Capitolo II
Diosanto, che cazzo è, occazzo!
Da dietro il muretto a destra
[1] (dove un tempo si riunivano i drogati) sbucano strane sagome incappucciate, scure, velocissime, ringhianti. Cazzo, non sono uomini questi!
No, no, sarà un trucco di quei clandestini per far paura... non devo dimostrare di averla... non l’ho fatto quando è capitato alcuni anni fa, non lo farò neanche adesso.
[2]
“C... cosa volete?”
Accerchiato. Che deficiente. CHE DEFICIENTE. Accerchiato. Spero che non mi facciano male.
Uno si avvicina, ha in mano un lungo e strano bastone. Visto così sembra uno dei classici stregoni dei fottuti Giochi di Ruolo. Nero, bastone, incappucciato, mantello... ma chi cazzo è?
Si avvicina, respira in modo strano.
E’ vicino... oddio, si è tolto il cappuccio... ma che... ma che!! No, no, è un’allucinazione, la zingara mi ha drogato!
Brutta Eva, vedo un tizio dalla faccia di CANE, che ringhia e sbava. Estrae un pugnale. Oddio no...
“Hei... hè... c’ho... se volete ho il portafoglio, eh, ve lo do, tranquilli, tranquilli, vi do quello che volete...”
“Vogliamo il tuo cuore”. Voce disumana... una sorta di ringhio sommerso e distorto, come quando si rutta cambiando l’intensità del rutto.
Mi viene quasi da rispondere “Beh, se almeno fossi una donna...”, ma mi viene anche da vomitare e da svenire.
Si avvicina, non ho parole. Beh, sono finito. Vedo la sua sagoma più vicina, tutto oscurato dalla mancanza di luce e dal panico.
Chiudo gli occhi, il respiro è vicino e...
Note:
[1] = Vedi foto esplicativa sotto.
[2] = Riferimento ad un fatto realmente accaduto. Agosto 2005.
Foto:
In questa foto si nota la via cinta da mura e il muretto a destra, da dove escono gli strani "cani"
Comprensione ed analisi del testo:
1. Questo capitolo è chiaramente di transizione. Lo stile di scrittura non si discosta dal precendente capitolo. L'introduzione è comunque più angosciata. Secondo te è calzante? Come avresti introdotto il capitolo altrimenti? (non più di una frase)