplodere metà della cattedrale, disintegrando anche tutto lo sciame che componeva il corpo di Vlad e il corpo di Rezzo, mentre Gorgon, che si era spostato poco prima, riuscì ad evitare il colpo. La ragazza poi balzò in piedi e cominciò a girare in tondo con le braccia alzate verso l'alto.

    -Ahahah...chebellochebellochebellochebello!!!

    Gli altri non si mossero, finchè Warg non decise di farsi avanti.

    -Ehi, ma sei impazzita? Potevi farci fuori tutti quanti!

    Suika si fermò e lo guardò imbarazzata con la testa bassa, come se sapesse di aver fatto qualcosa di male.

    -Eheh, s-scusami. Non volevo...
    -Bah...
    *si guarda intorno* ehi, dove diamine è Gorgon?!

    La ragazza lo squadrò perplessa.

    -Eheheh, penso che quell'altro sia scappato!


    Infatti Gorgon era fuggito pochi secondi dopo l'esplosione, e non c'era traccia neanche di Zehir e Remilia...Warg sbuffò e si mise seduto a terra vicino a Suika, sfinito dal combattimento e da quella strana invocazione.

    -Lascia perdere...uff...piuttosto, tu sei un Oni, giusto?
    -Esatto!


    Nessuno dei due parlò per un po' finchè i due compagni del demone non ritornarono alla cattedrale. Zehir imprecò in diverse lingue, che solo lui conosceva.

    -Dannazione Warg, Gorgon ci è scappato! Non l'ho neanche visto uscire!
    -Probabilmente è fuggito senza farsi vedere...poco male, tanto domani attaccheremo e non potrà scappare da nessuna parte.


    Il negromante si rassegnò, poi camminò fino dietro a Suika.

    -Beh, e di questa che ne facciamo Warg? Penso che ora può tornarsene indietro, no?
    -Si, direi di si.


    L'altra lo guardò con un'espressione di tristezza e terrore nel volto, poi gli si gettò tra le braccia piangendo.

    -Ti prego, non rimandarmi di là!

    Warg la guardò sorpreso, poi la separò da sè.

    -Perchè no? Devi stare tra i tuoi simili!

    Suika gli afferrò il braccio con entrambe le mani, poi cominciò a piagnucolare.

    -No, là fà sempre freddo, c'è buio...e non vedo mai nessuno che mi tratta bene! Farò la brava, te lo prometto!

    Remilia sbuffò, non le piaceva per niente quella situazione. E mentre Zehir si era voltato e ridacchiava di nascosto, Warg non sapeva neanche cosa dire. Dannazione, si comporta come una bambina, e sarà difficile liberarsene...Lazarus ha sbagliato praticamente tutte le previsioni!

    -Senti, non possiamo tenerti qua!
    -P-perchè no? So...so cucinare!
    -Ma non c'entra niente, solo che...
    -Farò tutto quello che vuoi!


    Warg si era quasi convinto, dopotutto non gli costava nulla permetterle di rimanere, e si era rivelata anche un prezioso aiuto...fece per rispondere, ma all'improvviso gli arrivò un pugno in testa. Si voltò lentamente, ma sentì una presenza malvagia, accompagnata da una ventata fredda e da un brivido lungo tutta la schiena. Remilia si era chinata dietro di lui e lo guardava con un sorriso nervoso e malefico allo stesso tempo.
    Spoiler:

    Probabilmente era gelosa.

    -I-io...vorrei aiutarti, ma non ti ho chiamata io...vero Remi?
    -*Voce sibilante* Verissimo...

    Anche Suika ebbe un brivido al solo sentire quella voce, ma riprese comunque a parlare mentre gli teneva il braccio. Il demone si trovava in una posizione pericolosissima, forse peggiore che se si fosse trovato di fronte a Tora.

    -No? E chi è stato allora? Ero sicura che fossi stato tu...
    -N-no! E' stato...è stato...


    Warg deglutì nervosamente, poi indicò in fretta e furia il suo "sostituto".

    -STAICONZEHIRNONSONOSTATOIOCHENONSONIENTEDIQUESTASTORIA!!


    Il negromante rimase scandalizzato e urlò in risposta.

    -Cosa diavolo stai dicendo, non provare a dare la colpa a me, chiaro???

    Il demone si liberò delle due che lo attanagliavano, e si rivolse al compagno sussurrandogli nell'orecchio, l'altro rispose allo stesso modo.

    -Ti prego Zehir...fammi questo piccolo favore!
    -Non ci penso neanche, cosa credi che...
    -Daaai, non mettermi ancor di più nei casini! Sai cosa mi farà Remilia se la porto con me!
    -Sono fatti tuoi, puoi benissimo rispedirla indietro. E poi non vedo perchè dovrei aiutarti, non mi pare che tu mi abbia fatto chissà quale favore.

    Warg gli schiacciò un piede, poi gli tappò la bocca per non farlo urlare.

    -Mmmmmgh!!
    -E allora fallo per lei, dopotutto ha salvato il culo anche a te!

    Il negromante sospirò rassegnato, poi si mise una mano in faccia. Sotto lo sguardo ansioso degli altri tre.

    -E va bene Suika...verrai con me.

    La ragazzina gli si buttò addosso, poi lo abbracciò e affondò la faccia nella veste nera. Zehir sentì che gli mancava il respiro, data la forza della stretta, e le diede qualche colpetto in testa per farla smettere...a conti fatti era una scena talmente improbabile che Warg si mise a ridere.

    -Cough...a una condizione però...


    Suika sollevò la testa e annuì.

    -Tutto quello che vuoi!
    -Smettila di soffocarmi, per Dio!


    L'altra gli sorrise e si separò dal negromante, poi cominciò a saltellargli intorno. Remilia e Warg scoppiarono a ridere, e il demone gli mise una mano sulla spalla per consolarlo.

    -Hihihi...Complimenti Zehir...sei appena diventato papà! Hihihi...
    -'tronzo, è tutta colpa tua.
    -Dai, ammettilo che in realtà sei contento!
    -Certo, come una pasqua.
    -Lo vedi, adesso sei anche in grado di fare della battute!


    Zehir non riusciva a trattenersi, gli ringhiò in faccia.

    -Stai solo zitto! Adesso devo dormire con questo...

    Vide Suika, che incurosita da qualcosa toccava una colonna mezza distrutta. Poco dopo un pezzo del soffitto si staccò e colpì in testa il povero negromante, che urlò di dolore.

    -...con questo terremoto vivente!!!

    Il "terremoto" gli saltò sulle spalle e gli si avvinghiò con entambe le braccia, poi strofino' la faccia sul cappuccio, come un gatto che fa le fusa.

    -Mi porti sulle spalle?

    Ma se sei già salita, che chiedi a fare? pensò Zehir, ma non rispose e si limitò a prenderle la mano sospirando nuovamente. Warg era piuttosto sorpreso da quel suo comportamento, l'aveva sempre visto come la reincarnazione della freddezza e della perfidia...nel mentre la ragazzina si mise a canticchiare sottovoce, ma a parte questo nessun altro parlò oltre, e tutti si diressero verso l'accampamento. Mentre attraversavano il cimitero videro un gruppo di demoni che gli correva incontro, erano guidati da Godric.

    -Warg, che diamine succede qua?! Siamo venuti non appena abbiamo visto quell'esplosione!

    Un demone dietro di lui indicò Zehir e Suika, al che il generale chiese spiegazioni.

    -E lei? Chi dovrebbe essere?
    -Lei è sua...


    Il negromante ovviamente si vergognava ad ammettere di aver "adottato" la ragazza, e decise di inventarsi qualcosa.

    -...una cretura MALVAGIA evocata da Warg, l'ho presa come apprendista

    Godric inarcò un sopraciglio, perplesso da quella dichiarazione.

    -Malvagia? A me non sembra...comunque sono affari vostri.

    Il discorso finì lì, anche perchè il generale aveva in testa ben altro, poi notò anche Remilia.

    -Spiegatemi un po' cos'è successo qui, perlomeno!

    Remilia decise di spiegare da sè tutto quanto, partendo da quando era fuggita dal palazzo fino alla morte di Vlad, comprendendo l'evocazione di Suika e la morte di Rezzo, ma per quanto riguardava "l'adozione" si attenne a quanto aveva detto Zehir. Godric si mise a pensare, poi rispose rivolgendosi a Warg.

    -Dannazione, almeno abbiamo ucciso uno dei loro ammiragli, ma Fenrir non gradirà la notizia della morte di suo figlio.
    -Lo so bene, però se a dirglielo fosse mio fratello...
    -Va bene, ci parlerò io con Kha-Beleth, voi tornate al campo.


    I quattro provenienti dalla cattedrale si diressero all'accampamento, poi quando furono lì si divisero, e mentre Remilia e Warg andavano nella tendo del demone, Zehir accompagnò sua "figlia" nella zona dei negromanti.

    TBC


    Ultima modifica di The Scarlet Devil; 28-07-2010 alle 18:54:03

  15. #180
    The Scarlet Devil
    Ospite
    Grazie a Mx per l'immagine di Vlad e Suika

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