Da un bel pò di tempo soffro di quella che non so se definire malattia o solo stato d'animo, la solitudine.
Durante l'ultimo anno scolastico era solo la mancanza di amicizie stimolanti (tutti col mio stesso carattere, tutti che badavano solo ai propri interessi ecc.) e magari anche dell'affetto della persona che mi ha fatto scattare il colpo di fulmine; ora però, col passaggio all'università, gran parte dei miei vecchi "amici" non li sento dalla fine degli esami, e benché abbia conosciuto gente nella facoltà dove mi trovo, ancora non c'è nulla che si possa chiamare amicizia. E malgrado tenti di fare qualche passo avanti con questa ragazza, davanti mi trovo solo un muro di silenzio e indifferenza.
I sintomi mi stanno davvero togliendo ogni interesse per il futuro: non riesco a studiare, non mi va di fare nulla se non oziare davanti al PC o alla TV, le poche uscite che faccio non mi suscitano alcun interesse né emozione, sento che più va avanti più assomiglio a un automa. I giorni passano in fretta, tutti uguali, e più il tempo passa più sento che il vuoto intorno a me non fa che allargarsi. Io ce l'ho messa tutta: ho cercato di riesumare vecchie amicizie con persone più intraprendendi di me, ho cercato di socializzare un pò a destra e a sinistra, ho cercato di essere più spigliato in generale, ma per ogni gradino da me salito ho trovato solo altri due da scendere.
Ho perso fiducia in tutto, e mi ritrovo a voler non sperare in qualcosa di meglio perché solo il pensarlo e vedere che è solo un'altra illusione mi fa stare doppiamente male.
Voi che ne pensate? Credete che una consulenza da uno psicologo possa farmi bene?
Se avete vissuto o vivete casi simili parlatene. Confrontarsi potrebbe essere d'aiuto a tutti.