[Fotografia] Circolo di Tradizione Fotografica - Pag 3
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Discussione: [Fotografia] Circolo di Tradizione Fotografica

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  1. #31
    Cowboy in Love L'avatar di Loto.Nero
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    Collodio Umido

    Nonostante l'introduzione di supporti di impressione luminosa come il Dagherrotipo e il Calotipo, la fotografia aveva ancora bisogno di procedimenti di perfezionamento per poter estendere le sue mire anche ai non professionisti.

    Nonostante l'impegno di Gustave Le Gray, nell'operare dei ritocchi al procedimento del classico Calotipo, per diminuire i tempi di esposizione, senza però introdurre quei miglioramenti alla resa finale che ancora rendevano il riproducibile calotipo, inferiore al dagherrotipo.

    Nel 1851 però, l'inglese Frederick Scott Archer, scultore e calotipista, rese noto il procedimento al collodio umido.


    Il procedimento al collodio umido consiste in questi semplici passi.

    Una lastra di vetro viene spalmata di collodio mischiato a ioduro di potassio e quindi immersa in una soluzione di nitrato d'argento in modo che si formi un precipitato di iudoro d'argento. L'esposizione alla luce doveva avvenire mentre la lastra era ancora umida mentre lo sviluppo era eseguito con solfato ferroso e acido acetico, il fissaggio con cianuro di potassio o di sodio.

    ( preso da un resoconto dell'epoca ).


    La qualità raggiunta attraverso il procedimento al collodio è paragonabile a quella offerta dalla dagherrotipia, offrendo però al pari del calotipo la possibilità di un supporto riproducibile. In particolar modo, le principali migliorie introdotte dal collodio umido furono legate al contrasto raggiungibile su lastra di vetro, la quale offriva un negativo nitido e pronto per l'essere riprodotto su più copie senza la perdita inutile dei particolari.

    Grazie all'introduzione del collodio umido, la fotografia potè così affacciarsi su nuovi fronti, velocizzando notevolmente i tempi di sviluppo e di realizzazione dell'opera. Nacquero in breve tempo correnti artistiche legate alla foto e finalmente poterono esprimersi anche i primi tentativi di proto-fotogiornalismo.

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    Ultima modifica di Loto.Nero; 21-09-2006 alle 15:21:18
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  2. #32
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    Nan Goldin

    Parlare della vita di Nan Goldin e della sua produzione artistica come due concetti separati è una questione molto difficile.
    Infatti l'intreccio di arte e vita privata ha costruito la grandezza di questo personaggio contemporaneo.

    Nancy Goldin nasce a Washington nel 1953, figlia di una famiglia medio borghese in un'America in piena ripresa economica. Lasciati alle spalle gli studi, Nan Goldin dedice però di dare un taglio a tutto ciò che di quotidiano e regolato ne ha caratterizzato la vita fino a quel momento.

    Decide così di abbandonare la sua città natale e recarsi in tutti quei luoghi comuni al freak e alla diffusione di culture completamente diverse dalla sua. E' in questo circolo di alcool e droga, assenzio e vizi che inizia a veder scorrere tutta la sua vita dall'obiettivo della sua macchina fotografica. Scatto dopo scatto inizia a catturare su pellicola attimi di violenza, amore, amicizia, sesso e diversità.

    Con questo percorso artistico, Nan Goldin ha maturato profondamente il suo stile, rendendolo estremamente puro e privo di ogni chiave critica. Riassumendolo in un semplice concetto, il suo stile è uno specchio della realtà, assolutamente vera e assolutamente pura.


    Attualmente è considerata uno dei fotografi umanistici più capaci, ed è impegnata per conto delle ferrovie dello stato francesi in un reportage sulla vita quotidiana all'interno dei treni regionali che arrivano a Parigi.

    Il suo stile ha influenzato profondamente la produzione artistica di Richard Billingham.


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    Ultima modifica di Loto.Nero; 20-09-2006 alle 17:35:22
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  3. #33
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    Richard Billingham

    Sulla scia di Nan Goldin e della sua fotografia come occhio sulla vita quotidiana, Richard Billingham sviluppa i suoi progetti proprio incorniciando i momenti salienti della sua giornata.

    Nato in una famiglia in condizioni economiche più che disagiate, Richard Billingham, ha sviluppato la sua fotografia lungo il disagio esistenziale di ciascun membro.

    Così nelle sue fotografie vengono ritratti attimi di vita, intrecci tra litigi e momenti felici, stranezze e ironia dall'alto contenuto trash. La madre obesa e piena di tatuaggi che litiga per la cena, il padre anziano che sorride senza dentiera come fosse un bambino, il fratello che si diverte a schiacciare gli scarafaggi sui muri.

    Sono solo alcuni scatti della sua produzione altamente documentartistica, ma al tempo stesso coinvolta nello stesso mondo che critica, come parte del tutto, come parte del niente.

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  4. #34
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    Costruttivismo

    Per "Costruttivismo", intendiamo un movimento astratto fondato in Russia nel 1913.
    Tale movimento spazzò via le nozioni tradizioni di arte proponendo l'imitazione di forme e processi della tecnologia moderna.

    Tale concetto è particolarmente visibile nelle strutture costruite a partire da componenti di carattere industriale.
    In pittura lo stesso concetto venne applicato alle due dimensioni canoniche.

    L'obiettivo di una macchina fotografica è la pupilla dell'uomo di cultura in una società socialista.

    Forme astratte venivano utilizzate per creare strutture ispirate a macchinari tecnologici, sospesi nello spazio e nel tempo come composizioni architettoniche. Il costruttivismo si sviluppò in Russia durante gli anni della rivoluzione, ma gli scopi e gli ideali del movimento hanno continuato ad esercitare la loro influenza nel resto del ventesimo secolo.

    Ne fù un grande esponente Alexander Rodchenko nella prima metà del '900.

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    Ultima modifica di Loto.Nero; 21-09-2006 alle 14:32:35
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  5. #35
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    Fotogiornalismo

    Per parlare della nascita ed evoluzione del "Fotogiornalismo" bisogna prima fissare e sottolineare alcuni concetti.

    Fotogiornalista: Colui che esegue servizi giornalistici completi di fotografie e testo.
    Fotoreporter: Fotografo il cui compito è quello di raccogliere le notizie documentandole fotograficamente. In una successione di scatti egli deve saper intuire e cogliere la fase più interessante.
    Fotoreportage: Cronaca di un avvenimento realizzata con fotografie corredate da un commento.



    A questo punto, da quando si può parlare di fotogiornalismo?
    I primi cinquant'anni della fotografia appartennero esclusivamente all'immagine statica.


    Il matrimonio tra fotografia e stampa illustrata però era scritto nel cielo, ma per realizzarsi aveva bisogno di 3 condizioni:

    1. Trovare il modo di riprodurre in stampa tipografica una scala di grigi così da permettere l'inserimento di fotografie. ( Ovviato a fine '800 )

    2. Rendere sensibili, veloci ed inalterabili l'emulsione. ( Ovviato con il raggiungimento dei 100 Asa su pellicola nel 1936 )

    3. Avere a disposizione uno strumento di ripresa veloce e con tempi di ricarica immediati. ( Leica, 1925 )


    In sostanza, il binomio tra fotografia e notizia fu possibile negli anni successivi alla prima guerra mondiale.



    L'idea di accostare la foto alla notizia, deriva dalla consuetudine diffusasi nel '700 di accompagnare le pubblicazioni con delle illustrazioni e vignette. Il primo esempio di illustrazione giornalistica moderna può essere considerata la raffigurazione dell'attentatore che il 30 Maggio sparò alla Regina Vittoria d'Inghilterra, apparsa sul "The illustrated London news".

    La prima riproduzione fotografica a mezzetinte è apparsa nel 1889 e probabilmente la prima rivista che adottò l'uso di riprodurre fotografie fu "The illustrated American", a partere dal 1890.
    Dal 1896, "The New York Times" uscì con un inserto fotografico bisettimanale.

    Un'altra invenzione che liberò i fotografi dalla schiavitù della luce naturale fu il lampo alle polveri di magnesio, inventato da Nadar per fotografare la catacombe di Parigi.

    I rotocalchi illustrati tra le due guerre mondiali erano in Germania 5, in Francia 1, negli Usa 3, in Gran Bretagna 1 e in Italia 3.
    In particolar modo, in Germania, si stima che negli anni '20 le riviste illustrate arrivassero a 5 milioni di copie vendute con circa 20 milioni di lettori e che il "Berliner illustrierte zeitung" raggiugngesse i 2 milioni di copie.
    Ultima modifica di Loto.Nero; 22-04-2007 alle 14:18:11
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  6. #36
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    Joseph Koudelka

    Considerato uno dei maestri della fotografia contemporanea, Joseph Koudelka ha segnato molto la storia della fotografia attraverso i suoi reportage.

    Di origine Cecoslovacca, Koudelka ha viaggiato per anni nelle campagne dell'Europa orientale catturando con le sue due Leica innumerevoli attimi di vita delle popolazioni autoctone.
    Tutti questi scatti sono stati inseriti all'interno di un grande progetto di nome "Gypsies", per il quale il fotografo ha vissuto assieme agli zingari circensi cecoslovacchi.

    Il suo stile ha diversi tratti in comune con quello di Henri Cartier-Bresson, infatti i suoi scatti tendono a non descrivere avvenimenti in sè, ma raffigurano situazioni sospese, nello spazio e nel tempo. Circostanza comune con il momento decisivo.

    Attualmente è impegnato con diversi progetti sull'intervento drastico dell'uomo sull'equilibrio naturale.
    Celebre il suo lavoro, "caos", un reportage sulla costruzione del tunnel della manica, e dell'imponente forza lavoro che l'uomo ha organizzato.

    E' membro dell'Agenzia Magnum.


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    Ultima modifica di Loto.Nero; 21-09-2006 alle 18:13:54
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  7. #37
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    Botto e Bruno

    Gianfranco Botto e Roberta Bruno sono una coppia di artisti italiani che in breve tempo ha conquistato meriti in tutti i saloni artistici europei in cui si sono esposti. Attualmente la coppia torinese è riconosciuta dalla critica internazionale come produttrice di ottime realizzazioni fotografiche, tra il fotomontaggio e la foto di scena.

    Le loro opere consistono in enormi rappresentazioni scenografiche, composizioni di più fotografie e più scene a tema urbano, solitamente periferico.

    La loro realtà però non è sfondo critico, tantomeno intenzionato a dichiarare qualcosa. La loro visione è più esistenzialista, interiore, con questi enormi paesaggi desolati, spesso senza la presenza umana, la cui sola ragione di esistere è quella di trasmettere all'osservatore una sensazione di solitudine.

    Spesso le loro opere sono state utilizzate per ricoprire intere pareti di saloni artistici creando una sorta di realtà distorta.


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  8. #38
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    James Nachtwey

    Nato a Syracuse ( NY ) nel 1948, James Nachtwey studiò storia dell'arte e scienze politiche prima di dedicarsi alla fotografia e al fotogiornalismo.

    Il suo primo impiego come fotoreporter fu legato al quotidiano di Santa Fè, per il quale lavorò dal 1976 al 1980. Dal 1986 entrò a far parte dell'Agenzia Magnum, rimanendone membro fino al 2001.

    E' considerato l'erede di Bob Capa, per la sua prevalenza artistica verso le foto di guerra.
    A differenza di Capa però, lo stile d Nachtwey è fine al mostrare la tragedia dell'uomo, solo di fronte alla distruzione. Nelle sue foto troviamo anche tratti di somiglianza con i lavori di Eugène Smith e Salgado.

    Nelle sue opere ha sicuramente una grande importanza la costruzione estetica, fine sempre all'idea di trasposizione del dramma. Di particolare rilevanza l'uso forzato del contrasto, solitamente deciso, ma le ombre molto sfumate e mai fuorvianti dal significato dell'immagine. Anche lui, frequentante zone di guerra ad alto rischio, predilige un attrezzatura leggera, dalla quale non si separa ormai da molti anni.

    I suoi grandi reportage sono destinati ad una grande riflessione, lunga e attenta, come un libro o una mostra.
    Dal 2001 Nachtwey è in continuo reportage, non cerca fatti di cronaca ma attraverso la fotografia vuole ispezionare i fatti.



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    Ultima modifica di Loto.Nero; 24-09-2006 alle 22:11:35
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  9. #39
    Cowboy in Love L'avatar di Loto.Nero
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    E' passato parecchio tempo dall'ultimo post, spero tuttavia che non venga concepito come inutile UP ( anche perchè ho postato solo io in questo topic ).

    In edicola è uscito il primo numero di una rassegna su "I grandi fotografi della Magnum". ( in realtà è la ri-edizione di quella già pubblicata 3 anni fa )

    Il pirmo numero ha un costo di 2.90 euro, irrisorio, dato che vi portate a casa un volumetto su Renè Burrì e una stampa della sua foto a Che Guevara.

    Sono previste 60 uscite con cadenza di 14 giorni l'una dall'altra.
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  10. #40
    King Phantom L'avatar di Spettro di Sabbia
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    Citazione Loto.Nero
    E' passato parecchio tempo dall'ultimo post, spero tuttavia che non venga concepito come inutile UP ( anche perchè ho postato solo io in questo topic ).

    In edicola è uscito il primo numero di una rassegna su "I grandi fotografi della Magnum". ( in realtà è la ri-edizione di quella già pubblicata 3 anni fa )

    Il pirmo numero ha un costo di 2.90 euro, irrisorio, dato che vi portate a casa un volumetto su Renè Burrì e una stampa della sua foto a Che Guevara.

    Sono previste 60 uscite con cadenza di 14 giorni l'una dall'altra.
    forse li prendero,
    ma nn per la foto di Che Guevara che nn mi piace
    come diceva Edoardo Bennato ricordati di
    "Non arrenderti né ora, né mai".


    Come diceva il fidanzato della protagonista di Flashdance
    "Chi rinuncia ai propri sogni è costretto a morire".


    E come dice Hillary Rodham Clinton
    "La gente che non sa sognare non sopporta chi realizza i propri sogni".

  11. #41
    ±*Tidus*± 9.999
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    Bel thread, complimenti Loto Appena avrò occasione me lo spulcierò bene, dato che l'argomento mi interessa...

  12. #42
    Cowboy in Love L'avatar di Loto.Nero
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    Mi fa piacere se non altro che qualcuno possa guardare a queste pagine con interesse.
    Ovvio che se avete dubbi in merito o vogliate discutere dei vostri gusti in questi termini, sapete cosa fare.


    ( Ho notato che all'interno del primo volume comunque c'è anche un fascicoletto sulla storia della Magnum, 20 pagine, non di più, ma è sicuramente interessante )
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  13. #43
    Cubbu
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    Citazione Loto.Nero
    E' passato parecchio tempo dall'ultimo post, spero tuttavia che non venga concepito come inutile UP ( anche perchè ho postato solo io in questo topic ).

    In edicola è uscito il primo numero di una rassegna su "I grandi fotografi della Magnum". ( in realtà è la ri-edizione di quella già pubblicata 3 anni fa )

    Il pirmo numero ha un costo di 2.90 euro, irrisorio, dato che vi portate a casa un volumetto su Renè Burrì e una stampa della sua foto a Che Guevara.

    Sono previste 60 uscite con cadenza di 14 giorni l'una dall'altra.
    Mannaggia non l'ho trovato 8(

  14. #44
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    Citazione Cubbu
    Mannaggia non l'ho trovato 8(
    http://www.hachette-fascicoli.it/ind...ere&IDOpera=45

    Notavo che qui si possono richiedere gli arretrati,.. tienilo magari come ultima spiaggia. ( ci sono 6.50 euro di spese di spedizione )
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  15. #45
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    Henri Cartier Bresson - Mostra a Milano

    Allora, vi riporto questa notizia particolarmente interessante ( sono mesi in realtà che ne sono a conoscenza, tuttavia mi sto organizzando mentalmente per recarmici ).

    Henri Cartier-Bresson è stato definito l'occhio del secolo e, effettivamente, nessuno come lui ha saputo condensare nella sua vita e negli anni di intensa attività fotografica e artistica, un'osservazione sempre puntuale e profonda, attenta e originale, sul mondo intorno a sè, i protagonisti, gli avvenimenti principali ma anche i piccoli, apparentemente insignificanti ma densi di vita, attimi decisivi che lui 'e solo lui' riusciva a cogliere con la sua macchina fotografica quando, come affermava, si riesce a mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l'occhio. Il patrimonio di immagini e di contenuti di Cartier-Bresson è enorme e la Fondazione che porta il suo nome, insieme a Magnum Photos, ha messo a punto una grande mostra retrospettiva realizzata quando l'autore era ancora in vita e quindi sotto la sua diretta supervisione. Stampe originali, disegni, dipinti, documenti e testimonianze, film e ingrandimenti fotografici: il materiale espositivo accompagna il visitatore a scoprire (o a riscoprire) l'importanza e la portata della vita e dell'opera di un grande maestro del Novecento.

    Ripercorrendo le tracce e le domande con cui l’artista si è confrontato durante la sua esistenza, la mostra propone il ritratto di un uomo che è stato testimone privilegiato dei cambiamenti politici, economici e artistici del ventesimo secolo. Un viaggio attraverso il tempo di Cartier-Bresson e la sua vita, rintracciando quel che il suo occhio ha catturato e quello che lo ha influenzato in un particolare momento. In mostra oltre 200 stampe contemporanee (tra cui alcuni inediti), ma anche 50 stampe vintage (originali d’epoca), documenti e disegni originali, film su di lui e altri realizzati da lui. E poi libri, monografie, storie, ricordi personali, foto di famiglia e oggetti d’arte collezionati dall’autore. Un modo per gettare nuova luce e nuovi contenuti su una vicenda personale e artistica emblematica del Novecento e per rispondere alla domanda: Chi era veramente Henri Cartier-Bresson? Di chi si tratta?

    Il libro che accompagna la mostra, pubblicato da Contrasto, presenta il materiale della mostra organizzato e “introdotto” da una serie di importanti testi scritti da amici e studiosi come Robert Delpire, editore, Jean Clair, direttore del Museo Ricasso, Parigi; Peter Galassi, direttore del Dipartimento di fotografia del Museum of Modern Art, New York; Philippe Arbaizar conservatore della Bibliothéque Nationale de France; Claude Cookman, professore di Comunicazione visiva dell’Università dell’Indiana, Bloomington, USA; Serge Toubiana, critico cinematografico; Jean Leymarie, già direttore della Accademia di Francia in Italia. Una biografia e una completa cinematografia e bibliografia rendono il libro uno strumento essenziale per chi voglia studiare il lavoro di Henri Cartier-Bresson.

    Questa mostra rappresenta quindi un evento irrinunciabile e prezioso, con pochi e pensati appuntamenti internazionali. Parigi, Amsterdam, Berlino e Londra sono le uniche città dove questa mostra ha fatto tappa in Europa e ora arriva a Milano, a Forma – Centro internazionale di Fotografia, per l’unica e imperdibile tappa italiana.
    Periodo: dal 30 Novembre 2006 al 25 Marzo 2007
    Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 20 - giovedì dalle 10 alle 22 - chiuso il lunedì
    Costo biglietto: Intero: 6,50 euro - Ridotto: 5 euro - Scuole: 3 euro
    Per informazioni: 02.5811.8067
    Sito Ufficiale



    Abbastanza chiaro che si sta parlando di una mostra di notevole importanza sotto il punto di vista fotografico.
    Sono intenzionato ad andarci, così se qualcuno è interessato alla mostra e non l'ha ancora vista, volendo si potrebbe anche organizzare una visita di gruppo per una data da pianificare.

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