[1]Un topoc un po' Blues & Surreale - Pag 29
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Discussione: [1]Un topoc un po' Blues & Surreale

Cambio titolo
  1. #421
    Oppsynsmann
    Ospite
    Gli anziani sono, dopo le donne, le persone più preziose in questo mondo: hanno così tanto da raccontare... peccato che li ascoltiamo così poco... non è mai troppo ma sempre troppo poco.

  2. #422
    Villano L'avatar di Jurambalco
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    La trilogia di Tze Tzerdi si è dimostrata efficace.

    Montagna Gioioso dev'essere stato indubbiamente una grande persona.

    Mi devi scusare se non commento bene, ma se lo facessi so che ora lo farei male. Non ho ispirazione. Non che questa tua roba non ispiri, anzi, ma sono io che non riesco ad approfittarne.

  3. #423
    Citazione Lord Skop's Visualizza Messaggio
    Ode a Montagna Gioioso
    La foto non è questa, però ho notato che anche questa è davvero bella e lo rappresenta più del mio scritto:
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  4. #424
    Cicileo Marioli L'avatar di ciciLEO!!
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    al mio paese è morta qualche mese fa una signora che si chiamava Addolorata Gioia, alla faccia dell'ossimoro.

    NOn capisco come si faccia a battezzare le figlie con nomi di sofferenza "mariana" tipo Immacolata, Assunta (vabbè questi non sono "di sofferenza") Addolorata eccetera; specialmente quando di cognome ti metti Gioia

  5. #425
    Villano L'avatar di Jurambalco
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    Citazione ciciLEO!! Visualizza Messaggio
    al mio paese è morta qualche mese fa una signora che si chiamava Addolorata Gioia, alla faccia dell'ossimoro.

    NOn capisco come si faccia a battezzare le figlie con nomi di sofferenza "mariana" tipo Immacolata, Assunta (vabbè questi non sono "di sofferenza") Addolorata eccetera; specialmente quando di cognome ti metti Gioia
    I cristiani sono tutti "Grandi Poeti", per dirla brevemente.

  6. #426
    Storia
    L’acqua è vento, mi scorre tra le mani, che muovo lentamente in un ruscello. Sulla superficie mossa le nuvole fanno capolino, e vedo il cielo in acqua. Si muovono veloci, le nuvole; si muove veloce, l’acqua. Si mischia, è unita ma è un grande insieme di attimi: nuvole, acqua, la storia.
    Camminano veloci riflesse nell’acqua, dicevo, sempre più veloci, e poi rallentano. E non sono più qua.
    Un diverso profumo nell’aria, mi incammino in un sentiero e le montagne cambiano forma, si abbassano, diventano laghi, mari, pianure: nuvole, acqua, la storia, il tempo.
    Sempre in quel ruscello, tornato indietro (o avanti), mentre l’inverno se ne va ed i ricordi si fanno lontani, vedo le nuvole, ancora, ma adesso volo e nuoto sopra di esse.
    Un’ombra muta mi insegue, rimane dietro e vicino a me. La mia ombra, i miei ricordi, tutto scorre tra le nuvole e nell’acqua. Scorre il tempo, non cambierò mai e perderò. Ma sarà sempre un piacere: nuvole, acqua, la storia, il tempo, i ricordi.
    A nord l’acqua si trasforma in ghiaccio, trasportato dal vento. Entra nella pelle, scorre.
    Cinquecentosessantotto.
    Settecentosettantaquattro.
    Millecentottantatre.
    Millequattrocentocinquantaquattro.
    L’acqua scorreva con la stessa intensità, le nuvole si rincorrevano, io ero lontano. Il rumore (del colore) viola mi stordisce, mentre l’erba cresce attorno a me: nuvole, acqua, la storia, il tempo, i ricordi, i rumori.
    Odore del grano, come faccio a sentirlo se sono in un dongione di un castello? Forse non sono qui, forse non lo sono stato mai. Forse un giorno lo sarò. Quello che sto cercando l’ho trovato, all’improvviso vedo il sole, ed i miei pensieri si fanno radi: vedo le nuvole, l’acqua, la storia, il tempo, i miei ricordi ma anche i loro, i rumori, l’arcobaleno.
    Davanti ad uno specchio vedo la mia immagine, di schiena, che guarda un altro specchio. Mi avvicino ad un cancello, chiuso, ed appoggio la mano ad una sbarra metallica. Non pensavo potesse essere tanto difficile seguire la mia ombra; va dove vuole, non si ferma ed il vento la porta via. Il cancello è chiuso e mi sento così piccolo, ma così sicuro di non essere altro che: nuvole, acqua, storia e tempo, ricordi, rumori, arcobaleno e una gabbia.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  7. #427
    Citazione Lord Skop's Visualizza Messaggio
    Storia
    L’acqua è vento, mi scorre tra le mani, che muovo lentamente in un ruscello. Sulla superficie mossa le nuvole fanno capolino, e vedo il cielo in acqua. Si muovono veloci, le nuvole; si muove veloce, l’acqua. Si mischia, è unita ma è un grande insieme di attimi: nuvole, acqua, la storia.
    Camminano veloci riflesse nell’acqua, dicevo, sempre più veloci, e poi rallentano. E non sono più qua.
    Un diverso profumo nell’aria, mi incammino in un sentiero e le montagne cambiano forma, si abbassano, diventano laghi, mari, pianure: nuvole, acqua, la storia, il tempo.
    Sempre in quel ruscello, tornato indietro (o avanti), mentre l’inverno se ne va ed i ricordi si fanno lontani, vedo le nuvole, ancora, ma adesso volo e nuoto sopra di esse.
    Un’ombra muta mi insegue, rimane dietro e vicino a me. La mia ombra, i miei ricordi, tutto scorre tra le nuvole e nell’acqua. Scorre il tempo, non cambierò mai e perderò. Ma sarà sempre un piacere: nuvole, acqua, la storia, il tempo, i ricordi.
    A nord l’acqua si trasforma in ghiaccio, trasportato dal vento. Entra nella pelle, scorre.
    Cinquecentosessantotto.
    Settecentosettantaquattro.
    Millecentottantatre.
    Millequattrocentocinquantaquattro.
    L’acqua scorreva con la stessa intensità, le nuvole si rincorrevano, io ero lontano. Il rumore (del colore) viola mi stordisce, mentre l’erba cresce attorno a me: nuvole, acqua, la storia, il tempo, i ricordi, i rumori.
    Odore del grano, come faccio a sentirlo se sono in un dongione di un castello? Forse non sono qui, forse non lo sono stato mai. Forse un giorno lo sarò. Quello che sto cercando l’ho trovato, all’improvviso vedo il sole, ed i miei pensieri si fanno radi: vedo le nuvole, l’acqua, la storia, il tempo, i miei ricordi ma anche i loro, i rumori, l’arcobaleno.
    Davanti ad uno specchio vedo la mia immagine, di schiena, che guarda un altro specchio. Mi avvicino ad un cancello, chiuso, ed appoggio la mano ad una sbarra metallica. Non pensavo potesse essere tanto difficile seguire la mia ombra; va dove vuole, non si ferma ed il vento la porta via. Il cancello è chiuso e mi sento così piccolo, ma così sicuro di non essere altro che: nuvole, acqua, storia e tempo, ricordi, rumori, arcobaleno e una gabbia.
    Molto poetico, Skop's, ci ho letto uno Skop's diverso.

  8. #428
    Villano L'avatar di Jurambalco
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    L'ombra che si scopre difficile da seguire, un senso di simultaneità e di reclusione, di piccineria di fronte al tutto... sono elementi che credod'aver ritrovato più volte nel mio dormiveglia, solo che io mi vedo "pura essenza" sospesa in un vuoto buio e infinito, ed unica determinazione dello spazio non sono io, ma è una sfera debomnete bluastra, non luminosa, che varia di dimensione senza logica. Nnostante cmbi di dimensione io la cingo, ed al tatto risulta una sensazione stranissima, qualcosa di solido eppure di friabile, che non si sbriciola.. il materiale più simile che mi viene in mente è quella sorta di materiale poroso che si usa nei vasi al posto del terreno per infilarci le piantine finte.. e ad un certo punto la sfera ingrandisce di botto, come sempre, solo che io non la riesco più a cingere e rimango appiattito su di un lato, enorme di cui non vedo confni se non l'orizzonte. E non so più quanto e grande la sfera, rimango schiacciato tra il nulla e la parete della sfera, immbile, mentre cerco di recuperare la rgione sulla sfera, ma nulla. Poi, di solito, mi addormento.

  9. #429
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
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    questo componimento è piuttosto curioso, non è il classico componimento che mi aspetterei da Skop's -non sto dicendo che sia brutto, sia chiaro-

    cosa te lo ha ispirato?


    P.S.: noooo, la firma sulla pubblicità del tonno, grandissimo!!!
    Citazione Lord Skop's
    tu! tu!! Sei terribile, il peggiore, sei un pessimo, ergo un grande!

  10. #430
    Citazione L'uomo che sapeva troppo Visualizza Messaggio
    Molto poetico, Skop's, ci ho letto uno Skop's diverso.
    Sono diventato un ometto
    Citazione Jurambalco Visualizza Messaggio
    L'ombra che si scopre difficile da seguire, un senso di simultaneità e di reclusione, di piccineria di fronte al tutto... sono elementi che credod'aver ritrovato più volte nel mio dormiveglia, solo che io mi vedo "pura essenza" sospesa in un vuoto buio e infinito, ed unica determinazione dello spazio non sono io, ma è una sfera debomnete bluastra, non luminosa, che varia di dimensione senza logica. Nnostante cmbi di dimensione io la cingo, ed al tatto risulta una sensazione stranissima, qualcosa di solido eppure di friabile, che non si sbriciola.. il materiale più simile che mi viene in mente è quella sorta di materiale poroso che si usa nei vasi al posto del terreno per infilarci le piantine finte.. e ad un certo punto la sfera ingrandisce di botto, come sempre, solo che io non la riesco più a cingere e rimango appiattito su di un lato, enorme di cui non vedo confni se non l'orizzonte. E non so più quanto e grande la sfera, rimango schiacciato tra il nulla e la parete della sfera, immbile, mentre cerco di recuperare la rgione sulla sfera, ma nulla. Poi, di solito, mi addormento.
    Descritta molto bene, a me provocherebbe ansia. Naturalmente c'hai azzeccato, nel senso che questo racconto ha chiari elementi onirici, ed alcune situazioni le ho tratte dai miei sogni (l'incamminarmi in montagne che si modificano per via del tempo che scorre), anche se però non descrivo il mondo onirico, ma proprio la Storia.
    Citazione Stefano Lucchi Visualizza Messaggio
    questo componimento è piuttosto curioso, non è il classico componimento che mi aspetterei da Skop's -non sto dicendo che sia brutto, sia chiaro-

    cosa te lo ha ispirato?
    Prima di tutto una situazione sentimentale veramente strana, che non mi fa soffrire, ma mi fa immalinconire, mi dà la sensazione di essere legato ad un'ombra che non posso far mia.

    Per come è sviluppato, credo si riallacci al filone "Eclisse": http://forum.gamesradar.it/showpost....&postcount=273
    -Elementi onirici (anzi, abuso di elementi onirici).
    -Descrizioni di elementi della natura che simboleggiano "cose".
    -Pensieri sconnessi che fanno capolino in determinate situazioni.
    -Elementi di ciclicità, che si ripetono, a creare l'effetto, come lo chiamo "Sfera di ardesia", in cui c'è un microcosmo che ruota e si mescola, eppure è limitatissimo, quindi continuano ad affiorare gli stessi elementi, che si fondono e dividono, creando altre situazioni.
    -Elemento del "viaggio", cioè cambio continuo di scenari, senza collegamenti di sorta.

    Però è vero, lo stile è cambiato abbastanza. Mancano i dialioghi e gli elementi esterni con cui interagisco. E' diminuito molto quel senso di "pace e fusione con la natura" degli altri scritti, aumentando invece il senso di "pace ed impotenza". Praticamente c'è più calma, è tutto più blando, ma è anche tutto più tetro, non essendoci l'elemento di fusione. Eclisse 2 finiva con "E quindi triste cercavo di suonare il banjo, su un promontorio, la pianura di sotto, le stelle in cielo, la luna enorme, il vento e la sua noncuranza, il vuoto dentro."
    Che è una visione molto malinconica, eppure non tetra, ma quasi "in pace".
    Per questo non ho creato eclisse 4, ma l'ho lasciato staccato.
    Inoltre, la differenza sostanziale, è un lavoro di annientamento del superfluo. Questo testo poteva essere lungo il doppio, ma ho lasciato frasi concise (al contrario di eclisse, specialmente il primo) ed immagini mirate e nitide, è molto meno psichedelico.

    P.S.: noooo, la firma sulla pubblicità del tonno, grandissimo!!!
    Tonno in-su-per-ra-bi-llle!
    Treqquarti di Pollo ha trovato la pubblicità, l'ho messa nel topiz... idola... è il peggio del peggio, ergo una pubblicità che rimarrà sempre nel mio cuore.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  11. #431
    Testamento

    Fratelli miei, come ogni altra cosa che galleggia nella morsa delle impure braccia di Dio, morirò; non posso sapere quando, anche se sarebbe meglio in questo istante, ma di certo non me la vado a cercare; non mi avreste mai letto, se così non fosse.
    E per quanto possa sembrare inutile voglio lasciarvi il mio cristallino testamento, ovvero il mio pensiero che lascio alle posterità e al mondo. La mia regola, insomma, il mio testamento.
    Odiatevi, fratelli, odiatevi come avete sempre fatto e peggio ancora. Annegate nel sangue la vostra illusione di mortalità, distruggete ogni cosa che possa farvi vivere nelle menti future. Non dovrete essere ricordati né con odio né con amore. Dovrete sparire, perché questo è il posto vostro, come anche il posto mio: l’oblio.
    Distruggete le vostre illusioni, distruggete la vostra mente ed il vostro pensiero, solo così potrete essere in sintonia con mio Padre Dio.
    Dio, l’ammasso di serpenti aggrovigliati, che sputa petrolio in cui ci si specchia e si esulta della propria miseria. Abbiate poca cura delle cose materiali, ma anche di quelle immateriali.
    Odiate senza vergogna di odiare, inveite e piangete nella vostra cupa ombra. Fate questo con onestà e con determinazione, comportatevi da Signori, fratelli miei.
    Non dovete creare disperazione verso chi non se lo merita, cioè verso chi ancora non è; quindi vi dico, non lasciate progenie, non maledicete i vostri antenati, ché non hanno colpa della vostra condizione.
    Sostenete ogni tipo di guerra, gioite di ogni disgrazia, perché la disgrazia è la colonna su cui si regge Dio; che è balordo, ubriaco, ed incapace di reggersi sulle sue gambe.
    Non odiate Dio, perché egli è la faccia dell’onestà, ma bestemmiatelo sempre; nell’alto dei cieli seppioscuri si compiacerà di voi, per poi dimenticarvi.
    Non distruggete la natura, sublime nel suo terrore. Essa è il frutto dell’operato universale. Il pattume dal quale siete generati, nel quale vivete la vostra vita disperata e morite soli, conservati in un freddo loculo che verrà presto dimenticato (come dev’essere).
    Sappiate perdonare, pur continuando ad odiare, perché il perdono vi renderà ancora più piccoli, facilitandovi nella vostra corsa verso il nulla.
    Sappiate superare la Morte, senza credere ad essa, ma bestemmiandola, chiamatela a voi e danzate quando arriva, anche per colpire chiunque altro.
    Siate felici nella vostra maledizione, portate la vostra croce ridendo e bestemmiando, sprezzanti dei vostri fantasmi e trionfanti nelle vostre sconfitte.
    Gioite per i vostri nemici, esultate per le loro disgrazie, per le loro vittorie. Odiateli come odiate i vostri amici e voi stessi. Distruggete le loro tracce come fareste con le vostre.
    Rinnegate l’Amore, e temetelo; da esso nasce la disgrazia suprema, nasce il caos, l’ingiustizia, la rabbia. E se un funesto giorno vi accorgeste di essere scivolati nella sua morsa, sappiate disperarvi ed odiare, fino alla fine. L’odio non soffoca l’amore, bensì lo alimenta. Dio ama noi come sé stesso; ci odia e disprezza, s’è fatto uomo ed è morto nell’odio e nella disperazione per farci capire la verità assoluta, per farsi odiare e temere.
    Odiate, quindi, amati fratelli miei, odiatevi, disprezzate voi come disprezzate questa scrittura e come disprezzate me. Sputate il vostro rancore: si rigenererà moltiplicato.
    Questo è il mio umile, sincero e Sacro testamento, vi porto umilmente la verità. Seguite la mia parola, ora e sempre.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  12. #432
    Cicileo Marioli L'avatar di ciciLEO!!
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    Decadente Skop's, decadente...

    ah e vorrei aggiungere: Odiate gli altri ma soprattutto giudicateli senza remore.
    e
    Rispettate la natura ma uccidete sadicamente gli insetti, sono a miliardi e non in pericolo di estinzione

  13. #433
    Psico Lupo L'avatar di Steelsnake
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    è un po' che non ti trovo su Daily, ma quando ci incontriamo lasci sempre il segno Skop's.

    sai, è piuttosto affascinante questo tuo ultimo scritto, e in alcuni punti ho anche sentito di esser d'accordo, e per tutta la durata della lettura mi sono chiesto cosa potesse aver scatenato l'ispirazione per uno scritto che inneggi tanto il classico contrario della virtù e dei sentimenti positivi.


  14. #434
    Citazione ciciLEO!! Visualizza Messaggio
    Decadente Skop's, decadente...

    ah e vorrei aggiungere: Odiate gli altri ma soprattutto giudicateli senza remore.
    e
    Rispettate la natura ma uccidete sadicamente gli insetti, sono a miliardi e non in pericolo di estinzione
    Ma che c'entrano gli insetti
    Citazione Steelsnake Visualizza Messaggio
    è un po' che non ti trovo su Daily, ma quando ci incontriamo lasci sempre il segno Skop's.

    sai, è piuttosto affascinante questo tuo ultimo scritto, e in alcuni punti ho anche sentito di esser d'accordo, e per tutta la durata della lettura mi sono chiesto cosa potesse aver scatenato l'ispirazione per uno scritto che inneggi tanto il classico contrario della virtù e dei sentimenti positivi.
    L'idea c'era da un bel po' di tempo, come c'è anche l'idea di prendere tutti i topoi della poesia della loda e rigirarli pesantemente in negativo (ma non sono certo ai livelli di scrivere un sonetto, anche perché le poesie mi annoiano), solo che aspettavo il momento giusto.
    Il testo è scritto volutamente per riprendere il motivo religioso (di cui mi sono servito, ma non è un'invettiva contro la religione, bensì contro il genere umano), girandolo naturalmente al contrario, facendo quindi uscire la parte più onesta della storia dell'uomo.
    Per quanto concrene l'amore-odio, ho capito che sono due sentimenti molto simili, tanto che li accumulerei sotto l'identica ala. E, volendo vedere, l'amore è molto più pericoloso dell'odio, ed ha provocato più stragi, in quanto l'odio nasce per compensare l'amore. Ad esempio durante la Rivoluzione Francese hanno ucciso i nobili perché li odiavano, ma questo odio era nato dall'amore del popolo, che voleva un futuro migliore; quindi, amando bisogna odiare.
    Poi è molto curioso quando si ama ed odia nel contempo una stessa persona, escludendo sé stessi, che sarà sempre così. Quello è il caso massimo di follia e bisogna ammettere di odiare, sennò non se ne esce più.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  15. #435
    Cicileo Marioli L'avatar di ciciLEO!!
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    gli insetti sono la forma di vita dominante, nell'ombra, in questo pianeta.

    L'unico insetto buono è un insetto morto [cit.]

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