l'aspettiamo un pò tuttiDexter89
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Omg, did I die?
Va bene, senza fretta; posta quando sei pronto, che questo progetto è interessante.L'uomo che sapeva troppo
Dannazione ai Beatles non ho mai visto quel film!Non so perchè, ma Fridman mi riporta alla mente un certo Frank, il coniglio di Donnie Darko...
La pazzia dilagherà... un giorno...
nemmeno io l'ho visto...Lord Skop's
dicono sia bello però
frank dovrebbe essere questo:
Omg, did I die?
C'è a chi piace e a chi no, è un film abbastanza complesso e con vari piani di lettura. La stessa figura di Frank è abbastanza emblematica, almeno fino alla conclusione del film. Ma non aggiungo altro dato che non l'avete visto.Edoardo Falchi
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Perché non lasci perdere il diario di Fridman (che ho conosciuto anch'io quando venne qui a vendere la sua Mistura Defraugolante) e ti dedichi per un po a questo:L'uomo che sapeva troppo
http://forum.gamesradar.it/showthread.php?t=382183
Bene! Eccomi qui con la pubblicazione del I capitolo della vita di Fridman. Nel primo topic metto cmq il link di questo messaggio (e lo farò anche con gli altri), in modo di tenere tutto il più ordinato possibile ).Ora non sarò più io a parlare, ma lo stesso Fridman. Buona lettura
INTRODUZIONE
Inizio a scrivere questo diario perché mi sono accorto che non viviamo in eterno. Se mai un giorno dovessi morire (non mi è mai capitato di farlo fino ad ora. Non so nemmeno se sono capace di morire, io!) voglio che qualcuno trovi e legga cio’ che scriverò qui dentro. Perlopiù la mia vita, ma anche le mie riflessioni o quelle di chi ho conosciuto nella mia esistenza e che in qualche modo l’hanno segnata. Non so perché mai qualcuno debba leggere il mio diario, in verità… ma spero succeda, io nel caso scrivo. Dovete sapere che la mia vita non è stata avventurosa. Non ho mai rischiato la vita o cose simili. C’è chi invece dice che sia stata strana. Si forse lo è stata. Ma la vita è sempre strana. Di certo, come molti purtroppo pensano, non è scritta. Tutto puo’ cambiare, tutto dipende dalle nostre scelte. O almeno è questo che penso. Già, la vita è proprio strana. Per chiarirvi le idee potrei mostrarvi l’immagine della vita, che a mio parere è questa:Spoiler:
Non trovate che ci assomigli alla vita? Ma basta perdere tempo, meglio iniziare a raccontare, partendo dall’inizio (o quasi).
CAPITOLO I – La scoperta del fatto che per vivere è necessario esistere
Perché prima ho detto che sarei partito “quasi” dall’inizio? E’ semplice. Io ho iniziato a vivere tardi, molto dopo la mia nascita. Voi no? Io penso che anche voi abbiate iniziato tardi. Che ricordate dei vostri primi anni di vita? Niente, presumo, proprio come me. Glia altri vi raccontano che cosa è successo, ma voi non ne siete sicuri. Quello che vi raccontano è la loro vita, in fondo in fondo. Non la vostra. Io credo che si inizia a vivere quando ci si pongono le domande. Da piccoli sono tante, poi crescendo diminuiscono, ma non spariscono. Chi smette di domandare è morto. Forse da fuori non si vede, ma dentro sì. Iniziare a domandare, da piccoli, significa accorgersi di esistere. Ebbene io mi sono accorto di esistere nel 1972. Non so che età avessi, di preciso, ma sono sicuro che sia successo in quell’anno. Sin da piccolo (credo anche prima che mi sia accorto di esistere) vivevo con i miei nonni, in una valle, da qualche parte…non ricordo il nome, ma ho un quadro che, almeno per quel che i miei parenti mi hanno detto, la rappresenta molto fedelmente:Bello vero? Non so chi l’abbia dipinto. Comunque, dicevo, vivevo con i miei nonni. Mio padre e mia madre infatti non li ho mai conosciuti. Peccato. Mi avrebbe fatto piacere, davvero. Tutto quello che ho di loro è una foto:Spoiler:Mio nonno era un tipo simpatico. Non ho mai capito che razza di lavoro facesse. Ho però una foto di lui sul posto di lavoro, che vi mostro (magari voi sapete che lavoro sia):Spoiler:Mio nonno conobbe mia nonna quando lei era molto giovane. Lui diceva che era davvero bella, e che anche io me ne sarei innamorato se l’avessi vista. In effetti ho trovato una foto di mia nonna da giovane, ancora nel fiore degli anni, e devo ammettere che mio nonno se intendeva davvero di donne! Era davvero stupenda (anche se forse la foto non rende benissimo tutta la sua bellezza). Eccola:Spoiler:Le giornate, nel posto dove vivevo, le passavo leggendo, oppure giocando con il mio amico Bertrand (ecco una foto).Spoiler:Giocavamo sempre a nascondino. Lui però era abilissimo a giocare, difatti non lo trovavo mai. L’unico difetto era che non parlava molto, ma quando lo faceva diceva sempre cose che facevano spisciarsi dal ridere. Che sagoma Bertrand. Poi però è arrivato il momento che nella vita di tutti prima o poi arriva, sempre. Parlo di quando ti accorgi che la tua piccola felice valle non ti basta più. Di quando vuoi lasciarla per vedere che diavolo ci sia aldilà di quelle montagne. Sai che potrebbe essere rischioso, ma sai anche che lo devi fare. Questo momento è arrivato dopo la lettura di un libro che mi ha cambiato la vita: il “Trattato sulla vita e su come affrontarla” dell’esimio Professor Martaposki (qui ritratto nel suo studio mentre elabora una complicata teoria esistenziale).Spoiler:Nel libro (assieme a tante teorie e massime, che man mano vi illustrerò c’era una frase che mi colpì. Martaposki diceva: “Quando si va teatro, bisogna applaudire con le mani, non con i piedi, o gli attori potrebbero offendersi”. Geniale non trovate? Io rimasi a riflettere su quella frase per circa tre quarti d’ora, immobile sulla poltrona color rosso banana della mia stanza. Poi mi alzai e dissi: “Cavolo! Ma io devo viaggiare!”. Ero abbastanza grande per farlo da solo, così salutai i miei nonni e Bertrand (che non disse niente, limitandosi a guardarmi) e mi imbarcai sul primo treno in partenza dalla stazione (forse “imbarcai” non è la parola giusta, forse dovrei dire “intrenai”…). E così iniziai a viaggiare…ma ora è tardi, diario mio. Vado a letto. Presto ti narrerò dove mi ha portato quel treno…Spoiler:
Ultima modifica di L'uomo che sapeva troppo; 24-08-2006 alle 18:33:12
Grande Ma Bertrand e Fridman si riincontreranno?
Chi lo sa...sarà la stesso Fridman a raccontarvelooblivion
Condivido questa tua visione, davvero molto bella.L'uomo che sapeva troppoQuesto passo è davvero molto bello, e le parti evidenziate sono..........davvero complimenti.
CAPITOLO I – La scoperta del fatto che per vivere è necessario esistere
Perché prima ho detto che sarei partito “quasi” dall’inizio? E’ semplice. Io ho iniziato a vivere tardi, molto dopo la mia nascita. Voi no? Io penso che anche voi abbiate iniziato tardi. Che ricordate dei vostri primi anni di vita? Niente, presumo, proprio come me. Glia altri vi raccontano che cosa è successo, ma voi non ne siete sicuri. Quello che vi raccontano è la loro vita, in fondo in fondo. Non la vostra. Io credo che si inizia a vivere quando ci si pongono le domande. Da piccoli sono tante, poi crescendo diminuiscono, ma non spariscono. Chi smette di domandare è morto. Forse da fuori non si vede, ma dentro sì. Iniziare a domandare, da piccoli, significa accorgersi di esistere.
...tu...
<- l'unico et originale
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surreale è dir poco, dubito che questa storia sia stata ingegnata da mente umana
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Scusate eh ma sta cosa delle firme fastidiose in firma io non l'ho letta Despoti che non siete altro
[quote=L'uomo che sapeva troppo]Mio nonno era un tipo simpatico. Non ho mai capito che razza di lavoro facesse. Ho però una foto di lui sul posto di lavoro, che vi mostro (magari voi sapete che lavoro sia):Spoiler:
Ma voi avete capito che lavoro facesse suo nonno? Io magari sono stupido e non l'ho capito!!!
Comunque e la storiellosità più stupendosa che io abbia mai conoscito
Ora, non più la pazzia, bensì la follia
aleggia dento le mie cervella.
Perchè la pazzia è un attimo,
ma la follia è eterna.
credo
W FFIX
Tia, ti rivogliamo!!!!
Stupenda
misto tra demenziale e pensieri profondi
bravo
Omg, did I die?
Ultima modifica di L'uomo che sapeva troppo; 24-08-2006 alle 18:40:50