Dream Riders GR - Pag 17
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Pag 17 di 17 PrimoPrimo ... 714151617
Visualizzazione risultati da 241 a 245 di 245

Discussione: Dream Riders GR

Cambio titolo
  1. #241
    Utente L'avatar di avatarz
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    Avatarz passò tutto il resto del giorno, immobile, rimuginando su quello che era accaduto; rannicchiato sul letto sgualcito dove si era risvegliato fissava il soffitto.
    Stefano Lucchi, che (non) dormiva da due giorni sul pavimento del salotto (l’ultima volta che aveva dormito sul divano si era ritrovato la coscia perforata da una delle molle che ne fuoriuscivano. In seguito ringraziò tutte le divinità pagane che essa non fosse stata situata 10 centimetri più in alto), lanciava nervose occhiate verso di lui, tra un riff di chitarra e l’altro. Il suo buonismo, purtroppo, frenava gli istinti omicidi. E lo avrebbe fatto almeno fino a quando non fosse finita la birra.

    Lucchi si risvegliò, in posizione fetale, abbracciato alla sua chitarra, quando era già mattina.
    Scivolando ed inciampando sulle latte vuote che erano sparse per la stanza, lungo il suo tragitto verso il bagno rischiò plurimamente di morire.
    Ripiegò con cura maniacale il pigiama con i Teddy Bear, si lanciò addosso una secchiata d’acqua gelida, si rivestì in fretta e salutò amorevolmente Tommy, Jimmy, Jenny, Pluto, Ronny, Benny, Toddy e Puff (che erano gli orsetti disegnati sul suo pigiama), prima di riporlo sotto il cuscino: trascorsero dieci secondi di totale perplessità prima di realizzare che il suo letto era finalmente libero da qualsivoglia inatteso ospite.
    Vinta la tentazione di trascorrere parecchie ore su una superficie morbida uscì e trovò Avatarz davanti alla casetta, mentre fissava la densa nube nera che infestava la città poco distante.

    Avatarz (continuando a fissare l’orizzonte): quale è la tua storia?

    Il chitarrista permise al forte vento di scompigliare i suoi capelli, prima di ricordarsi della loro mancanza.

    Stefano Lucchi: la vedi quella metropoli laggiù? Quello è il mio peccato. Essa è stata devastata ed esiliata quassù, nei cieli, a causa mia e del mio egoismo.

    Sulla sua faccia calò un lieve manto grigio.

    Stefano Lucchi (porgendo la tazza di tè bollente che gli aveva preparato): ahahaha XD Ma di certo non sono cose importanti! Piuttosto, raccontami la tua di storia
    Avatarz (sorridendo): ok.

    Avatarz si abbandonò sull’erba resa scintillante dalla rugiada, ed iniziò a narrare…

    -(…)-

    Da quando era arrivato Avatarz, il rifugio di Stefano Lucchi era cambiato radicalmente: per cominciare la stanza riservata alle pile di Playboy era diventata la camera del suo nuovo coinquilino (a scapito dell’entropia all’interno della casa, che era aumentata esponenzialmente).
    Avatarz, inoltre, riuscì a convincere il suo maestro (si, le parole di Lucchi erano state chiare:

    Stefano Lucchi: da oggi io sarò il tuo nuovo dio e maestro. L’unica musica che ascolterai sarà quella che ascolto io e l’unico pigiama che indosserai sarà quello con le ranocchie. Il Metal, inoltre, sarà forgia della tua tempra e lama della tua rabbia che, ricorda, non dovrà mai sfociare in vendetta. Solo così riuscirai a controllare perfettamente i tuoi poteri.

    Avatarz (perplesso): Hmmmmm… metal? °_°”

    …così Lucchi dovette spiegargli cosa fosse il metal, come si fosse estinto in un’era ormai remota, nella guerra in cui poser ed emo si allearono, e come lui fosse divenuto rappresentante e unico portatore di questa antica arte a seguito del ritrovamento di un’antica chitarra elettrica dagli strani poteri runici, trovata nel cratere di un vulcano in eruzione) ad utilizzare anche il piano superiore, costruendo una nuova cuccia per Timothy, il suo cane a tre teste, all’esterno della villetta.
    Avatarz inoltre rischiò di cadere più volte nel vuoto cosmico uscendo dalla porta di servizio che si affacciava direttamente nello spazio, a più di 20.000 metri di altitudine dalla Terra: murarla era l'unica soluzione. E demolire il lavoro di una mattinata e poi rimurarla quando Avatarz si accorse che nel muro, fatto di cemento a presa rapida pescato in chissà quale magazzino abbandonato, era incastonata, vicino ad i raffinatissimi mosaici, anche la sua mano.

    Stefano Lucchi (stravaccato sull’amaca): sai, prima di tutto questo casino, c’era un gruppo di amici che cercava un mondo migliore.
    Avatarz (girando le bistecche sul barbecue): …tu facevi parte di quel gruppo di amici?
    Stefano Lucchi: già. E dopo averlo trovato lo ha distrutto con le proprie mani.
    Devi sapere che il mondo onirico ha una potenza straordinaria: noi eravamo un gruppo di giovani ricercatori che studiavamo questo mondo, in bilico tra antiche leggende e ricerche scientifiche.
    Avatarz: vuoi dire che…

    Stefano Lucchi: già, il nostro gruppo era formato da Skop’s, GFSan, Edoardo Falchi, Kurtgod, Vanessa e me.

    Avatarz rimase senza parole... erano tutti compagni. Ed ora si combattevano. Perchè?

    Avatarz: …i primi li conosco. Ma chi sono Kurtgod e Vanessa? O_o
    Stefano Lucchi: Kurtgod era un esperto in leggende tribali ed un vero maestro nell’arte della spada. Lo chiamavamo Frank, era un ottimo amico. forse l’unico elemento, insieme a Vanessa, che non si fece mai corrompere dal potere delle Anime.
    Vanessa, invece, era la mia donna, una ricercatrice ineccepibile, la più bella ragazza che abbia mai visto in tutta la mia vita.
    Avatarz: …e adesso? Perché vi siete scinti? E che fine hanno fatto? °_°”
    Stefano Lucchi: di Kurtgod non si ebbero più tracce, mentre Vanessa è… Vanessa l’hai già incontrata.
    Avatarz: uh? Quando?! O__o
    Stefano Lucchi: Vanessa è la donna che ha cercato di ucciderti all’interno della città. Lei è l’Angelo Nero.

    Seguì qualche secondo di silenzio.
    Avatarz colse negli occhi del compagno una tristezza infinita, per questo decise di non fare altre domande ma di togliere le bistecche dal fuoco, visto che erano prossime alla carbonizzazione.

    Il resto della settimana trascorse caratterizzata da ozio totale e sporadiche visite alla Terra in cerca di “birre, belle ragazze e provviste” (testuali parole di Lucchi). La sera dell’ultimo giorno quest’ultimo decise che fosse finalmente l’ora di addestrare il suo adepto all’azione (visto che le due organizzazioni, Luna Cremisi e Dream Riders, iniziavano a muoversi) mettendo in atto il piano d’allenamento ideato da lui “scappi o schiatti”.
    E fu così che la mattina dell’ottavo giorno dalla data in cui Avatarz si era risvegliato nella città fantasma, Avatarz si risvegliò nuovamente nella città fantasma, disteso sul marciapiede indossando solo il suo bel pigiama con le ranocchie.


    -Dream Riders GR extra-
    -Finalmente mi è tornata la voglia di scrivere e dopo 5 mesi di inattività sono riuscito a scrivere un dannato capitolo (di cui la prima parte non sono neanche molto soddisfatto, come espressione, ma vabbè, meglio di niente XD). Finalmente riesco a scavare un po' nel passato; avrei voluto scrivere tonnellate di cose in più, ma non mi sembrava ancora il momento adatto °ç°
    -Stefano Lucchi: l'ho descritto come me lo immagino, quasi un "gigante buono". Non so se questo corrisponda poi alla realtà, ma mi piace pensare che sia così. XD Beh, naturalmente ha necessariamente qualche "vizietto" ma questo rende ancora più assurda la cosa XD
    -Una cosa che aggiungo qua, che non avrò modo di spiegare nella storia: la conformazione del luogo dove dimora Lucchi.
    In pratica si tratta di un'isola sospesa, di grandi dimensioni, al cui centro c'è la metropoli fantasma. Intorno ad essa c'è un tipico paesaggio campagnolo, caratterizzato da campi di grano. Naturalmente nessuno li cura più da tempo, quindi tra i colori brillanti e l'oro delle spighe ci saranno arbusti ed alberi, un po' alla rinfusa. La casa dove dimora Stefano Lucchi è al confine di questa terra fluttuante, con tanto di tubature che finiscono nel nulla e, come si è visto nel racconto, una facciata della casa che è in comune con il nulla.
    Lissù, a più di 20000 m di altezza, non ci dovrebbe essere né aria né cielo azzurro ma per qualche strano motivo vi sono presenti, così come l'acqua.
    Per tornare sulla Terra, invece, c'è un ponte che è legato alla sua metà rimasta sul pianeta: camminando su di esso il paesaggio pian piano si trasforma e ci si ritrova nelle lande abbandonate dove prima sorgeva la città.
    -Hmmm, per ultimo vi chiedo di formularmi un commento libero, su come si sta svolgendo la storia e se vi piace l'impronta che sta prendendo. Grazie a tutti XD

  2. #242
    Villano L'avatar di Jurambalco
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    -Finalmente mi è tornata la voglia di scrivere e dopo 5 mesi di inattività sono riuscito a scrivere un dannato capitolo (di cui la prima parte non sono neanche molto soddisfatto, come espressione, ma vabbè, meglio di niente XD). Finalmente riesco a scavare un po' nel passato; avrei voluto scrivere tonnellate di cose in più, ma non mi sembrava ancora il momento adatto °ç° l'importante è che hai ricominciato
    -Stefano Lucchi: l'ho descritto come me lo immagino, quasi un "gigante buono". Non so se questo corrisponda poi alla realtà, ma mi piace pensare che sia così. XD Beh, naturalmente ha necessariamente qualche "vizietto" ma questo rende ancora più assurda la cosa XD la realtà può essere più assurda della fantasia
    -Una cosa che aggiungo qua, che non avrò modo di spiegare nella storia: la conformazione del luogo dove dimora Lucchi.
    In pratica si tratta di un'isola sospesa, di grandi dimensioni, al cui centro c'è la metropoli fantasma. Intorno ad essa c'è un tipico paesaggio campagnolo, caratterizzato da campi di grano. Naturalmente nessuno li cura più da tempo, quindi tra i colori brillanti e l'oro delle spighe ci saranno arbusti ed alberi, un po' alla rinfusa. La casa dove dimora Stefano Lucchi è al confine di questa terra fluttuante, con tanto di tubature che finiscono nel nulla e, come si è visto nel racconto, una facciata della casa che è in comune con il nulla.
    Lissù, a più di 20000 m di altezza, non ci dovrebbe essere né aria né cielo azzurro ma per qualche strano motivo vi sono presenti, così come l'acqua.
    Per tornare sulla Terra, invece, c'è un ponte che è legato alla sua metà rimasta sul pianeta: camminando su di esso il paesaggio pian piano si trasforma e ci si ritrova nelle lande abbandonate dove prima sorgeva la città. bello
    -Hmmm, per ultimo vi chiedo di formularmi un commento libero, su come si sta svolgendo la storia e se vi piace l'impronta che sta prendendo. Grazie a tutti XD Figata

  3. #243
    breznev
    Ospite
    wow, il modo in cui hai descritto la dimore lucchiana è praticamente identico a come me lo ero immaginato io leggendo! Solo che il cielo me lo sono immaginato più sull'arancione che sull'azzurro, ma per il resto coincide

    Molto bella questa parte, un ritorno davvero in grande stile.

  4. #244
    Utente L'avatar di avatarz
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    Citazione breznev Visualizza Messaggio
    wow, il modo in cui hai descritto la dimore lucchiana è praticamente identico a come me lo ero immaginato io leggendo! Solo che il cielo me lo sono immaginato più sull'arancione che sull'azzurro, ma per il resto coincide

    Molto bella questa parte, un ritorno davvero in grande stile.
    Puoi immaginartelo di qualsiasi colore, l'importante è che te lo immagini tendente al nero quando si avvicina al centro dell'isola

    Grazie per i commenti, comunque

  5. #245
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
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    Citazione avatarz
    Stefano Lucchi, che (non) dormiva da due giorni sul pavimento del salotto (l’ultima volta che aveva dormito sul divano si era ritrovato la coscia perforata da una delle molle che ne fuoriuscivano. In seguito ringraziò tutte le divinità pagane che essa non fosse stata situata 10 centimetri più in alto), lanciava nervose occhiate verso di lui, tra un riff di chitarra e l’altro. Il suo buonismo, purtroppo, frenava gli istinti omicidi. E lo avrebbe fatto almeno fino a quando non fosse finita la birra.
    ok, sono proprio io
    Stefano Lucchi: da oggi io sarò il tuo nuovo dio e maestro. L’unica musica che ascolterai sarà quella che ascolto io e l’unico pigiama che indosserai sarà quello con le ranocchie. Il Metal, inoltre, sarà forgia della tua tempra e lama della tua rabbia che, ricorda, non dovrà mai sfociare in vendetta. Solo così riuscirai a controllare perfettamente i tuoi poteri.
    if you're not into metal, you're not my friend [cit.]

    ma pensa, ero in team con Skop’s, GFSan, Edoardo Falchi, Kurtgod e Vanessa! \m/
    EDIT: ero pure fidanzato con l'angelo nero! \m/>_<\m/

    avatarz preparati, da domani ti metto sotto
    Citazione Jurambalco
    Chebbello che non c'è più la cancellazione dei thread!
    ZUm-zum! Zum-zum!
    davvero, è di una comodità unica
    Citazione Lord Skop's
    tu! tu!! Sei terribile, il peggiore, sei un pessimo, ergo un grande!

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