Piattaforma: PlayStation (4 cd-rom)
Produttore: Sony Computer Entertainment Incorporated
Sviluppatore: Sony Computer Entertainment Japan
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Producer: Shuei Yoshida (attuale capo Sony World Wide Studios)
Director, story and game design: Yasuyuki Hasebe (Final Fantasy VI, Super Mario rpg)
Assistant Director: Koji Ishitani (Baten Kaitos, Xenosaga Episode I)
Event script and director: Takehiro Kaminagayoshi (Lost Odissey)
Event Planner: Hiroshi Sato (Star Ocean, Xenosaga Episode I, Mother 3)
Art director: Kenichi Iwata (Lost Odissey)
Character designer: Tatsuya Nakamura (Kessen)
Compositore: Takeo Miratsu (Chase the Express, vari anime; morto nel 2006 per cancro al fegato)
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Date di uscita
NTSC/JP: 02/12/1999 [SCEJ]
NTSC/UC: 11/06/2000 [SCEA]
PAL: 14/12/2000 [SCEE]
"Più di 3 anni di sviluppo...un team composto da oltre 100 persone..."
Era così che pomposamente si presentava The Legend of Dragoon (LoD) al pubblico americano nella primavera 2000.
L'hype era quello del "Final Fantasy killer": enorme budget di produzione, una intera squadra di sceneggiatori, ultima tecnologia in fatto di computer grafica, team giovane e talentuoso. Obbiettivo: niente altro che creare un jrpg che potesse calcare le orme del successo mondiale della famosa serie Squaresoft.
E come spesso succede quando c'è troppo hype e si sfida la fama di un colosso...
Fu subito tiepida l'accoglienza giapponese.
Forse perchè era troppo "occidentale" nel design, forse perchè parliamo dell'anno d'oro 1999, stracolmo di concorrenza di qualtà...
Stà di fatto che in anni trionfali per il genere jrpg, in cui anche titoli non storici come Brave Fencer Musashi (650k),Valkirye Profile (630k), Arc the Lad (1 ml), Parasite Eve (1 ml) o spin off come Legend of Mana (730k) riuscivano a muovere grosse cifre, LoD vide limitate le proprie vendite alla allora solo "discreta" soglia delle 400k.
Nè la critica fu più magnanima, come il 31/40 di Famitsu: un buon titolo, con qualche innovazione ed un buon copione, ma niente per cui gridare al miracolo.
Qualche mese ed una corposa campagna di marketing dopo il titolo esce negi USA.
La stampa si trovò nettamente divisa tra chi come Gamepro, OPM, Game Informer e PSM gli attribuiva voti massimi o quasi e chi come Gamespot, IGN, EGM, Game Revolution pensava fosse o semplicemente mediocre o al massimo decente. Troppo generico, qualità altalenante degli elementi 3d, traduzione sottotono, gameplay semplice: ecco le imputazioni.
Ma stavolta, almeno dal punto di vista delle vendite, il gioco fù un successo: le sue 960k copie sono ancora oggi il record americano per un jrpg non di Squaresoft/Square-Enix!
http://www.the-magicbox.com/Chart-USPlatinum.shtml
Tanti di quelli lo odiarono o lo considerarono dimenticabile, in tantissimi lo amarono...
Poi fu il turno dell'Europa.
Beneficiando dei suoi splendidi full motion video e fondali pre-renderizzati, di un buon giro di pareri e del grande successo che lo stilema Final Fantasy stava cogliendo in quegli anni anche qui vennero raggiunti ottimi risultati commerciali: addirittura il gioco riuscì a raggiungere lo status di platinum (400-500k copie minimo). Questo nonostante una traduzione a dir poco altalenante per certe lingue (come l'italiano) ed un doppiaggio quasi involontariamente comico nelle stesse...
Fù anche grazie a questo titolo che riuscì a formarsi quel primo considerabile nucleo di giocatori jrpg PAL che poi permetterà una prima numericamente consistente penetrazione del genere nel Vecchio Continente a partire dall'era PS2.
Dopo 5 anni di vane ricerche sulle tracce del Black Monster che aveva distrutto la natale Neet ed ucciso i suoi genitori, Dart, il guerriero protagonista della nostra storia, decide di tornare in quella che considera la propria casa, Seles. Sulla strada è attaccato dal drago del vento Feyrbrand, al controllo delle truppe dell'Impero di Sandora: ormai alle strette è salvato da una sconosciuta ma abile spadaccina in armatura color notte, tale Rose, la quale subito dopo scompare misteriosamente...
Arrivato in città vede che i suoi timori erano fondati: è stata praticamente rasa al suolo dalle truppe imperiali, che hanno poi rapito la sua amica d'infanzia Shana! Dart parte subito per sottrarla all'infausta prigione di Hellena.
Salvata dalle grinfie imperiali grazie all'aiuto del nobile lanciere Lavitz, Dart e Shana entrano a far parte della fazione del Re Albert, designato erede al trono dell'Impero di Serdio ma spodestato da suo zio Doel, evento che ha causato la scissione del Pase e la guerra. Il primo incarico è quello di difendere la città fortezza di Hoax da futuri attacchi nemici che puntualmente si verificano. Capo delle truppe di Sandora è Kongol, uno degli ultimi gigantos rimasti nel continente di Endiness: essere dotati di una stazza e di una forza sovraumani.
Nonostante l'aiuto di Rose, Dart ed il suo gruppo stanno per soccombere quando vengono salvati dall'intervento del gioiello che il nostro eroe teneva al collo come ultimo ricordo di suo padre: in una tempesta di fuoco si trasforma in uno dei leggendari "dragoon" e sconfigge il possente rivale, che sopravvive ma scappa dal suo maestro, l'imperatore.
Mantenuta la fortezza Dart ed i suoi si trasferiscono nelle città commerciale di Lohan alla ricerca di informazioni per penetrare nel Palazzo Imperiale e concludere la guerra con il minimo delle casualità. E' il periodo del Torneo degli Eroi, occasione in cui reincontra il vecchio amico Haschel, maestro di arti marziali non più giovane ma ancora tra i migliori al mondo. Dart, desideroso di misurare le proprie abilità, vi partecipa brillantemente ma è sonoramente sconfitto in finale dall'ammirato e temuto famoso spadaccino dai capelli d'argento, Lloyd...
PERSONAGGI PRINCIPALI
Spoiler:
Ho scelto questo specifico video per evitare spoiler
Altrimenti c'è questo...Spoiler: