Wrpg? richiesta di sostegno
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Discussione: Wrpg? richiesta di sostegno

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  1. #1
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    Wrpg? richiesta di sostegno

    Wrpg sta per war rpg? edit: westrpg, googlato
    La domanda mia è, mi aiutate a trovare un gioco immersivo e con combattimenti a tattici a turni?
    Ho giocato un po di tutto: jagged, fallout, arcanum, temple of elemental, S2...
    Mi piacciono anche i giochi vecchi, tipo mi piacerebbe tantissimo giocare ad albion che è proprio uno stile che mi attira (come ispirazione), però ho due principali difetti: il mio inglese è troppo scarso (davvero, però per piacere non rispondetemi di impararlo perché sennò riscopriamo l'acqua calda), le interfacce troppo scomode mi fanno scappare a gambe levate.

    Datemi qualcosa di immersivo che di sti tempi ne ho davvero bisogno (per disperazione sto pensando persino a fallout3... e so già che ci giocherò 10 min contati massimo).
    Ultima modifica di Vinnie Costante; 22-10-2009 alle 08:26:31

  2. #2
    Lego Vegas Utonto L'avatar di Sheriff
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    wrpg significa western role playing game. praticamente la controparte giapu.

  3. #3
    Skree
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    WRPG in realtà sarebbe una specificazione inutile, dato che il genere "RPG" nasce in america ed è prettamente occidentale, è giusta solo la sottocategorizzazione jrpg per indicare un prodotto diverso dall'offerta originale, primaria e principale.

    Su questo divento io per primo un po' nazista.

    Detto questo... hmm, beh, dall'elenco che hai fatto mancano i Baldur's Gate, Planescape Torment e Icewind Dale, tutti quanti vanno bene, specialmente i due Baldur's Gate e Planescape: Torment.

    Il loro sistema di combattimento è solo apparentemente in tempo reale, in realtà è possibile impostare in modo tale che si giochi praticamente a turni (c'è un sistema di opzioni molto complesso), oppure puoi lasciarlo andare di default, dove i turni si susseguono uno dopo l'altro senza interruzioni e i personaggi seguono il tuo ultimo ordine (o si difendono), con la possibilità di mettere in pausa in ogni istante per dare altre istruzioni.
    Ultima modifica di Skree; 22-10-2009 alle 09:41:00

  4. #4
    Lego Vegas Utonto L'avatar di Sheriff
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    sempre il solito eh Skree

  5. #5
    Skree
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    Beh, la frase "i giochi di ruolo sono una e una cosa soltanto" è mia, il che non è che fa categorizzazioni di stile, ma porca vacca, il genere l'ha inventato Gary Gygax, e poveraccio è pure morto, definire il genere creato da lui (e sulla nostra piattaforma, nei fatti, da Richard Garriot, sfigato pure lui) come se fosse in realtà un sottogenere non mi pare giusto.

    Gli RPG sono questi, i Jrpg sono la sottocategoria, o genere secondario nato sviluppandosi dagli originali, che poi non lo dico per denigrarli, ci sono certamente capolavori.

    Per spostare il paragone in campo culinario, la pizza è una cosa sola, quella cosa abnorme fatta in america con salame, cipolle, uova, non so che altro è "american pizza". Per quella italiana basta "pizza" e basta

  6. #6
    Lego Vegas Utonto L'avatar di Sheriff
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    ecco, tu saresti il co autore perfetto per "i Figli del Ruolismo"

  7. #7
    Sermor
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    Beh, la frase "i giochi di ruolo sono una e una cosa soltanto" è mia, il che non è che fa categorizzazioni di stile, ma porca vacca, il genere l'ha inventato Gary Gygax, e poveraccio è pure morto, definire il genere creato da lui (e sulla nostra piattaforma, nei fatti, da Richard Garriot, sfigato pure lui) come se fosse in realtà un sottogenere non mi pare giusto.

    Gli RPG sono questi, i Jrpg sono la sottocategoria, o genere secondario nato sviluppandosi dagli originali, che poi non lo dico per denigrarli, ci sono certamente capolavori.

    Per spostare il paragone in campo culinario, la pizza è una cosa sola, quella cosa abnorme fatta in america con salame, cipolle, uova, non so che altro è "american pizza". Per quella italiana basta "pizza" e basta
    Quotazzo tutto, "il ruolismo scorre potente in te"

  8. #8
    Sephiroth1984
    Ospite
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    Beh, la frase "i giochi di ruolo sono una e una cosa soltanto" è mia, il che non è che fa categorizzazioni di stile, ma porca vacca, il genere l'ha inventato Gary Gygax, e poveraccio è pure morto, definire il genere creato da lui (e sulla nostra piattaforma, nei fatti, da Richard Garriot, sfigato pure lui) come se fosse in realtà un sottogenere non mi pare giusto.

    Gli RPG sono questi, i Jrpg sono la sottocategoria, o genere secondario nato sviluppandosi dagli originali, che poi non lo dico per denigrarli, ci sono certamente capolavori.

    Per spostare il paragone in campo culinario, la pizza è una cosa sola, quella cosa abnorme fatta in america con salame, cipolle, uova, non so che altro è "american pizza". Per quella italiana basta "pizza" e basta
    In effetti la Storia, per come la conosciamo e ci è stata tramandata, parla chiaro...



    (.........ora arriva Magnvs e ci sputtana tutti, svelandoci che in realtà prima di Gygax e Garriot [e Don Daglow, autore di "Dungeon" del 1975....poretto, non lo nomina mai nessuno eppure è uno dei "Padri" del genere ] c'era un vecchissimo JRPG uscito prima del capostipite "Dragon Warrior" [1986]..........)


    ....oddio sto per varcare la soglia dei 10000!!!

  9. #9
    alaris
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    Beh, la frase "i giochi di ruolo sono una e una cosa soltanto" è mia, il che non è che fa categorizzazioni di stile, ma porca vacca, il genere l'ha inventato Gary Gygax, e poveraccio è pure morto, definire il genere creato da lui (e sulla nostra piattaforma, nei fatti, da Richard Garriot, sfigato pure lui) come se fosse in realtà un sottogenere non mi pare giusto.

    Gli RPG sono questi, i Jrpg sono la sottocategoria, o genere secondario nato sviluppandosi dagli originali, che poi non lo dico per denigrarli, ci sono certamente capolavori.

    Per spostare il paragone in campo culinario, la pizza è una cosa sola, quella cosa abnorme fatta in america con salame, cipolle, uova, non so che altro è "american pizza". Per quella italiana basta "pizza" e basta
    ......completamente daccordo se si potessi anche di più

  10. #10
    Utente L'avatar di Magnvs
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    Citazione Skree Visualizza Messaggio
    Beh, la frase "i giochi di ruolo sono una e una cosa soltanto" è mia, il che non è che fa categorizzazioni di stile, ma porca vacca, il genere l'ha inventato Gary Gygax, e poveraccio è pure morto, definire il genere creato da lui (e sulla nostra piattaforma, nei fatti, da Richard Garriot, sfigato pure lui) come se fosse in realtà un sottogenere non mi pare giusto.

    Gli RPG sono questi, i Jrpg sono la sottocategoria, o genere secondario nato sviluppandosi dagli originali, che poi non lo dico per denigrarli, ci sono certamente capolavori.

    Per spostare il paragone in campo culinario, la pizza è una cosa sola, quella cosa abnorme fatta in america con salame, cipolle, uova, non so che altro è "american pizza". Per quella italiana basta "pizza" e basta
    Perdonami, ma mi pare un ragionamento basato più su variabili soggettive che su una valutazione "accademica" della questione.

    In primo luogo (e questo vale per qualsiasi ambito) quando un fenomeno prima limitato ad un solo contesto si espande su scala mondiale differenziandosi in base a singole culture\scuole di pensiero al punto da rendere necessarie definizioni specifiche per ogni area geografica è senza senso rivendicare il nome generico (a meno di non muoversi nell'ambito di rivendicazioni "da tifosi") di quel fenomeno per l'ambito originale, sia perché il termine ormai comprende una serie di sottocategorie (l'insieme cinema che include Hollywood quanto il cinema di massa indiano o quello cinese, non limitandosi certo all'ambito in cui nacque), sia perché lo stesso contesto che ha dato luce al fenomeno nel frattempo si è evoluto diventando altro, come dimostra l'attuale enfasi sul ruolismo, totalmente assente per ragioni computazionali e culturali dai primi wrpg.

    Se infatti è problematico creare un quadro soddisfacente del fenomeno rpg in ambito cartaceo\live sotto il profilo antropologico, recitativo e persino psicanalitico (qui se ne parlava diffusamente), lo è ancora di più se si pretende di inserire nella categoria "rpg" anche i videogiochi di ruolo, per definizione limitati nel migliore dei casi ad un'approssimazione degli elementi ruolistici basata integralmente sugli script, approssimazione di cui la cultura rpgistica degli anni '70\'80 in cui nacquero i wrpg (primi anni '80 in realtà, nei '70 si può parlare di una fase pionieristica con Daglow e Garriott con Akalabeth nel '79) non sentiva particolare necessità, visto com'era concentrata sul crawling (anche in ambito cartaceo la cura per le ambientazioni, l'elemento recitativo e le avventure extra-dungeon si sviluppano solo in un secondo momento rispetto al crawling).

    O si nega del tutto la qualifica di "rpg" ai jrpg (a qualsiasi rpg non "occidentale", a ben vedere), dunque, o si accetta che ci sia un macrogenere rpgistico praticato dagli Stati Uniti al Giappone passando per Regno Unito, Germania, Polonia, Russia, Turchia, Corea del Sud, Cina e Taiwan che merita definizioni specifiche per caratterizzare in modo preciso ogni corrente.

    Tutto questo non cancella neanche per un secondo un fatto che io per primo metto di fronte ai vari nippofili ogni volta che si entra in tema, cioé che i jrpg hanno ricevuto dai wrpg un apporto assolutamente fondamentale. Anche qui, però, conviene evitare semplificazioni e luoghi comuni ed analizzare in quali settori si sia esplicitato questo importantissimo momento di scambio.

    Dei tre sottogeneri jrpgistici, infatti, il più famoso (quello dei jrpg cosiddetti classici alla Dragon Quest\Final Fantasy con separazione fra esplorazione e combattimenti e bs a turni) ricevette un fondamentale contributo dai wrpg localizzati all'epoca su home pc nipponici della Nec (Wizardry in primo luogo, serie che non a caso anche dopo esser morta in occidente continua ad avere capitoli only jap e fan nipponici, idem per il genere dei crawlers alla Wizardry che tuttora sopravvive con serie come Etrian o Elminage), da cui venne attinta sia la struttura a turni (tutt'ora in uso in tantissimi titoli, si pensi a Lost Odyssey fra quelli current gen) sia la prima persona (visibile in giochi come Phantasy Star, Shining in the Darkness, Megami Tensei e nei combattimenti di Dragon Quest, tutti titoli alla base di serie storiche).
    Non solo: il primo jrpg classico, Black Onyx, fu creato da un gaijin statunitense.

    Certo, in seguito i jrpg classici hanno eliminato questo retaggio liberandosi del dungeon crawling in prima persona e complicando in molti modi il sistema tb, ma la radice del sottogenere a livello filologico è indubbiamente occidentale.

    Detto questo, gli altri due sottogeneri jrpgistici (action e tattici) si svilupparono autonomamente dal filone occidentale, e la produzione di Falcom (saga di Dragon Slayer, serie Ys ed altri) e Nintendo (Zelda, che fino all'era Snes era visto da molti come action jrpg, stante anche il labile confine con gli action adventure) a metà degli anni '80 era tipicamente nipponica.
    Idem per i jrpg tattici: mentre l'occidente perseguiva la via dei wrpg tattici (per chi li accetta come tali) con prodotti come King's Bounty ed HoMM il Giappone proponeva fin dall'inizio prodotti molto diversi, da Elthlead\Gaia no Monshou\Guyframe fino alla serie di Fire Emblem, Shining Force, Langrisser e via discorrendo.

    Sgomberato il campo dalle questioni metodologiche e dal rapporto wrpg\jrpg, rimane un altro elemento importante, cioé l'impatto del cosiddetto ruolismo sull'intera questione.

    Riprendendo quanto dicevo altrove pochi giorni fa, è solo dagli anni '90, con l'aumento delle capacità delle piattaforme e la maturazione del fenomeno rpg che si registra tanto in ambito wrpgistico quanto in ambito jrpgistico una vera tendenza strutturale e non episodica all'approssimazione ruolistica (dialoghi liberi più o meno basati sulle stat, quest non bloccate, multi-path a seconda delle scelte, rapporti intra-party dinamici, finali multipli etc), in occidente legati all'esempio dei cartacei (il che implica un'incidenza molto maggiore e capillare sui dialoghi) ed in oriente frutto o della rielaborazione dei canoni occidentali o, più di frequente, dell'ibridazione con le visual novel (il che porta, nei jrpg con queste feature, ad un ridotto numero di scelte, in generale però dotate di un forte impatto sul resto del gioco), ma in entrambi i casi si tratta di elementi tutt'altro che standardizzati ed uniformi, tant'è che in occidente i wrpgisti "puristi" sono quasi sempre insoddisfatti (o riducono il genere ad una manciata di titoli, a seconda dei casi) ed in oriente, dove non esiste una cultura rpg cartacea paragonabile a quella occidentale, questi elementi finiscono per essere convogliati ad un pubblico limitato attraverso serie di nicchia, dove il ruolismo si mescola inestricabilmente con simulatori e vn.

    Quel che è certo, comunque, è che chi accetta il compromesso insito nel definire qualsiasi "videogioco di ruolo" rpg (quando nessun videogioco basato su script potrà mai essere un gioco di ruolo nel senso in cui lo sono cartacei\live) sta compiendo di per sé un'approssimazione, e può negare (od accordare con clausole varie più o meno sminuenti) questa qualifica a terzi solo su basi arbitrarie.
    Ultima modifica di Magnvs; 22-10-2009 alle 17:15:12

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  11. #11
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    Non fatevi troppi remori, la penso anche io nella stessa maniera.
    Ah non li ho nominati ma ho giocato i primi due bg e un pochino icewind dale e torment.
    Il fatto è che se anche nelle opzioni praticamente puoi mettere un fermo ad ogni avvenimento in realtà nella "tattica" di questi giochi manca la componente "ora faccio questo e nel restante riesco di fare quest'altro prima che il nemico faccia questo" che ad esempio c'è in temple of elemental evil.
    Che nessuno ce l'abbia con me, sono ottimi giochi che giocherei volentieri in coppia (come quacuno qui ha suggerito) ma ogni volta che li riprendo mi scoccio troppo durante i combattimenti. Solo torment riuscivo a sopportarlo ma non so se per il fatto che di combattimenti ne ho visti pochi o perché l'arruolamento del team era molto lungo e graduale.
    Da questo punto di vista mi sembra meglio drakensang (che almeno sembra che le azioni/animazioni viaggino allo stesso tempo, così ci si può regolare almeno, mi riprometto di provarlo) oppure freedomforce ma che praticamente non ha nulla di interpretativo.
    L'unico gioco che penso riesca a reggere dignitosamente il pensiero tattico del turno con l'autopausa è brigade e5 o 7,62 mm ma che sono praticamente inutili sotto tutti gli altri aspetti che non siano il combattimento (altro che jagged alliance, e poi sono comunque in inglese).


    Quindi se avete qualche consiglio su degli rpg tattici a turni, ben venga (a sto punto vi dico anche che ho giochicchiato final fantasy tactics, tactics ogre e un pochino fire emblem).


    P.s. con il discorso di Magnvs non sono d'accordo invece (ovviamente ineccepibile la sua conoscenza storica come l'analisi). Per il jrpg è giusto che abbiano una categoria a parte però bisogna rendersi conto che è una categoria abbastanza "campata all'aria" perché non definisce un genere bensì una località! Cioè è come dire made in giappone ma non vorrei che poi questa etichetta rivendichi proprietà che potrebbe fare solo un genere.
    Se domani mi esce un gothic (che è a sto punto un erpg ahah) giapponese che faccio non lo chiamo jrpg?
    Poi un altro sbaglio che si fa ogni volta che si paragonano gli rpg "occidentali" a quelli "orientali" e che intanto per orientali si usa jrpg e difatto non si può parlare di giochi solo giapponesi! (che senso avrebbe paragonare una nazione così piccola all'insieme di tante altre?).
    Quindi sta bene jrpg ma non mi piace wrpg perché inteso come contrapposizione, privo di ogni categorizzazione di genere e inesatto anche in quella di luogo.
    Ultima modifica di Vinnie Costante; 22-10-2009 alle 17:17:35

  12. #12
    Skree
    Ospite
    Magnvs, il problema è in realtà molto più diretto e semplice. E' stato un americano a creare il genere, a creare la definizione, e a dar vita ai giochi di ruolo. Le copie fatte in giappone, pur simili nella loro nascita, se ne sono distanziate col tempo andando ad allontanarsi dai requisiti cardine del genere, che non è soggettivo, è un assoluto.

    La creazione del personaggio, il sistema di crescita dello stesso, l'importanza della LIBERTA' DI SCELTA e di interpretazione stessa sono componenti vitali del gioco di ruolo, cartaceo o meno, e tutte assenti in ambito di produzioni nipponiche, salvo eccezioni che rappresentano una nicchia.

    Io aborro, onestamente, la mancanza di rispetto verso chi ha fondato il genere, i giochi che abbiamo noi oggi devono tutto a Gary Gygax e gli altri citati. I jrpg se ne distanziano in modo netto, e sono qualcosa di totalmente diverso in cui, aggiungerei, di ruolo ce ne è tanto quanto in uno sparatutto in prima persona occidentale considerata la (non) libertà che si ha nel decidere frasi, sviluppo del personaggio, azioni, decisioni.

    Accetto naturalmente l'obiezione che dica "ma i giapponesi intendono il gioco di ruolo in modo diverso", e accetto anche che questi loro prodotti possano essere capolavori... ma rifiuto nettamente ogni minimo tentativo di delegittimare la sovranità occidentale e americana sulla nascita e creazione del genere. I jrpg semplicemente non sono rpg, in nessuna sfumatura del termine, sono liberi di creare il loro genere, sia chiaro, ed è un genere ricco di produzioni estremamente interessanti, ma trovo fuori luogo dover mischiare cose che tra di loro non c'entrano niente, e lo ripeto, a decidere cos'è un gdr è stato chi li ha creati. Non si può prendere una rapa e dire "è una mela", il discorso è lo stesso, gli RPG sono una cosa soltanto, e i JRPG sono una e una cosa soltanto.

    Il discorso può sembrar ghettizzante nei confronti della produzione nipponica e orientale in genere, ma non lo è, tantevvero che come giochi in senso assoluto io non metto assolutamente capolavori come FF6 in partenza sopra o sotto a titoli di ruolo occidentali propriamente detti come Baldur's Gate... i due titoli che ti ho ppena nominato, in realtà, per peso e valore storico li reputo grossomodo equivalenti, e spero che questo basti a far capire che non c'è alcun intento denigratorio verso i jrpg.

    Ma detto questo... i giochi di ruolo sono quelli occidentali, è ghettizzande e dispregiativo volersi ostinare a dire "wrpg" come se si trattasse di un sottogenere. Non lo è, è un genere, uno dei più antichi, e di sicuro quello che ha un valore narrativo e produttivo tra i più elevati in assoluto.

    E in fondo... per i JRPG vale lo stesso discorso, ma sono cose totalmente separate, è come voler accomunare i giochi di tennis coi giochi di calcio. Anzi, no, neanche, uno sparatutto in prima persona con un simulatore di appuntamenti.

    E lo ripeto, a scanso di equivoci, nessun intento negativo contro i jrpg, che amo e ho amato, ma non c'entrano niente col gioco di ruolo, senza contare che i manuali dei gdr sono tutti made in USA, salvo poche eccezioni tra cui mi sento di citar l'ottimo elish italiano.
    Ultima modifica di Skree; 22-10-2009 alle 17:13:25

  13. #13
    Skree
    Ospite
    Citazione Vinnie Costante Visualizza Messaggio
    Non fatevi troppi remori, la penso anche io nella stessa maniera.
    Ah non li ho nominati ma ho giocato i primi due bg e un pochino icewind dale e torment.
    Il fatto è che se anche nelle opzioni praticamente puoi mettere un fermo ad ogni avvenimento in realtà nella "tattica" di questi giochi manca la componente "ora faccio questo e nel restante riesco di fare quest'altro prima che il nemico faccia questo" che ad esempio c'è in temple of elemental evil.
    Che nessuno c'è l'abbia con me, sono ottimi giochi che giocherei volentieri in coppia (come quacuno qui ha suggerito) ma ogni volta che li riprendo mi scoccio troppo durante i combattimenti. Solo torment riuscivo a sopportarlo ma non so se per il fatto che di combattimenti ne ho visti pochi o perché si l'arruolamento del team era molto lungo e graduale.
    Da questo punto di vista mi sembra meglio drakensang (che almeno sembra che le azioni/animazioni viaggino allo stesso tempo, così ci si può regolare almeno, mi riprometto di provarlo) oppure freedomforce ma che praticamente non ha nulla di interpretativo.
    L'unico gioco che penso riesca a reggere dignitosamente il pensiero tattico del turno con l'autopausa è brigade e5 o 7,62 mm ma che sono praticamente inutili sotto tutti gli altri aspetti che non siano il combattimento (altro che jagged alliance, e poi sono comunque in inglese).


    Quindi se avete qualche consiglio sui degli rpg tattici a turni, ben venga (a sto punto vi dico anche che ho giochicchiato final fantasy tactics, tactics ogre e un pochino fire emblem).
    Hmm.... non è in senso stretto un gioco di ruolo, anche se ne ha elementi, ma potresti provare Disciples 2, è venduto su GOG a pochissimo.

  14. #14
    Utente L'avatar di Magnvs
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    Citazione Skree Visualizza Messaggio
    Magnvs, il problema è in realtà molto più diretto e semplice. E' stato un americano a creare il genere, a creare la definizione, e a dar vita ai giochi di ruolo. Le copie fatte in giappone, pur simili nella loro nascita, se ne sono distanziate col tempo andando ad allontanarsi dai requisiti cardine del genere, che non è soggettivo, è un assoluto.
    Temo tu non abbia letto il mio post, che in merito a quanto scrivi sollevava una lunga serie di problemi metodologici che tu eviti di quotare e commentare.
    Detto questo, l'incidenza del filone occidentale sui jrpg è netta ed inquivocabile su uno dei tre sottogeneri, ma il Giappone con gli altri due proponeva percorsi autonomi che rimasero distanti da quelli occidentali.

    Sul rapporto diretto wrpg\rpg cartacei ti invito a confutare quanto espresso, visto che già quest'assunto di base è decisamente contestabile se non, ovviamente, come parentela culturale o di meccaniche di gioco.

    La creazione del personaggio, il sistema di crescita dello stesso, l'importanza della LIBERTA' DI SCELTA e di interpretazione stessa sono componenti vitali del gioco di ruolo, cartaceo o meno, e tutte assenti in ambito di produzioni nipponiche, salvo eccezioni che rappresentano una nicchia.
    Peccato che gli elementi costitutivi del ruolismo (eccetto la creazione del pg) siano assenti dai primi wrpg, e che l'introduzione di veri e propri elementi ruolistici concreti e corposi (non la creazione del personaggio, retaggio dei dungeon crawlers che trovi anche in FF1) avvenga solo dopo molti anni dalla nascita del genere, senza essere per altro né un fatto "definitivo" (i wrpg concretamente ruolistici sono una minoranza rispetto ai titoli definibili a vario titolo "rpg") né limitato ai titoli occidentali (e qui servirebbe approfondire, visto che i jrpg sono oltre duemila, e quelli con gli elementi citati sono moltissimi, come ricordato in tante occasioni).

    Per il resto ti rimando a quanto scritto nel post precedente.

    Io aborro, onestamente, la mancanza di rispetto verso chi ha fondato il genere, i giochi che abbiamo noi oggi devono tutto a Gary Gygax e gli altri citati. I jrpg se ne distanziano in modo netto, e sono qualcosa di totalmente diverso in cui, aggiungerei, di ruolo ce ne è tanto quanto in uno sparatutto in prima persona occidentale considerata la (non) libertà che si ha nel decidere frasi, sviluppo del personaggio, azioni, decisioni.
    Io invece aborro che si confonda la fondazione dei giochi di ruolo cartacei con i wrpg, due cose decisamente distanti tanto all'epoca della loro genesi quanto allo stato attuale. Per il resto vale quanto detto poco sopra.

    Accetto naturalmente l'obiezione che dica "ma i giapponesi intendono il gioco di ruolo in modo diverso", e accetto anche che questi loro prodotti possano essere capolavori... ma rifiuto nettamente ogni minimo tentativo di delegittimare la sovranità occidentale e americana sulla nascita e creazione del genere. I jrpg semplicemente non sono rpg, in nessuna sfumatura del termine, sono liberi di creare il loro genere, sia chiaro, ed è un genere ricco di produzioni estremamente interessanti, ma trovo fuori luogo dover mischiare cose che tra di loro non c'entrano niente, e lo ripeto, a decidere cos'è un gdr è stato chi li ha creati. Non si può prendere una rapa e dire "è una mela", il discorso è lo stesso, gli RPG sono una cosa soltanto, e i JRPG sono una e una cosa soltanto.
    No, proprio no. I rpg cartacei\live sono una moltitudine di cose diverse, i wrpg anche ed i jrpg pure.

    Queste semplificazioni ammazza-dibattito possono andar bene per qualche dogma, non per una discussione argomentata, a maggior ragione se continui a portare avanti come argomento base l'equivalenza rpg cartacei\wrpg che è smentita dalla natura stessa del medium videoludico.

    Il discorso può sembrar ghettizzante nei confronti della produzione nipponica e orientale in genere, ma non lo è, tantevvero che come giochi in senso assoluto io non metto assolutamente capolavori come FF6 in partenza sopra o sotto a titoli di ruolo occidentali propriamente detti come Baldur's Gate... i due titoli che ti ho ppena nominato, in realtà, per peso e valore storico li reputo grossomodo equivalenti, e spero che questo basti a far capire che non c'è alcun intento denigratorio verso i jrpg.
    Non mi interessa discutere del valore delle produzioni, in questo momento sto parlando solo dell'ambito definitorio e delle categorie "rpg cartaceo\live", "wrpg" e "jrpg", i jrpg potrebbero essere tutti porcate (tanti lo sono) e non cambierebbe uno iota di quanto scritto. Farei questo stesso discorso in una realtà parallela in cui i rpg cartacei e videoludici fossero nati in Giappone ed un fan del genere volesse presentare solo quelli come "rpg" senza ulteriori aggettivazioni.
    Ultima modifica di Magnvs; 22-10-2009 alle 17:31:12

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  15. #15
    Skree
    Ospite
    Si, ma mantengo l'impressione che si stia parlando di cose un poco diverse nella loro applicazione.

    Innanzitutto, i gdr moderni, quelli fatti bene come NWN2 (mask soprattutto), Planescape: Torment o anche Fallout o, avvicinandoci a oggi, Fallout 3 e presumibilmente Dragon Age tentano di somigliare alle loro controparti cartacee nell'applicazione di trama, libertà di scelta data al giocatore, esplorazione. Questa cosa è talmente evidente che non capisco come puoi affermare che non vi sia la somiglianza e la vicinanza tra le produzioni gdr per pc e quelle cartacee, ovvio che parlo di cartaceo fatto bene, con un master capace, che crea un mondo, mette in moto degli eventi, e poi lascia i giocatori liberi di vivere in quel mondo. E' palese, in questo, soprattutto l'ispirazione da gdr cartaceo delle produzioni bethesda, e, nella cura per i dialoghi e delle scelte morali, l'ispirazione, sempre al cartaceo, che hanno i prodotti bioware/obsidian e simili.

    Il fatto che mi citi FF1 poi va onestamente nella mia direzione, e conferma quello che ho detto all'inizio, ovvero che le produzioni orientali somigliavano a quelle occidentali ai loro albori, prima di distanziarsene in seguito. Se un phantasy star e un FF1 erano piuttosto simili alle controparti occidentali, anzi, avevano anche un certo accento su una trama, all'epoca assente nei dungeon crawlers, genere in cui rientra pure ultima 1, Akalabeth, e altri mostri sacri, oggi il jrpg tipico è molto diverso. Ma non "oggi", è da almeno dieci anni che sono molto diversi.

    I giapponesi hanno una filosofia molto netta basata sulla predestinazione, sul fatt oche la vita di un individuo sia già scritta, è una credenza intima e che fa parte del loro io quanto il patriottismo e la libertà per gli americani, era ovvio che, col tempo, questo si sviluppasse. Inoltre, il giappone è patria degli anime e dei manga, un tipo di produzione letteraria e culturale che ha palesemente influenzato la direzione artistica e di trama dei jrpg, creando personaggi principali e secondari prefatti, nessuna opzione di dialogo, una trama assolutamente non influenzabile se non in dettagli minimi, e queste sono componenti che hanno in comune tutti i principali jrpg di oggi, a meno che non ho avuto il "culo", provando FFX, 12, Shadow Hearts, Blue Dragon e Lost Odyssey (solo tra i recenti, ne ho giocati altri del passato) in cui TUTTI erano corrispondenti alla descrizione che ho fatto due secondi fa.

    E' palese, scontato, e ovvio che nessuno di loro si avvicina minimamente all'accezione del gioco di ruolo, in nessuna parte, talvolta, con alcuni sistemi di crescita, neanche con lo sviluppo delle skill dei personaggi protagonisti che salgono e sviluppano abilità in modo del tutto automatico (FF7, ad esempio).

    I gdr per pc meritano questo nome semplicemente perchè si avvicinano più che possono all'origine cartacea, volendo possiamo discutere se un FF1 può esser definito gdr, invece di jrpg, assieme a... hmm... phantasy star se me lo ricordo bene, ma col passar del tempo la produzione nipponica è partita per la sua strada. Sacrosanta, degna di rispetto, sicuramente, ma la SUA strada.

    I gdr occidentali per computer/console sono invece vicini alla loro controparte cartacea, per i motivi che ho già espresso, o per l'utilizzo dei sistemi di regole cartacei, se la prima considerazione non fosse sufficiente.

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